Icone della Sicilia sono le opere ceramiche, fiore all’occhiello dell’arginato dell’isola. La ceramica siciliana è ormai eccellenza nel mondo.
Dopo il terremoto del 1693, con la distruzione di tante fornaci che operavano nell’ambito del territorio calatino, si costituisce un momento importante per la ceramica che intraprende un percorso molto diverso da quello ante terremoto e da quella produziona dotta e colta che avevano caratterizzato i secoli del XVI, XVII, XVIII.
Infatti, a Caltagirone si pensa alla ricostruzione e alle esigenze primarie, per cui la ceramica è volta a soddisfare necessità funzionali; assume quindi aspetti più popolari, anche se non del tutto dimentica della produzioni apotecarie.
Nascono così le quartare, i bummuli, le cannate, i colapasta ecc. e tutti quelli oggetti di uso domestico.
L'avvento della produzione industriale delle manifatture maiolicari rivali (Napoli) condiziona la produzione calatina.
Le opere esposte tipiche di questo periodo manifestano una pregevole sintesi degli ellementi decorativi precedenti, con un gusto decisamente più popolare e che sarà caratterizzante fino a tutto il XX secolo.
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