#112: Antiquariato

#112: Antiquariato

venerdì 18 ottobre 2024 ore 17:00 (UTC +01:00)
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  • Strappo di affresco scena di battaglia tra Nave e assediati
    Lotto 1

    Strappo di affresco scena di battaglia tra Nave e assediati cm 124x184 XV/XVI secolo. Opera non esportabile fuori dai confini italiani.

  • Sant'Andrea che porta la croce, 17° secolo
    Lotto 2

    Sant'Andrea che porta la croce, 17° secolo Cm 115x87 in cornice cm 147x108 Olio su tela Cornice non coeva. Opera rintelata.

  • San Bartolomeo, seconda metà of the 17° secolo
    Lotto 3

    San Bartolomeo, seconda metà of the 17° secolo Cm 99x70, in cornice cm 106x79 Dipinto ad olio su tela

  • Fabrizio  Chiari (1615 ca 1695)  - Trionfo di Venere, 17° secolo
    Lotto 4

    Fabrizio Chiari (1615 ca 1695) - Trionfo di Venere, 17° secolo h cm 171 x 176 Olio su tela
    Perizia del Professore Claudio Strinati: "Il dipinto raffigurante il cosiddetto Omaggio a Venere (olio su tela, cm . 171 x 176) e una copia di altissima qualità nonché in discretostato di conservazione del celeberrimo dipinto di Tiziano Vecellio (attualmente conservato al Museo del Prado di Madrid) conosciuto abantiquo sia col titolo di Festa degli Amorini (come talora si trova ancoraoggi citato) sia con

    quello, ben pit famoso appunto, di Omaggio a Venere. 

    Tiziano lo dipinse per i Camerini di alabastro di Alfonso |d’ Este signore di Ferrara. Costui aveva approntato nel Palazzo Ducale dellasua citta appunto una sorta di meraviglioso studiolo per decorare il qualeinvito alcuni tra i piu grandi pittori italiani attivi al suo tempo, cioè all’inizio del Cinquecento.

    E tra questi Tiziano ovviamente spiccava per incomparabilefama e intrinseca grandezza. L" Omaggio a Venere riscosse unsuccesso strepitoso, tanto da diventare uno dei quadri più amati dagli artististessi e dai critici d’ arte tanto da essere copiato da molti dei più insignipittori d’ Europa tra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo come Rubens, Reni,Poussin!

    La nostra copia, qui in esame, risale probabilmente allostesso periodo storico in piena fase “neoveneta”, come la chiamo RobertoLonghi nei suoi studi sulla corte estense e il suo enorme influsso. Dunquela nostra copia potrebbe datarsi circa cento anni dopo o poco più rispettoall’originale tizianesco eseguito intorno al 1520, e riferirsi all’ambienteromano che ebbe un vero e proprio culto verso la magnificenza dell’arteveneta quando, nella citta eterna, domino il grande pittore earchitetto Pietro da Cortona che, pur toscano, fu devotissimo seguace dei maestriveneziano del Cinquecento. Tra i molti allievi e collaboratori delCortona che si dedicarono con particolare impegno a incrementare con leloro opere questo affascinante gusto veneteggiante a Roma, ritengo siapossibile individuare proprio l'autore della nostra copia.

    Valutando la materia pittorica della nostra copia e laqualita eccellente del disegno e di quella che potremmo chiamare una vera e propria reinterpretazione dello stile tizianesco, ritengo che aeseguire il quadro qui in esame sia stato un ben preciso seguace del Cortona. Si tratta del Maestro romano Fabrizio Chiari (1615ca.-1695), un artista lodatissimo al suo tempo, dotto classicista e cultore delgusto veneto come si vede in uno dei suoi capolavori, l'immenso e bellissimoaffresco raffigurante la Riconciliazione di Giacobbe ed Esau nellacosiddetta Galleria di Alessandro VII al Quirinale, eseguito negli anniCinquanta del Seicento.

    Mi sembra qui di riconoscervi la stessa mano che ha eseguitola magnifica copia qui in esame, di marcato gusto naturalistico, difinissima qualità della materia pittorica e del disegno, prettamente seicenteschi. Un dipinto, in definitiva, di notevole interessestorico-artistico e di eccellente qualità.

    In fede, Claudio Strinati"
    L'opera è corredata da uno studio sui pigmenti effettuata dalla facoltà di fisica nucleare del professore Paolo Romano, dell'Università di Catania, che certifica la natura dei pigmenti.  

  • Nobiluomo, Italy, 18° secolo
    Lotto 5

    Nobiluomo, Italy, 18° secolo cm 47 x cm 35 pastello su carta Pittore del XVIII secolo. Opera in importante cornice dorata del XVII secolo

  • Soggetto storico con Re e personaggi, 18° secolo
    Lotto 6

    Soggetto storico con Re e personaggi, 18° secolo h cm 76 x 107, in cornice 90 x 120 olio su tela

  • Incontro della Madonna e San Giuseppe  con Sant'Anna e San Gioacchino, 17° secolo
    Lotto 7

    Incontro della Madonna e San Giuseppe con Sant'Anna e San Gioacchino, 17° secolo h cm 97,5X148 in cornice h cm 119x160 Olio su tela

  • Giuseppe Cesari Cavalier d'Arpino (dapres) (1568-1640)  - Flagellazione di Cristo d'apres Giuseppe Cesari detto il Cavaliere d'Arpino, painter of the fine 17° secolo
    Lotto 8

    Giuseppe Cesari Cavalier d'Arpino (dapres) (1568-1640) - Flagellazione di Cristo d'apres Giuseppe Cesari detto il Cavaliere d'Arpino, painter of the fine 17° secolo H cm 105x75, in cornice dorata 125x95
    Il dipinto in oggetto è tratto dall'opera del Cesari, resa popolare e diffusa da una incisione di Egidio Sadeler ( 1550 - 1600), del 1593. La composizione è simile, con piccole variazioni della coloritura e nei particolari, ma l'impianto scenografico è identico.
    La rimeditazione della presenta opera è comprensibile data la grande diffusione del soggetto ampiamente trattato nella pittura romana del XVI / XVII secolo. Ad esempio la flagellazione di Zuccari Federico e Sebastiano Piombo
    L'opera è in buone condizioni. Presenta un reintelo recente ed è in cornice di legno dorato a foglia del '600.








    Il dipinto in oggetto è tratto dall'opera del Cesari, resa popolare e diffusa da una incisione di Egidio Sadeler ( 1550 - 1600), del 1593. La composizione è simile, con piccole variazioni della coloritura e nei particolari, ma l'impianto scenografico è identico.
    La rimeditazione della presenta opera è comprensibile data la grande diffusione del soggetto ampiamente trattato nella pittura romana del XVI / XVII secolo. Ad esempio la flagellazione di Zuccari Federico e Sebastiano Piombo
    L'opera è in buone condizioni. Presenta un reintelo recente ed è in cornice di legno dorato a foglia del '600.







  • Noli me tangere, 18° secolo painter from Solimena
    Lotto 9

    Noli me tangere, 18° secolo painter from Solimena h cm 101X71 in cornice h cm 118X87 olio su tela

  • Angelo che annuncia ai pastori la nascita di Gesù, Emilian scuola 17° secolo
    Lotto 10

    Angelo che annuncia ai pastori la nascita di Gesù, Emilian scuola 17° secolo cm 25,5X97 in cornice cm 103X133 olio su tela

  • Madonna con bambino, fiamminga scuola, 18° secolo.
    Lotto 11

    Madonna con bambino, fiamminga scuola, 18° secolo. h cm 43,5X34 in cornice h cm 55X48 Olio su tela Dedica al retro datata 1780

  • Pieter Coecke van Aelst (attribuito_a) (fiamminga 1502-1550)  - Madonna con libro e Gesù bambino.
    Lotto 12

    Pieter Coecke van Aelst (attribuito_a) (fiamminga 1502-1550) - Madonna con libro e Gesù bambino. Cm 40x30 Dipinto ad olio su tavola "Eccellente pittore rinascimentale fiammingo ha vissuto in Italia dove ha avuto modo di apprezzare l'arte dei pittori italiani suoi contemporanei. Fu un grande estimatore di Raffaello, a cui spesso si inspira, come ad esempio in questo dipinto, seppur sostanzialmente rimane ateo entro canoni e sviluppi stilistici suoi propri. Ha dato un contributo importante alla grande arte rinascimentale nelle fiandre. Disegnatore, pittore ed editore di trattati di architettura fu conteso dai più famosi personaggi del suo tempo: Carlo V, Francesco I Re di Francia, Enrico VIII d'Inghilterra, Cosimo I dei Medici. In tale opera è evidente l'influenza dei modi rinascimentali italiani. Egli avvia nei Paesi Bassi il passaggio e la transizione dalla concezione tardo gotica a quella rinascimentale. Gli scritti e i trattati di Sebastiano Serlio gli furono di esempio. Questo dipinto, semplice, probabilmente per una committenza privata, si ispira in qualche modo alla Madonna del Connestabile da Raffaello. Infatti, la rappresentazione della Madonna e del bambino è resa in maniera reale e fluida, donando naturalità alla scena. Egli abolisce lo sfondo paesaggistico e incentra la figurazione sui due personaggi dando cosi più forza al significato spirituale. Traspare ed è palpabile un’armonia mesta e malinconica, allo stesso tempo una serenità trasmessa dai personaggi, soprattutto nello sguardo di Maria, che legge la profezia sulla morte di Gesù, con dolce rassegnazione mentre il bambino la ingiunge a leggere indicando con il dito. Le forme sono ben calibrate e la gestualità del bimbo indicante e della Madonna che lo stringe alla vita in maniera protettiva, rendono la scena felice e ridondante di armonia. Una luce che sembra provenire da una finestra incentra i personaggi e illumina gli abiti dipinti in maniera morbida e fluida. Fu di esempio per tutti quei pittori olandesi- manieristi della seconda metà del 500. 40x30, olio su tavola. Provenienza: illustra famiglia catanese." ASORstudio



  • Natività con adorazione dei pastori, 17° secolo
    Lotto 13

    Natività con adorazione dei pastori, 17° secolo cm 36;5X23,5 in cornice 41X32 Olio su tela

  • Nicolaes Pietersz Berchem (attribuito a) (Haarlem 1620-Amsterdam 1683)  - Scena pastorale con personaggi ed armenti, 17° secolo
    Lotto 14

    Nicolaes Pietersz Berchem (attribuito a) (Haarlem 1620-Amsterdam 1683) - Scena pastorale con personaggi ed armenti, 17° secolo cm 59 x cm 85, in cornice cm 77 x cm 103 olio su tela Pittore olandese italianizzato, figlio del pittore Pieter Claesz, fu uno stimato pittore ed incisore della così detta età dell'oro olandese. A Roma soggiornò dal 1647 al 1653 traendo, dal paesaggio laziale, i temi e gli spunti per la sua innumerevole produzione. Gli scorci suggestivi della campagna romana furono le scenografie riportate sulle sue tele per raffigurare spaccati di vita quotidiana di sapore agreste e bucolico. STUDIO ASOR

  • Jacopo  Palma Il Vecchio (Serina 1480-Venezia 1528)  - Cupido e Venere , 16° secolo
    Lotto 15

    Jacopo Palma Il Vecchio (Serina 1480-Venezia 1528) - Cupido e Venere , 16° secolo H cm 56x45 Olio su tavola
    In quest’opera congeniale a Jacopo Palma il Vecchio, Venere e Cupido si abbandonano a un'espressione di sublime bellezza, intrecciando i loro corpi in un composto abbraccio. La dea dell'amore, con la sua maestosità divina, avvolge il giovane Cupido con un'affettuosa ma misurata tenerezza materna, mentre lo sguardo di entrambi si fonde in un’unione che oscilla tra desiderio e complicità. I toni cromatici, sfumati e vibranti di luce, rivelano la quintessenza dell'estasi amorosa, la forma più pura, quasi sacra, della pienezza emotiva raggiungibile attraverso l'amore.

    Una raffigurazione di Venere e Cupido, di più grande dimensione, è conservata al Fitzwilliam Museum di Cambridge. I personaggi sono gli stessi ma le pose e la sensualità dell’opera più nota sono enfatizzate creando una composizione che si discosta dal dipinto in esame. Nonostante ciò, è possibile individuare alcuni elementi comuni tra le due opere attribuite a Palma il Vecchio, la freccia di Cupido, i morbidi capelli dorati di Venere e il drappeggio dei tessuti. Inoltre, i dettagli fisionomici dei personaggi dialogano in maniera affine con opere ben più celebri dell’artista. Lo spigoloso naso della dea dell’amore e le sue affusofine dita ricordano quelli del ritratto di Francesco Querini conservato presso la Pinacoteca Querini Stampalia a Venezia.
    Delicatissimo e bellissimo dipinto il cui stato di conservazione è buono ma, attraverso l’osservazione della superficie con la Lampada di Wood, si notano i diversi ritocchi pittorici che ha subito in passato.

    ASOR Studio

  • Andrea Solari (scuola di) (Milano 1460-Milano 1524)  - Mater dolorosa
    Lotto 16

    Andrea Solari (scuola di) (Milano 1460-Milano 1524) - Mater dolorosa H cm 40x28,8 - in cornice H cm 75x65 Olio su tavola
    Expertise del Professore Claudio Strinati:
    "L’opera posta alla mia attenzione è inquadrabile senza dubbio alcuno quale replica certamente antica di un famoso prototipo di Andrea Solari (Milano 1465 ca.-1524).

    Solari era uno dei maggiori pittori leonardeschi lombardi, molto influente al suo tempo e per tutto il Cinquecento, e oggi rivalutato tra i massimi maestri dell’epoca. Il Solari, dunque, creò questo prototipo interessante e suggestivo, ed egli stesso eseguì vari dipinti di questo stesso soggetto, oggi conservati in raccolte pubbliche (ad esempio presso la Pinacoteca di
    Brera) e private. La stesura pittorica del nostro quadro qui in esame è indubbiamente antica ma non si tratta, a parer mio, di un autografo del Solario bensì di una derivazione più tarda ma sempre eseguita nell’ambito del suo diretto retaggio e nel sedicesimo secolo.
    In particolare, ritengo che questa nostra versione, che è di qualità notevole e di buona conservazione, accentui il carattere religioso delle immagini attraverso due aspetti peculiari: l’espressione molto intensa della Vergine, e le grandi mani che sembrano quelle di una contadina che abbia posato per la figura onde accentuarne il carattere umile e popolare.
    Ritengo che l’opera in esame sia stata eseguita nello stretto ambito della discendenza diretta dell’artista che fu particolarmente apprezzato nella cerchia lombarda di Giovanni Paolo Lomazzo e Giuseppe Arcimboldi. In questo ambito ritengo di ravvisare la mano che ha concretamente eseguito l’opera in quella del dell’eminente Giuseppe Meda (1534-1599) pittore e
    architetto, che del Solario fu per certi versi seguace scrupoloso. La fattura del nostro dipinto mi induce a datarlo, infatti, verso la fine del Cinquecento, proprio nel momento di massimo splendore di Giuseppe Meda, in antico famoso per opere insigni, tra le quali degna di citazione è il grandioso affresco dell’ Albero di Jesse nella cattedrale di Monza, eseguito negli anni Sessanta del Cinquecento.
    Un confronto ragionato tra le figure appunto dell’affresco dell’Albero di Jesse e il nostro quadro mi porta a concludere che siamo in presenza della stessa mano."

  • Volto di gesù coronato di spine, 18° secolo
    Lotto 17

    Volto di gesù coronato di spine, 18° secolo cm 38X31 in cornice 44,5X37 Olio su tela

  • Scena di caccia, 17° secolo French Animal Painter
    Lotto 18

    Scena di caccia, 17° secolo French Animal Painter cm 75x106; in cornice cm 89x120 olio su tela in prima tela

  • Herman  van der Myn (Amsterdam 1684-Londra 1741)  - Vaso di fiori
    Lotto 19

    Herman van der Myn (Amsterdam 1684-Londra 1741) - Vaso di fiori cm 76,5x63,5 in cornice cm 98x85 Olio su tela Firmato in basso al centro.

  • Paesaggio fluviale con barche con pescatori e costruzioni, 18° secolo Venetian painter
    Lotto 20

    Paesaggio fluviale con barche con pescatori e costruzioni, 18° secolo Venetian painter cm 42 x 72 Olio su tela Il dipinto è espressione e testimonianza di un periodo ben determinato, in cui l’uomo è necessitato di incontrare la natura e di contemplarla in tutti i suoi aspetti. La scena detta una simbologia cosmica che lega e mette in comunicazione il paesaggio in tutti i propri aspetti naturali e le attività dell’uomo che vive, partecipa di una armonia globale.
    Lo stile e la qualità dell’opera consentono di accostare e identificare un pittore della cerchia di Giuseppe Zais.

  • Paesaggio lagunare con costruzioni, fine 18° secolo, primi 19° secolo
    Lotto 21

    Paesaggio agunare con costruzioni, fine 18° secolo, primi 19° secolo 50x75 cm Olio su tela Piccolo foro. 

  • Luigi Desio (attribuito a) - Trompe l’oeil raffigurante incisione di Antonio Tempesta, 18° secolo
    Lotto 22

    Luigi Desio (attribuito a) - Trompe l’oeil raffigurante incisione di Antonio Tempesta, 18° secolo cm 65 x cm 101 Olio su tela Opera dichiarata d'interesse culturale ai sensi dell'art. 13 del D. Lgs 42/2004, l'acquisto è subordinato all'esercizio della prelazione da parte della Soprintendenza BB.CC.AA. Antica collezione Notaio Cav. Fazio. Superficie del dipinto risulta interessata dalla presenza di uno strato di vernice ossidata e ingiallita.

  • L'Educazione di Maria , da Rubens, 18° secolo
    Lotto 23

    L'Educazione di Maria , da Rubens, 18° secolo h 155x130 cm , in cornice cm 164x137 olio su tela

  • Madonna, 19° secolo
    Lotto 24

    Madonna, 19° secolo H cm 41 x 32,5; 8in cornice) H cm 53 x 44 Olio su tela

Lotti dal 1 al 24 di 201
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#112: Antiquariato

18/10/2024 Ore 17:00

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  • 18 ottobre 2024 ore 17:00 #112: Antiquariato (1 - 201)

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