Libri, Autografi e Stampe
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Lotto 25 Gemito, Vincenzo - Foto con autografo
Foto raffigurante una testa barbuta, opera di Gemito, con in calce dedica firmata e datata V.Gemito 1923.
NOTE
"A chi prestare culto? e per espressione di fede provate. V.Gemito 1923". -
Lotto 26 Giacosa, Giuseppe - Lettera autografa di Giacosa a Gallignani
Lettera in 8° di 4 pp., Milano 26 marzo 1897, due facciate di mano di Giacosa e la risposta di Gallignani a matita violetta sulle altre due facciate.
NOTE
Giacosa si accorda con Giuseppe Gallignani per tenere una conferenza, auspicabilmente quella dal titolo Impressioni d'America che già "fece furore a Venezia". Gallignani è stato un compositore, organista, direttore d'orchestra e critico musicale italiano. Direttore del Conservatorio di Musica di Parma, grazie alla profonda amicizia con Verdi divenne proprio nel 1897 Direttore del Conservatorio di Milano. Nel dicembre del 1923, Giuseppe Gallignani morí suicida gettandosi dal Duomo di Milano in seguito al licenziamento impostogli dall’allora ministro della Pubblica Istruzione, Giovanni Gentile. -
Lotto 27 Gielgud, Arthur John - Lettera dattiloscritta
Lettera dattiloscritta firmata dal celebre attore inglese, reputato come il più grande interprete dell'Amleto shakespeariano; si parla di progetti teatrali. -
Lotto 28 La Motta, Jake - Foto con dedica
Bella foto, 204 x 125 mm., con dedica in b/n "To Miss Ann La Motta from your cousin", sotto iscrizione indicante La Motta come Leading Middleweight Contender. -
Lotto 29 Laforet, Alessandro - Cartoline, foto e un'autobiografia
Bell'insieme relativo al celebre scultore milanese, composto da 16 cartoline ritraenti sue opere, due sue belle foto in b/n, e un'autobiografia di 3 pagine protocollo datata 14 luglio 1909, con la rassegna delle principali esposizioni e opere realizzate, indirizzata - con un biglietto di accompagnamento - ad una Commissione Direttiva. -
Lotto 30 Liszt, Franz - Foto
Bella foto cabinet del celebre musicista viennese, 167 x 110 mm., realizzata dallo studio J. Ganz di Bruxelles. -
Lotto 31 Loren, Sophia - Milva - Foto attrici italiane
Insieme di tre belle foto con firma di Sophia Loren, Milna e Isa Miranda. -
Lotto 32 Macario, Erminio - Foto e lettera
Bella lettera autografa su carta intestata della Compagnia del Teatro Comico Macario, indirizzata al dr.Costantino De Maria, in ricordo dei suoi esordi, e della sua "vita da guitto" come si autodefinisce Macario; insieme due foto, di epoche diverse, con dediche. Bel ricordo del grande, indimenticabile, Macario. -
Lotto 33 Laprade Dombré, Loula - Malaparte, Curzio - Corrispondenza, dattiloscritti, cartoline, foto, telegrammi
Insieme composto da 82 lettere, 23 scritte a mano, 59 dattiloscritte e firmate, per complessive 120 pp. circa, 8 telegrammi, 3 fotografie, 8 cartoline, 3 testi/racconti dattiloscritti (due inediti), articoli e ritagli vari di giornali, 12 libri, di cui 7 con dedica.
NOTE
Ci sono figure che ogni tanto sbucano fuori dalla storia, e assurgono in breve al palcoscenico della Storia. A volte per meriti propri, altre volte per essere state l’altra faccia di grandi personalità. Figure che illuminano con la loro presenza sé stesse e i personaggi che le hanno avute al fianco. Ci sono stati intellettuali che avremmo potuto conoscere meglio se avessimo letto cosa scrivevano, nell’intimità, alle persone che hanno davvero accompagnato le loro vite. Non figure subalterne, ma il vero e profondo completamento spirituale di certe complesse personalità.
Tutto questo per sottolineare come in questo carteggio INEDITO si racconti la storia di un uomo e una donna, Loula (Loula Dombré, splendida signora franco-guatemalteca, moglie di un importante albergatore di Capri da cui ero stato ospite Malaparte) e Curzio, sullo sfondo di un’Italia difficile, terribile ma anche tremendamente vera. Una storia che in pochi conoscono perché gelosamente serbata tra le righe di questa copiosa corrispondenza, una storia che però ben conoscevano i loro amici, ma che forse in pochi immaginavano così ricca e profonda.
Una storia d’amore, certamente, ma è riduttivo etichettarla così: Loula e Curzio sono legati sin dal primo istante in cui si conoscono da una “celeste corrispondenza d’amorosi sensi”, un’unione così intima che ben si comprende come Curzio non volesse metterla a parte di altri. Tra queste righe c’è tutto Malaparte, il suo fervore, la sua rabbia, la sua delusione, i suoi slanci, le sue passioni, tutto il suo universo così complesso e problematico sciolto però nella limpida prosa epistolare, che tende sempre a cogliere l’attimo, a fissare l’emozione del momento in forma di brevi e icastiche asserzioni. Loula è il suo alter-ego, è lo specchio in cui Curzio vuole e anela rispecchiarsi, per capire sé stesso e il mondo che lo circonda. E anche quando passa in rassegna stancamente la vita mondana della sua Capri, Curzio non smette di stupirci e di raccontare di sé nei corpi altrui.
E’ difficile, direi impossibile, sintetizzare le 82 lettere manoscritte e dattiloscritte che compongono questo epistolario, un totale di circa 120 pagine che si snodano tra gli inizi del 1943 sino all’aprile del 1957: quindici anni vissuti davvero intensamente, sia per Curzio che per Loula, e direi per l’Italia intera, che qui affiora nitida e vivida.
Alcuni stralci come rapide vedute a volo d’uccello.
C’è una lettera strappata, dattiloscritta su carta blu, di cui resta appena una pagina e mezzo, ma dove si legge: “Un giorno si saprà quel che abbiamo fatto, e vorrò vedere il muso di quei vigliacchi di Capri! La prego, anzi, le impongo, di bruciar subito questa lettera. La guerra è virtualmente finita, ma non è finita. Mi obbedisca cara Loula. Ho fatto forse male a scriverle ciò. Mi obbedisca, almeno, se vuol darmi una prova di affetto. Sappia, insomma, che gli americani sono andati su tutte le furie, quando hanno saputo che mi avevano arrestato [seguono parti cancellate]. Ciò non significa che io in avvenire non avrò noie: tenteranno di darmi noia ancora. Ma mi potrò difendere, e poi, fra un anno al massimo tutto questo sistema di arresti, di processi, etc. finirà e allora…” Di sei pagine ne restano appena tre scarse, Loula non obbedì (per nostra fortuna) all’ordine di bruciarla e così ci rimane traccia di questo delicato momento nella vita di Malaparte. Siamo senz’altro nel 1943 a ridosso dell’arresto romano, e sono anni davvero difficili. In un’altra lettera del 23 giugno (presumibilmente del 1946), consegna a Loula per il tramite di una comune amica “un pacchetto con dentro una volpe argentata e una volpe platinata. (….) Non so come andranno a finire le mie cose. Debbo aspettarmi tutte le violenze e tutte le ingiustizie possibili, specie dopo gli ultimi cambiamenti. E penso sia meglio provvedere, prendere le necessarie precauzioni. Se mi capitasse una disgrazia, dovrei pensare all’avvocato per la mia difesa. E ci vuole un grande avvocato. Ma un grande avvocato, oggi, non accetta se non ha un grosso anticipo. Cento o centocinquanta mila lire. Puoi tentare di vendere le mie volpi? Il prezzo è alto ma di tutte e due mi accontenterei di 150.000 lire. (…).
Ma poi la guerra finisce, e il segno della ritrovata “normalità” è la voglia di ballare. Lunedì 9 agosto 1948: “Cara Loula e caro Willy…Edda balla tutte le sere, in mezzo a una piccola corte di principi romani collaboratori, che ballano in camicia di seta nera, cinturone d’oro, e calzoni bianchi, come ai tempi passati. Il fascismo diventato snobismo. Chi lo avrebbe mai immaginato!” L’Edda menzionata è ovviamente Edda Ciano, di casa a Capri. La Capri che descrive è uno scrigno di contraddizioni, tra ex fascisti, collaborazionisti, irriducibili, viveur italiani e stranieri etc. E la normalità ritrovata è anche un vecchio Camus così descritto: (23 febbraio 1950), “Camus è sempre più vecchietto, ripete le cose ogni cinque minuti, ripete le stesse domande cento volte, e annoia tutti, perché non sa star zitto, e allora parla a vanvera, con quel cretino spirito mondano che a me dà sui nervi maledettamente. E’ una specie di Ivancich in calzoni. Non se ne vuole andare, e me lo terrò fino a Natale! Ma in fondo è un brav’uomo, e mi vuol bene. Ho capito che cos’è: è un pique-assiette. Sta qui perché così risparmia. E in fondo non ha che la pensione, per vivere. (…)” Camus definito un simpatico e onesto “scroccone” è davvero il massimo!
Oltre alla corrispondenza, il lotto è arricchito da diversi telegrammi, cartoline, tre belle fotografie con dedica, articoli e ritagli vari di giornale ma soprattutto tre dattiloscritti, due quali inediti. A tutto questo si aggiungono ben 12 volumi di Malaparte, quasi sempre prime edizioni, 7 dei quali recanti sentite dediche.
Un insieme che emoziona, non solo per chi ha passione per lo scrittore Malaparte ma direi per la capacità che ha di illuminare - con una forza espressiva unica – alcuni degli anni chiave della nostra Italia passata.
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Lotto 34 Mantegazza, Paolo - A zig zag
Pagina autografa dal titolo "A zig zag", 210 x 133 mm., con una serie di riflessioni di varia umanità, incollata su cartoncino.
NOTE
"Il metafisico è un ragno che fila e fila e invece di accalappiare la verità va rotilando e avvolgendo sé stesso nel gomito della propria ragnatela (...) Nelle procelle e nelle battaglie della vita si salvano soltanto quelli che hanno ali (...) L'amore è un fiore che nasce, sboccia e muore sull'orlo degli abissi (...) " -
Lotto 35 Marinetti, Filippo Tommaso - Pagina autografa con dedica a Trilussa
Pagina volante, 167 x 106 mm., con al recto la celebre dichiarazione di Marinetti, "Les Dieux s'en vont D'Annunzio reste", tratta dall'omonimo volume del 1908, al verso, caricature di Verdi, Carducci e D'Annunzio; al recto dedica su 5 righe di Marinetti a Trilussa, con firma.
NOTE
"Mon tres cher ami Trilussa hommage d'admiration et d'amitié F T Marinetti". Forse poco nota è l'adesione di Trilussa al futurismo, benché non in veste di poeta futurista, quanto piuttosto di poeta dialettale che pubblica a varie riprese su Poesia, la celebre rivista marinettiana. Questa scarna paginetta testimonia amicizia e ammirazione vera, non di facciata. -
Lotto 36 Mazzola, Sandro - Foto con dedica
Fotocartolina del grande campione dell'Inter, 150 x 97 mm., con dedica ai tifosi genoani del bar Centrale di Genova Rapallo. -
Lotto 37 Montand, Yves - Foto e firma
Bella foto in b/n del grande chansonnier francese, datata 1959; accluso un biglietto con la sua firma. -
Lotto 38 Moses, Edwin - Foto con dedica
Bella foto a colori del più grande quattrocentista ad ostacoli della storia, due volte campione olimpico, 195 x 127 mm. -
Lotto 40 Olivier, Laurence - Lettera dattiloscritta firmata
Letterina dattiloscritta, 178 x 140 mm., indirizzata a Wendy Nelson-Cave, datata 1 giugno 1977. -
Lotto 41 Platini, Michel - Fotocartolina con firma
Bella cartolina dello stadio Azteca di Città del Messico, dove Platini giocò i Mondiali nel 1986 arrivando terzo con la squadra francese. -
Lotto 42 Puccini, Giacomo - Lettera
Lettera in ottavo di 4 facciate su due bifogli, su carta intestata del Claridge's Hotel di Londra, databile - dalla allegata busta - al 26 maggio 1909, indirizzata ad Antonio Bettolacci a Torre del lago (Pisa).
NOTE
"Caro Bettoliere Eccomi qui, ma ti assicuro che preferisco Torre non fosse altro che per il coletto che devo cingere. però non deggio lamentarmi. Son circuito abbastanza e suonato anche troppo...male al Covent Garden. Domani con una Fiat andrò al Derby, le grandi corse celebri...mi sono accorto che ho scritto doppio - almeno fossi briaco! Sono privo di idee sarà albione che col suo caldo stanco e un po' soffocante preme...ma è meglio smetterla (...) P.S. all'arrivo a Milano vidi Elvira. E' ridotta nuovamente male! (...)."
Interessantissima lettera molto personale, indirizzata ad uno degli amici più intimi di Puccini, suo compagno di caccia, nonché amministratore della famiglia Ginori-Lisci, proprietaria fra l’altro del Lago di Massaciuccoli. Nella lettera menziona e racconta un episodio relativo ad Elvira Bonturi, compagna e poi moglie di Puccini.
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Lotto 43 Rivera, Gianni - Milan - Foto con dedica
Bella fotocartolina di Gianni Rivera, anni Settanta, con dedica al verso; unita una foto del grande Karl-Heinz Schnellinger, indimenticato terzino sinistro del grande Milan, sempre con dedica. -
Lotto 44 Rossini, Gioacchino - Lettera autografa firmata
Bella lettera in 4° di una pagina, 220 x 172 mm., indirizzata a tale sig. Angelo, da Parigi, 16 aprile 1867.
NOTE
Si riferisce dettagliatamente di un consulto medico fornito dal dr. Ricard a P. Astore, condiviso dal medico di Rossini, Bennato. La soluzione medica proposta è di utilizzare "derivati intestinali e cutanei ed in specie l'Idroperatica (...)". -
Lotto 45 Rosso di San Secondo, Pier Maria - Foto con dedica
Grande bella foto realizzata dallo studio Camuzzi Lomazzi di Milano, 225 x 160 mm., incollata su cartoncino con sentita dedica in calce: "Alla sig.na Mimmina Candiani, fresca di cuore e di pensieri. 3 VII 1931. Rosso di San Secondo". -
Lotto 46 Sella, Quintino - Lettera
Lettera autografa firmata, una pagina di 16 righe da Firenze, 25/10/1870, applicata su un cartoncino con annessa foto.
NOTE
Interessante petizione del cittadino Sella rivolta al Sindaco di Firenze affinché apra il giardino "nella Piazza Azeglio (vulgo Mattonaia)" non alle 10 e 30 ma possibilmente prima, per dar modo a lui e ad altre famiglie con figli di "mandare un po' di buon aria nei polmoni" e di godere "di questo bellissimo sito...nelle ore in cui i bambini vi farebbero con maggior vantaggio qualche scorreria". -
Lotto 47 Tolstoj, Lev - Fotografia
Bella fotocartolina del grande scrittore russo, 135 x 87 mm. -
Lotto 48 Trilussa [Carlo Alberto Salustri] - Lettera autografa firmata
Paginetta autografa, 165 x 135 mm., con due terzine autografe firmate da Trilussa della poesia "La chiesetta de Campagna", recante alcune varianti. Incollata su cartoncino, lievi strappetti marginali. -
Lotto 49 Tyson, Mike - Foto con firma
Bella foto in bianco e nero del grande peso massimo americano, 305 x 240 mm., con bella firma a pennarello blu; al verso credits, Fotocronache Olympia di Milano.