Asta 54 - Puro e disposto a salir le stelle
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Lotto 49 Tazza in porcellana bianca, dorata e dipinta rosso ferro e azzurro a ramoscelli di peonie e campanule: qualche libellula dorata avviva la composizione.
Doccia, manifattura Ginori, 1745-'50, cm. 4x7,8 (felatura minima) -
Lotto 50 Piattino in porcellana bianca e dorata dipinta in vivace policromia a raffigurare una composizione floreale fra fiorellini recisi.
Doccia, manifattura Ginori, circa 1750, d. cm. 13,4 -
Lotto 51 Tazza con piatto in porcellana bianca e dorata dipinta nelle tonalità del rosso ferro "a galletto": un gallo con fare minaccioso affianca un salice dalle corpose radici.
Doccia, manifattura Ginori, circa 1750, la tazza: cm. 4,5x8; il piatto: d. cm. 12,5
Tale decoro, tipico della manifattura docciana, deriva dalla produzione asiatica di manufatti risalenti al periodo Kang-shi della prima metà del XVII secolo. -
Lotto 52 Tazza con piatto in porcellana bianca, dorata, blu e rosso ferro decorata "a galletto": un gallo dal fare stizzoso affianca un salice.
Doccia, manifattura Ginori, circa 1750, la tazza: cm. 4,5x8,5; il piatto: d. cm. 12,5
Per il commento si veda il lotto precedente -
Lotto 53 Piccolo vaso in porcellana bianca, corpo ovoidale segnato su ciascun lato da un cartiglio reso in lieve rilievo; due anse a voluta con attacco inferiore a testine muliebri.
Doccia, manifattura Ginori, 1760-'70, h. cm. 8 -
Lotto 54 Piccolo vassoio di forma ovale in porcellana bianca, con bordo modellato a foglie stilizzate.
Doccia, manifattura Ginori, 1765-'70, cm. 18,3x13 -
Lotto 55 Tazza in porcellana bianca, dorata e dipinta nei toni del blu e rosso ferro a raffigurare rami di peonie e foglie di salice; un'ansa a voluta.
Doccia, manifattura Ginori, circa 1770, h. cm. 7
Evidentemente desunto dal repertorio decorativo asiatico dello stile Imari, questa tazza rappresenta una delle varianti più ricche del decoro floreale così in uso nel secondo periodo della produzione docciana. -
Lotto 56 Scultura in porcellana bianca raffigurante un putto seduto.
Doccia, manifattura Ginori, ultimo quarto del XVIII secolo, h. cm. 8 (probabilmente presa di una zuppiera) -
Lotto 57 Parte di candeliere in masso bastardo; corpo piriforme modellato inferiormente a raffigurare un giro di foglie d'acanto dalle punte accartocciate.
Doccia, manifattura Ginori, ultimo quarto del XVIII secolo, h. cm. 23 -
Lotto 58 Coppia di sorbettiere in porcellana bianca modellata a foglia di vite costolata provvista di picciolo come presa.
Doccia, manifattura Ginori, ultimo quarto del XVIII secolo, cm. 12,2x12 -
Lotto 59 Scatola con coperchio in porcellana bianca di forma rettangolare con pareti modellate a bassorilievo istoriato.
Doccia, manifattura Ginori, fine del XVIII-inizi del XIX secolo, numerali 20 e 1 incussi sotto il coperchio, cm. 25x18x12 (imperfezioni e impurità nella pasta) -
Lotto 60 Tazza con piatto in porcellana bianca, dorata e blu finemente dipinta alla maniera di Giovanni Battista Fanciullacci a "paesini porpora"; bordo della tazza e del piatto decorati a motivi vegetali stilizzati; presa della tazza a doppio ramoscello intrecciato.
Doccia, manifattura Ginori, circa 1780, la tazza: cm. 7x7; il piatto: d. cm. 13,5 -
Lotto 61 Rinfrescatoio da bicchieri in porcellana bianca, blu e dorata decorata in policromia a raffigurare una veduta verosimile della chiesa di San Gregorio al Celio a Roma opposta a uno scorcio dell'acquedotto romano, entrambe racchiuse entro una riserva ovale. Chiudono l'ornato quattro mazzetti di roselline anch'essi racchiusi entro riserva ovoidale.
Doccia, manifattura Ginori, circa 1790, cm. 15x33x24
Questo ornato comunemente definito "a vedute", nasce sulla scia delle decorazioni della Real Fabbrica Ferdinandea aventi come caratteristica principale quella di illustrare entro un medaglione ovale o circolare una veduta di città: molto frequenti sono le rappresentazioni di palazzi, monumenti e piazze di Roma, Firenze e Napoli. -
Lotto 62 Zuccheriera con coperchio, in porcellana bianca e dorata, dipinta a mazzetti di fiori in monocromia viola; corpo quadrilobato; presa del coperchio a forma di pera.
Doccia, manifattura Ginori, fine del XVIII-inizi del XIX secolo, cm. 10x11x8,6 -
Lotto 63 Marescialla in porcellana bianca dalla sagomatura rafforzata da una doppia filettatura con un accenno di voluta posta alle due estremità a formare una sorta di presa.
Doccia, manifattura Ginori, inizi del XIX secolo, cm. 29,5x26,5 (impurità nella pasta, felatura) -
Lotto 64 Scultura in porcellana bianca raffigurante l'Allegoria dell'Abbondanza.
Doccia, manifattura Ginori, primo quarto del XIX secolo, la scultura h. cm. 19,5 (base non pertinente) -
Lotto 65 Scultura in biscuit raffigurante la Flora Farnese.
Doccia, manifattura Ginori, primo quarto del XIX secolo, h. cm. 15,5 (mancanze minime) -
Lotto 66 Tazza con piatto in porcellana bianca con sottili filettature dorate; ansa a voluta.
Doccia, manifattura Ginori, metà del XIX secolo, marca Ginori incussa sotto la base della tazza, la tazza: cm. 8,9x10,9; il piatto: d. cm. 14,5 (oro in parte consunto) -
Lotto 67 Tazza in porcellana bianca e policroma dipinta lungo il bordo a raffigurare una sequenza di archetti ciascuno dei quali sottende una composizione floreale alquanto semplificata.
Probabilmente Doccia, manifattura Ginori, primo quarto del XIX secolo, cm. 5x7,8 -
Lotto 68 Piatto in porcellana bianca, dorata, platinata e dipinta nei toni del marrone a raffigurare due rami di nocciole avvivati rispettivamente da una farfalla e da un colibrì, il tutto reso in rilievo.
Doccia, Carlo Benedetto Ginori, circa 1880, marca a timbro ovale in rosso Manif.ra Ginori a Doccia presso Firenze; segnatura con iniziale del sovrano U coronata in blu e numerale 87 parimenti in blu, d. cm. 24.
Cfr.: per piatti dello stesso servito si veda: L.Ginori Lisci, La porcellana di Doccia, Milano, 1963, p. 295, tav. LXXXII; A. Mottola Molfino, L'arte della porcellana in Italia, Busto Arsizio, 1976, I, tavv. 456-457
Il piatto faceva parte di un servito da dessert realizzato per il re Umberto I. Gran parte del servizio è oggi conservato al Palazzo del Quirinale a Roma. -
Lotto 69 Piattino in porcellana bianca, dorata e policroma dipinto "a ville venete": un agglomerato di edifici si snoda lungo la sponda di un fiume; in lontananza una villa con montagnole sullo sfondo a ricordare il paesaggio collinare veneto.
Venezia, manifattura Geminiano Cozzi, circa 1770, marca àncora in rosso ferro, d. cm. 11,6
Quello delle "ville venete" collegabile a quello dei "giardini veneti", della "villeggiatura alla moda" e al "bersò" rimane il decoro più riuscito e più caratteristico della manifattura grazie ai suoi pittori particolarmente abili nell'eseguire edifici. Dotati di una vivida fantasia, di rado essi collocano nella veduta la figura di una persona. Il paesaggio è irreale: è un sogno che riguarda tutti i veneziani dell'epoca. -
Lotto 70 Piattino in porcellana bianca e policroma dipinto "a bersò" con edificio sullo sfondo "chiuso" alle estremità da un cedro del Libano; fiorellini recisi completano l'ornato.
Venezia, manifattura Geminiano Cozzi, circa 1770, marca àncora in rosso ferro, d. cm. 11,2
Il decoro "a bersò" è strettamente connesso a quello delle "ville venete", dei "giardini veneti" e della "villeggiatura alla moda", temi questi peculiari della manifattura veneziana. Gli arbusti sempreverde di bosso tosato assumono l'aspetto di veri e propri elementi architettonici. E così porticati con tetti a cupola, colonnati e arcate simulate irrompono sulla scena lasciando sullo sfondo la villa veneta, i pini italici, i cipressi, i frassini, i pioppi, i cedri del Libano e altre varietà. -
Lotto 71 Tazza con piatto in porcellana bianca e policroma con decoro a "squame porpora" con natura morta di frutta.
Venezia, manifattura Geminiano Cozzi, circa 1770, marca àncora rosso ferro, la tazza: cm. 4x6,9; il piatto: d. cm. 11,2
Per due tazze con piatto si veda: M. Ansaldi- A.Craievich a cura di, Geminiano Cozzi e le sue porcellane, catalogo della mostra in Venezia, Ca' Rezzonico, Crocetta del Montello, 2016, pp. 82,84, cat. 32-33
Definito dagli inventari di fabbrica con la dizione " a squama porpora", il decoro deriva dalla tipologia ornamentale della porcellana cinese Qianlong, introdotta in Europa da Meissen tra il 1750 e il 1760. La squama talvolta inquadra paesaggi minuti, altre volte cinesini colti in differenti attività oppure composizioni di frutta o di fiori. Nel nostro caso l'ornato è caratterizzato da nature morte su fondo bianco racchiuse da bordure di maglie embricate color porpora delineate in oro e arricchite da fregi anch'essi dorati. -
Lotto 72 Gruppo in porcellana bianca raffigurante Orfeo nell'Oltretomba.
Venezia, manifattura Geminiano Cozzi, circa 1770, h. cm. 30 (restauri e mancanze)
Esp.: M. Ansaldi- A.Craievich a cura di, Geminiano Cozzi e le sue porcellane, catalogo della mostra in Venezia, Ca' Rezzonico, Crocetta del Montello, 2016, pp. 335, 337, cat. 86