Dipinti Antichi
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Lotto 239 Paolo Monaldi
(Roma 1710-Roma dopo il 1779)
La Moscacieca Olio su tela cm 65x99 - con cornice cm 85x118
Monogramma "PM" in basso a sinistra
Davanti ad una taverna un giovane si diletta nel gioco della moscacieca con un piccolo bambino. Attorno a loro un gruppo di contadini si rilassa suonando e cantando, mentre sulla destra, davanti ad una fonte da cui sgorga dell'acqua, dei popolani sembrano intendi a godersi la scena. Sullo sfondo, dipinti quasi en grisaille, degli uomini sono ancora a lavoro mentre mietono del grano. L'autore di questa tela, rintracciabile sia per l'inconfondibile stile che per il monogramma posto su una brocca in basso a sinistra, è Paolo Monaldi, pittore romano del XVIII secolo formatosi presso la bottega di Paolo Anesi. Ci troviamo probabilmente di fronte ad uno dei più bei quadri da cavalletto eseguito dall'artista. La maestria con sui costruisce i vari piani prospettici, le calibrate tonalità delle fronte e del cielo, la caratterizzazione di ogni personaggi si staglia su alcuni esemplari di altri pittori e con la medesima iconografia.
Bibliografia di riferimento: A. Busiri Vici d'Arcevia, Trittico paesistico romano del '700 (Paolo Anesi-Paolo Monaldi-Alessio De Marchis), Ugo Bozzi Editore, Roma 1976, fig. 155, p. 150
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Lotto 240 Jan Frans van Bloemen detto l'Orizzonte
(Anversa 1662-Roma 1749)
Paesaggio con Chiesa Olio su tela cm 51x68 - con cornice cm 75x93 Una chiesetta emerge solitaria al lato di un sentiero di campagna tra le fronde rigogliose di una radura. Popolano la scena una serie di pastori abbigliati all'antica, con delle tuniche colorate. Il cielo terso, con un accenno di tramonto che sembra giungere dalla sinistra delle tela con le sue tonalità rosee e aranciate, indica che l'autore non può trattarsi che Jan Frans van Bloemen, detto l'Orizzone, proprio per la grande abilità nel rendere i cieli romani. -
Lotto 241 Jan Frans van Bloemen detto l'Orizzonte (attribuito a)
(Anversa 1662-Roma 1749)
Veduta della scala laterale del Campidoglio con l'arco di Settimio Severo olio su tela cm 48x68 - in cornice cm 60x80
Il nostro dipinto è una versione con delle piccole varianti e di formato minore di una tela pubblicata da Busiri Vici nella sua monografia su van Bloemen e custodito nelle collezioni del Museum der bildenden Künste di Lipsia (Inv. 1657).
Bibliografia di riferimento: A. Busiri Vici, Jan Frans Van Bloemen Orizzonte e l'origine del paesaggio romano settecentesco, Ugo Bozzi Editori, Roma 1974, fig. 350
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Lotto 242 Gaspard Dughet (scuola di)
(Roma 1615-Roma 1675)
a) Paesaggio arcadico con figure b) Pastore con gregge coppia di olii su tela cm 50x66 con cornice 68x85 La coppia di paesaggi con figure si inserisce perfettamente in quella corrente artistica, iniziata a Roma da Carracci e i suoi scolari come Francesco Albani, che poneva come punto cardinale nel dipinto il paesaggio e non più le figure umane. Nei nostri dipinti le figure che li animano sembrano essere aspetti secondari della composizione, mentre l’occhio dello spettatore si disperde tra le quinte architettoniche formate da arbusti, alberi agitati dal vento, nuvole che si stagliano su un cielo terso e rocce. Tra i più grandi interpreti di questo genere è da annoverare Gaspar Dughet, elegante artista di origine francese, assai vicino a Nicolas Poussin, che seppe conquistarsi un posto di prim’ordine con i suoi dipinti nelle gallerie principesche romane e non solo. Per la vicinanza stilistica i due paesaggi qui presentati dichiarano una evidente ascendenza nei confronti del Dughet, che ci induce ad attribuirli ad un suo stretto collaboratore. -
Lotto 243 Thomas Wijck (attribuito a)
(Beverwijk 1616-Haarlem 1677)
Coppia di paesaggi campestri con pastori Olio su tavola cm 54x41 - in cornice cm Questa coppia di dipinti si inserisce perfettamente nella produzione pittorica dell'olandese Thomas Wijck. Formatosi in Italia, tra Roma e Napoli, ebbe modo di entrare in contatto con la vivace pittura dei bamboccianti, di cui furono tra i massimi esperti Michelangelo Cerquozzi e Peter van Laer. La due tavole sono ascrivili alla fase matura della carriera di Wijk, quando questi oramai era tornato stabilmente a risiedere ad Haarlem, per il trattamento preciso ma materico del paesaggio e dei personaggi che animano la scena. Reminiscenza del periodo romano rimane il tempio e le rovine classiche presenti. -
Lotto 244 Meindert Hobbema (attribuito a)
(Amsterdam 1638-Amsterdam 1709)
Le grandi querce olio su tela cm 57x71 - con cornice cm 90x105
I maestosi paesaggi di Meindert Hobbema furono particolarmente apprezzati e presi a modello dai pittori francesi e in particolare inglese nel diciottesimo secolo. Al contrario dei suoi contemporanei olandesi inoltre, Hobbema pose al centro della sua arte non la città, con le sue architetture maestose, ma il paesaggio campestre che questi poteva vedere.
Non sorprende dunque che John Constable amasse profondamente il suo modo di rappresentare la natura, con i suoi alberi delle fronde rigogliose, i piccoli ruscelli su cui si affacciano curiosi pescatori e vecchi casolari abbandonati, traendone grande ispirazione.
Firmato in basso a destra
Bibliografia di riferimento: Georges Broulhiet, André Barry, Meindert Hobbema (1638 - 1709), Firmin Didot, Paris 1938, pp. 141-143; pp. 387-388
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Lotto 245 Hendrick Govaerts
(Mechelen 1669-Everdystraet 1720)
GOVAERTS HENDRIK, Paesaggio Con Convivio Di Nobili olio su tela cm 48x63 - con cornice cm 68x86 -
Lotto 246 Gaspard Dughet
(Roma 1615-Roma 1675)
Paesaggio lacustre con personaggi e bassorilievo antico olio su tela cm 43x55 - con cornice cm 53x63 -
Lotto 247 Scuola Romana del XVIII secolo
Coppia di capricci architettonici Olio su tela ognuna misura cm 56x111 - con cornice cm 77x130 -
Lotto 248 Scuola francese del XVII secolo
Scena baccanale Olio su tela cm 97x136 -
Lotto 249 Lieven Mehus
(Oudenaarde 1627-Firenze 1691)
Coppia di paesaggi Olio su tela cm 57x87 - con cornice cm 75x105 -
Lotto 250 Pierre-Athanase Chauvin (attribuito a)
Veduta di Castel Gandolfo Olio su tela cm 42x63 - con cornice cm 54x76