ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)
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Lotto 145 Rosetta Pampanini (Milano 1896 – Corbola 1973)
Dopo aver studiato canto con Emma e Lorenzo Molajoli, esordì al Teatro dell'Opera di Roma il 3 marzo 1920 col ruolo di Micaela in Carmen. Nel 1921 al Teatro Regio di Torino interpretò Siébel in Faust diretto da Tullio Serafin, che nel marzo del 1923, dopo un periodo di perfezionamento, la volle al Teatro San Carlo di Napoli come Desdemona nell'Otello verdiano. Prescelta da Mascagni, ottenne poi uno strepitoso successo nel dicembre dello stesso anno in'Iris al Teatro Coccia di Novara. Nel dicembre del 1924 interpretò Mimì ne La bohème al Teatro Comunale di Bologna, e in questa occasione fu notata da Arturo Toscanini, che l'anno dopo la volle come protagonista di Madama Butterfly (ruolo che divenne tra i preferiti) al Teatro alla Scala, dove apparve regolarmente fino al 1937. Svolse anche un'attività internazionale, apparendo all'Opera di Monte Carlo nel 1927, alla Royal Opera House di Londra dal 28 al 33, a Chicago nel 31 e 32, alla Opera di Vienna e a Lisbona nel 33, all'Opera di Parigi nel 35. Ritratto fotografico autografo.
Ottimo stato
Fotografia; 17x23 cm -
Lotto 146 Maria Caniglia (Napoli 1905 – Roma 1979)
Nata da famiglia con origini abruzzesi, studiò al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli con Agostino Roche, debuttando nel 1930 al Teatro Regio di Torino come Crisotemide in Elektra. Nello stesso anno fu Magda ne La campana sommersa di Ottorino Respighi a Genova, Elsa in Lohengrin a Roma ed esordì alla Scala di Milano ne Lo straniero di Ildebrando Pizzetti. Cantò regolarmente nelle stagioni scaligere fino al 1951. Si esibì poi a Parigi, Bruxelles, Salisburgo, Londra e in Sudamerica (Buenos Aires, Rio de Janeiro). Fu inoltre, sempre dal 1938, al Metropolitan Opera di New York con Otello, Aida, Falstaff, Simon Boccanegra e Tosca. La guerra interruppe le presenze al Met, mentre apparve in seguito a Berlino, Zagabria, Lubiana e in altre città europee. Chiuse la carriera nel 1959 al Cairo con Tosca. Ritratto fotografico autografo.
Ottimo stato
Fotografia; 16,5x23,5 cm -
Lotto 147 Leyla Gencer, nata Ayşe Leyla (Istanbul 1928 – Milano 2008)
Ayşe Leyla Çeyrekgil nacque ad Istanbul il 10 ottobre del 1928, figlia di Hasanzade İbrahim Bey (che in seguito alla legge del 1934 adottò il cognome Çeyrekgil), un preminente imprenditore turco discendente da una famiglia islamica sunnita originaria di Safranbolu, e di Lexanda Angela Minakovska, nobildonna polacca di religione cattolica, ma in seguito convertitasi all'Islam. Trascorre la maggior parte della propria infanzia a Çubuklu, in Anatolia, nella regione del Bosforo. Studia canto al Conservatorio di Istanbul e successivamente, in forma privata, ad Ankara, con il soprano italiano Giannina Arangi-Lombardi. L'11 dicembre 1946 sposa Ibrahim Gencer, dirigente di banca, membro di una famiglia altolocata. La sua prima apparizione in pubblico, in una rappresentazione amatoriale, ha luogo ad Ankara nel 1950, con l'interpretazione di Santuzza nella Cavalleria rusticana. In Italia debutta il 16 luglio 1953, all'Arena Flegrea di Napoli, sempre nel ruolo di Santuzza, con grande successo di critica e di pubblico. Al Teatro San Carlo di Napoli interpreterà nel corso dell'anno successivo una superba Madama Butterfly (febbraio 1954) diretta da Gabriele Santini e Tatjana nell'Eugenio Onieghin (marzo 1954), con la conduzione orchestrale di Tullio Serafin con Jolanda Gardino, Agnese Dubbini, Oralia Domínguez, Giuseppe Campora, Piero De Palma, Gino Bechi, Italo Tajo e Plinio Clabassi. Ritratto fotografico dell’artista con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 18x24 cm -
Lotto 148 Amelia Armolli (1910 - ?)
Ritratto fotografico del soprano italiano in vesti di Mimì nella Boheme al Teatro Opera Grand di Lyon, con dedica autografa datata Natale 1935.
Ottimo stato
Fotografia; 17x23 cm; la fotografia è incollata su cartoncino -
Lotto 149 Giacomo Aragall, nome d'arte di Jaume Aragall i Garriga (Barcellona 1939)
Dopo studi a Barcellona sotto la guida di Jaime Francisco Puig, si trasferì a Milano dove studiò con il maestro Vladimir Badiali. Dopo aver vinto nel 1963 il concorso Voci Verdiane a Busseto, nello stesso anno debuttò al Teatro La Fenice di Venezia ne I Lombardi alla prima crociata. Seguirono L'amico Fritz, Cardillac di Paul Hindemith e La bohème al Teatro alla Scala. Nella stagione seguente fu al Teatro Liceu di Barcellona e subito dopo a Budapest, Genova, Palermo, Parma, Napoli, Teatro dell'Opera di Roma, Torino e di nuovo alla Fenice di Venezia. Nel 1966 interpretò Romeo in una memorabile esecuzione de I Capuleti e i Montecchi di Bellini al Teatro alla Scala. Successivamente cantò nei più importanti teatri del mondo, in opere come Lucia di Lammermoor, Madama Butterfly, La favorita, La traviata, Werther, Faust, Tosca, Manon, Don Carlo, Adriana Lecouvreur, Un ballo in maschera, Simon Boccanegra. Il repertorio comprendeva anche opere meno conosciute, come Esclarmonde di Jules Massenet, registrata con Joan Sutherland, e Caterina Cornaro di Donizetti, eseguita con Montserrat Caballé. Ritratto fotografico con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 10,2x14,5 cm -
Lotto 150 Vladimir Andreevič Atlantov (Leningrado 1939)
Cresciuto nell'ambiente operistico (il padre Andrej Petrovič era un basso e la madre Marija Aleksandrovna Elizarova era un soprano) studiò al conservatorio di Leningrado dal 1957. Al Palais Garnier di Parigi nel 1969 è Grigori-Dimitri in Boris Godunov diretto da Gennadij Roždestvenskij con Galina Višnevskaja, Irina Archipova ed Elena Obrazcova e nel 1970 Vladimir Igorjevich ne Il principe Igor' diretto da Mstislav Rostropovič con la Višnevskaja, la Archipova e la Obrazcova. Nel 1971 debutta al Wiener Staatsoper come Hermann ne La dama di picche con la Obrazcova nella trasferta del Teatro Bol'šoj di Mosca, nel 1973 al Teatro alla Scala di Milano come Lenkij in Evgenij Onegin con la Višnevskaja nella trasferta del Bol'šoj e nel 1993 al Metropolitan Opera House di New York come Canio in Pagliacci con Juan Pons diretto da Nello Santi. Ritratto fotografico autografo datato 4 dicembre 1983.
Ottimo stato
Fotografia; 9,5x14,5 cm -
Lotto 151 Daniele Barioni (Copparo 1930)
La prima apparizione fu del 1949 in un concerto al Circolo Italia a Milano e il debutto operistico nel 1954 come Turiddu in Cavalleria rusticana al Teatro Nuovo di Milano alla presenza di Rudolf Bing, che lo scritturò per il Metropolitan Opera di New York. Durante il primo anno di carriera cantò anche Tosca e Madama Butterfly. Nel 1955 si esibì in Egitto e Sudafrica ed il 20 febbraio 1956 esordì al Metropolitan Opera House in Tosca sostituendo Giuseppe Campora, con un grande successo[3][4]. Nella stagione successiva effettuò un tour attraverso gli Stati Uniti e il Canada. Nei primi anni la carriera si sviluppò principalmente al Met, dove fra il 1956 ed il 1962 apparve 54 volte. Si esibì di frequente anche alle Terme di Caracalla e al Teatro dell'Opera di Roma, mentre alla Scala soltanto nel 1966 (Madama Butterfly e Cavalleria rusticana). Ritratto fotografico autografo.
Ottimo stato
Fotografia; 10,2x14,5 cm -
Lotto 152 Francesco Battaglia (Catania 1893 – Milano 1968)
Ritratto fotografico del tenore in vesti di Radames con dedica autografa
Ottimo stato; la dedica è scolorita
Cartolina fotografica -
Lotto 153 Giovanni Breviario (Bergamo 1891 – ivi 1982)
Tenore lirico spinto, dalla voce "di accento chiaro, acuti squillanti nelle note alte e gran temperamento", studiò con i maestri Vittore Baccanelli e Dante Lari a Milano e si perfezionò con il maestro Giovanni Fratini. Debuttò nel 1924 al Teatro dell'Opera di Pola nella parte di Manrico ne Il trovatore. La carriera iniziò nei teatri di provincia, ottenendo lusinghieri successi, che lo portarono a cantare nei principali teatri italiani, come il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro alla Scala. Per le caratteristiche vocali, particolarmente adatte a cantare all'aperto, fu scritturato in diversi anfiteatri italiani; dalla celebre Arena di Verona, all'Anfiteatro Gangi di Catania. All'estero si esibì nei teatri di Portogallo, Svizzera, Spagna, Germania, Ungheria, Egitto e Malta. In particolare "Fu protagonista di rilievo nel periodo dal 1927 al 1934 nei principali teatri olandesi, dove fece conoscere il repertorio drammatico italiano, ottenendo importanti riconoscimenti". Ritratto fotografico con dedica autografa datata Lugo 1935.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 154 Charles James Craig (1919 – 1997)
Ritratto fotografico con dedica autografa.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 155 Eugenio Fernandi (Pisa 1924 – Rochester 1991)
Cresciuto a Valperga, compì gli studi di canto con Aureliano Pertile e completò la preparazione alla scuola del Teatro alla Scala, guadagnandosi l'apprezzamento di Victor de Sabata. Proprio alla Scala fece la prima apparizione da protagonista nel 1954 ne La figlia del diavolo di Virgilio Mortari, seguita da Rigoletto al Coliseu dos Recreios di Lisbona e da presenze alla Fenice di Venezia, al Maggio Musicale Fiorentino e al San Carlo di Napoli. Nel 1957 fece l'importante debutto alla Staatsoper di Vienna come Cavaradossi, seguito l'anno successivo da Don Carlo al Festival di Salisburgo in una celebre edizione diretta da Herbert von Karajan. L'affermazione definitiva avvenne nello stesso anno, di nuovo al Teatro alla Scala, in Madama Butterfly. Sempre nel 1958 esordì al Metropolitan Opera di New York, ancora nel ruolo di Pinkerton. Cantò al Met in otto stagioni fino al 1971 affrontando tredici ruoli, tra i quali Cavaradossi, Edgardo, Enzo, Alfredo, Radames, Don Carlo, Arrigo. Ritratto fotografico con dedica autografa datata 1958.
Ottimo stato
Fotografia; 10x15 cm -
Lotto 156 Edoardo Garbin (Padova 1865 – Brescia 1943)
Particolarmente noto per avere creato il personaggio di Fenton nel Falstaff di Giuseppe Verdi (9 febbraio 1893). Studiò nella città natale e debuttò in teatro a Vicenza (don Alvaro in La forza del destino di Giuseppe Verdi, settembre 1891). Il 6 ottobre 1892 interpretò il ruolo di Don Fernan nella prima assoluta di Cristoforo Colombo di Alberto Franchetti al Teatro Carlo Felice di Genova. Era il marito del soprano Adelina Stehle, che cantò con lui, come Nannetta, nella première del Falstaff di Verdi nel 1893, e con la quale contribuì molto alla diffusione della Bohème. Ritratto autografo dell’artista con dedica autografa, datata maggio 1940.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 157 Alejandro Granda Relayza (Callao 1898 - Lima 1962)
Nel 1917 s’impiega come quarto ufficiale di macchina presso la “Marina Mercantile Peruviana”. Alejandro cantava spesso a bordo della nave, tanto da attirare l’attenzione del capitano Manuel Torrico. Intendendone le possibilità, Torrico lo fece conoscere all'illustre pianista e compositrice peruviana Rosa Mercedes Ayarza de Morales (1881-1969), che con intercessione, dell’allora presidente della repubblica cilena Augusto B. Leguia, fece avere al giovane Alejandro una generosa borsa di studio statale, che gli permise di compiere gli studi di canto in Italia. Il 7 ottobre 1924 Alejandro partecipa a un concerto organizzato dalla signora Rosa Mercedes Ayarza, al Teatro Forero (ora Municipal) a Lima, conclusosi con un trionfale successo. Nello stesso giorno della sua partenza per l’Italia (18 novembre) Alejandro, terrà un secondo concerto al Teatro Ideal della sua città natale. Il concerto ebbe luogo alle ore undici del mattino, poiché la nave per l’Italia partiva quella sera stessa. Il 20 febbraio 1927 debutta con il nome d’arte Alessandro Granda, al Teatro Sociale di Como come Osaka in Iris di Pietro Mascagni, a fianco di Dora De Giovanni (Iris), Ilio Del Chiaro (Kyoto) e del basso Nino Marotta (Il cieco), direttore Giacomo Armani. Il crescente successo, gli permette di sottoscrivere un importante contratto, che lo porterà a cantare circa sessanta spettacoli in Italia e venticinque in tour in Germania, nelle città di Lipsia, Amburgo, Brema, Monaco, Baden-Baden, Breslavia, ecc. Tranne l’individuazione di tracce certe su un paio di concerti, non si sono trovate altre notizie, che possano integrare la cronologia con queste recite fatte in Germania. Ritratto autografo dell’artista.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 158 Carlos Maria Guichandut (1914 – 1990)
Tradotto dall'inglese-Carlos Maria Guichandut era un baritono argentino, e successivamente tenore, particolarmente associato a ruoli eroici. Nato a Buenos Aires, ha studiato prima filosofia e poi canto, con Alfredo Bontà Biancardi. Ha iniziato la sua carriera come baritono nel 1938 cantando zarzuela. Ritratto fotografico del tenore in vesti di scena con dedica autografa.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 159 Veriano Luchetti (Tuscania 1939 – Roma 2012)
Studiò canto privatamente a Roma e debuttò nel 1965 a Wexford ne La traviata. Continuando gli studi di perfezionamento, nel 1967 si esibì al Teatro lirico sperimentale Adriano Belli di Spoleto in Fedora e apparve in diversi teatri italiani, fra cui il Regio di Parma nella prima assoluta di Una donna uccisa con dolcezza di Roberto Hazon e il Teatro Verdi di Trieste ne Il furioso all'isola di San Domingo di Gaetano Donizetti. Nel 1971 partecipò alla ripresa de L'Africana nell'apertura del Maggio Musicale Fiorentino, che ne sancì la consacrazione e agì da trampolino di lancio verso i grandi centri lirici internazionali. In tale occasione l'importanza dei mezzi vocali in quanto a corposità ed estensione, l'omogeneità tra i registri e la spontaneità nel fraseggio produssero un'immediata sensazione. Firenze fu la piazza italiana dove apparve con maggior frequenza, inaugurando il "Maggio" ancora nel 1974 e nel 1978, rispettivamente con Agnese di Hohenstaufen di Gaspare Spontini e I vespri siciliani e interpretandovi inoltre Madama Butterfly, Le Villi, Attila, La forza del destino, Eugenio Onieghin. Partecipò a sette stagioni dell'Arena di Verona (esordendovi con Romeo e Giulietta) e partecipò a diverse produzioni della RAI, tra le quali nel 1971 un'importante ripresa di Edgar, ripreso anche l'anno successivo alla radio di stato francese. Nel 1975 debuttò alla Scala con Attila, partecipando l'anno successivo alle tournée del teatro a Londra e Washington (Simon Boccanegra, Macbeth, Messa di requiem). Nel 1988 apparve al Metropolitan di New York in Carmen, con Marilyn Horne e la direzione di Plácido Domingo. Ritratto fotografico del tenore con dedica autografa datata 15 ottobre 1966.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 160 Giuseppe Lugo (Sona 1899 – Milano 1980)
Debuttò, dopo aver vinto un concorso di canto, all'Opéra-Comique di Parigi la sera del 6 ottobre 1931 nel ruolo di Mario Cavaradossi nella Tosca, stipulando un contratto triennale con quel teatro dove nel 1932 è Nadir ne Les pêcheurs de perles. Nel 1933 al Grand Théâtre de Monte Carlo è Nadir ne Les pêcheurs de perles diretto da Paul Paray. Dopo aver cantato come tenore principale al Théâtre de la Monnaie di Bruxelles e ancora all'Opéra-Comique di Parigi per parecchi anni, Lugo fece un'apparizione al Royal Opera House di Londra il 26 maggio 1936 nel ruolo di Cavaradossi e attirò così l'attenzione dei teatri d'opera italiani. Da quel momento la sua breve ma proficua carriera si svolse essenzialmente in Italia, dove in breve tempo divenne uno fra i tenori di spicco del panorama lirico nazionale. Cantò Mario Cavaradossi in Tosca con Iva Pacetti, Luigi Montesanto e Melchiorre Luise Teatro Comunale di Bologna nel dicembre 1936, nel 1937 al Teatro Carignano di Torino con Carlo Galeffi, all'Arena di Verona diretto da Vittorio Gui con Gina Cigna e Mario Basiola e al Teatro Donizetti di Bergamo diretto da Armando La Rosa Parodi con la Cigna, Mariano Stabile (cantante) ed Aristide Baracchi, alla Scala, al Teatro Verdi di Pisa, al Comunale di Modena, al Grande di Brescia e, soprattutto, nel 1939 all'Arena di Verona, dove stupì il pubblico con un'interpretazione memorabile del Duca di Mantova nel Rigoletto diretto da Franco Capuana con Carlo Tagliabue e Margherita Carosio (le cronache del tempo infatti parlano di un vero e proprio evento epocale). Sempre nel 1937 a Bologna è Rodolfo ne La bohème con Mafalda Favero e Baracchi e Faust in Mefistofele (opera) con la Favero, Gabriella Gatti e Tancredi Pasero. Nel 1938 alla Scala è Nadir ne I pescatori di perle diretto da Capuana con la Carosio, Rodolfo ne Le bohème con la Favero in Arena e a Parma con Mario Rossi (direttore d'orchestra), a Bologna Pinkerton in Madama Butterfly diretto da Gino Marinuzzi (1882-1945) con Licia Albanese e al Teatro dell'Opera di Roma Mario Cavaradossi in Tosca diretto da Vincenzo Bellezza con la Pacetti e Stabile. Ancora nel 1939 al Parco del Valentino di Torino è Mario Cavaradossi in Tosca diretto da Franco Ghione con Maria Caniglia ed Antenore Reali e a Bologna diretto da Antonino Votto Calaf in Turandot con Eva Turner e la Albanese e il duca di Mantova in Rigoletto con la Carosio. Ritratto autografo dell’artista in vesti teatrali.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 161 Giovanni Malipiero (Padova 1906 – ivi 1970)
Dopo aver studiato nella sua città esordì nel 1930 a Lonigo come protagonista di Rigoletto. Iniziò una rapida carriera che lo vide in importanti teatri in Italia: Roma, Venezia, Torino, Genova, Napoli, Arena di Verona. Nel 1937, ne La Cenerentola, debuttò alla Scala, dove apparve fini all'inizio degli anni cinquanta e dove fu presente nel 1946 al concerto di riapertura dopo la guerra, diretto da Arturo Toscanini. La carriera internazionale fu ostacolata dal conflitto mondiale, limtandosi ad apparizioni a Monaco e in Sudamerica. Continuò ad esibirsi in ruoli da protagonista fino alla prima metà degli anni cinquanta, per poi passare a ruoli di fianco e terminando l'attività nel 1962. Il repertorio fu tipicamente di tenore lirico, includendo tra gli altri, Duca di Mantova, Alfredo, Edgardo, Fernando, il Faust dell'opera di Gounod e del Mefistofele, Werther, Rodolfo, oltre a titoli di Rossini e Bellini. Ritratto fotografico in vesti di Caravadossi nella Tosca con autografo.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 162 Francesco Merli (Corsico 1887 – Milano 1976)
Ha studiato nella sua città, debuttando poi al Teatro alla Scala di Milano nel 1916, nel ruolo di Alvaro nel Fernando Cortez di Gaspare Spontini. Il 12 settembre 1918 è Elisero nella prima di Moïse et Pharaon di Rossini diretto da Tullio Serafin con Nazzareno De Angelis ed in dicembre canta nella prima assoluta di Urania di Alberto Favara alla Scala. Nel 1919 al Teatro San Carlo di Napoli diretto da Leopoldo Mugnone è Luigi ne Il tabarro con Domenico Viglione Borghese e Rinuccio in Gianni Schicchi con Gilda Dalla Rizza e Viglione Borghese ed al Teatro Comunale di Bologna Paolo in Francesca da Rimini (Zandonai) diretto da Serafin con Giuseppe Nessi, nel 1920 Walter von Stolzing ne I maestri cantori di Norimberga diretto da Serafin con Maria Zamboni, Ernesto Badini ed Enrico Molinari al Teatro Regio di Torino e nel 1921 a Bologna Walter in Loreley diretto da Serafin ed al Teatro Regio di Parma Enzo ne La Gioconda con Giannina Arangi-Lombardi. Si è esibito in molti teatri europei e americani, tra cui il Covent Garden di Londra, dove è stato il primo interprete di Calaf nella Turandot di Giacomo Puccini, compiendo anche tournée in Belgio e in Australia. Ha cantato stabilmente nell'ambito della stagione lirica del Teatro alla Scala ed in quella del Teatro dell'Opera di Roma, dove negli anni trenta del XX secolo è stato celebre nelle parti di Otello, Dick Johnson (La fanciulla del West), Sansone e Don Josè (Carmen). Ha cantato al Metropolitan di New York quattro opere (Aida, Lucia di Lammermoor, Simon Boccanegra e Madama Butterfly) nel 1932, a fianco di illustri artisti come Lily Pons, Giuseppe De Luca, Ezio Pinza, Lawrence Tibbett (Simone e Amonasro). Il 20 marzo 1932 cantò Ah si ben mio... Di quella pira, a conclusione di un concerto di beneficenza tenutosi al Met, a fianco di Georges Thill, tenore già affermato ed acclamato in tutto il mondo. Il giovane Merli fu molto apprezzato, tanto che fu invitato a prendere parte ad un altro concerto di gala il 10 aprile dello stesso anno, insieme a Lauritz Melchior, specializzato tenore wagneriano, dotato di una voce molto potente. Ritratto fotografico autografo in vesti di Otello.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 163 Nicola Monti (Milano 1920 – Fidenza 1993)
Studia canto fin da bambino, esordendo in concerto a Firenze nel 1941 e cantando nello stesso anno in Rigoletto a Cagliari. A causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale è costretto poi a interrompere la carriera, riprendendo lo studio del canto nel 1950 presso l'Accademia del Teatro alla Scala e debuttando nuovamente l'anno successivo al Teatro San Carlo di Napoli come Elvino ne La sonnambula, che diverrà il suo ruolo prediletto. Da allora canta in tutti i principali teatri italiani, tra cui più volte La Scala, e in numerosi teatri esteri (Wexford, Parigi, Bruxelles, Amsterdam, San Francisco, Leningrado. Ritratto autografo del tenore in vesti teatrali nella Sonnambula.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 164 Juan Oncina (Barcelona 1921 – ivi 2009)
tenore spagnolo e catalano, particolarmente associato a Rossini e ai ruoli leggeri di Donizetti, uno dei principali tenore di grazia degli anni '50. Ritratto fotografico autografo.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 165 Luigi Ottolini (Milano 1923 – 2002)
Ritratto fotografico con dedica autografa, datata Milano 20 gennaio 1960.
Ottimo stato
Fotografia 11x15 cm -
Lotto 166 Alfred Piccaver (Long Sutton 1884 – Vienna 1958)
Svolse gran parte della sua attività operistica a Vienna, dove lavorò come primo tenore per oltre 25 anni e dove era annoverato tra i beniamini degli appassionati di lirica e delle autorità della capitale austriaca. Fu interprete nel ruolo da protagonista principalmente in opere di Giacomo Puccini e Giuseppe Verdi; lavorò inoltre in opere di Flotow, Gounod, Mozart, Otto Nicolai, Wagner, ecc.Era considerato da Puccini il Rodolfo ideale per la sua Bohème e la sua voce era annoverata tra le più belle della sua epoca, tanto da essere soprannominato "il Caruso di Praga". Ritratto fotografico del tenore con dedica autografa datata 1957.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 167 Alfonso Pravadelli (1912 - ?)
Ritratto autografo fotografico del tenore italiano.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 168 Giuseppe Taccani (Milano 1885 – ivi 1959)
Studiò con il baritono Lelio Casini e debuttò nel 1904 al Sociale di Lecco in Manon. Fu l'inizio di una importante carriera internazionale che lo vide esibirsi con le maggiori compagnie. Si ritirò nel 1949 dopo una recita di Cavalleria Rusticana al Teatro Milanollo di Savigliano. Ritratto fotografico autografo.
Angolo superiore destro rotto
Cartolina fotografica -
Lotto 169 Ferruccio Tagliavini (Reggio nell'Emilia 1913 – Reggio nell'Emilia 1995)
All'età di ventiquattro anni partecipò a un concorso di canto a Parma e vinse una borsa di studio che gli permise d'iscriversi al Conservatorio Arrigo Boito, dove studiò sotto la guida di Italo Brancucci. Nel 1938 vinse il "Concorso Nazionale di Canto Lirico" indetto dall'Opera nazionale del dopolavoro e poté frequentare un corso di perfezionamento presso il Teatro Comunale di Firenze, dove l'appoggio e i consigli del maestro Mario Labroca e l'insegnamento del tenore Amedeo Bassi gli furono preziosi. Il 27 ottobre 1938 debuttò a Firenze ne La bohème, cogliendo subito uno strepitoso successo. Nello stesso anno esordì alla radio in un concerto Martini & Rossi. Altro importante debutto fu il 29 gennaio 1942 alla Scala ne Il barbiere di Siviglia, con Gianna Pederzini, Gino Bechi e Tancredi Pasero. Tra il 1943 e il 1945, durante la campagna d'Italia, cantò in numerosi concerti, esibendosi per le truppe alleate americane e britanniche. Ritratto fotografico autografo in vesti di Elvino nella Sonnambula.
Ottimo stato
Fotografia 10,5x15 cm -
Lotto 170 Fiorenzo Tasso (Marsiglia 1901 - Milano 1976)
Ritratto fotografico del tenorein vesti di Siegmund in La Walkiria, con dedica autografa datata 12 maggio 1943.
Ottimo stato
Fotografia 10,5x15 cm -
Lotto 171 Giovanni Voyer, nome d'arte di Jean Boyer (Benicarló 1901 – Lisbona 1976)
Nato Jean Boyer, da genitori francesi, divenne un tenore lirico drammatico spagnolo, ma di adozione artistica italiana, dalla voce omogenea, non particolarmente estesa ma duttile. Studiò a Milano e debuttò al Teatro Sociale di Ostiglia il 24 ottobre 1927 nel ruolo di Pinkerton nell'opera Madama Butterfly. Nel 1930 al Teatro San Carlo di Napoli è Ariuna ne La figlia del re di Adriano Lualdi diretto dal compositore. Nel 1932 al Teatro Comunale di Firenze è l'arcangelo Uriel ne La Creazione. Nel 1933 è il protagonista di Lohengrin (opera) al Teatro Regio di Torino diretto da Max von Schillings con Maria Caniglia e Giuseppe Danise, al Teatro Regio di Parma ed al Teatro La Fenice di Venezia con Cesare Formichi e Ismaele in Nabucco diretto da Vittorio Gui con Gina Cigna, Ebe Stignani, Magda Olivero, Carlo Galeffi e Tancredi Pasero al Teatro alla Scala di Milano il 26 dicembre nella serata d'inaugurazione della stagione. Ritratto fotografico del tenore con dedica autografa datata Bologna 1939.
Ottimo stato
Fotografia 10,5x15 cm -
Lotto 172 Alessandro Ziliani (Busseto 1906 – Milano 1977)
Ritratto fotografico con dedica autografa, datata Napoli aprile 1933.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 173 Gianni Poggi (Piacenza 1921 – Piacenza 1989)
Debutta nel 1948 come Nedda in Pagliacci, iniziando una carriera breve ma intensa, che la porta al Teatro dell'Opera di Roma come Micaela in Carmen, accanto a Giulietta Simionato e Mario Del Monaco, e come Margherita in Mefistofele, che fu il ruolo prediletto e per il quale è maggiormente ricordata. Sempre in Mefistofele, nel 1952 debutta alla Scala, dove è presente per due stagioni interpretando La bohème, Faust e L'amore di Danae. Appare nei principali teatri italiani e francesi, oltre che nei titoli già citati, in Manon, Otello, La traviata, Madama Butterfly, Turandot (Liù), La bohème di Ruggero Leoncavallo. Dopo il ritiro dalle scene svolge per lungo tempo l'attività di insegnante a Genova, Vercelli e alla scuola dell'Opera di Parigi. Era zia del tenore Ottavio Garaventa. Foto autografa del celebre tenore nelle vesti del Faust in Mefistofele.
Ottimo stato
Fotografia; 12,5x19,5 cm -
Lotto 174 Gianni Raimondi (Bologna 1923 – Pianoro 2008)
Studiò canto a Mantova con Gennaro Barra-Caracciolo e a Bologna con Antonio Melandri, debuttando a Budrio il 10 settembre 1947 come Duca di Mantova in Rigoletto. L'anno successivo interpretò Ernesto in Don Pasquale al Teatro Comunale di Bologna. Cantò successivamente in molti teatri italiani e stranieri, tra cui il Covent Garden e l'Operà di Parigi e nel 1954 fu scelto per le prime mondiali di Il contrabbasso di Valentino Bucchi al Teatro della Pergola di Firenze e di Resurrezione e vita (Ego sum resurrectio et vita) di Virgilio Mortari al Teatro Verdi dell'Isola di San Giorgio Maggiore per il Teatro La Fenice di Venezia. La prima grande affermazione coincise con il debutto alla Scala nel 1956, ne La traviata accanto a Maria Callas, nella storica edizione con la regia di Luchino Visconti. Sempre alla Scala, accanto alla "Divina", fu Edgardo in Lucia di Lammermoor e Percy nella celebre ripresa di Anna Bolena nel 1957. Seguirono, per quasi un ventennio, innumerevoli apparizioni nel teatro milanese, in particolare in diverse altre importanti riprese di opere desuete, come Mosè, Semiramide, Lucrezia Borgia, I vespri siciliani. Una citazione a parte merita il suo Rodolfo de La bohème, di cui rimane storica l'edizione del 1963 con la direzione di Herbert Von Karajan. Cantò in 270 recite alla Scala fino al 1975. Ritratto fotografico con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 18x24 cm -
Lotto 175 Umberto Grilli (Pavia 1934 – ivi 2015)
I suoi repertori erano stati soprattutto Gioachino Rossini, Gaetano Donizetti, Giuseppe Verdi e Vincenzo Bellini: dei classici. Con le opere di questi autori, il tenore pavese era riuscito ad arrivare ai piani alti dell’opera lirica. All’apice della carriera, era arrivato a sostituire varie volte persino Luciano Pavarotti alla Scala. Cantava con sensibilità e un certo fraseggio, colorava i toni e riusciva a trasmettere il senso del carattere alla sua parte. Ritratto autografo del tenore pavese.
Ottimo stato
Fotografia; 14,5x21 cm -
Lotto 176 Salvatore Puma (Racalmuto 1929 – 2007)
Ha studiato canto a Parma e poi a Milano con l'ex baritono Emilio Ghirardini. Il suo debutto fu il 10 aprile 1949 al Teatro Rossini di Pesaro nel ruolo di Radames in "Aida". Salvatore Puma ha cantato in tutti i più importanti teatri italiani e nei festival musicali di Verona (Arena), Torre del Lago (Festival Pucciniano), Firenze (Maggio Musicale Florentino) e Roma (Terme di Caracalla). Inoltre, ha cantato a Parigi, Strasburgo, Vienna, Brusels, Amsterdam, Copenhagen, Malta, Amburgo, Monaco, Zurigo, Bucarest, Budapest, Sofia, Belgrado, La Coruña, Tokyo e Osaka. Negli Stati Uniti ha cantato a Philadelphia, New Orleáns, Miami e Hartford. In America Latina ha cantato a Città del Messico, Rio de Janeiro e Santiago del Cile. Salvatore Puma apparteneva ad un genere di cantanti quasi completamente "estinto" ai nostri giorni: il tenore "lirico spinto". Ha avuto la "sfortuna" di coincidere nel tempo e nel luogo con molti tenori che cantavano lo stesso repertorio: Vasco Campagnano, Mario Filippeschi, Roberto Turrini, Umberto Borsò, Giuseppe Vertecchi, Kurt Baum, Achile Braschi, Mario Ortica, Antonio Annaloro, Gastone Limarilli, Luigi Ottolini, Angelo Loforese, Rafael Lagares, José Soler, Carlos Guichandut, Primo Zambruno, Pier Miranda Ferraro, senza dimenticare I TITANI, Mario del Monaco e Franco Corelli, e gli emergenti Carlo Bergonzi e Flaviano Labò. Ai nostri tempi, Salvatore Puma non avrebbe avuto rivali. Aveva un repertorio normale di 25 ruoli tenorili. Il suo ruolo migliore e quello che ha cantato più frequentemente è stato senza dubbio Manrico ne "Il trovatore", seguito da vicino da Andrea in "Andrea Chénier", Radames in "Aida" e Turiddu in "Cavalleria rusticana". Ha avuto successo anche in "Pagliacci", "Norma", "Carmen", "Turandot", "Manon Lescaut" e "Tosca". Ha incluso ruoli dal molto lirico Edgardo in "Lucia di Lammermoor", il Duca in "Rigoletto" e Alfredo in "La traviata" a Johnson in "La fanciulla del West", Enzo in "La Gioconda" e i ruoli principali in "Ernani" e "Otello". Ritratto fotografico del tenore nelle vesti di Andrea Chenier con dedica autografa a Renato Amato.
Ottimo stato
Fotografia; 16,5x22 cm -
Lotto 177 Amedeo Zambon (Fontane di Villorba 1934 - 2000)
Tenore lirico italiano, debuta nel 1960 in Bohème a Roma. Vince il concorso pe voci nuove di Busseto che lo porta a cantare alla Fenice di Venezia. Vive per molti anni in Turchia dove diffonde l’opera italiana, pur non tralascando i migliori teatri d’Italia e d’Europa. Ritratto fotografico dell’artista con dedica autografa a Giorgio Feliciotti, datata 1979-1980.
Ottimo stato
Fotografia; 15x21 cm -
Lotto 178 Edoardo Gimenez
Ritratto autografo fotografico del tenore italiano con dedica autografa datata Rovigo 17 ottobre 1979.
Ottimo stato
Fotografia; 15x21 cm -
Lotto 179 Ottavio Garaventa (Genova 1934 – Savignone 2014)
Cresciuto in una famiglia di origini popolari dedita alla musica (il nonno materno fu un rinomato tenore di canto popolare genovese e la zia Rosetta Noli un soprano di primo piano degli anni cinquanta), nel 1959, a 19 anni, dopo un breve periodo di studio con il maestro Magenta, debuttò come baritono in Lucia di Lammermoor ma, nonostante le qualità vocali, la carriera non riuscì a decollare. Si è esibito nei più grandi teatri del mondo, tra cui il San Carlo di Napoli, la Staatsoper di Vienna, La Scala di Milano, il Bunkakaikan di Tokio, il Teatro dell'Opera di Roma, l'Earl Court di Londra, l'Arena di Verona, il Kennedy Center di Washington, oltre al Festival di Aix en Provence. Con il teatro alla Scala ha collaborato in diverse produzioni di rilievo internazionale: due edizioni di Bohème di Puccini, dirette da Georges Prêtre e da Carlos Kleiber, Maria Stuarda, rappresentata dopo 136 anni, e nella stagione del bicentenario americano Simon Boccanegra, Messa di requiem e Macbeth, diretti da Claudio Abbado. Ha eseguito inoltre Madama Butterfly, Luisa Miller, Tosca, Linda di Chamounix, Nona sinfonia di Beethoven, Arabella, Maria di Rohan. Ha avuto all'attivo un vastissimo repertorio di 113 titoli di tenore lirico e lirico-spinto, soprattutto del teatro verdiano e donizettiano, non disdegnando i ruoli pucciniani e veristi. Ha preso parte alla prima mondiale de Il Gattopardo di Angelo Musco a Palermo e ha cantato nel Falstaff di Giuseppe Verdi a Firenze, con la regia di Eduardo De Filippo. Ha partecipato ad alcune riprese di opere non eseguite da decenni: I Lituani di Ponchielli alla RAI, Les Martyrs e Il diluvio universale di Donizetti, rispettivamente a Genova e alla Fenice di Venezia. Ritratto in vesti di scena con dedica datata 1972.
Ottimo stato
Fotografia; 20x25 cm -
Lotto 180 Giuseppe Baratti
Ritratto del tenore italiano con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 20,5x24,5 cm -
Lotto 181 Giacomo Aragall, nome d'arte di Jaume Aragall i Garriga (Barcellona 1939)
Dopo studi a Barcellona sotto la guida di Jaime Francisco Puig, si trasferì a Milano dove studiò con il maestro Vladimir Badiali. Dopo aver vinto nel 1963 il concorso Voci Verdiane a Busseto, nello stesso anno debuttò al Teatro La Fenice di Venezia ne I Lombardi alla prima crociata. Seguirono L'amico Fritz, Cardillac di Paul Hindemith e La bohème al Teatro alla Scala. Nella stagione seguente fu al Teatro Liceu di Barcellona e subito dopo a Budapest, Genova, Palermo, Parma, Napoli, Teatro dell'Opera di Roma, Torino e di nuovo alla Fenice di Venezia. Nel 1966 interpretò Romeo in una memorabile esecuzione de I Capuleti e i Montecchi di Bellini al Teatro alla Scala. Successivamente cantò nei più importanti teatri del mondo, in opere come Lucia di Lammermoor, Madama Butterfly, La favorita, La traviata, Werther, Faust, Tosca, Manon, Don Carlo, Adriana Lecouvreur, Un ballo in maschera, Simon Boccanegra. Il repertorio comprendeva anche opere meno conosciute, come Esclarmonde di Jules Massenet, registrata con Joan Sutherland, e Caterina Cornaro di Donizetti, eseguita con Montserrat Caballé. Ritratto fotografico con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 17,5x24,5 cm -
Lotto 182 Ivo Vinco (Bosco Chiesanuova 1927 – Verona 2014)
Studiò prima al Liceo Musicale di Verona, quindi all'Accademia del Teatro alla Scala di Milano. Debuttò nel 1954 a Verona come Ramfis nell'Aida. Apparve successivamente nei maggiori teatri italiani: Milano, Roma, Napoli, Torino, Venezia, Bologna, Palermo, Parma, Firenze. All'estero cantò a Vienna, Monaco di Baviera, Berlino, Amburgo, Mosca, Parigi, Monte Carlo, Barcellona, Lisbona, Spalato, Città del Messico, Buenos Aires, New York (Metropolitan), Chicago, San Francisco. Fu sposato col mezzosoprano Fiorenza Cossotto. Ritratto fotografico autografo.
Ottimo stato
Fotografia; 15x20 -
Lotto 183 Domenico Viglione Borghese (Mondovì 1877 – Milano 1957)
Studiò canto dapprima al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, poi a Pesaro, conservatorio diretto da Pietro Mascagni e a Roma. Debuttò nel 1899 in Lohengrin a Lodi, interpretando la parte dell'Araldo del re; dopo due anni di attività in Italia decise di trasferirsi negli Stati Uniti d'America, a San Francisco, dove grazie a Enrico Caruso riprese la carriera. Nel 1906 ritornò in Italia, cantando il ruolo di Amonasro nella rappresentazione dell'Aida che nel gennaio 1907 partì dal Teatro Regio di Parma seguito da Vincenzo Gellner ne La Wally. Nel 1908 è Vincenzo Gellner ne La Wally ed Amonasro in Aida al Teatro Comunale di Bologna e nel 1909 Carlo Gérard in Andrea Chénier (opera) diretto da Giorgio Polacco con Amedeo Bassi, Amonasro in Aida, Guarca in Rhea di Spiro Samara con Rina Giachetti ed Edoardo Garbin, Kurvenaldo in Tristano e Isotta (opera) diretto da Pietro Mascagni e Marcello ne La bohème al Teatro Costanzi di Roma dove nel 1910 è Torias nell'insuccesso della prima assoluta di Majà di Ruggero Leoncavallo diretto da Mascagni con Emma Carelli e Federico di Telramondo in Lohengrin (opera). Sempre nel 1910 è Guarca in Rhea al Teatro alla Scala di Milano e Rigoletto al Teatro La Fenice di Venezia dove nel 1911 è Don Carlo in Ernani. Ancora nel 1911 è Gianciotto in Paolo e Francesca di Luigi Mancinelli diretto dal compositore con Solomiya Krushelnytska a Roma e Jack Rance ne La fanciulla del West, nel 1912 sposa Claudia Nappi. Continuò la carriera anche nel primo dopoguerra, raggiungendo un repertorio di circa 70 opere ed incidendo anche molti 78 giri per la Società Italiana di Fonotipia, per poi ritirarsi nel 1940, Nel secondo dopoguerra intraprese la carriera di attore, recitando in alcuni film nel corso del decennio. Morì improvvisamente durante un ricovero a Milano. Ritratto fotografico autografo dell’artista.
Ottimo stato
Fotografia; 15x21 -
Lotto 184 Paolo Washington (Firenze 1932-2008)
Studiò alla scuola del Teatro comunale di Firenze con Flaminio Contini e Bruno Bartoletti, esordendo nello stesso teatro in ruoli secondari nella stagione 1953-54 e iniziando ad affrontare parti di protagonista la stagione successiva con il ruolo di Zaccaria in Nabucco. Nel 1958 apparve per la prima volta al Maggio Musicale Fiorentino ne La donna del lago e fu presente regolarmente dagli anni sessanta nel maggiori teatri lirici italiani: La Scala, Teatro dell'Opera di Roma, Firenze, Massimo di Palermo, San Carlo di Napoli, Comunale di Bologna, Arena di Verona. Condusse anche una vasta attività internazionale, apparendo nelle principali sedi europee: Opera di Stato di Vienna, Gran Teatre del Liceu di Barcellona, Teatro La Monnaie di Bruxelles, Teatro Nacional de São Carlos di Lisbona, Festival di Edimburgo, e americane: Metropolitan Opera House, Lyric Opera di Chicago, Palacio de Bellas Artes di Città del Messico. Si dedicò principalmente all'opera italiana abbracciando l'intero ottocento, fu attivo fino alla fine degli anni Novanta.
Ottimo stato
Fotografia; 15x22 -
Lotto 185 Gino Vanelli (Bergamo 1896 – Monza 1969)
Studiò al conservatorio della città natale, dove debuttò nel 1917 come Perichaud ne La Rondine, apparendo in seguito in numerosi teatri di provincia. Dagli anni venti apparve anche all'estero: Il Cairo nel 1924, Madrid nel 25, Teatro Colón di Buenos Aires nel biennio 26-28, Rio de Janeiro, San Paulo. Nel 1926, come Ping in Turandot, fece l'importante debutto alla Scala, dove fu presente regolarmente per i successivi vent'anni, come in diversi fra i principali teatri italiani. Baritono di voce lirica, i ruoli preferiti furono Sir Riccardo, Ashton, Belcore, Sharpless, Marcello, Silvio. Al Fotografia del baritono italiano con dedica autografa a Luisa Bedeschi, mezzosoprano di Parma.
Ottimo stato
Fotografia; 15x23 -
Lotto 186 Gino Bechi (Firenze 1913 - ivi 1993)
Si avvicinò alla musica a diciassette anni con i maestri Frazzi e De Giorgi, debuttando nel 1936 a Empoli come Germont ne La traviata. Ben presto divenne uno dei più importanti cantanti lirici italiani, venendo chiamato, tra gli altri, al Teatro alla Scala, all'Opera di Roma, a Lisbona e nei maggiori teatri del Sudamerica. Sono rimaste memorabili alcune interpretazioni in opere verdiane quali Otello, Rigoletto, Nabucco. Si ritirò dalle scene nel 1965. Negli anni successivi gestì una scuola di perfezionamento per giovani cantanti lirici a Firenze. Fu presidente a Siena del concorso internazionale di canto intitolato a Ettore Bastianini. Dotato di voce di grande ampiezza, estesa e di pregevole timbro, Bechi fu uno dei più famosi cantanti lirici tra gli anni quaranta e cinquanta, formando con Maria Caniglia e Beniamino Gigli un trio di artisti la cui fama travalicò l'ambito del pubblico d'opera. Venne scritturato più volte in film di carattere musicale, sia basati su opere liriche che non, e la sua popolarità presso il grande pubblico rimane particolarmente legata alla canzone di Cesare Andrea Bixio “La strada nel bosco”. Fotografia del baritono italiano con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 15x24 -
Lotto 187 Armando Borgioli (1898 – 1945)
Debuttò nel 1923 e cantò al Teatro alla Scala dal 1927. In quattro stagioni, dal 1931, cantò al Metropolitan Opera di New York. Borgioli registrò in studio Aida nel 1928, dove interpretò Amonasro, insieme a Giannina Arangi-Lombardi e nel 1938 fu Scarpia in Tosca con Maria Caniglia e Beniamino Gigli. Fotografia del baritono italiano con dedica autografa a Luigi Zocca (Bussoleno di Verona 1877, parroco, erborista, cappellano militare).
Ottimo stato
Fotografia; 15x25 -
Lotto 188 Franco Bordoni (Bologna 1932 - Casalecchio di Reno 2020)
Si iscrive al conservatorio G.B. Martini di Bologna che abbandona dopo due anni e prosegue gli studi da autodidatta ascoltando e assimilando la tecnica vocale sui dischi di Beniamino Gigli e di Carlo Tagliabue. Debutta nel 1953 al Teatro Nuovo di Imola ne La bohème di Giacomo Puccini nel ruolo di Schaunard. Il 23 dicembre 1967 per la prima rappresentazione, Bordoni viene chiamato a interpretare il ruolo di Rigoletto in sostituzione del protagonista ammalato e inizia la sua carriera di interprete soprattutto verdiano. Tra le città in cui canta, in Italia: Torino, Genova, Parma, Milano, Venezia, Verona, Bologna, Macerata, Roma, Napoli, Catania, Palermo, Cagliari, in Spagna: Barcellona, Madrid, Valencia, Bilbao, La Coruña, Tenerife, in Francia: Parigi, Marsiglia, Nizza, Bordeaux, Aix en Provence, d'Inghilterra: Londra, in Germania: Amburgo, Berlino, Monaco, Dortmund, Düsseldorf, Stoccarda, Francoforte sul Meno, in Austria: Vienna, Graz, in Svizzera: Losanna, Basilea, Zurigo, Ginevra, San Gallo, Lugano:, in U.S.A.: San Francisco, Dallas, Chicago, in Cile: Santiago del Cile, in Brasile: Rio de Janeiro, per citare i più importanti. Chiude la carriera a Maribor allo Slovene National Theatre nel 2000 interpretando Rodrigo nel Don Carlo di Giuseppe Verdi dopo 47 anni di attività con oltre 400 recite di Rigoletto eseguite nel ruolo principale. Fotografia con dedica autografa del baritono italiano.
Ottimo stato
Fotografia; 15x26 -
Lotto 189 Enrico Campi (1919 – 1976)
In occasione della serata inaugurale della stagione scaligera del 1951-52 ha cantato Andrea Chénier, nel breve ruolo di Roucher, con Maria Callas, accanto alla quale è apparso in concerto e con la quale ha inciso numerose opere, per lo più in ruoli secondari. Si è esibito in vari teatri d'Europa e d'America tra cui New York. Fotografia autografa del basso-baritono italiano.
Ottimo stato
Fotografia; 20x35 cm -
Lotto 190 Renato Bruson (Granze 1936)
Dopo aver studiato canto con il soprano Elena Fava Ceriati presso il Conservatorio di Padova, intraprende nel 1957 la carriera lirica interpretando ruoli da comprimario al fianco di grandi baritoni dell'epoca come Tito Gobbi (dal quale riceve molti consigli tecnici), Ettore Bastianini e Aldo Protti e Giangiacomo Guelfi, in opere di Bellini, Donizetti, Massenet, Verdi e Puccini. Nel 1964 esordisce al Teatro Biondo di Palermo, ne La cambiale di matrimonio di Rossini, poi via via in spettacoli indimenticabili, alla RAI di Torino esegue Il matrimonio in convento di Sergej Prokofiev, Il 1967 è un anno importante per la carriera di Bruson, che debutta al Teatro Regio di Parma, una piazza fra le più ambite dell'Italia del dopoguerra, con un pubblico tra i più competenti e severi dell'Europa del tempo. La sua carriera da cantante si snoda tra tutti I principali teatri d'Europa e Stati uniti, anche se dal 2012 si dedica più intensamente all'insegnamento, tenendo masterclass in tutto il mondo. Nello stesso anno veste per l'ultima volta il ruolo di Giorgio Germont in Traviata sotto la direzione del maestro Keri-Lynn Wilson, titolo d'esordio della stagione lirica del Teatro Verdi di Salerno. Nel 2013, come addio alle scene, viene invitato a partecipare ai festeggiamenti del bicentenario dalla nascita di Giuseppe Verdi al Teatro Verdi di Busseto come regista e cantante nel Falstaff, alla veneranda età di 77 anni, insieme agli allievi dell'Accademia della Scala e diretto dal Maestro Sebastiano Rolli. Fotografia autografa dell’artista italiano.
Ottimo stato
Fotografia; 20x35 cm -
Lotto 191 Piero Cappuccilli (Trieste 1926 – ivi 2005)
Nato da genitori originari di Ripabottoni nel Molise, dopo aver iniziato gli studi di architettura a Roma, scoprì l'interesse per l'opera e nel 1956 debuttò al "Teatro Nuovo" di Milano in Pagliacci. Nel 1957 vinse il "Concorso Viotti" a Vercelli, che lo portò in Germania attraverso una lunga tournée di 34 recite de Il barbiere di Siviglia di Rossini, titolo che riprenderà solo occasionalmente in seguito, compresa un'edizione discografica. Nel giro di qualche anno si specializzò soprattutto nel repertorio verdiano e dai primi anni sessanta cominciò ad apparire nei principali teatri italiani ed esteri (precoce fu l'esordio nel 1960 al Metropolitan ne La traviata, che rimase l'unica presenza al Met), imponendosi come uno dei baritoni più affermati della nuova generazione. Negli anni 70 e 80 si esibì soprattutto a Milano, Parigi e Strasburgo; La carriera proseguì fino al 1992, quando, di ritorno da una rappresentazione areniana, incorse in un grave incidente automobilistico che lo costrinse al ritiro dalle scene. Si dedicò in seguito all'insegnamento. Fotografia autografa del baritono italiano.
Ottimo stato
Fotografia; 20x35 cm -
Lotto 192 Pietro Cesari (1849 -1922)
Nato a Pordenone il 17 marzo 1849 da Michele e da Maria Ceschet. Figlio di operai, si dedicò inizialmente all'oreficeria; giovanissimo rivelò attitudini al canto. A Pordenone studiò canto e violino, e fu ben presto scritturato da una compagnia di operette. Nel 1874, entrato a far parte della compagnia Lupi, ottenne un grande successo al teatro Dal Verme di Milano in Giroflé Giroflà di A. C. Lecocq. Nell'autunno del 1878 debuttò nel repertorio operistico al teatro Riccardi di Bergamo nel Barbiere di Siviglia e nel Pipelet di S. A. De Ferrari e, attore brioso e divertente, si mise in luce nel repertorio comico. Più basso che baritono (nel Barbiere eccelse soprattutto come don Basilio, pur interpretando con pieno successo di critica anche la parte di Figaro), godette grande popolarità tra il 1880 e il 1892, particolarmente a Milano. La sua carriera si protrae fino al 1910, muore a Milano nel 1922. Fotografia autografa del basso-baritono italiano.
Ottimo stato
Cartolina fotografica