Asta 21 - Eclettica
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Lotto 416 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante volto di giovane siciliano. Numerata sul retro 1015 e timbrata. Cm 11x16
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 417 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante giovane siciliano. Numerata sul retro 489 e timbrata. Piccole mancanze sul lato destro e in alto a sinistra. Cm 11,5x17
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 418 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante giovane ragazzo siciliano che suona il flauto. Numerata a matita sul retro 434B e timbrata. Cm 12x16
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 419 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto raffigurante giovane con flauto in villa. Numerata sul retro 168 e timbrata. Cm 10,5x15
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 420 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante giovane siciliano con palma. Numerata a matita sul retro 404 e timbrata. Cm 12x16
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 421 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante primo piano di ragazza siciliana. Numerata sul retro 3 e timbrata. Cm 11x16
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 422 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante volto di giovane siciliana. Numerata a matita sul retro 329 e timbrata. Leggere mancanze a destra. Cm 11x16
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 423 Wilhelm von Gloeden (1856-1931), foto all'albumina raffigurante giovane ragazzo seduto. Numerata sul retro 317 e timbrata. Cm 12x16
"Wilhelm Von Gloeden fu un fotografo di origine tedesca che passò parte della sua vita in Sicilia, nello specifico a Taormina, città che scelse come seconda casa. Furono i problemi di salute giovanili a portarlo nella penisola. Nello specifico la scelta di Taormina è legata all'ideale onirico della Sicilia che il fotografo sprigiona nella sua foto attraverso la scelta di modelli abbigliati alla maniera classica.
Iniziò la sua carriera per hobby, ma ben presto le sue foto diventarono famose anche grazie alla pubblicazione a Londra nel 1893 di un suo scatto.
La sua opera è oggi riconosciuta a livello internazionale ed è legata principalmente alle foto di nudo caratterizzate da soggetti giovanili e in vesti che si rifanno all'antichità classica.
In realtà la sua produzione è ben più vasta e caratterizzata da una vasta gamma di foto dedicate alla cronaca, come quelle dedicate al terremoto che distrusse Messina nel 1908, al paesaggio Taorminese e alle sue vestigia antiche ma anche ai personaggi locali, come contadini, in vesti tradizionali. Furono queste foto, usate spesso come cartoline, ad accrescere il mito della città e il suo turismo. La Taormina di Von Gloeden è infatti alla fine dell’ottocento una città affascinante e misteriosa in grado di attirare intellettuali e artisti da tutta Europa, ma in realtà povera ed economicamente ancora poco sviluppata. Fu proprio questo il motivo che spesso spinse i giovani taorminesi ad accettare di posare nudi per l'obiettivo di Von Gloeden, che per questa sua vena erotica inizialmente non fu ben visto dalla popolazione locale e delle autorità ecclesiastiche.
Con il tempo il fotografo venne accettato dalla comunità locale e continuò la sua produzione fatta basata su foto di giovani taorminesi ritratti quali divinità, con ornamenti dal gusto classico. Questa produzione durò all'incirca fino alla prima guerra mondiale.
Oggi è riconosciuto unanimemente a livello internazionale non solo per le tematiche trattate ma soprattutto per le sue qualità tecniche. Le sue foto sono infatti sapientemente bilanciate e studiate grazie al’uso dell’illuminazione e alla posa dei soggetti. Inoltre la sua innovazione sta nella sperimentazione nell'ambito dei filtri fotografici e delle accortezze prese nei confronti dei suoi modelli. Basti pensare a una lozione che spesso veniva usata per annullare le imperfezioni della pelle dei suoi soggetti fotografici. Interessante vedere come nonostante le critiche mosse nei suoi confronti, la sua fotografia non sia mai sfociata realmente in intenti erotici spinti ed espliciti, rimanendo sempre fedele a una composizione orientata alla costruzione classica e mitologica". ASORstudio -
Lotto 424 Guglielmo Pluschow (Wismar 1852 -Berlino 1930), foto all'albumina raffigurante nudo di donna. Timbrata sul retro Guglielmo Pluschow Roma e numerata 11160. Cm 22x16 "Fotografo, nei primi anni ’70 si trasferì a Napoli dove cambiò il suo nome in Guglielmo e dove iniziò la sua attività dedicandosi allo studio di nudi. Aprì uno studio in via Mergellina, seconda rampa di Posillipo, n 55, come risulta dai timbri apposti sulle sue foto. Soggiornò anche a Capri ed ebbe anche molte frequentazioni con Wilhelm von Gloeden. Nel 1890 aprì uno studio a Roma, sempre testimoniato dalla presenza dei timbri, ma la sua esperienza italiana si concluse nel 1910 quando fu costretto a fare ritorno a Berlino in seguito alla condanna ricevuta per prossenetismo omosessuale. Proprio negli anni precedenti al suo ritorno in Germania si pensa che si convertì alla foto di paesaggio nella speranza di poter rimanere in Italia, ma questa sua produzione non ebbe particolare successo. La fama del fotografo nel tempo si è persa come conseguenza dell’imporsi del nome del cugino Von Gloeden. Ma, nonostante ciò, negli ultimi anni la sua personalità artistica è stata riscoperta soprattutto grazie all'immediatezza e alla forza che sprigionano le sue foto. Non si abbandonò mai a un eccesso di decorazione e orpelli ma anzi scelse di procedere lungo la via della schiettezza scivolando facilmente nel volgare e pornografico, per gli standard del tempo". ASORStudio
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Lotto 425 Guglielmo Pluschow (1852-1930), foto all'albumina raffigurante nudo di donna. Timbrata sul retro Guglielmo Pluschow Roma. Cm 22x16
"Fotografo, nei primi anni ’70 si trasferì a Napoli dove cambiò il suo nome in Guglielmo e dove iniziò la sua attività dedicandosi allo studio di nudi.
Aprì uno studio in via Mergellina, seconda rampa di Posillipo, n 55, come risulta dai timbri apposti sulle sue foto. Soggiornò anche a Capri ed ebbe anche molte frequentazioni con Wilhelm von Gloeden.
Nel 1890 aprì uno studio a Roma, sempre testimoniato dalla presenza dei timbri, ma la sua esperienza italiana si concluse nel 1910 quando fu costretto a fare ritorno a Berlino in seguito alla condanna ricevuta per prossenetismo omosessuale.
Proprio negli anni precedenti al suo ritorno in Germania si pensa che si convertì alla foto di paesaggio nella speranza di poter rimanere in Italia, ma questa sua produzione non ebbe particolare successo.
La fama del fotografo nel tempo si è persa come conseguenza dell’imporsi del nome del cugino Von Gloeden. Ma, nonostante ciò, negli ultimi anni la sua personalità artistica è stata riscoperta soprattutto grazie all'immediatezza e alla forza che sprigionano le sue foto.
Non si abbandonò mai a un eccesso di decorazione e orpelli ma anzi scelse di procedere lungo la via della schiettezza scivolando facilmente nel volgare e pornografico, per gli standard del tempo".
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Lotto 426 Guglielmo Pluschow (1852-1930), foto all'albumina raffigurante giovane donna in costume tipico. Timbrata sul retro Guglielmo Pluschow Roma. Cm 22x16
"Fotografo, nei primi anni ’70 si trasferì a Napoli dove cambiò il suo nome in Guglielmo e dove iniziò la sua attività dedicandosi allo studio di nudi.
Aprì uno studio in via Mergellina, seconda rampa di Posillipo, n 55, come risulta dai timbri apposti sulle sue foto. Soggiornò anche a Capri ed ebbe anche molte frequentazioni con Wilhelm von Gloeden.
Nel 1890 aprì uno studio a Roma, sempre testimoniato dalla presenza dei timbri, ma la sua esperienza italiana si concluse nel 1910 quando fu costretto a fare ritorno a Berlino in seguito alla condanna ricevuta per prossenetismo omosessuale.
Proprio negli anni precedenti al suo ritorno in Germania si pensa che si convertì alla foto di paesaggio nella speranza di poter rimanere in Italia, ma questa sua produzione non ebbe particolare successo.
La fama del fotografo nel tempo si è persa come conseguenza dell’imporsi del nome del cugino Von Gloeden. Ma, nonostante ciò, negli ultimi anni la sua personalità artistica è stata riscoperta soprattutto grazie all'immediatezza e alla forza che sprigionano le sue foto.
Non si abbandonò mai a un eccesso di decorazione e orpelli ma anzi scelse di procedere lungo la via della schiettezza scivolando facilmente nel volgare e pornografico, per gli standard del tempo".
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Lotto 427 Gaetano D'Agata (1883-1949), foto raffigurante ragazzini che ballano con suonatore di flauto. Firmata sul davanti e timbrata sul retro. Numerata 244. Cm 22,5x18
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
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Lotto 428 Gaetano D'Agata (1883-1949), foto raffigurante giovani. Timbrata sul retro. Numerata 169. Cm 22,5x18
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
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Lotto 429 Gaetano D'Agata (1883-1949), foto raffigurante nudo di donna. Timbrata sul retro. Numerata 382. Cm 22,5x18
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
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Lotto 430 Gaetano D'Agata (1883-1949), foto all'albumina raffigurante vista dell'Etna dal terrazzo dell'Hotel Timeo di Taormina. Timbrata sul retro. Numerata 166. Cm 22x17
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
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Lotto 431 Gaetano D'Agata (1883-1949), foto raffigurante ragazza con brocca. Timbrata sul retro. Numerata 419. Cm 22x17
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
ASORStudio -
Lotto 432 Gaetano D'Agata (1883-1949), stampa su carta albuminata raffigurante nudo di ragazzo con flauto. Cm 23,4x17
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
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Lotto 433 Gaetano D'Agata (1883-1949), stampa su carta albuminata raffigurante nudo di ragazzo seduto con fiori alla mano. Cm 23,7x17
"Gaetano D'Agata fa parte del gruppo di fotografi che sul finire dell'800 si dedicarono alla fotografia nel meridione d’Italia, lavorando a contatto con artisti del calibro di Von Gloeden.
Originario di Aci Sant’Antonio, si trasferì ben presto a Taormina dove sposò una donna del luogo e lavorò con Von Gloeden come testimoniato da molte foto ambientate nel giardino della villa di quest'ultimo.
Nonostante i molteplici viaggi fuori dall'Italia che lo portarono all'apertura di un atelier a New York, si stabilì definitivamente a Taormina dove aprì il suo studio al Corso Umberto.
La fama di questo artista seppur confermata nel corso degli anni, fu minore di quella dei suoi contemporanei. Infatti, la sua fotografia dedicata al nudo giovanile, tematica di moda sul finire del’800, risulta la meno riuscita in quanto spesso si limitò all’emulazione dei modelli già proposti dal collega Von Gloeden. La sua produzione più famosa è quella dedicata al paesaggio e alle scene di genere, che spesso venivano stampate e usate come cartoline, vendute in giro per il modo e che accrebbero la notorietà di Taormina per le sue bellezze naturalistiche e incontaminate".
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Lotto 434 Servizio da 12 bicchierini in vetro da rosolio, incisi con decorazioni di ghirlande stile impero
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Lotto 435 Portadolci in porcellana blu a fiori, Myott Son&Co England. Cm 32x14
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Lotto 436 Servizio di posate da gelato in argento composto da pala grande e n .12 palette gelato (250 gr)
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Lotto 437 Rosenthal Studio-linie, Georg Jensen, Servizio da macedonia con base in vetro affumicato, anni 50, Berlino. Composto da coppa da macedonia e 12 coppette.
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Lotto 438 Rosenthal Studio-linie, Georg Jensen, Servizio di bicchieri con base in vetro affumicato anni 50, Berlino. Composto da n. 10 bicchieri da acqua, 10 bicchieri da cocktail, 10 bicchieri da vino.
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Lotto 439 Servizio di posate in argento con decorazione fiorata, composto da 12 forchette (500 gr), 11 cucchiai (500 gr), 12 coltelli, 12 forchettine dolce (230 gr), 12 cucchiaini tè ( 210 gr)