ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)
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Lotto 1 Fëdor Ivanovič Šaljapin (Kazan, 13 febbraio 1873 – Parigi, 12 aprile 1938)
Basso-baritono russo (Ometovo, Kazan, 1873-Parigi 1938). Dopo le prime esperienze in una compagnia viaggiante, compì studi regolari; nel 1894 ottenne i primi veri successi a Pietroburgo, coronandoli nel 1896 a Mosca nella Vita per lo zar di Glinka. Iniziò poi una carriera trionfale che lo portò nei più prestigiosi teatri del mondo. Nel 1901 e 1904 fu in Italia (splendido Mefistofele alla Scala e Faust a Roma); nel 1908-09 a Parigi (memorabile Boris nella compagnia di Djagilev); nel 1913 a Londra (ancora con Djagilev); dal 1920 in America (dove fu stabile al Metropolitan dal 1921 al 1929) e anche in Giappone. Per un trentennio Šaljapin fu insuperato interprete, oltre che dei personaggi citati, in Don Quichotte di Massenet, Aleko di Rachmaninov e Bohème. Si ritirò nel 1937, dopo un Boris a Montecarlo. Non inferiore alla sua splendida voce, altrettanto efficace nei registri di basso che in quelli di baritono, fu la sua arte scenica, che gli consentiva di dare anche un volto e una figura diversi a ogni personaggio. Per il cinema interpretò un grande Don Quichotte (1933, musiche di J. Ibert e regia di G. W. Pabst). Pubblicò inoltre due volumi a carattere autobiografico. Foto nelle vesti di Nabucco, autografata datata 1929.
Ottimo stato
Fotografia; 16,5X21,5 cm -
Lotto 2 Gino Martinez Patti (Palermo 1866 - Roma 1925)
Di origini spagnole studiò a Palermo e debuttò nel 1888 al Vittorio Emanuele di Messina come comprimario in Ugonotti. L'anno successivo debuttò come Poliuto al Bellini di Palermo. Nel 1890 partì per un lungo tour in America dove restò per tre anni. Dopo il ritiro si dedicò all'insegnamento e, occasionalmente, organizzò stagioni liriche. Ritratto fotografico del cantante con parziale dedica al: “collega Randaccio”.
Ottimo stato
Fotografia; 15X20,5 cm -
Lotto 3 Nina Rautio
La carriera di Nina Ratio è iniziata nel 1983 al Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo. Dopo un'eccezionale performance al Concorso Tchaikovsky, l'astro nascente Rautio è stato invitato a unirsi al Teatro Bolshoi come soprano principale. Durante 5 anni al Teatro Bolshoi, la signora Rautio ha interpretato la maggior parte dei ruoli principali nel repertorio dell'opera russa: Tatyana in "Eugene Onegin" di Tchaikovsky, Lisa in "Queen of Spades" di Tchaikovsky, Joan in "Made of Orleans" Tchaikovsky, Mariya in “Mazeppa” Tchaikovsky, Oksana in “Christmas Eve” Rimsky-Korsakov; e anche l'italiana Amelia in “Un Ballo in Mascherra” di Verdi, Santuzza in “Cavalleria Rusticana” di Mascagni. Nel 1991 Nina Rautio ha fatto la sua prima apparizione sulla scena internazionale come Joan in "Maid of Orleans" e Tatyana in "Eugene Onegin" al Metropolitan Opera di New York e Washington. "In Occidente" la signora Rautio è stata subito acclamata per il suo talento eccezionale. Nel 1991 riceve un invito dal Teatro alla Scala come soprano ospite per il ruolo del titolo di "Manon Lescaut" di Puccini. Solo dopo diverse prove il direttore Lorin Maazel ha promosso il giovane soprano Nina Rautio nel cast della prima e le ha offerto una registrazione con la Sony Classical. Sia la performance che la registrazione hanno fatto un trionfo. Alla Scala Nina Rautio ha interpretato il ruolo di Elisabetta del Valore nel "Don Carlos" di Verdi, il soprano solo nella "Messa glagolitica" di Janáček, Manon in "Manon Lescaut". Ritratto fotografico della soprano italiana con dedica autografa.
Ottimo stato.
Fotografia; 13x18 cm
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Lotto 4 Riccardo Stracciari (Casalecchio di Reno 1875 – Roma 1955)
Esordì nel 1899 nella Resurrezione di Lazzaro di Lorenzo Perosi. Il debutto al Scala avvenne nel 1904, quello al Metropolitan nel 1906. Il 7 luglio 1909 fu iniziato in Massoneria nella Loggia Fantiscritti di Carrara, il 26 novembre 1912 divenne Maestro massone. Si ritirò ufficialmente dalle scene nel 1937, facendovi tuttavia saltuariamente ritorno fino al 1944 dove interpretò per l'ultima volta, a Como, Germont ne La Traviata. L'impeccabile fraseggio ne fece un grande interprete verdiano (celebre il suo Rigoletto scaligero, a fianco di Mercedes Capsir e Dino Borgioli, successivamente inciso su disco nel 1929) e donizettiano, ma il suo cavallo di battaglia fu il personaggio di Figaro nel Barbieredi Siviglia di Rossini, che interpretò per oltre 1400 recite. Lotto di quattro fotografie istantanee del baritono nella sua casa.
Ottimo stato.
Fotografia; 6x3,5 cm -
Lotto 5 Riccardo Stracciari (Casalecchio di Reno 1875 – Roma 1955)
Esordì nel 1899 nella Resurrezione di Lazzaro di Lorenzo Perosi. Il debutto al Scala avvenne nel 1904, quello al Metropolitan nel 1906. Il 7 luglio 1909 fu iniziato in Massoneria nella Loggia Fantiscritti di Carrara, il 26 novembre 1912 divenne Maestro massone. Si ritirò ufficialmente dalle scene nel 1937, facendovi tuttavia saltuariamente ritorno fino al 1944 dove interpretò per l'ultima volta, a Como, Germont ne La Traviata. L'impeccabile fraseggio ne fece un grande interprete verdiano (celebre il suo Rigoletto scaligero, a fianco di Mercedes Capsir e Dino Borgioli, successivamente inciso su disco nel 1929) e donizettiano, ma il suo cavallo di battaglia fu il personaggio di Figaro nel Barbieredi Siviglia di Rossini, che interpretò per oltre 1400 recite. Ritratto fotorafico del baritono con dedica autografa a Renata Veronesi. Datata 8 marzo 1937.
Ottimo stato
Fotografia; 10x15 cm -
Lotto 6 Nuccia Focile (Militello di Catania 1961)
Nuccia Focile ha studiato con Elio Battaglia al Conservatorio di Torino. Ha cantato in tutti i più grandi teatri d'opera del mondo, debuttando al Met nel ruolo di Mimi in La Boheme nel 1995, e gode di una vasta carriera concertistica, inclusi i recital del Festival di Edimburgo. Le sue registrazioni operistiche includono Eugene Onegin con Semyon Bychkov e tre opere con Charles Mackerras - Cosi fan tutte , Le nozze di Figaro , Don Giovanni . Per Opera Rara, ha cantato la parte di Eleonora in L'assedio di Calais di Donizetti , e può essere ascoltata nell'antologia A Hundred Years of Italian Opera, 1820-1830, in highlights de La prigione di Edimburgo di Ricci , più il Volume 4 della collana Il Salotto ( Il Sibilo ). Ritratto autografo della soprano siciliana.
Ottimo stato.
Fotografia ; 10x15 cm
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Lotto 7 Renata Tebaldi (Pesaro, 1922– Città di San Marino, 2004)
Studiò al Conservatorio di Parma con Italo Brancucci ed Ettore Campogalliani e poi al "Liceo Musicale Gioachino Rossini" di Pesaro con il celebre soprano Carmen Melis. Nel 1944 debuttò a Rovigo nel ruolo di Elena in Mefistofele. Nel 1946 debuttò alla Scala nel concerto di riapertura dopo la ricostruzione sotto la direzione di Arturo Toscanini, cantando la preghiera da Mosè in Egitto e il breve solo del Te Deum verdiano (evento del quale esiste una registrazione). Il 31 gennaio 1955 si presentò al Metropolitan di New York, trionfando come Desdemona nell'Otello a fianco di Mario Del Monaco. Le apparizioni al Metropolitan, diventato la sede principale della sua attività a seguito della temporanea rottura con il Teatro alla Scala, si susseguirono con grande regolarità per diciotto anni, dal '55 al '73 (circa duecentosettanta rappresentazioni: fu chiamata "la regina del Met"), in opere come La Bohème, Andrea Chénier, Tosca, Aida, Madama Butterfly, La forza del destino, La traviata, Manon Lescaut, Simon Boccanegra, Adriana Lecouvreur, La Gioconda, La fanciulla del West, Falstaff, Il pipistrello. Dal 1955 al 1965 cantò in quaranta rappresentazioni alla Lyric Opera di Chicago. Nel 1955 si esibì in Tosca alla Royal Opera House di Londra. Alla Wiener Staatsoper apparve in Tosca e Otello nel 1958, in Aida nel 1959 e in Andrea Chénier nel 1960. Partecipò complessivamente a diciotto rappresentazioni nel teatro viennese. Toccò inoltre tutti gli altri principali teatri del mondo: Parigi, Barcellona, Berlino, Messico, Brasile, Argentina, Giappone. Famosissima è rimasta la rivalità con Maria Callas, alimentata, ancor più che dalle dive, dai loro fan più accesi. Comunque fosse, il 16 settembre 1968 la Callas si recò dietro le quinte del Metropolitan a congratularsi vivamente dopo un'esibizione nell'Adriana Lecouvreur, segnando la definitiva riconciliazione tra le due cantanti. Ritratto fotografico con autografo del soprano.
Ottimo stato
Fotografia; 20,5x25,5 cm -
Lotto 8 Lina Bruna Rasa (Padova 1907 – Cernusco sul Naviglio 1984)
Particolarmente apprezzata per le sue interpretationi nel repertorio verista e una delle preferite di Pietro Mascagni che la considerava la Santuzza ideale. Bruna Rasa creò i ruoli di Atte nel Nerone di Mascagni, Cecilia Sagredo in La Sagredo di Franco Vittadini e Chiara d'Assisi nell'oratorio di Licinio Refice del 1926, Trittico francescano. Ha anche cantato il ruolo di Tsaritsa Militrisa nella prima Italiana del lavoro di Nikolai Rimsky-Korsakov La favola dello zar Saltan. Ritratto su cartolina fotografica autografata del celebre soprano.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 9 Virginia Zeani (Virginia Zehan) (Solovăstru 1925)
Studiò canto sotto la guida del soprano Lydia Lipkowska e poi del tenore Aureliano Pertile e debuttò a Bologna nel 1948 come Violetta ne La traviata. Il repertorio comprendeva oltre 70 ruoli, tra cui I dialoghi delle Carmelitane di Poulenc, che cantò in prima assoluta. La sua interpretazione più famosa è stata quella di Violetta, che cantò in oltre 600 recite. È stata sposata dal 1958 con il basso Nicola Rossi-Lemeni, scomparso nel 1991. Entrambi furono docenti di canto all'Università dell'Indiana, contribuendo all'affermazione di diversi noti artisti, tra i quali Vivica Genaux e Sylvia McNair. Ritratto su cartolina fotografica autografata del soprano.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 10 Dimitri Alexeyevich Smirnoff (Smirnov) (Russian: Дмитрий Алексеевич Смирнов, 1882 – 1944)
Moscovita, Smirnoff fu allievo di Emiliya Pavlovskaya e Alexander Dodonov. Fece il suo debutto a San Pietroburgo nel 1903 come Gigi in La Camorra di Eugenio Domenico Esposito. La sede era il Teatro dell'Ermitage. Nel 1904, Smirnoff divenne un membro della compagnia del Bolshoi a Mosca, cantando lì fino al 1910. Poi cantò al Teatro Mariinsky, San Pietroburgo, dal 1911 al 1917.
Smirnoff fece il suo debutto francese all'Opéra di Parigi nel 1907. Le sue performance parigine di successo portarono ad un invito per lui ad apparire al Metropolitan Opera, dove cantò nel 1911-12. La concorrenza dei celebri tenori internazionali Enrico Caruso e John McCormack, che cantavano anch'essi al Met a quel tempo, portò Smirnoff a raggiungere un successo limitato con il pubblico di New York. Nel 1914, si esibì nelle "Stagioni russe" al Theatre Royal, Drury Lane di Londra. Non canterà più negli Stati Uniti, tranne che per due rappresentazioni de La regina di picche di Tchaikovsky con la Washington National Opera - una compagnia semi-professionale non legata al suo nome attuale - nel 1926.
Il tenore lasciò la sua terra natale dopo la rivoluzione russa del 1917, preferendo continuare la sua carriera in Occidente. Tra le città che visitò ci furono Berlino, Monte Carlo, Milano, Roma, Madrid e Buenos Aires. Nel 1929 tornò in Unione Sovietica per un tour di concerti. Smirnoff divenne cittadino della Repubblica Estone il 4 febbraio 1932, e prese parte attiva come solista nel teatro d'opera "Estonia". Insegnò canto a Londra e Atene e più tardi si ritirò a Riga, dove morì nel 1944, a 61 anni.
Smirnoff era ugualmente a suo agio nell'eseguire ruoli lirici nell'opera russa, francese o italiana. La sua voce aveva un tono lamentoso con note alte facili, un grande controllo del respiro e un vibrato caratteristico. I principali rivali tenorili di Smirnoff a Mosca e San Pietroburgo prima della rivoluzione del 1917 erano stati Leonid Sobinov (1871-1934) e Ivan Yershov (1867-1943). Yershov intraprese parti eroiche come Siegfried e Otello che Smirnov non tentò mai, ma il repertorio di Sobinov era simile a quello di Smirnoff.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 11 Leonid Vital'evic Sobinov (Jaroslavl' 1872 – Riga 1934)
Studiò a Mosca; nella stessa città debuttò nel 1894. Svolse l'attività soprattutto a San Pietroburgo. Il suo repertorio era molto vasto, comprendente Romeo e Giulietta di Gounod, Lohengrin, Orfeo, Werther, Traviata, Fra Diavolo, Don Pasquale. Portò la sua voce anche al Teatro alla Scala (nel 1904 - 1906 - 1911) e in Francia. Ritratto su cartolina fotografica autografata dell'artista.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 12 Gloria Davy (Brooklyn 1931 – Geneva 2012)
Era un soprano svizzero di nascita americana che ha avuto una carriera internazionale attiva in opere e concerti dagli anni '50 agli anni '80. Un soprano spinto di talento, è stata ampiamente acclamata per la sua interpretazione del ruolo del titolo nell'Aida di Giuseppe Verdi; un ruolo che ha eseguito in molti dei migliori teatri d'opera del mondo. Fu in particolare la prima artista nera ad interpretare il ruolo di Aida al Metropolitan Opera di New York City nel 1958. Mentre eseguiva un ampio repertorio, era particolarmente ammirata per le sue interpretazioni della musica del XX secolo, comprese le opere di Richard Strauss, Benjamin Britten e Paul Hindemith. Davy fece parte della prima generazione di cantanti afro-americani a raggiungere un ampio successo ed è considerata parte di un gruppo strumentale di interpreti che ha contribuito ad abbattere le barriere del pregiudizio razziale nel mondo dell'opera. Si fece notare per la prima volta nel 1952 quando vinse il Marian Anderson Award, e poi come Bess in un tour internazionale di Porgy and Bess di Gershwin dal 1954 al 1956. Gli impegni concertistici e operistici con le maggiori orchestre e teatri d'opera negli Stati Uniti e in Europa seguirono presto. Nel 1959 sposò l'agente di cambio svizzero Herman Penningsfield; a quel punto lasciò New York per risiedere a Ginevra, in Svizzera. Da quel momento la sua carriera di cantante si svolse principalmente in Europa, con solo occasionali apparizioni negli Stati Uniti. Ritratto fotografico del soprano svizzero con dedica autografa. Datata 1952.
Ottimo stato
Fotografia; 16,5x23,5 cm -
Lotto 13 Michele Pertusi (Parma 1965)
Ha studiato al Conservatorio Arrigo Boito di Parma con Mauro Uberti, diplomandosi in canto e pianoforte. Ha poi seguito lezioni di Arrigo Pola, Carlo Bergonzi e Rodolfo Celletti. Nel 1984 ha esordito come Monterone, in Piazza Duomo a Pistoia, in una versione in forma di concerto del Rigoletto diretta da Bruno Bartoletti e, dopo aver vinto il concorso indetto dal Teatro Comunale di Modena per scegliere il cast dell'Ernani, il 13 dicembre dello stesso anno ha interpretato in palcoscenico il suo primo personaggio, Silva. Si è esibito nei più prestigiosi teatri italiani e internazionali, come La Scala di Milano, Teatro Regio di Torino, La Fenice di Venezia, il Metropolitan di New York e la Royal Opera House di Londra, diretto tra gli altri da Georg Solti, Riccardo Muti, Daniel Barenboim, Zubin Mehta. In televisione è apparso nel ruolo di Mustafà ne L'Italiana in Algeri interpretata nel 2012 sotto la direzione di Paolo Olmi al Teatro Comunale di Bologna e trasmessa da Rai 3 nel 2013 e da Rai 5 nel 2014 e nel 2016. Ritratto del celebre basso nell'Opera: "Flauto Magico" di W.A. Mozart con dedica autografa a Lino Mazzanti.
Ottimo stato
Fotografia; 13x18 cm -
Lotto 14 Aureliano Pèrtile (Montagnana 1885 – Milano 1952)
Nacque 18 giorni dopo il suo amico e conterraneo Giovanni Martinelli, in una famiglia molto modesta: il padre faceva il calzolaio. Da adolescente studiò canto a Padova sotto la guida di Vittorio Orefice e successivamente a Milano con Manlio Bavagnoli, debuttando il 16 febbraio 1911 al Teatro Eretenio di Vicenza in Martha. Pur privo di un timbro naturalmente bello, riuscì a dare alla voce un assetto quasi perfetto. Riccardo Zandonai, dopo averlo ascoltato nel 1914 in Conchita, ne intuì subito le eccelse qualità e nel 1916 lo volle alla Scala di Milano nella sua Francesca da Rimini; nel 1917 Giacomo Puccini lo scelse per interpretare a Genova La rondine, mentre nel 1920, all'Arena di Verona, ebbe un grande successo in Mefistofele e Aida. Dopo l'esordio al Metropolitan di New York alla fine del 1921, l'anno successivo Arturo Toscanini lo scelse per interpretare alla Scala ancora Mefistofele. Iniziò da quel momento il sodalizio col grande direttore, che lo vide presente nel teatro scaligero dal 1922 al 1927, nel piano quinquennale del melodramma. Da allora Pertile venne considerato il "tenore di Toscanini" per antonomasia e partecipò a quasi tutte le stagioni liriche della Scala sino al 1937, per chiudere nel 1943 con Un ballo in maschera. Si esibì inoltre in tutti i più importanti teatri lirici del mondo, tenendo a battesimo, tra molti altri lavori minori, le due opere omonime Nerone, di Arrigo Boito (nel 1924) e di Pietro Mascagni (nel 1935). Chiuse la carriera al Teatro dell'Opera di Roma nel 1945, ancora con il Nerone Boitiano. Oltre a molti brani singoli, incise tre opere complete: Aida, Il Trovatore e Carmen. Lasciate le scene, si dedicò all'insegnamento al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano, ed ebbe tra i suoi allievi Virginia Zeani, Gino Penno, Eugenio Fernandi, Pier Miranda Ferraro, Angelo Lo Forese, Rosanna Carteri. La tomba di Aureliano Pertile si trova a Padova, al Cimitero Maggiore, zona C, in una cappella di famiglia. Fotografia del tenore in vesti di "Otello".
Ottimo stato
Fotografia; 10,5x14 cm -
Lotto 15 Juan Ocina (Barcelona 1921 – ivi 2009)
Juan Oncina era un tenore spagnolo e catalano, particolarmente associato a Rossini e ai ruoli leggeri di Donizetti, uno dei principali tenore di grazia degli anni '50. Ritratto fotografico di Shirley Verrett e Juan Oncina in una scena di “Maria Stuarda” di Donizetti al San Carlo. Autografo di Juan Oncina datato 25 febbraio 1981.
Ottimo stato
Fotografia; 15x22,5 cm -
Lotto 16 Luciano Pavarotti (Modena 1935 – ivi 2007)
Luciano Pavarotti è ricordato tra i dieci tenori più grandi di tutti i tempi, dalla voce squillante negli acuti e ricca nel mezzo, con un fraseggio chiaro e timbro limpido. Con Carlo Bergonzi, Enrico Caruso, Franco Corelli, Mario Del Monaco, Giuseppe Di Stefano, Beniamino Gigli e Tito Schipa, permane uno dei tenori italiani "storici" di notorietà mondiale. Con il Pavarotti & Friends e le sue numerose collaborazioni (fra le quali è da ricordare in particolare la costituzione del gruppo dei Tre Tenori, con Plácido Domingo e José Carreras), ha consolidato una popolarità che gli ha dato fama mondiale anche al di fuori dell'ambito musicale. Con oltre 100 milioni di copie vendute nel mondo, si stima sia, anche per vendite, fra i primissimi cantanti di ogni genere musicale, nonché il cantante italiano di maggior successo a livello internazionale. Ritratto fotografico del giovane tenore con autografo datato 1965.
Ottimo stato
Fotografia; 10,5x15 cm -
Lotto 17 Gastone Limarilli (Nervesa della Battaglia 1927 – Caerano di San Marco 1998)
Studiò a Pesaro con il maestro Arturo Melocchi, al quale era stato mandato da Mario Del Monaco, suo primo insegnante e a sua volta allievo del maestro Melocchi. Il debutto fu nel 1955 al "Teatro Nuovo" di Milano come Canio in Pagliacci, cui seguirono il debutto all'Opera di Vienna nel 1958 e il precoce esordio al Teatro alla Scala il 23 dicembre 1959 in Fedra di Ildebrando Pizzetti. Si esibì sui principali palcoscenici italiani e in alcuni prestigiosi teatri internazionali, tra cui il Covent Garden di Londra, la Staatsoper di Vienna e il Teatro dell'Opera di Montecarlo. Importante fu anche la frequente presenza nelle arene estive, come l'Arena di Verona, lo Sferisterio di Macerata e le Terme di Caracalla, per le quali la voce era particolarmente adatta. Il repertorio comprendeva circa cinquanta titoli, con prevalenza di quelli verdiani (compreso il primo Verdi) e pucciniani, per i quali è maggiormente noto. Interpretò anche il repertorio dell'opera contemporanea, oltre a Pizzetti di compositori come Franco Alfano ed Ennio Porrino. Era dotato di voce limpida e timbrata di tenore lirico spinto, con grande facilità e squillo, soprattutto nel registro acuto. Dopo il ritiro dalle scene si dedicò all'insegnamento. Affetto da malattia invalidante, morì suicida. Ritratto fotografico del tenore con dedica autografa “Alla Deputazione del Teatro Grande [di Brescia]", datato 1965.
Ottimo stato
Fotografia; 17,7x12,6 cm -
Lotto 18 Magda Olivero (Saluzzo 1910 – Milano 2014)
Da considerarsi come «una fra le più celebri [cantanti] della storia della nostra musica» lirica, ha rappresentato «un importante punto di congiunzione tra l'era dei compositori del verismo e il teatro d'opera moderno». Ritratto fotografico del soprano con dedica autografa a Giovanni Grezzi, datata 1961.
Ottimo stato
Fotografia; 13x18 cm -
Lotto 19 Gigliola Frazzoni (Bologna 1923 – ivi 2016)
Debuttò nel 1947 a Pesaro in Francesca da Rimini e l'anno successivo fu al Teatro Duse di Bologna come Mimì. Ottenne poi un rapido successo nei più importanti teatri italiani, a partire dalla Scala, dove, tra le varie produzioni, nel 1957 partecipò alla prima de I dialoghi delle Carmelitane. Apparve inoltre a Roma, Torino, Venezia, Palermo, Parma e all'Arena di Verona, dove si esibì regolarmente dal 1956 al 1972. Dal 1954 cantò anche all'estero, in particolare a Monaco di Baviera, Stoccarda, Wiesbaden, Zurigo, Vienna, Bordeaux, Dublino, Il Cairo. È stata soprano drammatico, con predilezione per i ruoli verdiani, pucciniani e dei compositori veristi come Mascagni, Leoncavallo, Giordano. Viene ricordata in particolare per l'interpretazione di Minnie ne La fanciulla del West. Ritratto fotografico della celebre soprano con dedica autografa all' Accademia Corale Bolognese.
Ottimo stato
Fotografia; 18x24 cm -
Lotto 20 Margherita Carosio (Genova 1908 – ivi 2005)
Nel 1924, all'età di 16 anni, debuttò nell'opera a Novi Ligure come protagonista di Lucia di Lammermoor. Nel 1928, a 19 anni, grazie anche alla raccomandazione del soprano irlandese Margaret Sheridan, fu Musetta ne La bohème e Feodor in Boris Godunov alla Royal Opera House di Londra, dove ritornò solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Divenne rapidamente famosa in Italia, esibendosi in tutti i principali teatri in ruoli di soprano di coloratura: Amina, Norina, Konstanze, Oscar, ruolo con cui esordì al Teatro alla Scala nel 1929. Alla Scala si esibì con successo in diversi ruoli, ma il suo cavallo di battaglia fu Rosina ne Il barbiere di Siviglia. Interpretò inoltre parti più desuete, come Zerlina in Fra Diavolo, la regina di Shemakhan in Il gallo d'oro, Volkhova in Sadko, il ruolo di protagonista in Le rossignol di Stravinskij, Aminta nella prima esecuzione italiana de La donna silenziosa, Egloge nel Nerone mascagnano. Più avanti nella carriera si cimentò in ruoli lirici più spinti, fra i quali Mimì e Violetta. Nel 1946, in tournée col Teatro San Carlo di Napoli, ritornò a Londra interpretando La traviata e L'elisir d'amore, eseguito poi anche alla Scala e inciso per la EMI. Nel 1949, sempre alla Scala, fu protagonista de La bohème con la direzione di Victor De Sabata (di cui esiste una ristretta selezione dal vivo) e nel 1954 interpretò la parte principale in Amelia al ballo, che registrò poi su disco. Fin dagli anni '30 iniziò anche una piccola carriera cinematografica, in film musicali o dove la musica era una componente principale. Tra questi Regina della scala (1936) di Camillo Mastrocinque, Angeli sulla terra (1942), dove interpreta la parte del soprano Adelina Patti, L'elisir d'amore (1947) di Mario Costa. Lavorò inoltre come musicista nel film drammatico di Giorgio Walter Chili Ripudiata (1954). Si ritirò dai palcoscenici nel 1959 e nei successivi quarant'anni seguì quel mondo a lei tanto caro come giornalista e critica musicale. Si spense nella sua Genova alla veneranda età di 96 anni. La sua voce ci è stata tramandata in numerose registrazioni realizzate prima e dopo l'avvento del microsolco. Ritratto autografo della artista.
Ottimo stato
Fotografia; 20x25 cm -
Lotto 21 Rose Bampton (Lakewood, Ohio 1907 – Bryn Mawr, Pennsylvania)
È stata una celebre cantante d'opera americana che ha avuto una carriera internazionale attiva durante gli anni '30 e '40. Iniziò la sua carriera professionale eseguendo per lo più ruoli minori del repertorio da mezzosoprano nel 1929, ma poi passò a cantare principalmente ruoli da soprano principale nel 1937 fino al suo ritiro dal palcoscenico dell'opera nel 1963. Ritratto fotografico del mezzo soprano con dedica autografa.
Ottimo stato
Fotografia; 17,7x12,6 cm -
Lotto 22 Mario Del Monaco (Firenze 1915 – Mestre 1982)
Nato a Firenze nel 1915, dopo aver compiuto gli sutdi a Pesaro sotto le cure di Melai Palazzini e di A. Melocchi, Del Monaco esordì nel 1939, sempre a Pesaro, nel ruolo di Turiddu. È considerato uno dei più rappresentativi e popolari tenori degli anni cinquanta e sessanta. Fotografia con firma autografa del cantante lirico.
Ottimo stato
Cartolina fotografica -
Lotto 23 Giuseppe Di Stefano (Motta Sant'Anastasia 1921 – Santa Maria Hoè 2008)
Fotografia “Ezio Piccagliani” originale raffigurante il cantante lirico nel costume di scena de “Il calzare d’argento” al Teatro Alla Scala, con dedica autografa del medesimo.
Ottimo stato
Fotografia; 18x24 cm -
Lotto 24 Rajna Kabaivanska, nata Jakimova (Burgas, 1934)
Fotografia autografa della cantante lirica Raina Kabaivanska nell’opera “andrea Chenier” di Umberto Giordano.
Ottimo stato
Fotografia; 10,5x14,5 cm