ASTA 14 - ANTIQUARIATO
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Lotto 217 Dipinto ad olio su tela raffigurante trionfo di fiori con frutta, selvaggina e gioco di putti , attrib. Mario Nuzzi, detto Mario de' Fiori (Roma 1603-1673 Roma). Cm 140x107, olio su tela. "Protagonista assoluto di primo piano, colui il quale affermò il genere fiorante delle nature morte si da poterne portare di diritto il nome "Mario dei Fiori". Pittore barocco, allievo del pittore caravaggesco Tommaso Salini, maturò una sapienza culturale e scientifica, oltre che artistica, che gli permise di avere le più importanti committenze dell'epoca."STUDIO ASOR
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Lotto 218 Dipinto ad olio su tela raffigurante Adorazione dei pastori, Alessio D'Elia ( San Cipriano Picentino 1718- Post 1770). Cm 66,5x127. Attribuzione del Prof. Nicola Spinosa. Già Casa d'Aste Finarte, Minerva Auction.
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Lotto 219 Dipinto ad olio su tela raffigurante bambino dormiente, attrib. Luigi Miradori noto come "Il Genovesino" (Genova, 1605 circa – Cremona, 1656 circa). Cm 64X98, in cornice cm 88x122. "Dipinto che mostra una chiara impronta naturalistica, dalle suggestioni caravaggesche. Prototipo iconografico di derivazione Reniana, Madonna in adorazione del bambino dormiente di Guido Reni. L'opera ripropone l'esatta costruzione della scena ad esclusione della Madonna. Il putto dormiente su un elegante cuscino, quasi nell'identica posizione la tenda raccolta da un lato, che svela una parte dal paesaggio in lontananza. Sicuramente il Genovesino conosceva il dipinto sopraindicato, ma rende il suo estremamente particolare, dischiudendo il sipario al paesaggio, dando un guizzo personale alla composizione. Oltre al dato iconologico, l'aspetto stilistico mostra evidenti riferimenti riguardanti le luci chiaroscurali, l'atmosfera, la stesura pastosa sezionata dall'uso dei brilli dati a punta di pennello, per definire il modellato del corpo, risultanze mediate da Orazio Gentileschi con cui aveva avuto contatti a Genova. Inoltre, il viso del bimbo, dalle paffute gote arrossate, quasi sorridente si da dare soavità e dolcezza alla composizione tutta, sembra accordarsi ai modi dello Strozzi. Questi indizi potrebbero suggerire l'idea che questa è una delle poche opere eseguite dal Miradori nella propria città natale di Genova."STUDIO ASOR
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Lotto 220 Dipinto ad olio su tela, Giovanni Ghisolfi (Milano 1623-1683 Milano). Capriccio architettonico. Cm 130X94. "Figlio dell’architetto piacentino Giuseppe, studiò a Milano pittura presso il lombardo Girolamo Chignoli. Nel 1649 gli fu affidato l’importante incarico di collaborare alla realizzazione degli allestimenti, degli archi trionfali e delle decorazioni pittoriche, per l’accoglienza dell’Arciduchessa Marianna d’Austria, in occasione di una sua visita in città.
Nel 1650 è documentata la sua presenza a Roma, impegnato nello studio dell’architettura antica e nella riproduzione grafica di frammenti architettonici, sembra in compagnia dell'amico pittore Antonio Busca. Secondo il racconto del biografo e storico dell’arte Filippo Baldinucci, Ghisolfi a Roma si trattenne a lungo, imparando anche a “dipingere le figure” e a realizzare le prospettive architettoniche, trovandosi a stretto contatto con il più esperto partenopeo Salvator Rosa.
Nel 1659 era certamente già rientrato a Milano. Infatti la decorazione ad affresco della terza cappella a destra della certosa di Pavia, eseguita nel 1661 è la sua prima opera documentata in Lombardia, dopo il proficuo soggiorno romano, mentre negli anni successivi sarà attivo anche nel Veneto.
Sugli ultimi anni di vita, l’Orlandi ci racconta del suo decadimento fisico e della cecità che lo colpì sul finire.
Morì a Milano nel 1683 e fu sepolto nella chiesa di S. Giovanni in Conca.
L’opera in esame riproduce uno scorcio di rovine classiche, riconducibili alla sua formativa esperienza romana, ed esprime un saldo impianto architettonico: le figure, dai pochi gesti misurati, sono vestite di drappeggi, berretti e calzari, particolari di abbigliamento che sembrano tratti anche dal repertorio di Salvator Rosa, mentre la scena si presenta di severa compostezza.
Infatti il classicismo che emerge dai suoi dipinti, reso attraverso composizioni lineari, colori chiari, luce diffusa e la solida impostazione architettonica, rendono Giovanni Ghisolfi anticipatore del vedutismo settecentesco e battistrada di nuove tendenze espressive.
Alcuni tra i paesaggi, le vedute e le prospettive realizzate in questo periodo costituiranno un fondamentale modello di ispirazione per il più celebrato emiliano Giovanni Paolo Pannini."
STUDIO ASOR -
Lotto 221 Dipinto ad olio su tela raffigurante Madonna con Gesù bambino e San Giovannino, XVI secolo cerchia di Raffaello. Cm 81x59. "Nell'opera i colori freddi usati, acquistano capacità tonale per la luce che all'imbrunire proviene dall'apertura dell'antro: il dipinto si spinge verso una ricerca di nuova libertà espressiva, esempio inconfutabile dell'arte manierista rinascimentale. (Vecchia attribuzione a Giulio Romano del Prof. Edoardo Clerici Sella, membro dell'Accademia Tiberina (Roma ). Antica collezione del Principe Boncompagni Ludovisi (timbro in ceralacca sul retro).
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Lotto 222 Dipinto ad olio su tela raffigurante uomo con barba con libro, Marco Antonio Bassetti (Verona 1586-1630), attrib. Cm 65x55, in cornice 85x75.
"Allievo di Felice Ricci ( Verona 1539- 1605) si trasferisce a Venezia dove è influenzato dalle opere di Tintoretto, di Veronesi e Jacopo Bassano, va a Roma, intorno al 1615, e conosce i dipinti di Caravaggio. Rientrato a Vaenezia declina gli influssi bassaniani e romani ed ha apprezzamenti solo per la pittura veneziana, soprattutto per i naturisti. Orbita nell'ambito dei monasteri e dei conventi (1628). In questo periodo le sue opere più apprezzabili sono i ritratti nei quali, a giudizio del Longhi (1959), è di un valore e di una dignità rembrandtiana, tale da potersi misurare con Hals e Velazquez. Morì di peste a Verona. La rivalutazione del Bassetti è dovuta in gran parte al Longhi.""STUDIO ASOR -
Lotto 223 Dipinto ad olio su tela raffigurante San Francesco da Paola in preghiera, Francesco Fracanzano (Monopoli, 9 luglio 1612 – Napoli, 1656). Cm 99X76. Opera priva di cornice.
"La tela è attribuibile al pittore che operò a Napoli nel XVII secolo, Francesco Fracanzano (Monopoli, 9 luglio 1612 – Napoli, 1656) e rappresenta San Francesco di Paola in preghiera, con gli attributi iconografici tipici del Santo costituiti dal saio, dal libro (nel quale si legge in parte “Charitas”) con sopra un teschio, posto in basso e lateralmente rispetto alla figura. Il dipinto ha i caratteri tipici ascrivibili al Fracanzano quali la densità materica piena e grumosa, il colore della pelle e delle mani che vira verso un rossastro, che evidenzia un naturalismo di matrice caravaggesca che in parte fa propri gli insegnamenti della scuola del Ribera ma ai quali aggiunge i valori tonali e del disegno del Guercino, dei Carracci nonché dello stesso Reni. L’opera è ascrivibile al periodo dell’esperienza pittorica del Fracanzano più contigua all’esempio del Ribera. Opera molto simile è esposta presso il Museo di Dubrovinik (Croazia), con alcune differenze (riportate in parallelo nella presente scheda con l’utilizzo dell’immagine per raffronto) che riguardano la posizione del libro, messo in verticale e con le pagine squadernate, il teschio in secondo piano, la composizione che sembra essere divenuta ormai più grumosa, accentuando la struttura riberesca, la figura inginocchiata del santo è vista per intero. Per la opera presa a raffronto, in tutto riferibile allo stesso autore, per un’esigenza meramente filologica, si segnala un dettagliato studio che ha messo in evidenza che “alla seconda metà del Seicento, va riferito il San Francesco di Paola di Dubrovnik, dove la ripresa dei caratteri ribereschi nel volto si placa nella stesura delle morbide e ampie pieghe del saio, che coprono l’intera composizione e consentono proprio per tale abbinamento un valido confronto sia con opere di Francesco Fracanzano, quali con il San Benedetto di San Gregorio Armeno e il San Paolo eremita della chiesa di Sant’Onofrio dei Vecchi a Napoli, sia con la produzione matura di Angelo Solimena e con quella giovanile del figlio Francesco, soprattutto in merito alla ripresa dei modi del Lanfranco” (Sulle tracce della pittura napoletana in Croazia tra Sei e Settecento
di Mario Alberto Pavone – Università di Palermo). Ma è da sottolineare come molte opere riferite a figure di Santi, passate dal mercato antiquario e contenute in collezioni private e museali, realizzate da Francesco Fracanzano, presentano identica impostazione espressiva e analoghe qualità pittoriche e compositive, ciò confermando la validità dell’attribuzione allo stesso pittore. Il quadro conserva il telaio originario del seicento; è stata mantenuta una vecchissima reintelatura della metà dell’ottocento che essendo in buono stato non è stata sostituita (né sollevata per altri scopi). " Si ringrazia il Dott.Avv. Francesco Amato per l'autorevole parere. -
Lotto 224 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 120x90. Misure interne cm 110x80.
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Lotto 225 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 124x74. Misure interne cm 108x58.
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Lotto 226 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 124x84. Misure interne cm 108x68.
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Lotto 227 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 124x94. Misure interne cm 108x78.
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Lotto 228 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 118x97. Misure interne cm 108x88.
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Lotto 229 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 97x87. Misure interne cm 87x78.
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Lotto 230 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 104x84. Misure interne cm 88x68.
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Lotto 231 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 107x87. Misure interne cm 98x78.
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Lotto 232 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 107x77. Misure interne cm 98x68.
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Lotto 233 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 114x94. Misure interne cm 98x78.
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Lotto 234 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 96x76. Misure interne cm 79x60.
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Lotto 235 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 86,5x66,5. Misure interne cm 78x58.
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Lotto 236 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 76x66. Misure interne cm 68x58.
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Lotto 237 Cornice in legno a mezza canna dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 95x95. Misure interne cm 79x79.
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Lotto 238 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 96x76. Misure interne cm 79x60.
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Lotto 239 Cornice in legno a vassoio dorata a foglia, in stile del XIX secolo. Misure esterne cm 73x61. Misure interne cm 53x41.
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Lotto 240 Coppia di candelieri in porcellana a tre luci raffiguranti figurine di genere e decori floreali, XX secolo. H cm 25. Piccole sbeccature alle dita.