ASTA 14 - ANTIQUARIATO
-
Lotto 290 Dipinto naif ad olio su tela raffigurante “Africa”, Drago Angelo (Catania 1930- Catania 2020), cm 179x141. Firmato e datato ’74 in basso a destra. Angelo Drago vince il Premio Leone d'oro a Firenze 1979, 1° Premio internazionale Occasionart , Milano ai frati "Naif". Bibiliografia: "I naifs italiani", Mario De Micheli, Renzo Margonari, Ed. Passera e Agosta Tota, prefazione di Cesare Zavattini pg 156. Catalogo Bolaffi dei Natif Italiani, Giulio Bolaffi Editore 1973, pg 60.
-
Lotto 291 Dipinto naif ad olio su tela raffigurante donna araba sulla spiaggia, Drago Angelo (Catania 1930- Catania 2020). Angelo Drago vince il Premio Leone d'oro a Firenze 1979, 1° Premio internazionale Occasionart , Milano ai frati "Naif". Bibiliografia: "I naifs italiani", Mario De Micheli, Renzo Margonari, Ed. Passera e Agosta Tota, prefazione di Cesare Zavattini pg 156. Catalogo Bolaffi dei Natif Italiani, Giulio Bolaffi Editore 1973, pg 60. Cm 60x50. Misure con la cornice cm 68x59. Firmato e datato in basso a destra. Accademia tiberina unione della Legion d’oro. Opera esposta a Roma nella Sala di Via del Fiume.
-
Lotto 292 Dipinto naif ad olio su tela raffigurante mercato persiano di Drago Angelo (Catania 1930- Catania 2020). Cm 70x100. Firmato e datato 1979 in basso a sinistra. Angelo Drago vince il premio Leone d'oro, Firenze 1979, 1° Premio internazionale Occasionart , Milano ai frati "Naif". Bibiliografia: "I naifs italiani", Mario De Micheli, Renzo Margonari, Ed. Passera e Agosta Tota, prefazione di Cesare Zavattini pg 156. Catalogo Bolaffi dei Natif Italiani, Giulio Bolaffi Editore 1973, pg 60.
-
Lotto 293 Dipinto naif ad olio su tela raffigurante mercato turco di Drago Angelo (Catania 1930- Catania 2020). Cm 60x50. Firmato e datato 1978 in alto a sinistra. Premio Leone d'oro, Firenze 1979, 1° Premio internazionale Occasionart , Milano ai frati "Naif", Bibiliografia: "I naifs italiani", Mario De Micheli, Renzo Margonari, Ed. Passera e Agosta Tota, prefazione di Cesare Zavattini pg 156. Catalogo Bolaffi dei Natif Italiani, Giulio Bolaffi Editore 1973, pg 60.
-
Lotto 294 Dipinto naif ad olio su tela raffigurante personaggi orientali di Drago Angelo (Catania 1930- Catania 2020). Cm 60x50. Firmato e datato 1977 in alto a sinistra. Angelo Drago vince il Premio Leone d'oro, Firenze 1979, 1° Premio internazionale Occasionart , Milano ai frati "Naif". Bibiliografia: "I naifs italiani", Mario De Micheli, Renzo Margonari, Ed. Passera e Agosta Tota, prefazione di Cesare Zavattini pg 156. Catalogo Bolaffi dei Natif Italiani, Giulio Bolaffi Editore 1973, pg 60.
-
Lotto 295 Dipinto naif ad olio su tela raffigurante scena esotica di nudo di donna con leone di Drago Angelo (Catania 1930- Catania 2020). Cm 50x70. Firmato e datato 1972 in basso a sinistra. Angelo Drago vince il Premio Leone d'oro, Firenze 1979, 1° Premio internazionale Occasionart , Milano ai frati "Naif". Bibiliografia: "I naifs italiani", Mario De Micheli, Renzo Margonari, Ed. Passera e Agosta Tota, prefazione di Cesare Zavattini pg 156. Catalogo Bolaffi dei Natif Italiani, Giulio Bolaffi Editore 1973, pg 60.
-
Lotto 296 Acquarello su carta raffigurante nudo di donna, XX Secolo. Cm 30x35. Firma indecifrabile
-
Lotto 297 Pittura su vetro raffigurante “Annunciazione”, inizi XX secolo. Provenienza Muzeum Narodowe (Varsavia). Cm 20x30.
-
Lotto 298 Dipinto a tempera su terracotta raffigurante Madonna con Gesù Bambino e Angeli, tratta da Duccio da Buoninsegna, inizi XX secolo. Manifattura Milani, Montopoli in Val D'Arlo, Decoratore Campani P. Cm 37,5x29.
-
Lotto 299 Dipinto ad olio su masonite raffigurante volto di Cristo. Cm 42x33. Firmato S.Camilleri e datato 25.2.67 in basso a sinistra.
-
Lotto 300 Sacra Famiglia con S. Giovannino, fine XIX secolo. Lastra di ghisa dorata a rilievo, in cornice dorata. Cm 37x67
-
Lotto 301 Stazione della Via Crucis. Dipinto ad olio su tela raffigurante Cristo che cade sotto il peso della Croce aiutato dal Cireneo, XIX secolo. Cm 50x59.
-
Lotto 302 Dipinto ad olio su tela raffigurante Madonna con bambino e gigli, XIX Secolo. Cm 80X61.
-
Lotto 303 Dipinto ad olio su tavola raffigurante “Salita di Gesù al monte Calvario” - bozzetto per pala d’altare, Carmelo Comes (Catania, 1905 – Mascalucia, 1988). Cm 48x35. Misure in cornice cm 70x56. Firmato e datato 1953 in basso a sinistra.
-
Lotto 304 Dipinto ad olio su tela, capezzale raffigurante "Adorazione dei pastori", XIX secolo. Cm 80x60. Firmato e datato Destefani 1859 in basso a destra.
-
Lotto 305 Dipinto ad olio su tela raffigurante Sant’Ignazio di Loyola in preghiera, fine XVIII secolo. Cm 43x35. Prima tela, piccole cadute di colore.
-
Lotto 306 Dipinto ad olio su tela ovale raffigurante ritratto di giovane aristocratico, Francia, XVIII Secolo. Cm 27x20.
-
Lotto 307 Dipinto ad olio su tela in prima tela raffigurante “La Maddalena in meditazione e penitenza”, soggetto noto per l’opera di Guido Reni (Bologna,1579-1642). Cm 106x83. Dipinto privo di cornice.
Opera tratta dal dipinto del Reni Guido risalente al 1630, sebbene vi siano delle variazioni cromatiche e composizionali. L’opera è realizzata in controparte rispetto all’originale. Probabilmente il pittore l’ha realizzata guardando l’incisione. Il dipinto è stato sottoposto ad un’indagine con tecniche di imaging macro-XRF che costituisce corredo dell’opera le cui conclusioni affermano che il dipinto è compatibile col secolo XVII, infatti tutti pigmenti sono appartenenti al periodo su indicato. Aspetti interessanti possono essere considerati le varianti che il pittore apporta al dipinto rispetto all’opera del Reni, infatti esso presenta delle variazioni cromatiche come per esempio la veste della Maddalena, gli Angeli dipinti a forma di zefferini solo con le teste e le ali, inoltre le dimensioni della croce e la presenza del Graal e dei libri che non compaiono nell’originale, il paesaggio di sfondo è del tutto differente.
L’esame di imaging macro-XRF non invasivo è stato eseguito dal Prof. Francesco Paolo Romano dell’Università di Fisica Nucleare di Catania ed è allegato come corredo all’opera. -
Lotto 308 Dipinto ad olio su tela raffigurante "Il ritorno del figlio prodigo", XVII secolo, scuola emiliana, cerchia del Guercino. Cm 93x100.
-
Lotto 309 Dipinto ad olio su tela raffigurante veduta del Tevere a carattere archeologico con personaggi, Andrea Locatelli (Roma 1693-1741), attribuito. Da collezione privata. Cm 56x110. "Pittore di paesaggi contribuì a rappresentare la campagna romana, quale espressione di un ideale di vita pastorale, ispirazione di una nuova cultura che si differenzia e si diffonde per tutto il secolo XVIII in risposta al Barocco, ritenuto causa di disordini e cattivo gusto. In sintonia con i principi elaborati nell'ambito accademico dell'Arcadia si ripristina anche pittoricamente un equilibrio tra natura-ragione, intelletto e fantasia immaginifica (ut pictura poesis-Quinto Orazio Flacco). Il dipinto, frutto ed espressione dei tempi che vive il pittore, mostra un taglio prospettico assai raro del Tevere, raffigura un locus amoenus, una natura che è indice di una esistenza pacifica e serena, fuori dal tempo, finalizzata a una quiete stabile e tranquilla. Un fermo immagine di un momento idilliaco fissato nella sua temporalità esistenziale. Pittoricamente la tela assume un registro equilibrato, dove gli spazi misurati sono in perfetta armonia con con il verde paesaggistico in materia densa ma precisa. Tutto questo impianto scenico di memoria dughettiana sicuramente deriva da un ductus comune e consono agli artisti del suo tempo quali Paolo Anesi (Roma 1697.1773) o Paolo Monaldi (Roma 1710-1779). La sua opera è il prodotto di una cultura dai precisi riferimenti letterari e filosofici dei circoli Arcadici a lui contemporanei." STUDIO ASOR
-
Lotto 310 Dipinto ad olio su tavola tondo raffigurante gioco di putti con natura morta di frutta, Jan van Kessel il Vecchio (Anversa, 1626 – Anversa, 1679), attribuito. Diametro cm 22. In cornice."Nipote di Jean Brughel il Vecchio, in questo piccolo tondo, anche se é estraneo al genere a lui consueto, sono visibili i suoi tratti pittorici e la assidua cura dei particolari, significativo il piccolo cesto di natura morta di frutta posto alla sinistra che testimonia la grande capacità del pittore nel rappresentare il mondo naturale. Anche le farfalle che i bimbi inseguono, cercando di afferrarle, denotano l'amore del pittore per la dovizia minuziosa dei dettagli. Gran parte dei dipinti dI Kessel raffigura in maniera esatta e talvolta quasi scientifica i particolaru, esempio di finezza ed esatta esecuzione."STUDIO ASOR
-
Lotto 311 Dipinto ad olio su tela raffigurante natura morta di frutta con scimmia, Italia, XVII secolo. Cm 40x32.
-
Lotto 312 Dipinto ad olio su tela,Bernardo Keilhau detto Monsù Bernardo (Helsingborg 1624- Roma 1681) (attribuito). Diogene con lanterna. Cm 130x101. Si ringrazia per autorevole parere orale la Dott.ssa Minna Heimbürger di prossima pubblicazione.
-
Lotto 313 Dipinto ad olio su rame raffigurante Sacra Famiglia con San Giovannino. Su retro frammento ad olio più antico raffigurante Madonna con Bambino e San Giovannino. XVII/XVIII secolo. Cm 20x16. Misure in cornice 37x32.
-
Lotto 314 Dipinto ad olio su tela raffigurante Parca Cloto e ragazzo con candela, XVII secolo. Cm 61x80. Privo di cornice. L’opera è oralmente attribuita al pittore veneto Pietro della Vecchia (Vicenza, 1603 – Venezia 1678).
Conosciuto come Pietro Muttoni fino al 1984, a seguito di errate interpretazioni dell’abate Luigi Lanzi, raggiunse notorietà intorno alla fine del quarto decennio del Seicento, fino ad essere considerato uno dei più importanti pittori di Venezia, soprattutto di arte sacra, e grande conoscitore di disegni e dipinti antichi, a capo di una grande bottega.
La sua prima attività risente della pittura di colore dei veneti Carlo Saraceni e Alessandro Varotari il Padovanino, fino a subire gli influssi della pittura di Giorgione, Tiziano, Romanino, Palma il Vecchio, il Bassano e del genovese Bernardo Strozzi, quest’ultimo approdato a Venezia in quegli anni ’30.
Dopo il 1650 la sua arte volge verso un uso sapiente e prevalente della luce, dunque verso una maggiore drammaticità, e riprende i primi modelli caravaggeschi.
Subisce la fascinazione dell’atmosfera libertina, vagamente anticlericale e sovversiva, che caratterizza l'Accademia degli Incogniti, creata dal patrizio veneziano Giovan Francesco Loredan e frequentata da una variegata miscellanea di intellettuali di libero pensiero, non solo veneti. Questi influssi si manifestano soprattutto nell'iconografia di alcune opere della metà del secolo, che tendono a ridicolizzare, rappresentare in modo grottesco, dunque contestare, la cultura ufficiale e dominante.
La tela raffigura verosimilmente la parca Cloto, il cui nome deriva dal greco Klothes, filatrice, che tesse lo stame della vita, ovvero il filo del fato.
Nella Teogonia di Esiodo, rappresenta il destino ineluttabile, insieme alle sorelle Làchesi e Àtropo, che quel filo svolgono e infine recidono, segnando la vita e la morte di ogni uomo.
Cloto, che lavora incessantemente giorno e notte, rischiarata dalla candela del ragazzo, viene evocata anche nel Purgatorio di Dante, Canto XXI, 25-27:
“Ma perché lei che dì e notte fila,
non gli avea tratta ancora la conocchia,
che Cloto impone a ciascuno e compila…”
La tematica suggestiva, la rappresentazione grottesca e spietatamente realistica, gli effetti di luci spettrali e la soffocante mancanza di spazio nella composizione, riconducono dunque il dipinto agli anni e all’atmosfera dell’Accademia degli Incogniti, nonché del “gruppo dei Tenebrosi”, che ebbero fortuna a Venezia intorno al 1660.
L’attribuzione potrebbe trovare conferma confrontando l’opera con la sottostante, di sicura realizzazione di Pietro della Vecchia, rappresentante Le Tre Parche con teschio e conservata nelle Gallerie Estensi. ASOR Studio -
Lotto 315 Dipinto ad olio su ardesia, raffigurante Apollo che scuoia Marsia, attribuito a Piero di Cosimo (Firenze, 1461 circa – Firenze, 12 aprile 1522). Cm 29x32. In cornice cm 40x42. Spessore mm 10. Piccola incollatura nell'angolo in alto a sinistra.
Il dipinto è attribuito oralmente al pittore Piero di Lorenzo di Chimenti, conosciuto come Piero di Cosimo, allievo di Cosimo Rosselli, attivo a Firenze e Roma dove, tra il 1481 e l'82, lavorò agli affreschi della Cappella Sistina.
Poichè non esistono sue opere firmate, nè attribuzioni documentate, il catalogo del pittore si basa essenzialmente sulle testimonianze del Vasari, a cui risalgono anche notizie sul suo temperamento eccentrico e complesso.
Nella Firenze a cavallo fra i secoli XV e XVI, successivamente alla scomparsa di Lorenzo il Magnifico del 1492 e la conseguente cacciata dei Medici, la breve e drammatica Repubblica di Savonarola aveva provocato la tempesta anche nel campo dell'arte, evidenziando una crisi da tempo latente, con effetti sensibili sugli artisti affermati quanto su quelli più giovani, a cominciare dallo stesso Michelangelo, che fuggì dalla città, e da Bartolomeo della Porta, che abbandonò temporaneamente la pittura, unendosi ai frati domenicani.
Il successivo governo oligarchico modellato su quello della Repubblica veneziana e sostenuto anche dagli ambienti filomedicei, favorisce la ripresa della committenza, pubblica e privata.
Dunque gli artisti non solo non vengono più spinti a spostarsi altrove, ma sono spesso richiamati in patria, con l'offerta di importanti incarichi, per contribuire con le loro opere a rinvigorire il prestigio della città e dare lustro alla nuova Repubblica.
La risposta delle botteghe fiorentine alla nuova situazione non è tuttavia immediata: la fama come pure l'attività del Perugino non hanno più corso nella città; altri artisti di primo piano della vecchia generazione, come Botticelli e Filippino Lippi, non riescono più a esprimere novità, rimanendo legati a canoni superati.
A questo contesto viene tradizionalmente ricondotto anche Piero di Cosimo, nonostante la vitalità e originalità delle sue proposte e la progressiva apertura a nuove istanze e ai modelli nordici e leonardeschi.
Caratterizzato da una pittura di luci e colori soffusi e rarefatti, privilegiò la tecnica ad olio su dimensioni ridotte, ispirandosi e rielaborando in maniera personale soprattutto le suggestioni artistiche di Filippino Lippi, del Ghirlandaio, di Leonardo e di Fra Bartolomeo.
Dalla pittura fiamminga trae invece la raffinata tecnica esecutiva, l'uso di colori brillanti e la resa realistica dei particolari.
L’opera in questione, dipinta su ardesia, supporto utilizzato specialmente nei secoli XVI e XVII e menzionato dal Vasari (Le Vite de’ più Eccellenti Pittori, Scultori e Architettori del 1550), può essere ricondotta alla mano del pittore, dall'irrequieto temperamento, che si manifesta di volta in volta in espressioni elegiache, patetiche o grottesche che si palesano nei suoi dipinti ospitanti spesso soggetti mitologici. E' il caso di Tritoni e Nereidi, con Satiri e Ittiocentauro (1500-1505 circa), che potremmo pertanto porre a confronto con Apollo che scuoia Marsia così da avvalorare l’ipotesi di una possibile attribuzione al pittore fiorentino.
ASORStudio
-
Lotto 316 Gruppo di tre frammenti ad olio su tela raffiguranti: 1) personaggio biblico (San Paolo), XVI /XVII secolo. Cm 17,2x12. Mancanze e cadute di colore. 2) S.Giovanni, XVII secolo, Cm 16,8x11,9. Mancanze e cadute di colore. 3) Gesù, XVIII secolo, cm 17,5x11,8. Piccole cadute di colore.
-
Lotto 317 Dipinto ad olio su tela raffigurante paesaggio campestre con cascata (Cascata di Tivoli.) XVIII secolo. Cm 61x75.
-
Lotto 318 Dipinto ad olio su cartone raffigurante strada con paesaggio, Bernardo Gentili (1900- 1963). Cm 21x29, olio su cartone. Firmato in basso a destra
-
Lotto 319 Dipinto ad olio su tela raffigurante Il ritorno della duchessa D’Almeda da un viaggio a Koat-Ven, Alfred DeE Dreux (Francia, 1810-1860). Cm 88x115, pollici 34,5x45,5, olio su tela. Firmato e datato 1849
-
Lotto 320 Dipinto ad olio su tela raffigurante cavallo, XIX secolo. Cm 46x61. Firmato in basso a destra J. C. Partridge 1877.
-
Lotto 321 Dipinto ad olio su tela raffigurante contadino con buoi. Pittore italiano del XIX secolo. Cm 115x200. In cornice 135x220.
-
Lotto 322 Dipinto ad olio su tela raffigurante gentiluomini in visita all'atelier di un pittore, XIX Secolo. Cm 29x17,5
-
Lotto 323 Acquaforte e acquatinta Siciliae Regnum, 1652 , Apud Guilielmum Blaeu (Alkmar 1571 – Amsterdam 1638). Matematico, astronomo e soprattutto grande cartografo, iniziò la sua attività come costruttore di globi, ma già nel 1604 iniziò la produzione di carte. Nel 1631 pubblica la famosa “Appendix” , opera con una nuova visione della cartografia. E’ un atlante che si allarga a tutto il mondo in modo organico e che continuato dopo la morte dai due figli di Guglielmo, Giovanni e Cornelio, arriva a ben dodici volumi. E’ la cosiddetta “Geographia Blaviana” modello per tutto un periodo per l’esattezza delle carte, il colore e anche la presentazione artigianale raffinata delle legature in pergamena. Morto nel 1638 la calcografia continuò fino al 1672 anno in cui lo stabilimento bruciò quasi completamente."
-
Lotto 324 "Carte D’Italie" 1755, Thomas Kitchin (Regno Unito 1718-1784). Cm 50x58, incisione in rame acquerellata. Tratto da ""The Large English Atlas"", 1755. In cornice di legno colore noce cm 66x71,5. Ottime condizioni."
-
Lotto 325 Die Sicilianische landschaft Val De Mone, 1788 circa, Reilly Franz Johann Joseph von. Cm 25x30, incisione in rame. Con cornice in radica filettata in oro cm 32x45. Ottime condizioni.
-
Lotto 326 Mappemonde 1755, Paris, incisore Robert de Vaugond (1688-1766). Cm 17 x 30 incisione in rame. Con cornice in radica cm 37 x 50. Buone condizioni.
-
Lotto 327 Carta della Sicilia, 1893. Dal libro “La Patria” a Gustavo Strafforello. Cm 26x35, Incisione litografica a colori. Con cornice di legno color noce cm 42x52. Ottime condizioni.
-
Lotto 328 "Insulae sive regni Siciliae, 1712., Weigel Christoph (1654-1725), da ""Atlas scholasticus"". Cm 44x35,6, Incisione in rame-acquaforte colorata. Con cornice di radica cm 60x68. Ottime condizioni."
-
Lotto 329 Insularum Orientali -Melita-Melita Insula, Leida, Sicilia-Malta, 1715, Vav Der AA Peter (Leida 1659-1733), tratto da Graevius Joannes Georgius “Tresaurus antiquitatum et istoriarum Italiae”. Cm 28,5x36, incisione in rame, bella carta divisa in tre sezioni – Malta- e MLjet l’isola Dalmata. In cornice Radica e oro Cm 47x55. Ottimo stato di conservazione.
-
Lotto 330 "Neapolis Regnum quo continentur Aprutium Ulterius et citer Avgsburg, 1730, Sporse Matthaus Seutter il Vecchio (1678-1756), tratta da ""Atlas Minor"". Cm 21x27,2, incisione in rame all’acquaforte con bel cartiglio e descrizione accurata nonostante le dimensioni-coloritura coeva. Con cornice in radica cm 48x38. Ottime condizioni."
-
Lotto 331 Nova totius italiae cum adjacentibus Insulis, Matthaus Seutter "il Vecchio" (1678-1756). Tratta da "Atlas Minor e Praecipua orbis terrarum" di Lotter Tobias (1744), cm 20x25,5, incisione in rame ad acquaforte, stampata a Avgsburg-Col. Originali. Cornice in radica – Riduzione della carta D’italia che nonostante le dimensioni è molto particolareggiata. Arrichita da un grande cartiglio con il titolo. Ottime condizioni.
-
Lotto 332 Italia, 1860 autore James S. Virtue, London. Cm 34x26. Con cornice di legno cm 51x43. Ottime condizioni.
-
Lotto 333 Italy, 1800 c.c Carta d’Italia. Cm 20x24, incisione in rame. Con cornice in radica cm 37 x 41. Ottime condizioni.
-
Lotto 334 Carta generale della Sicilia, 1830, Milano, Epimaco e Pasquale Artaria, tratto da “Nuovissima guida dei Viaggiatori". Cm 25,5x36, incisione in rame. Con cornice in radica filettata in oro cm 41x51. Ottime condizioni.
-
Lotto 335 "Pianta della provincia di Messina, 1844, divisione amministrativa del regno delle due Sicilie tratta da ""Atlante cartografico del regno delle due Sicilie"", Napoli. Intere ristampe 1840-1856. 46 x 40, incisione in rame. Cm 64 x 59, con cornice coeva color noce. Bella opera grafica e calligrafica. Ottime condizioni."
-
Lotto 336 Pianta del cordone esteriore e interiore del messinese, Messina. Antonio Bova (1688-1773). Cm 24,4 x 26,8, incisione in rame. In cornice di radica cm 41,5x43,5. Ottime condizioni.
-
Lotto 337 Sicilia, Mare Africano, Conspectum Locorum Belli Africani. 20 x 24, incisione in rame. In cornice in radica cm 38 x 42. Ottime condizioni.