Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo

Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo

martedì 11 luglio 2023 ore 15:00 (UTC +01:00)
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Lotti dal 73 al 96 di 187
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  • Giuseppe Magni (Pistoia 1869-Firenze 1956)  - La mungitura
    Lotto 73

    Giuseppe Magni (Pistoia 1869-Firenze 1956) - La mungitura

    cm 42,3 x 60,5
    olio su tela

    firmato in basso a destra: G Magni

    Sul retro, sul telaio, cartellino consunto della Biennale di Venezia con numero di riferimento (388) e vecchie scritte con numeri di riferimento.


    Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Giuseppe Magni (Pistoia 1869-Firenze 1956)  - La famiglia felice
    Lotto 74

    Giuseppe Magni (Pistoia 1869-Firenze 1956) - La famiglia felice

    cm 17,2 x 30
    olio su tavola
    Sul retro, firma e data (18 maggio 1951) di mano dell'artista.

    Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Giuseppe Magni (Pistoia 1869-Firenze 1956)  - I primi fiori di pesco
    Lotto 75

    Giuseppe Magni (Pistoia 1869-Firenze 1956) - I primi fiori di pesco

    cm 40 x 32,2
    olio su tela

    firmato in basso a destra: G Magni


    Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Costantino Barbella (Chieti 1852-Roma  1925)  - Figura di bambino, 1874
    Lotto 76

    Costantino Barbella (Chieti 1852-Roma 1925) - Figura di bambino, 1874

    cm 49,5 x 17,5 x 14,5
    scultura in terracotta
    firmata e datata sulla base: C.no Barbella / 1874

    PROVENIENZA
    Raccolta Rotondo, Napoli.




    Questa scultura in terracotta di Costantino Barbella, che allo stato attuale delle conoscenze risulta inedita, costituisce una rara testimonianza della sua prima fase di attività. Nel 1874, anno in cui fu realizzata, lo scultore si trovava a Napoli per studiare con Stanislao Lista presso il Reale Istituto di Belle Arti, che poté frequentare grazie a un sussidio concesso dalla Provincia di Chieti. Fu un anno di svolta per il giovane Barbella: il gruppo a grandezza naturale La gioia dell’innocenza dopo il lavoro (fig. 1), esposto alla mostra annuale della Società Promotrice “Salvator Rosa”, fu acquistato dalla stessa società per Vittorio Emanuele II, il quale a sua volta lo destinò alle collezioni del Museo Nazionale di Capodimonte, dove ancora oggi è conservato. Fu quello il primo importante traguardo di una carriera costellata di successi. Da quel momento, infatti, le sue opere cominciarono a entrare in prestigiose collezioni, sia pubbliche che private, come la raccolta di Beniamino e Paolo Rotondo, da cui proviene anche la scultura in esame. In gran parte donata al Museo Nazionale di San Martino di Napoli, la collezione Rotondo annoverava, tra gli altri, capolavori di Domenico Morelli, Antonio Mancini, Francesco Paolo Michetti e Vincenzo Gemito.

    La fama di Barbella oltrepassò i confini nazionali, merito della capacità, pienamente riconosciuta da critica e collezionismo, di raccontare con elegante accento lirico la vita di campagna. Una ricerca, quella dello scultore teatino, affine da un lato a quella di Michetti, che ritrovava il mito dell’Arcadia nella cultura popolare abruzzese, dall’altro, in letteratura, a quella di Gabriele d’Annunzio. Il “vate” scrisse a più riprese – e sempre in termini entusiastici– a proposito della scultura di Barbella, con cui fu sempre in stretti rapporti d’amicizia. Con Francesco Paolo Tosti e, tra gli altri, Edoardo Scarfoglio e Antonio De Nino, i due si incontravano periodicamente nel cosiddetto “cenacolo michettiano”, vale a dire il convento acquistato attorno al 1885 da Michetti a Francavilla al Mare.

    L’opera in esame si colloca all’interno di una ricca produzione di sculture in terracotta di dimensioni ridotte, nelle quali, fin dagli esordi, Barbella dimostrò di esprimere al meglio la propria vocazione di poeta della realtà popolare. Nel 1906, in un articolo per “Il Secolo XX”, lo scrittore romano Paolo Orano lo definì «un grande scultore di statue piccine»[1].Tale attitudine è stata associata dai biografi alla sua attività nella bottega di «chincaglierie e generi coloniali»[2] del padre, dove muoveva i primi passi da scultore realizzando statuine presepiali. Quello dell’ispirazione dai presepi, per ciò che concerne la tradizione napoletana, è un topos che si ritrova pure nella biografia di Vincenzo Gemito, con cui Barbella condivideva la propensione a un modellato vibrante. A ogni modo, un certo sapore presepiale è senz’altro riscontrabile nella figura di bambino in esame. Vi si riconosce il tipo dello “scugnizzo” napoletano, come veniva definito il monello che popolava i vicoli della città, protagonista di numerose opere d’arte realizzate dagli artisti di scuola partenopea della generazione di Barbella. Al successo internazionale di tale soggetto contribuì in buona misurala fotografia: si pensi, ad esempio, agli scatti dei fratelli Alinari o di Giorgio Sommer, raffiguranti bambini poveri che giocano, suonano uno strumento o si aggirano per le vie del centro e che, quando non avevano valore documentario, venivano venduti come souvenir, in particolare ai collezionisti dell’Europa del Nord. Non sorprende, dunque, che gli “scugnizzi” affollassero le esposizioni – anche quelle nazionali, dove la scuola napoletana era sempre ben rappresentata – tra gli anni Sessanta e Settanta dell’Ottocento, tra bronzi e terrecotte, più raramente marmi, di carattere aneddotico e perlopiù di dimensioni contenute. Lo “scugnizzo” ebbe altrettanta fortuna in pittura: si pensi a quelli di Francesco Lojacono, Giuseppe Costantini e, soprattutto, di Antonio Mancini. La capacità di introspezione dei ritratti infantili di quest’ultimo si ritrova anche nella presente scultura di Barbella, nel quale l’artista rivela speciale perizia tecnica nella resa dei dettagli, dal vivace effetto pittorico. Negli anni a seguire, la critica avrebbe più volte sottolineato la capacità dello scultore di conferire speciale attenzione alla patinatura delle superfici[3] e alla resa della cesellatura. Nel corso della sua carriera, Barbella si confrontò più volte con i temi dell’universo infantile: tra le più note, vale qui la pena citare le figure intitolate Sù su (fig. 2) e Bum!... (fig. 3), sculture che spinsero d’Annunzio a porsi una domanda retorica: «quale mai cesellatore è giunto a quella perfezione nel lavorare una superficie?»[4].

     

    Manuel Carrera

    Giugno 2023

    1 P. Orano, Un grande scultore di statue piccine: Costantino Barbella, in “Il Secolo XX”, settembre 1906, pp. 706-719.

    2 Dalle memorie di Barbella pubblicate in O. Roux (a cura di), Illustri italiani contemporanei: memorie giovanili autobiografiche di letterati, artisti, scienziati, uomini politici, patrioti e pubblicisti, Firenze 1908, vol. II, parte seconda, p. 182.

    3 Cfr. A. Lancellotti, Costantino Barbella (1852-1925), Roma 1934, p. 73.

    4 Cfr. A. Andreoli (a cura di), Scritti giornalistici 1882-1888, Milano 1996, p. 372.

  • Tito Pellicciotti (Barisciano 1872-L'Aquila 1943)  - Contadinelli e tacchini
    Lotto 77

    Tito Pellicciotti (Barisciano 1872-L'Aquila 1943) - Contadinelli e tacchini

    cm 19 x 24
    olio su tavola
    firmato in basso a destra: T. Pellicciotti

  • Tito Pellicciotti (Barisciano 1872-L'Aquila 1943)  - Pastorello con pecora
    Lotto 78

    Tito Pellicciotti (Barisciano 1872-L'Aquila 1943) - Pastorello con pecora

    cm 29 x 22
    olio su cartone
    firmato in basso a sinistra: T. Pellicciotti

  • Tito Pellicciotti (Barisciano 1872-L'Aquila 1943)  - Zampognari all’osteria
    Lotto 79

    Tito Pellicciotti (Barisciano 1872-L'Aquila 1943) - Zampognari all’osteria

    cm 28 x 23
    olio su cartone
    Sul retro, firma di mano dell'artista e timbro Raccolta G. D. G. con riferimento all'artista.

    PROVENIENZA

    Raccolta G. D. G., Napoli;

    collezione privata.


  • Francesco Paolo  Michetti (Tocco di Casauria 1851-Francavilla al Mare 1929)  - Il fiume Orfento, circa 1903
    Lotto 80

    Francesco Paolo Michetti (Tocco di Casauria 1851-Francavilla al Mare 1929) - Il fiume Orfento, circa 1903

    cm 31 x 49
    olio su tela
    firmato in basso a sinistra: Michetti

    PROVENIENZA
    Collezione privata.


    BIBLIOGRAFIA
    F. Benzi, G. Berardi, T. Sacchi Lodispoto, S. Spinazzè, Francesco Paolo Michetti. Catalogo generale, Cinisello Balsamo 2018, p. 301 n. 728 (ill.).



    L’opera è stata archiviata presso l’Archivio dell’Ottocento Romano con il numero 0/216/005.

    Si allega autentica su fotografia del Catalogo generale Michetti firmata da Fabio Benzi, Gianluca Berardi, Teresa Sacchi Lodispoto e Sabrina Spinazzè.


  • Traiano Chitarin (Venezia 1864-1935)  - "Da S. Egidio (Scanno)", 1911
    Lotto 81

    Traiano Chitarin (Venezia 1864-1935) - "Da S. Egidio (Scanno)", 1911

    cm 34 x 50
    olio su tavola, senza cornice
    Sul retro, scritta a matita di mano dell'artista con titolo e data (20 luglio 1911) e altre annotazioni in riferimento al dipinto; vecchie etichette con numeri di riferimento (35 e 87).

  • Scuola italiana fine del XIX secolo - Copia da "Il voto" di Michetti
    Lotto 82

    Scuola italiana fine del XIX secolo - Copia da "Il voto" di Michetti

    cm 43,5 x 65,5
    olio su tela

  • Alceo Dossena (Cremona 1878-Roma 1937)  - Madonna con Bambino
    Lotto 83

    Alceo Dossena (Cremona 1878-Roma 1937) - Madonna con Bambino

    cm 56 x 43,5
    bassorilievo in marmo riportato su lastra in marmo
    firmato in basso a sinistra: Alceo Dossena Roma

  • Attribuito a Ettore Roesler Franz (Roma 1845-1907)  - Roma, veduta del Foro
    Lotto 84

    Attribuito a Ettore Roesler Franz (Roma 1845-1907) - Roma, veduta del Foro


    cm 54,5 x 54

    acquerello su cartoncino

    firmato in basso a sinistra: E. Roesler Franz Roma

  • Giuseppe Gabani (Senigallia 1846-Roma 1900)  - Cavalli nella Campagna romana
    Lotto 85

    Giuseppe Gabani (Senigallia 1846-Roma 1900) - Cavalli nella Campagna romana

    cm 32,5 x 48
    acquerello su cartoncino
    firmato in basso a sinistra: Gabani

  • Hermann David Salomon Corrodi (Frascati 1844-Roma 1905)  - Carri di fieno lungo l'acquedotto nella Campagna romana
    Lotto 86

    Hermann David Salomon Corrodi (Frascati 1844-Roma 1905) - Carri di fieno lungo l'acquedotto nella Campagna romana

    cm 22,3 x 37
    olio su tela
    firmato in basso verso sinistra: H. Corrodi / Roma

    PROVENIENZA

    Collezione Prosperi-Mocavini, Roma;

    collezione privata, Roma.



    BIBLIOGRAFIA
    R. Mammucari, "I XXV" della Campagna romana, Roma 1984, p. 11 (ill.).

  • Hermann David Salomon Corrodi (Frascati 1844-Roma 1905)  - All’ombra dei cipressi
    Lotto 87

    Hermann David Salomon Corrodi (Frascati 1844-Roma 1905) - All’ombra dei cipressi

    cm 43 x 29
    matita, carboncino e biacca su cartoncino
    firmato in basso a sinistra: H. Corrodi Roma


    Si ringraziano Sabrina Spinazzè e Teresa Sacchi Lodispoto dell'Archivio dell'Ottocento Romano per aver confermato l'attribuzione dell'opera.

  • Dante Ricci (Serra San Quirico 1879-Roma 1957)  - Ansa del Tevere
    Lotto 88

    Dante Ricci (Serra San Quirico 1879-Roma 1957) - Ansa del Tevere

    cm 38,5 x 56
    acquerello su cartoncino
    firmato in basso a destra: Dante Ricci / Roma

    Questo lotto è soggetto a diritto di seguito

  • Attribuito a Ettore Roesler Franz (Roma 1845-1907)  - Scorcio della via Appia antica
    Lotto 89

    Attribuito a Ettore Roesler Franz (Roma 1845-1907) - Scorcio della via Appia antica


    cm 20,5 x 69

    acquerello su cartoncino riportato su cartone

    firmato in basso a sinistra: E. Roesler Franz Roma

  • Giuseppe Rivaroli (Cremona 1885-1943)  - Coppia di buoi
    Lotto 90

    Giuseppe Rivaroli (Cremona 1885-1943) - Coppia di buoi

    cm 34,5 x 48
    carboncino su carta
    firmato in basso a destra: G. Rivaroli

  • Giuseppe Rivaroli (Cremona 1885-1943)  - Studio di agnellini
    Lotto 91

    Giuseppe Rivaroli (Cremona 1885-1943) - Studio di agnellini

    cm 25 x 38
    matita e pastelli su carta
    firmato in basso a destra: G. Rivaroli

  • Onorato Carlandi (Roma 1848-1939)  - "L'amico filosofo a Fiuggi"
    Lotto 92

    Onorato Carlandi (Roma 1848-1939) - "L'amico filosofo a Fiuggi"


    acquerello su cartoncino

    firmato in basso verso sinistra: Fiuggi / OCarlandi

    Sul retro, numero di riferimento (32) e titolo di mano dell'artista.

  • Onorato Carlandi (Roma 1848-1939)  - Villa Borghese
    Lotto 93

    Onorato Carlandi (Roma 1848-1939) - Villa Borghese

    cm 38,8 x 29,5
    acquerello su cartoncino
    firmato in basso a destra: OCarlandi / ROMA

    BIBLIOGRAFIA
    A. Cervesato, La Campagna romana nella pittura dell'Ottocento, Roma 1982, p. 50 (ill.).

  • Cesare Tiratelli (Roma 1864-1933)  - Interno di chiesa con gatto nero
    Lotto 94

    Cesare Tiratelli (Roma 1864-1933) - Interno di chiesa con gatto nero

    cm 34 x 24
    olio su cartone telato, senza cornice
    firmato in basso a sinistra: Tiratelli.C / Roma

  • Scuola romana fine del XIX secolo - Roma, il Portico d'Ottavia con Sant'Angelo in Pescheria
    Lotto 95

    Scuola romana fine del XIX secolo - Roma, il Portico d'Ottavia con Sant'Angelo in Pescheria

    cm 32,5 x 29
    olio su tavola

  • Onorato Carlandi (Roma 1848-1939)  - Il santuario francescano de La Verna
    Lotto 96

    Onorato Carlandi (Roma 1848-1939) - Il santuario francescano de La Verna

    cm 92 x 131,5
    olio su tela

    intitolato e firmato in basso a destra: La Verna / OCarlandi

    Sul retro, sulla cornice, antica etichetta manoscritta con timbro e data (12/3 927).

Lotti dal 73 al 96 di 187
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Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo

Un catalogo di quasi 200 opere risalenti al periodo compreso tra primi anni del XIX secolo e la prima metà del XX secolo, tra le quali spiccano opere provenienti da diverse collezioni private, inclusa un’importante raccolta di gouaches napoletane.


INDIRIZZO

Roma / Via Quattro Novembre, 114

(come raggiungerci)


Per maggiori informazioni: 

ottocento@finarte.it 

06 6791107


TORNATA

Martedì 11 luglio 2023, ore 15:00 - TORNATA UNICA (lotti 1-187)

Sessioni

  • 11 luglio 2023 ore 15:00 Sessione unica (1 - 187)

Esposizione

6-7 luglio

dalle ore 10:00 alle 18:00


8 luglio

dalle ore 10:00 alle 14:00


10 luglio

dalle ore 10:00 alle 18:00


Roma / Via Quattro Novembre, 114

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