Importanti collezioni romane - Argenti, arte orientale, arredi, sculture, dipinti antichi e del XIX secolo
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Lotto 97 Alessandro Magno nello studio di Apelle 1662 ca. acquaforte e puntasecca 457 x 272 mm
Foglio: 497 x 309 mm. Ampi margini. In cornice. -
Lotto 98 Scena di battaglia 1784 e succ. acquatinta 32,5 x 26,5 cm
Da Biagio Pupini. Lastra 17. -
Lotto 99 Vergine in preghiera Olio su tela 33 X 30 cm
Al retro reca etichetta attributiva a Carlo Maratta. Entro cornice in legno argentato coeva. -
Lotto 100 Madonna orante olio su rame 35 x 27 cm
Benedetto Luti fu allievo a Firenze di Anton Domenico Gabbiani e nel 1691 grazie al patronato del granduca Cosimo III si trasferi' a Roma con il privilegio di vivere e lavorare in Palazzo Medici in Campomarzio. Nella Citta' Eterna il pittore modello' la sua arte sugli esempi di Carlo Maratta, ma altrettanto fondamentali furono le opere del Gaulli, decisive per il risvolto plastico e cromatico utile a sciogliere il suo primitivo linguaggio fiorentino. Su queste direttive di gusto, il pittore all'inizio del secolo si svincolo' dai precetti maratteschi e i suoi mezzi espressivi pervennero ad una piena autonomia, sviluppando un linguaggio personalissimo ed interprete di quel classicismo arcadico che unisce la cultura barocca, il Rococo' fino al cristallino linguaggio di Pompeo Batoni. Reca iscrizione al retro "....... Luti". Entro cornice dorata. -
Lotto 101 Cristo deriso Bottega di Domenichino (1581 - 1641) olio su tela 62 x 71cm
L'opera deriva da una composizione di Domenico Zampieri detto il Domenichino.Il soggetto di questa opera divenne noto attraverso alcune versioni dipinte dal Domenichino nel terzo decennio del Seicento.Una delle versioni più celebri del maestro è conservata al Palazzo del Quirinale a Roma (olio su tavola, 57,5 x 68cm), un altra conservata al Museo di Princeton (olio su rame, 59 x 69cm) ed un'ultima versione sempre autografa (olio su tela, 60 x 75cm) pubblicata da Spear su The Burlington Magazine nel 1989, all'epoca in collezione privata a Monte Carlo.
La nostra tela, di pregevole fattura, è riconducibile ad un artista che ben conosceva i lavori del maestro, rendendo ipotizzabile che il dipinto possa essere realizzato da un autore a stretto contatto con il Domenichino e perciò da ricercare negli artisti attivi nella sua bottega. -
Lotto 102 La conversione di Saulo olio su tela 96 x 69 cm
Il dipinto raffigura la conversione di San Paolo, conservato nella Cattedrale di Aversa e dipinto da Mercurio D'Aversa. In cornice. -
Lotto 103 La morte di adone Scuola veneta, prima metà XVIII secolo olio su tela 115 x 95 cm
L'opera di chiaro gusto veneto, trova interessanti analogie con opere di Antonio Balestra (1666 - 1740). Entro cornice di epoca moderna. -
Lotto 104 Paesaggio con viandanti metà del XVII secolo olio su tela 105 x 137 cm
Scuola bambocciate. In cornice. -
Lotto 105 Volto di San Giovanni Scuola Bolognese del XVII secolo olio su tela 49 x 39 cm
Entro cornice dorata coeva. -
Lotto 106 Ritratto di un patrizio genovese 1625 - 1627 olio su tela 75 x 65 cm
Didier Bodart, in un expertise del 9 Maggio 2007, assegna l'opera come autografa del grande Maestro olandese, datandola agli anni del suo soggiorno genovese (1625 - 1627).
La produzione di quel periodo è composta essenzialmente da ritratti di aristocratici liguri, di cui sfortunatamente è spesso difficile risalire al nome. Come ricorda Bodart, van Dick dettò e impose un modello estetico dominante che sarà ripetuto da altri pittori genovesi per gran parte del secolo, ma senza purtroppo tenere libri contabili o altri scritti che ci possano oggi aiutare a conoscere le identità dei personaggi ritratti. E' quindi praticamente impossibile, salvo alcuni rarissimi casi, dare un nome ai volti dei ritratti vandickiani. Inoltre la sua velocità di esecuzione lo porta, in certi casi, a presentare effigiati molto simili tra di loro. Nel caso specifico qui presentato vengono ravvisate forti affinità, sia per la qualità di esecuzione che per le modalità di rappresentazione, con tre dipinti eseguiti nello stesso periodo: Il Ritratto di Lui van Uffel (New York, Metropolitan Museum of Art), Il ritratto di François Duquesnoy (Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique) eia Doppio ritratto dei fratelli Lucas e Cornelis de Wael (Roma, Pinacoteca Capitolina), tutti e tre molto affini al Ritratto di patrizio genovese.
L'efficacia psicologica e il contrappunto dei colori e dei riflessi di luce utilizzati lo rendono senza dubbio un dipinto di altissima qualità e di grande interesse. -
Lotto 107 Scuola dell'Italia Settentrionale - Cristo sorretto da un angelo XVII secolo olio su tela 101 x 100 cm
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Lotto 108 I bari fine XVII - inizi del XVIII secolo olio su tela 97 x 130 cm
Tratto dal celebre dipinto conservato all' Ashmolean Museum di Oxford. -
Lotto 109 Portrait of Alessandra Bocchineri 1621-23 Oil painting on canvas 72 x 57cm
Thanks to the inscription on the bottom "Alessandra Bocchineri Francesco Rasio Nvpta" the depicted is identified as Alessandra Bocchineri.
Daughter of the Florentine poet Carlo Bocchineri and wife of the Florentine musician Francesco Rasi, musician of both the Medici court and that of Gonzaga.
According to the long biography dedicated to Rasi by Warren Kirkendale, the wedding was celebrated on 4 September 1621 in Pistoia in the house of the bride's mother Polissena Gatteschi and the spouses left immediately after the wedding for Mantua.
Since in our portrait Alessandra wears the widow's dress, the portrait can be dated after the death of Francesco Rasi, who died in Mantua on 30 November 1621.
According to Kirkendale, the young widow found refuge with the Duchess of Mantua Caterina di Ferdinando de' Medici and, later in Vienna, with Empress Eleonora Gonzaga, where she married again to an Italian diplomat named Francesco Buonamici in 1623, a date which constitutes a useful ante quem term for dating this widow's portrait.
Date the acquaintance between Caterina de' Medici and Justus Sustermans, who in 1621 was appointed court painter and the different affinities with works by the Master of Antwerp it seems reasonable to hypothesize that the portrait was painted in Mantua by Sustermans between December 1621 and 1623 before of the departure in Vienna.
Within a golden frame. -
Lotto 110 Natura morta con cacciagione fine del XVII - inizi del XVIII secolo olio su tela 76 x 94 cm
In cornice non coeva. -
Lotto 111 La nascita di Maria Scuola emiliana della metà del XVII secolo olio su rame 34 x 24 cm
In cornice. -
Lotto 112 Salomé con la testa del Battista fine del XVIII - inizi del XIX secolo olio su tavola 30 x 24,5 cm
In cornice. -
Lotto 113 Raffaele Arcangelo e Ismaele Scuola Napoletana XVIII secolo Olio su tela 101 x 76 cm
entro cornice in legno dorato. -
Lotto 114 Madonna in adorazione del bambino dormiente Olio su tela ovale 72 cm diametro
L'opera è tratta dalla composizione di Guido Reni conservata alla Galleria Doria Pamphilj a Roma. Entro cornice dorata. -
Lotto 115 Coppia di paesaggi olio su tavola Diametro 17 cm
Questa interessante coppia di paesaggi inquadrati da folte quinte arboree con un pastore che conduce il gregge e l'altro con due viandanti, si inserisce perfettamente nel filone della paesaggistica romana del Seicento.
In essi infatti si ravvisa una influenza, seppur generica, di Salvator Rosa e Gaspard Dughet, per il gusto di una idealizzata natura selvaggia e pittoresca, resa però con una impronta pittorica che denuncia una matrice straniera nordica, nella sua rapida stesura di decise pennellate, punteggiate da costruttivi tocchi luministici.
Queste particolarità avvicinano le opere alla cifra stilistica di Pietro Mulier detto il Tempesta che fu attivo a Roma dal 1656, tuttavia per il gusto delle "macchiette" figurative più scattanti ed abbreviate, come pure quello più sciolto nella esecuzione dei vari parametri paesaggistici, rispetto a quello del maestro, e l'acquisizione in una cifra personale degli esempi dei qui sopra ricordati Rosa, Dughet e il Tempesta, si può risalire pertinentemente all'autore dei nostri dipinti in Domenico de Marchis detto il Tempestino (attivo a Roma nella secondametà del Seicento). Entro cornice dorata.
L'opera è corredata da una perizia scritta del prof. Giancarlo Sestieri del 20 maggio 2005. -
Lotto 116 Paesaggio con scena arcadica olio su tela 73 x 96 cm
in cornice del XIX secolo. -
Lotto 117 Putto dormiente con i simboli della Passione fine del XVII secolo olio su tela 63 x 49 cm
In cornice. -
Lotto 118 Il martirio di San Sebastiano XVIII secolo sanguigna su carta 69 x 42 cm
Dal Martirio di San Sebastiano di Domenicano, conservato nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in Roma. In cornice. -
Lotto 119 Adorazione dei pastori Scuola italiana XVIII secolo Olio su vetro 28,5 x 23,5 cm
entro cornice del XIX secolo, difetti. -
Lotto 120 La vocazione di San Matteo XVII - XVIII secolo Olio su tela 96 x 138 cm
Copia dalla tela del Caravaggio conservata nella chiesa di San Luigi dei Francesi a Roma.