Asta di Reperti Archeologici
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Lotto 145 GRANDE SKYPHOS NELLO STILE DI GNATHIA DATAZIONE: IV sec. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina rosata, ingubbiatura camoscio, vernice nera lucente, suddipinture in bianco e dettagli incisi; modellato a tornio. Labbro arrotondato leggermente estroflesso, vasca troncoconica fortemente allungata verso il basso, piede ad anello, anse a nastro impostate obliquamente sotto l’orlo. DECORAZIONE: interamente verniciato ad eccezione della parte inferiore risparmiata; sotto l’orlo kyma ionico stilizzato a cui fa seguito un’ampia fascia con catena orizzontale di foglie d’edera e corimbi, pampini, viticci, grappoli d’uva; sulla massima espansione catena di puntini; sul lato opposto solo kyma ionico stilizzato sotto l’orlo PRODUZIONE: ceramica apula nello stile di Gnathia STATO DI CONSERVAZIONE: ricomposto da frammenti con piccole integrazioni, DIMENSIONI: alt. cm. 24, diam. cm. 32 PROVENIENZA: Bertolami Fine Arts, Roma
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Lotto 146 CRATERE A CAMPANA APULO DATAZIONE: 360-350. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera lucente, suddipinture in bianco e giallo, coloritura arancio; modellato a tornio veloce Labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato, corpo campaniforme, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente e ritorte verso l’alto; piede a echino modanato DECORAZIONE ACCESSORIA: sotto il labbro tralcio orizzontale di foglie di olivo; sotto le anse palmetta aperta a ventaglio fra girali e volute, spazio fra le anse risparmiato, falsa baccellatura all’attacco delle anse; sotto le due scene figurate meandro sinistrorso interrotto da motivo a croce di Sant’Andrea DECORAZIONE: lato A) giovane erote androgino nudo stante e volto a destra, le grandi ali variopinte riunite sulla schiena, in atto di sollevare con la mano destra una ghirlanda, mentre tiene un cembalo nella sinistra; il giovane porta i capelli raccolti nel kekryphalos ricamato con un ciuffo vaporoso che ne sbuca fuori ed indossa orecchini con pendente collana a doppio filo di perle al collo ed alla gamba sinistra ed anche armille ai polsi ed alle caviglie; di fronte a lui si trova una giovane donna con un lungo chitone plissettato seduta a destra su una pila di sassi, in atto di sostenere con la destra una cista da cui pende una lunga tenia ricamata e con la sinistra una situla decorata; la donna è riccamente adornata con stephane radiata, orecchini, collana, armille e calzari; lato B) scena di conversazione: due giovani uomini ammantati in un lungo himation, da cui fuoriesce solo un braccio e parte del torace, si fronteggiano di fronte ad un’ara; uno si appoggia ad un bastone mentre l’altro tiene nella destra una patera per la libagione; nel campo un dittico incrociato (motivo firma del pittore) evoca l’ambiente della palestra STATO DI CONSERVAZIONE: integralmente ricomposto da frammenti PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Pittore dei Dittici Incrociati DIMENSIONI: alt. cm 29,5; diam. bocca cm 30 PROVENIENZA: New Hermes Arte Antica, Arezzo BIBLIOGRAFIA: A. D. Trendall, Red figure Vases of Apulia, London 1991, Supplemento II, p 94, n 14/36b Corredato di analisi di termoluminescenza effettuata in data 21 Maggio 1990 e di expertise scritta del Professor A. D. Trendall in data 23 Gennaio 1991
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Lotto 147 ECCEZIONALE CRATERE A VOLUTE DEL PITTORE DI BALTIMORA DATAZIONE: ultimo quarto del IV sec. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera lucente, coloritura arancio, suddipinture in bianco e giallo, modellato a tornio veloce e a stampo Labbro a tesa, con orlo ripiegato e concavo, collo cilindrico a profilo concavo distinto dalla spalla obliqua, grande corpo ovoide, alte anse a volute con margini rilevati impostate su una staffa verticale; lungo la costa verticale dell’ansa, in corrispondenza delle volute, foro circolare sul lato interno; volute racchiudenti due teste di Gorgone suddipinte in bianco da un lato e in rosso dall’altro, piede campanulato e scanalato al taglio; ai lati delle anse teste di cigno erette col becco appoggiato sulla spalla del vaso. DECORAZIONE ACCESSORIA: interno della bocca verniciato, labbro risparmiato; sull’orlo kyma ionico; sulla spalla falsa baccellatura, al di sotto delle scene figurate meandro sinistrorso interrotto da motivo a croce di sant’Andrea; sotto alle anse grande palmetta doppia e sovrapposta aperta a ventaglio, affiancata in alto da due altre palmette analoghe fra girali e volute DECORAZIONE: lato A) sotto il labbro meandro ad onda destrorso, sul collo grande rosetta centrata fra due rami di olivo orizzontali, cui segue un profilo femminile frontale con sakkos, stephane radiata, orecchini e collana con pendenti aurei che sorge da un fiore ed è circondato ricchissime volute e infiorescenze; sul ventre naiskos in bianco con colonne ioniche ed alti acroteri a palmetta, con le travi del soffitto viste in prospettiva, sotto al quale si trova la figura del defunto, in nudità eroica, seduto a destra sul suo mantello appoggiato ad uno sgabello a gambe incrociate; l’uomo è raffigurato in età matura con folta capigliatura ricciuta e barba, la mano destra appoggiata allo sgabello, la sinistra sollevata verso un giovane scudiero che, in piedi davanti a lui, nudo col solo mantello drappeggiato sulle spalle è in atto di offrire una libazione al defunto tenendo un’oinochoe ed un bacile; in alto sono appese la spada ed un elmo conico, accanto allo scudiero un grande scudo circolare; ai lati del tempietto si trovano in doppio registro, due donne da ciascun lato, tutte sedute e riccamente abbigliate, volte verso il defunto tenendo in mano fiaccole a croce, tenie, specchi ed un alabastron che si riferiscono ai riti funebri; lato B) sotto il labbro meandro ad onda destrorso, sul collo grande rosetta centrata fra due rami di olivo orizzontali, cui segue un profilo femminile volto a destra con sakkos, stephane radiata, orecchini e collana a doppio filo di perle che sorge da un fiore ed è circondato da grandi volute e infiorescenze sotto al labbro meandro ad onda destrorso; sul collo tralcio orizzontale di alloro e grande palmetta aperta a ventaglio fra volute; sul ventre si trova un naiskos contenente una grande infiorescenza doppia, ai lati come nell’altro lato quattro donne sedute su due registri: quelle in alto con una cista, una ghirlanda ed una grande foglia d’edera cuoriforme, quelle in basso con un tirso fiorito ed uno specchio PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Pittore di Baltimora STATO DI CONSERVAZIONE: integralmente ricomposto da pochi frammenti, senza integrazioni DIMENSIONI: alt. cm 79, diam. bocca cm 37,4 PROVENIENZA: Archeopterix Lithographica, Arezzo BIBL.: A.D. Trendall, The Red-figured Vases of Apulia, London 1991, Supplemento II, n. 27/11 c Corredato da analisi di termoluminescenza effettuata in data 21-05-1990 e da expertise del Professor A. D. Trendall che conferma l’attribuzione al Pittore di Baltimora e lo definisce “….. magnifico cratere a volute del P. di Baltimora. E’ un bellissimo pezzo nel caratteristico stile del pittore.”
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Lotto 148 DUE OINOCHOAI APULE A FIGURE ROSSE DATAZIONE: fine IV sec. a.C. MATERIA E TECNICA: argilla camoscio, vernice nera lucente; suddipinture in bianco e giallo, coloritura rosso arancio, modellate a tornio veloce Bocca trilobata pronunciata da due apicature con labbro rovesciato all’esterno, alto collo a profilo concavo, distinto dal corpo ovoidale da una leggera scanalatura alla base del collo, ansa a nastro con doppia costolatura, sormontante, impostata verticalmente dal labbro alla spalla; piede modanato (2) DECORAZIONE ACCESSORIA: interamente verniciate in nero ad eccezione di parte del piede; sul collo falsa baccellatura, sulla spalla fascia con meandro ad onda sinistrorso; sotto la scena figurata linea risparmiata; sotto l’ansa grande palmetta aperta a ventaglio singola fra girali e infiorescenze, piede verniciato DECORAZIONE: grande profilo femminile volto a destra con sakkos ricamato sulla testa, stephane radiata, orecchini circolari con lunghi pendenti e collana a doppio filo di perle, di fronte a ciascun volto una grande e complessa infiorescenza, riccamente articolata con girali e pistilli PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Pittore del White Sakkos STATO DI CONSERVAZIONE: integre DIMENSIONI: alt. cm 21 PROVENIENZA: Hermann Historica, Mu¨nchen CFR.: A. D.Trendall, A. Cambitoglou, The Red-figured Vases of Apulia II, Oxford 1982, pl. 377
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Lotto 149 OLPE APULA A FIGURE ROSSE DATAZIONE: 340-320 a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera lucente suddipinture in bianco e giallo, modellata a tornio veloce Bocca rotonda con orlo appiattito, collo cilindrico a profilo concavo, corpo ovoide, piede ad anello modanato, ansa a doppio bastoncello annodato verticale impostata dall’orlo alla massima espansione DECORAZIONE: bocca ed ansa interamente verniciate, parte inferiore del labbro decorato a linguette, sul collo serie di grandi rosette a otto petali intervallate da rosette a puntini, sulla spalla kyma ionico, sotto l’ansa ampia palmetta aperta a ventaglio fra ricche girali, sotto la scena figurata fascia risparmiata. Sul ventre giovane erote androgino nudo seduto a sinistra su una pila di sassi, le grandi ali variopinte riunite sulla schiena, in atto di sostenere con la mano sinistra una grande phiale baccellata; il giovane porta i capelli raccolti nel kekryphalos ed indossa orecchini, collane di perle al collo, di traverso sul torace ed alla gamba destra ed anche armille ai polsi ed alle caviglie e sandali ai piedi; di fronte a lui un cane in atto di saltare. Nel campo una tenia ricamata. STATO DI CONSERVAZIONE: integra, lieve scheggiatura PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Pittore del White Sakkos DIMENSIONI: alt. cm 11; diam. bocca cm 8 PROVENIENZA: Hermann Historica, Mu¨nchen CFR.: A. D.Trendall, A. Cambitoglou, The Red-figured Vases of Apulia II, Oxford 1982, pl. 377
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Lotto 150 OINOCHOE APULA A FIGURE ROSSE DATAZIONE: ultimo quarto del IV sec. a. C MATERIA E TECNICA: argilla camoscio, vernice nera lucente; suddipinture in bianco e giallo e paonazzo, coloritura rosso arancio, modellata a tornio veloce Bocca trilobata pronunciata da due apicature con labbro rovesciato all’esterno e scanalato, alto collo a profilo concavo, distinto da una leggera scanalatura alla base dal corpo ovoidale, ansa a nastro con duplice costolatura, sormontante, impostata verticalmente dal labbro alla spalla; piede scanalato DECORAZIONE ACCESSORIA: interamente verniciata in nero; sul collo falsa baccellatura, sulla spalla kyma ionico, sotto la scena figurata meandro ad onda destrorso; sotto l’ansa grande palmetta aperta a ventaglio fra girali, volute e infiorescenze, bordo del piede verniciato DECORAZIONE: grande figura di erote androgino gradiente a sinistra, verso una piccola ara che chiude la scena; il giovane è raffigurato con grandi ali variopinte sollevate, sakkos nei capelli, orecchini pendenti, collane al collo e a balteo sul torace, armille ai polsi e alle caviglie, in atto di sostenere una situla decorata nella mano destra ed una grande cista; nel campo un grande flabello ed una phiale PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, bottega del Pittore di Baltimora STATO DI CONSERVAZIONE: integra DIMENSIONI: alt. cm 25 PROVENIENZA: New Hermes Arte Antica, Arezzo BIBLIOGRAFIA: A.D. Trendall, A. Cambitoglou The Red-figured Vases of Apulia, Supplemento II, London 1991, n. 27/177b Corredata di expertise scritta del Professor A. D. Trendall in data 30 Novembre 1990
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Lotto 151 CRATERE A CAMPANA ATTICO DATAZIONE: ultimo quarto V sec. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina arancio, vernice nera lucente, modellato a tornio veloce Labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato, corpo campaniforme, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente e ritorte verso l’alto; piede a echino modanato DECORAZIONE ACCESSORIA: sotto il labbro tralcio orizzontale di foglie di olivo; spazio fra le anse risparmiato, falsa baccellatura all’attacco delle anse; sotto le due scene figurate meandro interrotto sinistrorso DECORAZIONE: lato A) scena di banchetto con due giovani semisdraiati a destra su due klinai, entrambi appoggiati ad un cuscino col braccio sinistro, il braccio destro sollevato, il torace scoperto ed il mantello che gli cade dalla spalla sinistra e copre le gambe; sotto le klinai si trovano due tavolini bassi ed in mezzo una figura di suonatrice di doppio flauto, avvolta nel mantello che copre il chitone plissettato e volta a sinistra; lato B) scena di conversazione in palestra: due giovani uomini ammantati in un lungo himation, da cui fuoriesce solo un braccio e parte del torace, con una tenia nei capelli, sono rivolti verso un terzo giovane abbigliato in modo analogo che si appoggia ad un bastone; nel campo una coppia di halteres evoca l’ambiente della palestra STATO DI CONSERVAZIONE: integro PRODUZIONE: ceramica attica a figure rosse DIMENSIONI: alt. cm 29, diam. bocca cm 29,8 PROVENIENZA: Archeopterix Lithographica, Arezzo CFR.: J. D. Beazley Attic Red-figure Vase-painters I, Londra 1963, pp. 522- 528
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Lotto 152 CRATERE A CAMPANA ATTICO DATAZIONE: fine V sec. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina arancio, vernice nera lucente, modellato a tornio veloce Labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato, corpo campaniforme, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente e ritorte verso l’alto; piede a echino, con risega presso la faccia superiore DECORAZIONE ACCESSORIA: sotto il labbro tralcio di foglie di olivo; attacco delle anse decorato trattini radiali, spazio fra le anse risparmiato, sotto le due scene figurate meandro interrotto da motivo a croce inquadrato fra due sottili linee risparmiate DECORAZIONE: lato A): scena dionisiaca con un giovane erote che insegue una menade; il giovane è raffigurato con folta capigliatura scarmigliata, nudo e con grandi ali chiuse sulla schiena, gradiente a sinistra col braccio destro alzato e una ghirlanda nella mano, mentre il braccio sinistro è ripiegato e sostiene una phiale che viene presa dalla giovane donna anch’essa in movimento verso sinistra e retrospiciente. La fanciulla ha i capelli fermati da una tenia ricamata e riuniti in una crocchia sulla nuca, indossa un chitone plissettato e sostiene nella sinistra una cista con la mano sinistra; entrambi i giovani sono diretti verso una piccola ara, all’estremità della scena su cui è acceso il fuoco; fra i due giovani si trova una palla e semivolute vegetali stilizzate ai lati della raffigurazione indicano un’ambientazione all’aperto. Il pittore cura attentamente i dettagli anatomici che rende con veloci tratti di vernice diluita. lato B): scena di conversazione fra due efebi ammantati in un lungo himation da cui fuoriesce solo un braccio appoggiato al bastone, anche da questo lato sono presenti volute vegetali stilizzate ai lati della raffigurazione STATO DI CONSERVAZIONE: integro Produzione: ceramica attica a figure rosse DIMENSIONI: alt. cm 31,4; diam. bocca cm 35,8 CFR: CVA 6, pl. 15, 1, London, British Museum PROVENIENZA: New Hermes Arte Antica, Arezzo; Sotheby’s London
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Lotto 153 CRATERE A CAMPANA APULO DATAZIONE: metà IV sec. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera lucente, suddipinture in bianco e giallo, coloritura arancio; modellato a tornio veloce Labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato, corpo campaniforme, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente e ritorte verso l’alto; piede a echino modanato DECORAZIONE ACCESSORIA: sotto il labbro tralcio orizzontale di foglie di olivo; sotto le anse doppia palmetta sovrapposta, aperta a ventaglio fra girali e volute, spazio fra le anse risparmiato, falsa baccellatura all’attacco delle anse; sotto le due scene figurate meandro sinistrorso interrotto da motivo a croce di Sant’Andrea DECORAZIONE: lato A) giovane erote androgino nudo seduto a sinistra su una pila di sassi, le grandi ali variopinte riunite sulla schiena, in atto di sollevare con la mano sinistra un grande fiore doppio; il giovane porta i capelli raccolti nel kekryphalos ricamato con un ciuffo vaporoso che ne sbuca fuori ed indossa orecchini, collane di perle al collo, di traverso sul torace ed alla gamba destra ed anche armille ai polsi ed alle caviglie; di fronte a lui si trova una giovane donna con un lungo chitone plissettato e col mantello drappeggiato sulle spalle e sugli avambracci, stante a destra, col gomito sinistro appoggiato ad un pilastrino, mentre con la mano destra sorregge una lunga ghirlanda di fiori; la donna è riccamente adornata con stephane radiata, orecchini, armille e calzari; dietro all’erote si trova un giovane satiro nudo, col piede sinistro su un sasso in atto di porgere una corona ed una ghirlanda; il semidio è fortemente caratterizzato con capelli ricci da cui spuntano due piccoli corni aguzzi, la coda fluente ed una pelle di pantera drappeggiata sul braccio sinistro; nel campo motivi fitomorfi ad indicare l’ambientazione all’aperto; lato B) scena di conversazione in palestra: due giovani uomini ammantati in un lungo himation, da cui fuoriesce solo un braccio e parte del torace, con una tenia nei capelli, sono rivolti a destra verso un terzo giovane abbigliato in modo analogo che si appoggia ad un bastone; nel campo una coppia di halteres ed una tavoletta scrittoria con lo stilo evocano l’ambiente della palestra STATO DI CONSERVAZIONE: integro PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Gruppo di Ginosa, Pittore dei Nasi Camusi DIMENSIONI: alt. cm 35; diam. bocca cm 34 PROVENIENZA: Hermann Historica, Mu¨nchen CFR.: A. D.Trendall, A. Cambitoglou, The Red-figured Vases of Apulia I, Oxford 1982, pl. 123
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Lotto 154 CRATERE A CAMPANA APULO DATAZIONE: 360-350 a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera lucente, suddipinture in bianco e giallo, coloritura arancio; modellato a tornio veloce Labbro estroflesso distinto, con orlo arrotondato, corpo campaniforme, anse a bastoncello, impostate orizzontalmente e ritorte verso l’alto; piede a echino modanato DECORAZIONE ACCESSORIA: sotto il labbro tralcio orizzontale di foglie di olivo; sotto le anse palmetta, aperta a ventaglio fra girali e volute, spazio fra le anse risparmiato, falsa baccellatura all’attacco delle anse; sotto le due scene figurate meandro sinistrorso interrotto da motivo a croce di Sant’Andrea DECORAZIONE: lato A) giovane uomo nudo, col mantello ripiegato sul braccio sinistro, stante di tre quarti a sinistra con una tenia nei capelli, un tirso nella mano destra, in atto di offrire una phiale baccellata ad una giovane donna con un lungo chitone plissettato, stante a destra, con la mano sinistra sul fianco e l’altra sollevata a reggere uno specchio; la donna è riccamente adornata con stephane radiata, orecchini, collana e armille in oro e porta i calzari; nel campo motivi fitomorfi ad indicare l’ambientazione all’aperto; lato B) scena di conversazione in palestra fra due giovani uomini ammantati in un lungo himation, da cui fuoriesce solo un braccio e parte del torace; STATO DI CONSERVAZIONE: integro, bella vernice lucente PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Pittore Vaticano 14 DIMENSIONI: alt. cm 27; diam. bocca cm 26,5 CFR.: A.D.Trendall, Red-figured Vases of South Italy and Sicily, London 1989, p.81, n.152-153
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Lotto 155 GRANDE CRATERE A VOLUTE APULO A FIGURE ROSSE DATAZIONE: metà IV sec. a. C. MATERIA E TECNICA: argilla figulina camoscio, vernice nera lucente, coloritura arancio, suddipinture in bianco e arancio, modellato a tornio veloce e a stampo Labbro a tesa, con orlo ripiegato e concavo, collo cilindrico a profilo concavo distinto dalla spalla appiattita, grande corpo ovoide, alte anse a volute con margini rilevati impostate su una staffa verticale; lungo la costa verticale dell’ansa, in corrispondenza delle volute, foro circolare sul lato interno; volute racchiudenti due teste di Gorgone suddipinte in bianco, piede campanulato e scanalato al taglio; ai lati delle anse teste di cigno erette col becco appoggiato sulla spalla del vaso. DECORAZIONE ACCESSORIA: interno della bocca verniciato, labbro risparmiato; sull’orlo kyma ionico; sulla spalla falsa baccellatura, al di sotto delle scene figurate meandro sinistrorso interrotto da motivo a scacchiera; sotto alle anse grande palmetta doppia sovrapposta aperta a ventaglio fra girali e volute DECORAZIONE: lato A) sotto il labbro meandro ad onda sinistrorso, sul collo serie di rosette intervallate da gruppi di tre puntini, cui segue un profilo femminile volto a destra con kekryphalos, stephane di perle, orecchini e collana con pendenti aurei che sorge da un fiore ed è circondato da grandi volute e infiorescenze; sul ventre naiskos in bianco con colonne ioniche ed alti acroteri a palmetta sotto al quale si trova la figura del defunto, in nudità eroica, seduto a sinistra sul suo mantello, le gambe incrociate, nella mano destra ha un’oinochoe mentre con l’altra sostiene due phialai; in alto sono appese una tenia ed un elmo conico; alla sua sinistra una giovane donna riccamente abbigliata in atto di offrirgli uno specchio ed una lunga tenia che sorregge nella mano destra mentre nell’altra tiene una grande foglia d’edera; dall’altro lato un giovane nudo volto verso il defunto col mantello drappeggiato sulla spalla e sul torace con una ghirlanda nella mano destra e una tenia nella sinistra; accanto a lui un tirso; lato B) sotto al labbro meandro ad onda destrorso; sul collo tralcio orizzontale di alloro e grande palmetta aperta a ventaglio fra volute; sul ventre stele funeraria su podio a cui sono legate una tenia nera ed una bianca; ai lati della stele due giovani avvolti nel mantello dal quale fuoriesce solo un braccio, in atto di offrire una ghirlanda ed una foglia d’edera; nel campo due tenie ripiegate e due rosette PRODUZIONE: ceramica apula a figure rosse, Gruppo di Copenhagen, Pittore di Copenhagen 4223 STATO DI CONSERVAZIONE: integro DIMENSIONI: alt. cm 55, diam. bocca cm 27,4 PROVENIENZA: Archeopterix Lithographica, Arezzo CFR.: A.D. Trendall,The Red-figured Vases of South Italy and Sicily, Oxford 1978-1982, pp. 456, 462-3 Il cratere è corredato da una perizia del Professor Francesco Nicosia, già Soprintendente della Soprintendenza Archeologica della Toscana datata 16 Gennaio 1995, dove si evidenzia come la figura del giovane in nudità eroica sotto al tempietto rifletta l’attività del grande bronzista Lisippo, attivo in quegli anni a Taranto.
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Lotto 156 TESTA VOTIVA DATAZIONE: III sec. a. C. MATERIA E TECNICA: impasto ricco di inclusi micacei, ingubbiatura rosata, modellato a stampo con ritocchi a stecca, interno cavo, foro di sfiato posteriore Ex voto costituito da una testa maschile giovanile velata con capelli accuratamente pettinati a piccole ciocche distinte, ampia fronte, occhi con palpebre delineate, naso rettilineo, bocca dalle labbra socchiuse atteggiata in un leggero sorriso, mento arrotondato, orecchie ben modellate; parte posteriore non lavorata PRODUZIONE: ceramica etrusco-campana STATO DI CONSERVAZIONE: integra DIMENSIONI: alt. cm 20,8 PROVENIENZA: Casa d’Aste Babuino, Roma Bell’esempio di testa ex voto, tipica dell’area culturale laziale o campana
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Lotto 157 COPERCHIO DI URNA VOLTERRANA DATAZIONE: fine III- inizi II sec. a. C. MATERIA E TECNICA: calcare tufaceo grigiastro, scolpito e levigato Coperchio di urna cineraria volterrana raffigurante il defunto come banchettante, sdraiato a sinistra su una kline, appoggiato sul gomito sinistro ad un cuscino, con corona floreale fra i capelli, il mantello drappeggiato sulla testa e sulle spalle, scende a coprire le gambe; l’uomo indossa anche un chitone sotto al mantello e sorregge una patera ombelicata nella mano destra; porta un anello all’anulare sinistro Sul fronte, in basso, iscrizione sinistrorsa in caratteri etruschi PRODUZIONE: Volterra STATO DI CONSERVAZIONE: incrostata, dilavata e consunta dalla lunga permanenza agli agenti esterni DIMENSIONI: cm 60x30x30 PROVENIENZA: Casa d’Aste Babuino, Roma
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Lotto 158 FIGURA FEMMINILE VELATA DATAZIONE: I-II sec. d. C. MATERIA E TECNICA: marmo bianco a grana fine, scolpito e levigato Giovane donna dall’aria assorta, raffigurata mentre si acconcia con grazia il mantello su i capelli con la mano destra, mentre l’altro braccio è ripiegato sul torace. La fanciulla ha i capelli ondulati che incorniciano il volto e la fronte larga, arcate orbitali chiaroscurate ed occhi allungati con le palpebre ben evidenziate; il volto è regolare ed il naso rettilineo, la bocca piccola dalle labbra carnose, il mento tondeggiante. Sotto al chitone drappeggiato in pieghe cannellate si indovinano i seni. La fanciulla, nonostante la frammentarietà mostra un’espressione delicata con lo sguardo perso verso l’infinito PRODUZIONE: cultura romana imperiale STATO DI CONSERVAZIONE: lacunoso, priva degli arti inferiori e con una frattura alla sommità della testa DIMENSIONI: alt. cm 48
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Lotto 159 OFFERENTE DATAZIONE: I-II sec. d. C. MATERIA E TECNICA: marmo bianco a grana fine, scolpito e levigato Torso femminile pertinente ad una figura gradiente con chitone a fitte pieghe cannellate che si apre nel movimento; la donna è raffigurata con le braccia sollevate all’altezza dell’addome, nell’atto di porgere alcuni frutti come offerta alla divinità PRODUZIONE: cultura romana imperiale STATO DI CONSERVAZIONE: lacunoso, priva della testa, degli avambracci e della parte inferiore delle gambe DIMENSIONI: alt. cm 64
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Lotto 160 HARMODIOS DATAZIONE: II sec. d. C. MATERIA E TECNICA: marmo bianco greco a grana media, scolpito, levigato e rifinito a trapano, tracce di colore rosso PRODUZIONE: cultura romana imperiale STATO DI CONSERVAZIONE: superficie leggermente abrasa, naso scheggiato, un restauro antico sulla calotta cranica con marmo italico DIMENSIONI: alt. cm 29,5 Corredato di certificato di avvenuta spedizione in data 16.05.2018
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Lotto 161 ERCOLE MINGENS DATAZIONE: I sec. d. C. MATERIA E TECNICA: marmo greco insulare bianco, probabilmente di Naxos, scolpito e levigato Rara scultura dell’Ercole mingens di piccole dimensioni. La figura di Ercole doveva essere sbilanciata, con la leontè sulla spalla sinistra, che ricade sul fianco; la pelle del leone nemeo, per quanto danneggiata dal tempo è realizzata con le fauci aperte e la criniera a piccole ciocche. Il braccio sinistro mancante doveva tenere la clava che poggiava sul trapezio, mentre con la mano destra il semidio urinava. All’altezza del pube rimane il resto della mano, oggi assai danneggiata. La figura di Ercole appare lontana dall’iconografia del mito arcaico ed è invece quella, più dimessa dell’Ercole seguace del corteo di Bacco. Per quanto la tipologia dell’Eracle mingens sia ben più antica, l’operazione culturale, che permette di raffigurarlo come personaggio ‘colorito’ del corteo dionisiaco, in una posa irriverente lontanissima dalle iconografie classiche codificate, alle quali siamo abituati pensando alla figura dell’Ercole delle dodici fatiche, è tipica della rielaborazione ellenistica del mito, alla ricerca dell’aneddoto poco conosciuto, del preziosismo, nella letteratura come nell’arte figurativa. L’iconografia dell’Ercole mingens è ben nota. Ne troviamo due esempi raffigurati su pietre incise della collezione di glittica Farnese del Museo Nazionale di Napoli. Inoltre i piccoli bronzi di I sec. a.C. – I sec. d. C., conservati all’Hermitage Museum di San Pietroburgo, nella Collectie Nederland, Musea Monumenten en Archeologie e nella Wallace Collection appaiono i confronti più prossimi all’iconografia in esame. Esempi marmorei sono noti da Ercolano sia in sculture che in bassorilievi di età augustea. Si fa riferimento erudito alla sfera della fecondità, utilizzando un linguaggio scherzoso che tanto piaceva agli ambienti aristocratici che abbellivano i giardini e i peristili delle lussuose domus romane, con cicli scultorei rari e ricercati. Spesso il soggetto dell’Ercole mingens venne utilizzato anche nella composizione di raffinati ninfei privati, da dove si presume possa essere giunta fino a noi la scultura in esame. PRODUZIONE: cultura romana imperiale STATO DI CONSERVAZIONE: lacunoso, privo degli arti e della testa DIMENSIONI: alt. cm 47
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Lotto 162 UTENSILI IN OSSO E SELCE DATAZIONE: V millennio a.C. MATERIA E TECNICA: osso inciso e selce Cinque grandi aghi in osso; tre punte di freccia cuspidate di forma triangolare con piccolo codolo, due strumenti in pietra, un dente di cinghiale, un’immanicatura in corno di cervo ed un elemento in terracotta decorato a impressione (13) PRODUZIONE: cultura Vinca, Jugoslavia STATO DI CONSERVAZIONE: integri DIMENSIONI: da cm 16,5 a cm 2 PROVENIENZA: Galerie Nefer, Zurigo, 1988
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Lotto 163 PICCOLO CORREDO MICENEO DATAZIONE: 1200- 800 a.C. MATERIA E TECNICA: bronzo, argento, oro laminati e cesellati; pasta vitrea e faience Collana formata da vaghi affusolati e scanalati in faience azzurra, perle in pasta vitrea e sei vaghi in lamina d’ argento, tre pendenti in pasta vitrea blu; una piccola ascia bipenne in lamina di bronzo decorata a cerchielli incisi; una piccola ascia martello in oro; una decorazione di cofanetto in lamina di piombo con figura femminile stante a sinistra con lunga capigliatura ricadente e gonna campanulata a pieghe; una fibula tessala in argento con arco rivestito con elementi decorati a sferette, priva dell’ardiglione (5) PRODUZIONE: cultura micenea e cananea STATO DI CONSERVAZIONE: integri PROVENIENZA: Galerie E. Borowski, Basel
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Lotto 164 SETTE ASCE DATAZIONE: III-II millennio a.C. MATERIA E TECNICA: nefrite levigata, bronzo fuso e cesellato Ascia in nefrite a forma foliata; ascia martello in bronzo; grande ascia anatolica in bronzo; ascia a margini rilevati in bronzo; ascia trapezoidale in bronzo; ascia arcuata elamita in bronzo; ascia a cannone in bronzo (7) PRODUZIONE: Europa del Nord, Elam e Battriana STATO DI CONSERVAZIONE: integre DIMENSIONI: lungh. da cm 23,5 a cm 7,5 PROVENIENZA: Casa d’Aste Pandolfini, Firenze
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Lotto 165 RARO CORREDO FEMMINILE ELAMITA DATAZIONE: III millennio a.C. MATERIA E TECNICA: argento, faience e conchiglia Nove vaghi da collana in faience in forma di perle scannellate, elementi tubolari e a clessidra; due conchiglie con tracce di colore; un’armilla in argento a tortiglione; ventisei fermatrecce in argento di forma e dimensioni variabili; due piccoli animali accucciati in argento con foro passante per la sospensione (40) PRODUZIONE: cultura elamita STATO DI CONSERVAZIONE: integro Il corredo è relativo a una sepoltura femminile di una tomba reale mesopotamica e le due conchiglie contenevano originariamente il bistro per gli occhi
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Lotto 166 LOTTO DI SIGILLI BATTRIANI DATAZIONE: Età del Bronzo, 2500-1700 a. C. MATERIA E TECNICA: bronzo fuso e cesellato, giada, steatite, turchese, bronzo e clorite incisi Tre sigilli a stampo a forma di cammello a due gobbe, di piccola aquila con le ali spiegate, di lupo e un sigillo a forma di cavaliere sopra un elefante, nella parte inferiore il sigillo riporta un leone stilizzato; quattro sigilli rettangolari incisi su entrambe le facce raffiguranti: un’aquila con le ali aperte, la testa girata a sinistra e due serpenti con la bocca aperta; un’aquila con le ali aperte e la testa girata a destra, un leone alato e un serpente; un giovane con un cammello e due uccelli sopra un albero; una capra, due serpenti; sei sigilli incisi su tre facce raffiguranti: uno scorpione, un’ancora e un serpente-dragone; una capra in corsa, un serpente arrotolato e un animale retrospiciente; un leone in corsa, un serpente arrotolato con testa triangolare e due persone inginocchiate; un leone, un coniglio e un terzo animale in corsa; un leone, una capra e un cervo; un serpente-dragone, un serpente alato e un’aquila; dieci sigilli raffiguranti forme geometriche realizzate a puntini, uomini e animali fra cui si possono riconoscere un ragno, uno scorpione, serpenti, ancore e un dragone; quattro sigilli presentano piccola impugnatura a presa con foro passante e gli altri tutti con foro pervio sullo spessore (24) PRODUZIONE: cultura battriana, Afganistan STATO DI CONSERVAZIONE: integri, ossidati DIMENSIONI: alt. da cm 3,4 a cm 0,5 BIBL.: G. Ligabue e G. Rossi Osmida, Animali e mito nel Vicino Oriente Antico, Padova 2008, p. 177, fig. 2
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Lotto 167 LOTTO DI QUATTRO VASI E UNA MATRICE DATAZIONE: III-II mill. a. C. e II sec. a.C. MATERIA E TECNICA: impasto rosato e bruno, modellato a mano e a stampo, argento laminato Rython a forma di stivale con punta rialzata, decorato con una serie di incisioni puntiformi riempite di pasta bianca; coppetta con orlo estroflesso, corpo troncoconico; olla con alto collo troncoconico, corpo lenticolare e piede cilindrico, anse a nastro impostate dalla spalla all’orlo, decorata a solcature e rosette impresse; coppetta decorata in rilievo con scene di caccia al leone e all’elefante; matrice di placchetta con figura maschile recumbente con mantello panneggiato a fitte pieghe con influenze dall’arte ellenistica, la testa appoggiata al braccio sinistro e la mano destra sull’addome (5) PRODUZIONE: cultura protourartea iraniana, cultura battriana e cultura di Mathura, India DIMENSIONI: alt. da cm 15 a cm 5 PROVENIENZA: E. Borowski, Basel BIBLIOGRAFIA: Catalogo Tesori dell’antica arte russa, Roma 1967, fig. 14, cat. n. 106.
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Lotto 168 TRE STATUETTE DI ANIMALI E UNA CRETULA DATAZIONE: II millennio a.C. MATERIA E TECNICA: impasto rosato, modellato a mano e a stampo, ingubbiatura rossiccia e bianca Uno zebù stilizzato in posizione stante, privo delle corna e di parte della zampa posteriore destra; un contenitore per cosmetici in forma di anatra stilizzata recante al collo una collana con pendenti, integra; un cavallo stilizzato con collare decorato a pendenti e gualdrappa stilizzata a borchie, privo della parte del muso e delle zampe ed una cretula circolare decorata a cerchielli e motivo fitomorfo (4) PRODUZIONE: cultura Kulli e cultura Mauria, India DIMENSIONI: alt. da cm 8 a cm 6, cretula diam. cm 7