ASTA 100 - ARTE ASIATICA E TRIBALE

ASTA 100 - ARTE ASIATICA E TRIBALE

giovedì 16 dicembre 2021 ore 12:00 (UTC +01:00)
Asta
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Lotti dal 145 al 168 di 366
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  • VASETTO CON COPERCHIO IN METALLO E INTARSI 
Nepal, XX secolo
    Lotto 145

    VASETTO CON COPERCHIO IN METALLO E INTARSI
    Nepal, XX secolo

    12,5 cm altezza

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • DUE SCATOLE IN METALLO CON INTARSI 
Nepal, XX secolo
    Lotto 146

    DUE SCATOLE IN METALLO CON INTARSI
    Nepal, XX secolo

    13 x 8 x 3 cm e 11,5 x 8,5 x 4,8 cm

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • THANGKA CON IL CHANDA MAHAROSHANA MANDALA 
Tibet o Nepal, XIX secolo
    Lotto 147

    THANGKA CON IL CHANDA MAHAROSHANA MANDALA
    Tibet o Nepal, XIX secolo

    Dipinta a colori vivaci su tela spessa, l'opera raffigura al centro la divinità Chanda Maharoshana abbracciata dalla sua consorte Mamaki, nella mano destra una spada, intorno gli otto achala, la cornice del medaglione circolare ancora con numerosi personaggi, sul resto della superficie altre divinità del Buddhismo tibetano.

    56,3 x 44,2 cm

    Provenienza: collezione privata italiana.

    Chanda Maharoshana, conosciuto anche come Krodharaja Achala (“l'inamovibile”), è una divinità di meditazione con sembianze feroci.

  • THANGKA CON TAGLA MEMBAR 
Tibet, XIX secolo
    Lotto 148

    THANGKA CON TAGLA MEMBAR
    Tibet, XIX secolo

    Dipinta a a colori vivaci su tela spessa, la thangka raffigura al centro una possente divinità irata con tre occhi, dalla pelle rossa, in entrambe le mani un bastone con finale a Ruota della Legge, vestita solo di un gonnellino a pelle di tigre, sulla testa una tiara a cinque teschi, tutt'intorno una miriade di divinità, personaggi e animali, iscrizioni nei pressi di alcune delle figure, sul retro iscrizione di attivazione a inchiostro rosso.

    81,5 x 66,7 cm

    Provenienza: collezione privata italiana.

    Tagla Membar è una importante divinità Bön, la religione popolare autoctona del Tibet e di altre zone limitrofe. E' considerata come un'arma della dottrina, poiché gli adepti del Bön la evocavano contro il Buddhismo. Tuttavia, in realtà il suo aspetto ricorda alcune delle divinità di quella dottrina e anche alcuni dei suoi attributi sono chiaramente ispirati al Buddhismo. Un santuario rupestre nei pressi del Monte Kailash è esplicitamente dedicato a questa divinità.

  • DIPINTO A COLORI SU TELA INCOLLATA SU UNA PORTA IN LEGNO CON DAKINI 
Tibet, XVIII-XIX secolo
    Lotto 149

    DIPINTO A COLORI SU TELA INCOLLATA SU UNA PORTA IN LEGNO CON DAKINI
    Tibet, XVIII-XIX secolo

    Il dipinto – realizzato in ricca policromia su fondo nero - raffigura la divinità dal volto irato e il corpo rosso, nella mano destra uno scettro con finale a teschio, seduta in posizione acrobatica sul dorso di un animale quadrupede, in alto i resti eviscerati di tigri e uomini, in basso montagne e onde marine.

    170 x 87 cm

    Provenienza: collezione privata italiana. Le dakini sono divinità in origine appartenenti al pantheon hinduista, poi entrate a far parte dell'ambito buddhista. Si tratta di spiriti femminili dotati del potere di evocare il movimento nello spazio, solitamente – come in questo caso – rappresentato dal colore nero con cui si identifica lo shunyata, la vacuità assoluta.

  • SCULTURA IN BRONZO DORATO CON INTARSI IN PIETRE CON IL BUDDHA VAJRADHARA 
Tibet, XIX secolo
    Lotto 150

    SCULTURA IN BRONZO DORATO CON INTARSI IN PIETRE CON IL BUDDHA VAJRADHARA
    Tibet, XIX secolo

    La divinità è raffigurata seduta su base a doppio fiore di loto con le gambe incrociate nella posizione padmasana, le braccia all'altezza del petto con le mani nel vajramudra, su ogni braccio uno stelo di fiore di loto, quello a destra con un vajra, quello a sinistra con un ghanta, la figura riccamente ingioiellata con inserti di granati e turchesi, sul davanti del lato superiore della base un'iscrizione incisa in tibetano, l'oro sul volto applicato a freddo, i capelli con tracce di pigmento blu.

    21 cm altezza

    Provenienza: collezione privata italiana.

    La presenza dello scettro vajra, emblema del principio maschile, e della campana ghanta, simbolo invece del principio femminile, permette di identificare questa figura in Vajradhara, il Buddha primordiale.

  • AMITAYUS IN LEGA DI RAME CON INTARSI IN PIETRE 
Sino-tibetano, XVIII-XIX secolo
    Lotto 151

    AMITAYUS IN LEGA DI RAME CON INTARSI IN PIETRE
    Sino-tibetano, XVIII-XIX secolo


    La divinità seduta su basamento a doppio fiore di loto con le gambe incrociate in posizione padmasana, le mani sovrapposte a sorreggere il vaso kasala, vestita di ampio dhoti parzialmente decorato a incisione, i gioielli che indossa abbelliti dall'intarsio di pietre di vario colore.

    17 cm altezza

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • SCULTURA IN BRONZO DORATO CON AVALOKITESVARA A QUATTRO BRACCIA 
Mongolia, Scuola di Zanabazar, XVIII secolo
    Lotto 152

    SCULTURA IN BRONZO DORATO CON AVALOKITESVARA A QUATTRO BRACCIA
    Mongolia, Scuola di Zanabazar, XVIII secolo

    La divinità seduta su basamento a doppio fiore di loto, le gambe incrociate in posizione padmasana, le due braccia sul davanti piegate al gomito con le mani giunte nell'anjali mudra, quelle sul retro anch'esse piegate, nella mano destra un rosario, vestita di un ampio abito con gli orli finemente cesellati con corolle floreali, porta esuberanti gioielli tra cui un pettorale, orecchini e una tiara a cinque pinnacoli, i lunghi capelli divisi in tre ciocche e dipinti di blu.

    18,3 cm altezza

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • PADMAPANI IN BRONZO DORATO CON INSERTI IN TURCHESE E GRANATI 
Tibet, inizio del XX secolo
    Lotto 153

    PADMAPANI IN BRONZO DORATO CON INSERTI IN TURCHESE E GRANATI
    Tibet, inizio del XX secolo

    La divinità raffigurata stante su base a doppio fiore di loto con la mano destra nel varadamudra e un fiore di loto in quella sinistra, vestita di dhoti decorato a rilievo con motivi floreali, i gioielli arricchiti di piccoli inserti in turchese e granati, i capelli rivestiti di pigmento blu e il volto con doratura a freddo e tocchi di colore per i dettagli.

    41 cm altezza

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • PIASTRA IN RAME 
Tibet, XX secolo
    Lotto 154

    PIASTRA IN RAME
    Tibet, XX secolo

    Decorata a rilievo sulla superficie a vista con figure di bodhisattva, apsara, al centro un grande medaglione circolare con profilo a fiamme al cui interno gli animali dello zodiaco e otto esagrammi, in basso una lunga iscrizione.

    36 x 29,5 cm

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • BAULE IN LEGNO INTAGLIATO E DIPINTO 
Tibet, XX secolo
    Lotto 155

    BAULE IN LEGNO INTAGLIATO E DIPINTO
    Tibet, XX secolo

    Sul davanti una decorazione con un drago tra le nuvole racchiusa entro bordura fitomorfa, sul coperchio una fenice all'interno di simile cornice, sui due lati grandi cartigli con animali nel paesaggio.

    50 x 96,5 x 41 cm

    Provenienza: collezione privata italiana.

  • GRANDE BRACIERE TRIPODE IN BRONZO 
Corea, dinastia Goryeo, XIII-XIV secolo
    Lotto 156

    GRANDE BRACIERE TRIPODE IN BRONZO
    Corea, dinastia Goryeo, XIII-XIV secolo

    A sezione circolare e ampia tesa piatta, il contenitore è sostenuto da tre zampe che fuoriescono dalle fauci di una testa di animale fantastico.

    27 x 55 cm

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    Il prototipo per questo genere di braciere in bronzo è l'enorme e impressionante esemplare (113 cm diametro) datato al XIII secolo e conservato nel Korean Central History Museum di Pyeongyang (Treasures from The Korean Central History Museum, Pyeongyang, catalogo della mostra, Seoul 2006, pp. 98-99, n. 46).
    Vedi anche l'esemplare molto simile a questo, pure nelle dimensioni, nel National Museum of Korea (inv. Sinsu 15304).

  • BOTTIGLIA A ZUCCA IN CERAMICA NERA 
Corea, dinastia Goryeo, XII-XIII secolo
    Lotto 157

    BOTTIGLIA A ZUCCA IN CERAMICA NERA
    Corea, dinastia Goryeo, XII-XIII secolo

    34 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    La forma di questa bottiglia si ispira alla reale conformazione delle zucche che, essiccate, erano esse stesse utilizzate per contenere liquidi.
    La silhouette di questo contenitore si distingue per sobrietà e una volumetria dinamica, accentuata dalla presenza verso la base di tre sottili linee parallele per orizzontale a leggero rilievo che formano due fasce a movimento continuo.

  • VERSATOIO IN CERAMICA NERA, CHONGBYONG 
Corea, dinastia Goryeo, XII-XIII secolo
    Lotto 158

    VERSATOIO IN CERAMICA NERA, CHONGBYONG
    Corea, dinastia Goryeo, XII-XIII secolo

    40 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    Originaria dell'India, dov'è nota con il termine kundika, la forma di questo versatoio è presente in tutta l'Asia orientale, molto popolare anche in Corea.
    Largamente utilizzata in ambito buddhista come aspersorio d'acqua nei rituali, la kundika è soprattutto associata con il bodhisattva Gwaneum (in sanscrito Avalokitesvara), divinità connessa con la misericordia e la compassione, che utilizzava questo tipo di contenitore per versare il nettare della Legge sui devoti, come si può può vedere perfettamente in un dipinto coreano del XIII-XIV secolo che la raffigura conservato nel Musée Guimet di Parigi (P. Cambon, L'Art coréen au musée Guimet, Parigi 2001, n. 30).

  • FIASCA CIRCOLARE IN CERAMICA NERA 
Corea, dinastia Goryeo, XII-XIII secolo
    Lotto 159

    FIASCA CIRCOLARE IN CERAMICA NERA
    Corea, dinastia Goryeo, XII-XIII secolo

    Il corpo di forma circolare stiacciata è decorato da una fitta serie di cerchi concentrici a leggero rilievo.

    25 cm

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    La forma di questo genere di fiasca ricorda per certi versi una tartaruga. Utilizzati per contenere acqua o bevande alcoliche, questi recipienti potevano essere sospesi alla cintura tramite un laccio.

  • VERSATOIO IN CERAMICA CON INVETRIATURA CÉLADON E DECORO IN OSSIDO DI FERRO 
Corea, dinastia Goryeo, XIII secolo
    Lotto 160

    VERSATOIO IN CERAMICA CON INVETRIATURA CÉLADON E DECORO IN OSSIDO DI FERRO
    Corea, dinastia Goryeo, XIII secolo

    Sul corpo si staglia solitario ed elegante un salice piangente a smalto bruno su fondo céladon. Il manico curvo è sormontato da piccolo anellino.

    22 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    Lo stile immediato e corsivo della decorazione si adatta perfettamente alla superficie mossa delle pareti del corpo di questo versatoio, rivestito di una vetrina céladon di una sottile tonalità dalla calda intensità.

  • COPPA CON ANSE IN PORCELLANA INVETRIATA CON RESTAURO IN LACCA DORATA 
Corea, dinastia Joseon, fine del XV secolo
    Lotto 161

    COPPA CON ANSE IN PORCELLANA INVETRIATA CON RESTAURO IN LACCA DORATA
    Corea, dinastia Joseon, fine del XV secolo

    La coppa ha sezione circolare e anse con sezione superiore a ruota dentata, una delle quali restaurata a lacca dorata.

    5 x 9,5 cm

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    Questa ciotola è esemplare della produzione iniziale di porcellana in Corea.
    La presenza del restauro a lacca dorata – molto popolare anche in Giappone dove è noto con il termine kintsugi – è sicuramente un valore aggiunto, testimonianza dell'attenzione riservata a questo oggetto.
    Esemplari simili si trovano National Museum of Korea di Seoul (inv. Sinsu 3428), nel Museum of Fine Arts di Boston, (inv. 50-1038) e nel Seattle Art Museum (inv. 99.21).

  • FIASCA CIRCOLARE IN CERAMICA CON INVETRIATURA CÉLADON 
Corea, dinastia Joseon, XVI-XVII secolo
    Lotto 162

    FIASCA CIRCOLARE IN CERAMICA CON INVETRIATURA CÉLADON
    Corea, dinastia Joseon, XVI-XVII secolo

    24 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    Questa forma – ben nota in Cina - è stata molto popolare in Corea per almeno tutta la prima metà della dinastia Joseon, usata per contenere bevande alcoliche.
    Per il suo aspetto austero e l'eleganza scaturita da forme lineari semplici in combinazione con un'invetriatura organica, questa fiasca incarna perfettamente l'ideale estetico dell'élite confuciana.

  • BOTTIGLIA IN PORCELLANA CON INVETRIATURA BIANCA 
Corea, dinastia Joseon, XVII secolo
    Lotto 163

    BOTTIGLIA IN PORCELLANA CON INVETRIATURA BIANCA
    Corea, dinastia Joseon, XVII secolo

    34 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    La forma di questa bottiglia è un classico della produzione di porcellane coreane, fin dai suoi esordi nel XV secolo.
    Il suo fascino risiede esclusivamente nella purezza lineare del suo elegante profilo, ed è un valore aggiunto l'austero rivestimento bianco, a testimoniare la predilezione dell'élite intellettuale coreana per manufatti eleganti per semplicità e sobrietà.

  • GRANDE 'MOON JAR' IN PORCELLANA INVETRIATA 
Corea, dinastia Joseon, XVIII-XIX secolo
    Lotto 164

    GRANDE 'MOON JAR' IN PORCELLANA INVETRIATA
    Corea, dinastia Joseon, XVIII-XIX secolo

    38 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    La cosiddetta 'giara del luna' è il manufatto che meglio esprime la raffinata estetica coreana dal XVIII secolo. Realizzate nei forni ufficiali di Geumsa-ri, Gwangju nella provincia di Gyeonju, sono oggetti molto complicati da assemblare e solitamente sono modellati in due metà separate e poi congiunte. Le proporzioni ideali sono quelle in cui la misura dell'altezza corrisponde con quella del diametro, ma rarissimi sono i casi in cui si raggiunge la completa equivalenza.

  • VASO IN CERAMICA INVETRIATA 
Corea, dinastia Joseon, XIX secolo
    Lotto 165

    VASO IN CERAMICA INVETRIATA
    Corea, dinastia Joseon, XIX secolo

    24,5 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    La forza di questo vaso sta tutta nelle sue imperfezioni. A partire dalla forma, che scardina ogni presupposto di ostinata simmetria, oscillando tra la destra e la sinistra di un ipotetico asse centrale.
    L'invetriatura appare poi magmatica, in un dinamismo di zolle bianco-celesti e la secchezza pastosa della terra bianca. Pure le bruciature ferrose verso la spalla e sul collo indicano la via per apprezzare una certa ceramica coreana: ammirare questo vaso come fosse un frutto, una creazione in cui eguale parte hanno svolto la natura e il sapiente lavoro dell'uomo.

  • PORTAPENNELLI IN PORCELLANA INVETRIATA 
Corea, dinastia Joseon, XIX secolo
    Lotto 166

    PORTAPENNELLI IN PORCELLANA INVETRIATA
    Corea, dinastia Joseon, XIX secolo

    L'esterno lavorato a rilievo con una serie di fascette parallele verticali sulle quali sono riservate quattro aperture circolari con motivo geometrico a svastika. L'invetriatura ha accentuate venature celesti; nelle zone in cui è meno densa, ad esempio nelle riserve circolari, lascia trasparire la tonalità ocra della pasta in cottura.

    14 cm altezza

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

  • DOSATORE D'ACQUA IN PORCELLANA INVETRIATA 
Corea, dinastia Joseon, XIX secolo
    Lotto 167

    DOSATORE D'ACQUA IN PORCELLANA INVETRIATA
    Corea, dinastia Joseon, XIX secolo

    Modellato a forma di rospo, ha la superficie invetriata solcata da una crettatura a maglie fitte e irregolari.

    8,5 x 13 x 9 cm

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    Questo oggetto combina nella forma l'astrazione geometrica, ad esempio la curva a spirale a rilievo che compare sui lati del corpo, con un certo naturalismo, notabile inoltre per la dinamica craquelure dell'invetriatura.

  • CIOTOLA CON BECCUCCIO IN PORCELLANA INVETRIATA CON DECORO IN ROSSO DI RAME 
Corea, dinastia Joseon, XIX secolo
    Lotto 168

    CIOTOLA CON BECCUCCIO IN PORCELLANA INVETRIATA CON DECORO IN ROSSO DI RAME
    Corea, dinastia Joseon, XIX secolo

    A sezione circolare, ha diametro massimo nei pressi della bocca su un lato della quale si innesta un lungo beccuccio curvo verso il basso, l'esterno della parete ornato a smalto rosso steso al di sotto della vetrina trasparente con un tralcio di crisantemo.

    5 x 16 cm

    Provenienza: ambasciatore Francesco Rausi.

    La decorazione a rosso di rame è tra le più complesse da gestire in cottura. I ceramisti la sperimentarono con successo in epoca Goryeo in combinazione con la vetrina céladon, e in epoca Joseon sulla porcellana bianca.
    Questo contenitore è dunque raro non solo per la particolare forma ma anche per la brillantezza e fluidità con cui si è conservato il rosso di rame.

Lotti dal 145 al 168 di 366
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ASTA 100 - ARTE ASIATICA E TRIBALE

Inizio Asta:

16 dicembre 2021 dalle ore 12:00


Luogo:

Bertolami Fine Arts srl

Piazza Lovatelli, 1

00186 Roma

Italia


Offerte pre-asta:

Le offerte potranno essere effettuate sino alle ore 10:00 CET del 16 dicembre 2021.


Diritti D'asta: 26%


Live Bidding BFA: 1,5%


Esposizione

Tutti i lotti saranno visibili dal 13 Dicembre al 15 Dicembre 2021 dalle 10:30 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:30 presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.



Sessioni

  • 16 dicembre 2021 ore 12:00 sessione unica (1 - 366)

Esposizione

Esposizione

Tutti i lotti saranno visibili dal 13 dicembre al 15 dicembre 2021 dalle 10:30 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:30 presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma.


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Rilanci

  • da 0 a 30 rilancio di 2
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  • da 100 a 200 rilancio di 10
  • da 200 a 500 rilancio di 20
  • da 500 a 1000 rilancio di 50
  • da 1000 a 2000 rilancio di 100
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  • da 10000 a 20000 rilancio di 1000
  • da 20000 a 50000 rilancio di 2000
  • da 50000 in avanti rilancio di 5000