Mobili ed Arredi Antichi, Oggetti d'Arte
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Lotto 25 Scultura, Francia, sec. XX, in metallo modellato come un toro su base ovale, cm 23x28, poggiante su base in legno ebanizzato, firmata C. Valton (1851-1918)
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Lotto 26 Piccola scultura, sec. XVII, in bronzo modellata come un toro, da un originale del Susini, cm 9,5x12, su base in legno ebanizzato
Per un confronto
D. Pineus, Small bronzes in the Reinassance, pag. 233, fig. 15
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Lotto 27 Scultura, sec. XVII, in bronzo modellata come un toro, alla maniera del Susini, cm 13x14, base in marmo
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Lotto 28 Scultura, sec. XX, in metallo, modellata come un toro andante, cm 8x20, su base in marmo
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Lotto 29 Scultura, Scuola fiamminga, sec. XVII, in bronzo dorato, modellato come un toro rampante, cm 15x21, su base in marmo nero
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Lotto 30 Scultura, Scuola fiamminga, sec. XIX, in bronzo, modellata come u n toro, cm 15x17
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Lotto 31 Scultura, sec. XVII, Bottega dei Susini, in bronzo dorato, modellata come un toro rampante, cm 21x14, su base in legno ebanizzato e scultura, sec. XVII, in bronzo modellata come un toro, cm 7,5x9, su base in legno ebanizzato. Il toro più piccolo presenta fori per un altro elemento mancante (2)
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Lotto 32 Scultura, Scuola fiorentina sec. XVIII, in bronzo, modellata come un toro stante, cm 12x16, base in marmo nero
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Lotto 33 Piccola scultura, sec. XVII, in bronzo modellata come un toro, da un originale del Susini, cm 9,2x10,5, su base in marmo
Per confronti
D. Pineus, Small bronzes in the Renaissance, pag. 233, fig.15
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Lotto 34 Scultura, Scuola toscana, sec. XVIII, in bronzo, modellata come un toro su base rettangolare cm 11,5x13, su base di epoca posteriore
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Lotto 35 Scultura, Scuola fiamminga metà sec. XVII, in bronzo, modellata come un toro in atto da combattimento, patina naturale bruno scura, cm 9x16, su base in marmo
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Lotto 36 Scultura, Arte fiamminga prima metà sec. XVII, in bronzo modellata come un piccolo toro in atto da combattimento, cm 5,5x8, su base in marmo nero, base danneggiata
La paternità del bronzetto qui presentato è assai discussa: per alcuni si tratta di un'opera fiorentina della Bottega di Francesco Susini, per altri si tratterebbe di una produzione fiamminga per la sua impostazione iconoigrafica
Per un confronto
P. Cannata: Museo Nazionale di Palazzo di Venezia: sculture in bronzo, pag 174 n° 197, Roma 2011
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Lotto 37 Scultura, Arte fiamminga sec. XIX, in bronzo, modellata come un toro, cm 24x34
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Lotto 38 Scultura, Scuola fiamminga, sec. XIX, in bronzo, modellata come una mucca, cm 11x20, su base in legno ebanizzato
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Lotto 39 Scultura, sec. XVI, in bronzo modellato come un caprone alla maniera del Riccio, cm 21x22, su base in marmo venato
Per un confronto
P.Cannata, Museo Nazionale di Palazzo Venezia: sculture in bronzo, pag. 30, fig. 46
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Lotto 40 Scultura, Arte fiamminga, sec. XX, in metallo, modellata come un toro in atto da combattimento, cm 11x20, poggiante su base in marmo verde
Per confronti
P. Cannata. Museo Nazionale del Palazzo di Venezia: sculture in bronzo, Palazzo Venezia pag 174 fig 196, Roma 2011
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Lotto 41 Scultura, sec. XVI, Bottega di Andrea Briosco detto il Riccio, in bronzo a patina naturale bruna, modellata come un caprone, cm 18x20, su base in legno rivestito in velluto
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Lotto 42 Scultura, Scuola fiorentina, fine sec. XVIII, in bronzo, modelato come un leone con zampa su globo dorato, cm 12x19, su base in alabastro
Per confronti
J. Pope Hennessy, Bronzi del Rinascimento dalla H.Kress Collection, scheda 499 fig. 563
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Lotto 43 Scultura, Scuola padovana, sec. XVII, in bronzo, modellata come un caprone assiso con sella, alla maniera del Riccio cm 9x15, su base in marmo
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Lotto 44 Scultura, sec. XVIII, in bronzo modellata come un caprone alla maniera del Riccio, cm 18x28, su base in marmo giallo
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Lotto 45
Attribuito ad Alessandro Algardi, (Bologna 1595-1654), scultura in bronzo a patina scura raffigurante Cristo che cade sotto la Croce, cm 18 x27
La rappresentazione del Cristo che porta la croce al Calvario, è piena di profondo pathos. Il volto segnato e la pesante modellazione del panneggio trasmettono la sofferenza anche in assenza della croce.
Il modello si è dimostrato straordinariamente popolare del quale si conoscono altre fusioni o esempi in altri materiali e in diverse dimensioni; l'iconografia del Cristo che cade con la mano appoggiata su un grande sasso è un tema frequente del Seicento; la pietra è rialzata sotto la mano del Cristo per sostenere l'asse della croce.
Già dal 1924, data della pubblicazione dello Hermanin, il bronzo fu attribuito ad Alessandro Algardi (1598-1654) e pubblicato nel 1985 e nel 2004, nella monografia dell'artista curata da J. Montagu, come una delle fusioni del periodo più maturo dell'artista, con la base fusa insieme alla figura.
Lo stile del bronzetto qui presentato è vicino al Crocefisso della Collezione Pallavicini in modo evidente nell'esecuzione della testa e del movimento dei capelli così come gli ampi panneggi ricordano i tessuti dell'Algardi nel bronzo di san Nicola da Tolentino.
Per confronti
P. Cannata, Museo Nazionale di Palazzo Venezia: sculture in bronzo, pag. 162, fig. 179
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Lotto 46 Quattro sculture, Bottega di Jacob Cornelisz Cobaert, fine sec. XVI, in bronzo raffiguranti i Quattro Evangelisiti San Giovanni, San Luca, San Marco e San Matteo, alt. cm 23,5, su basi in alabastro (4)
Jacob Cornelisz Coabert, di origini olandesi, era conosciuto a Roma col nome di Copé il Fiammingo; come il Giambologna e Du Quesnoy, giunse in Italia per studiare la scultura antica e, affascinato dalla vastità delle opere, si stabilì definitavemente nella capitale. La caratteristica del suo stile è di una chiusa e sofferta sensibilità nordica legata al manierismo internazionale, in cui le salde posture statuarie dalla forte spinta prospettica si bilanciano con l’ampiezza dei panneggi.
Dopo la pubblicazione del 1996 del Tabernacolo della Chiesa romana di San Luigi dei Francesi riconosciuto come opera certa del Cobaert, dalla Montagu, possiamo ritenere che si tratti degli stessi modelli per le quattro sculture presentate in questa sessione d’asta, nei quali però i simboli degli Evangelisti sono assenti.
Questa serie di bronzi probabilmente veniva alternato a dei vasi non solo in opere a soggetto sacrio ma, alla maniera delle balconate dei palazzi, erano posti nella parte superiore dei monetieri; queste destinazioni spiegherebbero anche il motivo per cui la testa e lo sguardo di ciascuna figura siano rivolti diagonalmente verso il basso.
Per confronti
P. Cannata, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia: sculture in bronzo, pagg 140-150, Roma 2011
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Lotto 46a Credenzino, Liguria, metà sec. XVII, in noce a patina scura, piano rettangolare intagliato a foglie, un cassetto nella fascia e uno sportello sottostante inquadrato tra lesene a telamone con le mani giunte, base modanata, piedi a mensola, cm 73x37x85, presenta modifiche
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Lotto 46b Scultura, inizi sec. XVI, Santo martire stante, in legno scolpito. alt. cm 56