Asta 51 - Arte Moderna e Contemporanea
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Lotto 638 Silvio Loffredo
Angoscia. Allucinazione di Pinocchio
Penna e inchiostro di china, acquerello, pennarellino rosso e tempera bianca su pagine di agenda, ciascuna montata in passe-partout salvia e poi in album
mm 190x130 circa cad.
Serie di 25 bellissime illustrazioni progressivamente più cupe racchiuse in elegante album in eco-pelle nera con nobilitazioni oro.
La firma di Loffredo compare solo a stampa nell'angolo inferiore del piatto.
(1)Minimi difetti, altrimenti opera in ottimo stato conservativo. -
Lotto 639 Giovanni Maciotta
Il pane. 1970 ca.
Olio su tela
cm 40x50
Firmato in basso a destra.
Al verso: etichetta a stampa della Galleria D'Arte Davico di Torino contenente dati editoriali dell'opera e timbro ad inchiostro blu della stessa galleria.
Opera esposta nella mostra personale dell'artista del Novembre 1982.
(1)Minimi difetti marginali.
Ottima conservazione. -
Lotto 640 Giovanni Maciotta
Racconto andaluso. 1971
Olio su masonite
cm 40x25
Firmato, titolato e datato in basso a sinistra.
Al verso: etichetta a stampa della Galleria D'Arte Davico di Torino contenente dati editoriali dell'opera.
(1)In semplice cornice bianca: cm 41x26.
Ottima conservazione. -
Lotto 641 Piero Manzoni
Senza titolo. 1956
Olio e catrame su tela (attualmente applicato a tavola)
cm 52x42x1
Firma in basso a sinistra. Archiviato presso la Fondazione Piero Manzoni con il numero 134. Pubblicazioni: Celant G., Piero Manzoni: Catalogo Generale, Milano, 1975, p. 92, scheda 40. In questo catalogo, erroneamente, il dipinto è datato 1957 ed è stato titolato Cesoie e riferito alla Collezione Marelli a Bergamo. Battino F. e Palazzoli L., Piero Manzoni: catalogue raisonné, Milano, 1991, p. 220, scheda 134. L'opera in esame è inserita all'interno di una fase costituita da soli quattordici dipinti, denominata Figuration Imprints: Imprint of Everyday Objects, che nel corso del 1956 caratterizza la produzione di Manzoni. Proprio l'impronta seriale di oggetti quotidiani (chiavi, forbici, tenaglie, pinze, spille da balia, chiodi), ripetuti su ogni dipinto uno alla volta, caratterizza questo piccolo nucleo di opere. Celant G., Piero Manzoni. Catalogo generale, Milano, 2004, II, scheda 18. Qui pubblicato come Senza titolo.
Piero Manzoni, che nel gennaio del 1955 si era trasferito a Roma per frequentare la Facoltà di Lettere e Filosofia alla Sapienza (tornerà a Milano a febbraio dell'anno seguente), utilizza per questo dipinto il catrame, materiale che impiegherà anche successivamente, tra il 1957 e il '58, in un gruppo di opere caratterizzate da una superficie densa e materica, solcata da forme circolari. Seppur con differenti modalità di declinazione, l'utilizzo del catrame non può non richiamare alla mente la sperimentazione tentata qualche anno prima da Alberto Burri, come puntualmente notato da Germano Celant nel Catalogo generale del 1975: "i catrami e le impronte suggeriscono due stati, tra loro complementari, di germinazione. I primi riguardano il coagulo della materia pittorica. Sono impasti catramosi lasciati colare sulla tela, fino a coprirla totalmente. Tenendo conto delle peculiarità dei linguaggi ad essa contemporanei, tra cui quello di Burri, che nel gennaio alla galleria del Naviglio, diretta da Carlo Cardazzo, aveva esposto un quadro materico "Tutto nero", sembrano ricercare più che l'esaltazione esistenziali della materia, una sua cristallizzazione. Al pari, rispetto alle superfici aperte di Fontana, i catrami cercano una chiusura, come se una lana magmatica avesse ricoperto superficie e gesto. Quanto procede sembra suggerire che per Manzoni i catrami rappresentino una fagocitazione di immagini, di gesti e di materiali. Al tempo stesso le seconde presuppongono un'esplorazione degli attributi banali della realtà. Detta esplorazione differisce dalla ricerca precedente in quanto sembra voler designare attributi esterni alla pittura. L'enucleazione dei caratteri iconici degli oggetti (pinze, forbici, tenaglie) si cala sulla superficie e definisce una realtà al di fuori di essa. Tutto ciò finisce col suggerire, già ora, la prevalenza in Manzoni di due ambiti di ricerca: uno sulla pittura e uno sulla realtà. Il loro intrecciarsi caratterizzerà il suo lavoro a venire."
(1)Aree di mancanza di materia al margine superiore, al margine sinistro e al magine inferiore; una mancanza interessa la parte finale della firma. Queste mancanze sono giustificate dallo sforzo e dalle temperature che il supporto e i materiali utilizzati hanno subito durante il processo di creazione dell'opera. Il dipinto è completamente applicato a tavola ed è in sottile cornice bianca: cm 66,5x56x7. -
Lotto 642 Piero Manzoni [da]
Merda d'artista. 1979
Offset
mm 705x1000
Come riportato al verso: "Edizione eseguita in occasione della esposizione di Piero Manzoni alla Galleria Civica d'Arte moderna Castello di Portofino nel Maggio 1979.
Tiratura es. 125+XX p.a. firmate dalla madre Contessa Valeria Manzoni come da facoltà dell'erede".
Firma a penna a sfera della Contessa e tiratura a matita all'angolo inferiore sinistro del verso.
Es. 26/125.
(1)Ottima conservazione. -
Lotto 643 Enzo Mari
Il gioco delle favole. 1965
12 tavolette stampate in serigrafia e conservate entro l'astuccio originale.
Astuccio: mm 95x213. Tavolette: mm 90x180 cad.
Ogni tavoletta riporta il nome dell'artista e l'anno di produzione. "Ogni tavoletta è un'unità composta di una scena centrale e due scene laterali: a ogni tavoletta può corrispondere una storia, ma il racconto può svilupparsi nella tavoletta successiva, disposta accanto alla prima (e così via), oppure può comporsi con un'altra storia quale le figure di un'altra tavoletta [...] Non esiste alcuna regola, per questo gioco [...] Le storie sono infinite, o quasi [...]".
(2)Ottima conservazione. -
Lotto 644 Rodolfo Marma,
Figure con fiori
Olio su tela
cm 18x28
Firmato in basso a destra.
(1)In cornice: cm 33,5x43,5.
Alcune cadute di colore marginali, altrimenti ottima conservazione. -
Lotto 645 Paolo Masi
Le memorie sono molte e traspaiono... 1980
Tre fogli di carta lucidi sovrapposti e pinzati. Nel primo è presente una stesura di colore, nel secondo delle linee a pastello blu e nel terzo delle linee a matita
mm 270x655 cad.
Titolato, firmato e datato a matita al verso.
(1)L'opera è piegata a metà.
Ottima conservazione. -
Lotto 646 Roberto Antonio Sebastian Matta
Versan le vene le fummifere acque. 1970
Litografia
mm 495x690. Foglio: mm 570x780
Firmata a matita in basso a destra, tiratura in numeri romani in basso a sinistra.
Timbro a secco de' il Bisonte in basso a destra.
Prima incisione di 6 proveniente dalla cartella Le Acque d'Arno, realizzata sui testi di Dante Alighieri in commemorazione della disastrosa alluvione fiorentina.
Es. XIII/XXV.
(1)Ottima conservazione. -
Lotto 647 Roberto Antonio Sebastian Matta
Incisione da Droites Librerées. 1971-72
Acquaforte e acquatinta
mm 275x195. Foglio: mm 430x310
Firmata a matita in basso a destra, tiratura a matita in basso a sinistra.
Opera proveniente dalla raccolta di poemi di Michaux Henri illustrata da Sebastian Matta in 15 bellissime incisioni.
Questo foglio rappresenta la decima tavola sciolta realizzata su carta vélin d'Arches à la form.
Es. 28/100.
SI AGGIUNGE: Piccolo catalogo della mostra Mito e Fantasia della Galleria d'Arte La Bussola di Torino del 1972. La mostra raccoglie, oltre a questa incisione, altre 11 opere realizzate da Sebastian Matta e Wifredo Lam.
(2)Ottima conservazione. -
Lotto 648 Roberto Antonio Sebastian Matta
Senza titolo. 1980 ca.
Acquaforte e acquatinta
mm 400x320. Foglio: mm 655x500
Firmata a matita in basso a destra, numerata a matita in basso a sinistra.
Timbro a secco di Galleria Dell'Incisione Milano in basso a sinistra.
Es. 47/100.
(1)Minimi difetti.
Ottima conservazione generale. -
Lotto 649 Almir Mavignier
Untitled
Serigrafia
mm 490x760. Foglio: mm 610x860
Firma a matita in basso a destra e tiratura in basso a sinistra.
Es. 21/60
SI AGGIUNGE: 2) Eugene Witten, Automne. 1960-65. Litografia con dettaglio a serigrafia. mm 592x757. Firma a matita in basso a destra e tiratura in basso a sinistra. Es. 87/100.
(2)OPERA 1: Qualche strappetto marginale e macchiolina, anche in lastra.
OPERA 2: Brunitura da esposizione e tracce dei precedenti incollaggi al verso. -
Lotto 650 Igor Mitoraj
Senza titolo
Litografia
mm 700x500
Firma e tiratura a matita in basso ai lati.
Es. 21/125.
(1)Lievi tracce d'uso. -
Lotto 651 Alberico Morena
I tifosi
Xilografia su carta velina
mm 470x390. Foglio: mm 575x500 (visibile)
Firmata a matita in basso a destra.
Titolo e "p.d.a. Xilografia stampata a mano" sempre a matita in basso a sinistra.
(1)In cornice lignea: cm 63x55,5.
Leggere pieghette sparse con brunitura diffusa.
Ottima conservazione. -
Lotto 652 Alberico Morena
Luna Park. 1958
Xilografia su carta Cina leggera
mm 364x480. Foglio: mm 475x590
Firmata in lastra in basso a destra, controfirmata a matita in basso a destra.
Titolo, tiratura e tecnica a matita in basso a sinistra.
Timbro a secco di Libreria Prandi all'angolo inferiore del cartoncino al quale l'opera è applicata.
Es. 17/20.
(1)Opera totalmente applicata a passe-partout di supporto.
Ottima conservazione. -
Lotto 653 Alberico Morena
La finestrina. 1974
Xilografia
mm 300x235. Foglio: mm 320x255 (visibile)
Firmata in lastra in basso a destra, controfirmata e datata a matita in basso a destra.
Titolo, tiratura e tecnica a matita in basso a sinistra.
Es. 23/40.
(1)Opera totalmente applicata a passe-partout di supporto.
Ottima conservazione. -
Lotto 654 Gualtiero Nativi
Senza titolo. 1974
Acquerello su serigrafia
mm 300x240. Foglio: mm 496x350
Firmato e datato a matita in basso a destra.
Opera accompagnata dal certificato di autenticità su fotografia dell'Archivio Gualtiero Nativi e archiviata con il numero D7416L. (1) -
Lotto 655 Claes Oldenburg
Geometric Mouse. 1971
Cartone, offset e parti metalliche
Base: mm 500x420. Topo geometrico: mm 470x330
Dati editoriali a entrambi i pezzi. Prodotto da Gemini G.E.L.
Questa è la versione cartacea in scala D del celebre Geometric Mouse presente in parecchie istituzioni dell'arte, tra cui il MoMA e il Walker Art Center.
(1)Una gora d'acqua al margine destro della base e altri minimi difetti, tra i quali qualche macchiolina. -
Lotto 656 Claudio Parmiggiani
Senza Titolo. 1966.
Timbri ad inchiostro blu e nero su fondo bianco
mm 170x80. Foglio: mm 480x350
Data a matita in basso a sinistra, "P" a matita in basso a destra.
Nome d'artista e seconda data a stampa sul margine inferiore dell'opera.
Al verso: Testo a stampa di Cesare Vivaldi dedicato a Claudio Parmiggiani per la Galleria Duemila di Bologna, dove fu tenuta una mostra d'artista dal 15 al 25 gennaio 1967.
(1)Supporto uniformemente brunito, altrimenti ottima conservazione. -
Lotto 657 Arnaldo Pomodoro
Cronaca. Anni '70 del XX secolo
Acquaforte
mm 691x500
Firma a matita in basso a destra e tiratura in basso a sinistra.
In basso a sinistra timbro a secco "Antoniniana Stamperia d'Arte".
Es. 33/100.
(1)Uno strappo in basso a destra.
Impressione perfetta. -
Lotto 658 Giorgio (detto Giò) Pomodoro
Spirale. 1974
Acquerello su carta
mm 175x260
Titolo, firma e data a matita in basso a destra. (1) -
Lotto 659 David Rubello
Lotto composto di 4 disegni utilizzati come biglietti d'auguri. 1985-89
Tecniche miste su cartoncino
mm 90/230x157/185
Tutti i disegni hanno, al verso, una lettera o un augurio manoscritto con data e firma dell'artista e della moglie.
Si aggiunge anche una busta viaggiata.
(4)Poche tracce d'uso.
Un foglio è completamente applicato a vetro.
Buona conservazione. -
Lotto 660 Pasquale Santoro
L'era dei sogni. 1962
Tecnica mista su cartone
cm 45x39
Firmato e datato a matita in basso a destra, titolato, controfirmato e controdatato al verso.
Provenienza: Collezione Eugenio Battisti.
(1)Poche tracce d'uso. -
Lotto 661 Paolo Scheggi
Intersuperficie. Lotto composto di 5 incisioni. 1968
Serigrafie
mm 300x300 cad.
Tutte firmate a matita e una anche numerata.
Es.5/100.
Queste incisioni provengono dalla cartella Intersuperficie del 1968.
(6)Poche tracce d'uso.