Asta di Antiquariato, Arredi, Dipinti Antichi e del XIX Secolo, Arte Orientale, Gioielli ed Orologi
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Lotto 145 Sosta di viandanti sotto le mura di una città, olio su tela cm50x64
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Lotto 146 Banchetto di Baldassarre, olio su rame cm53x70
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Lotto 147 Il bacino di San Marco con il campanile e Santa Maria della Salute, Il bacino di San marco verso ovest con il Molo e il Palazzo Ducale olio su tela, 31x46 cm
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Lotto 148 Coppia di paesaggi Fluviali con Figure olio su tela cm 50x83
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Lotto 149 Natura Morta con frutti, zucca spaccata e sfondo di paese olio su tela incollata su masonite, attribuzione del Prof. Ferdinando Bologna in data 20 febbraio 1973, cm 71x92
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Lotto 150 Il carro dell'Aurora (da Guido Reni) Olio su tela cm94X179
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Lotto 151 Orologio in bronzo dorato raffigurante Ercole con clava, Francia XIX secolo Quest’orologio presenta come personaggio mitologico un'immagine di Ercole ispirato alla celebre scultura dell'Ercole Farnese. L'orologio, noto in più versioni con piccole varianti, è databile attorno al 1815 e il quadrante è firmato da Filon à Paris’. Ottomeyer e Prot Schel ( I, n.5.18.19) pubblicano un modello identico la cui figura è attribuita a Feuchère e Fossey, Parigi 1825 circa. L'Ercole Farnese era assai noto in Francia da calchi realizzati per i re e per le accademie sia di Roma che di Parigi. Soprattutto una copia a grandezza naturale era stata posta dall’architetto Le Notre nel giardino di Vaux-le-Vicomte (il castello che si era fatto costruire nel 1654 Nicolas Fouquet il potente ministro di Luigi XIV) quale scultura - simbolo dell'intero complesso che prevedeva anche all'interno del castello quadri con scene della Vita di Ercole dipinti da Charles Lebrun. Tuttavia la scultura di bronzo dorato di quest’orologio riecheggia l'Ercole Farnese soltanto per l'aspetto pensoso dell'eroe e un'identica postura delle gambe; Ercole si appoggia alla clava con la mano destra, mentre con la sinistra, appoggiata su un grande tronco d'albero, regge le tre mele d'oro. Nella scultura farnesiana invece la destra è volta dietro la schiena e la sinistra pende lungo la clava e la pelle leonina contro cui l'eroe si puntella. Inoltre l'Ercole Farnese è completamente nudo, mentre la scultura dell'orologio, sicuramente per una questione di moralismo borghese, è avvolta nella pelle del leone. Questo tipo di iconografia, contraddistinta dalla clava usata come bastone, è precipua di altre immagini erculee non particolarmente famose nel periodo della Restaurazione, cui risale l'ideazione dell’orologio. L'orologio è adorno sulla base di numerosi attributi 'erculei' come la pelle del leone Nemeo fra arco e frecce e i serpenti intrecciati alludenti alla primissima impresa dell'eroe che ancora in culla strozzò due serpenti inviatagli dall'eterna nemica Giunone. Movimento con scappamento ad ancora, suoneria delle ore e mezze. Misure cm 49x38x17
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Lotto 152 Coppia di candelabri in bronzo cesellato e dorato a doppio uso, con tre fiamme disposte sulla sommità di un reggicandela a forma di vaso; fusto scanalato, piede circolare, cm 51x25. Prima metà del XIX secolo
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Lotto 153 Grande orologio con pendolo conico, Francia circa 1870. Questo singolare e sontuoso orologio conico è sormontato dalla figura di Urania ideata dall'artista Albert-Ernest Carrier-Belleuse. La statua riprende una figura classica, che indossa vestiti finemente drappeggiati. Urania sorregge nella mano destra il pendolo laccato e dorato a formo di globo terrestre, sulla cui superficie sono rappresentati i continenti, mentre sull’equatore sono raffigurati, all'interno di una fascia, i sogni zodiacali argentati. Henri-Eugène-Adrien Farcot (Sainville 20 febbraio, 1830 - Saint-Maur-des-Fossés, 14 Marzo 1896) è stato un famoso orologiaio francese, le cui opere più celebri sono appunto gli orologi con meccanismo con pendolo conico. Nel 1853 fondò la Manifattura d'horlogerie E. Farcot con sede, dal 1855 (in precedenza in rue Vieille-du-Temple, 75, Parigi), in rue des Trois-Bornes, 39, Paris, nella quale lavorò fino al suo pensionamento alla fine del 1880. Nel corso della sua carriera, Eugène Farcot è stato premiato con una menzione d'onore e quattro medaglie nelle seguenti esposizioni: Besançon 1860 (bronzo), Londra 1862 (menzione d'onore), Parigi (1863 bronzo 1867 bronzo e 1878 argento), così come Henri Wandenberg, entrambi con una medaglia d'argento a Parigi 1889 e una medaglia d'oro a Parigi 1900. Oltre ad una notevole precisione delle meccaniche con pendolo conico, la caratteristica distintiva è il movimento circolare a velocità costante (invece che del convenzionale movimento oscillante) il pendolo, traccia una traiettoria conica nello spazio, da cui il nome. Gli orologi conici di Farcot si distinguono non solo per l'aspetto tecnico, ma anche per la loro eccellenza artistica, grazie alla collaborazione con artisti di fama, provenienti da diverse arti e mestieri, creando in tal modo un capolavoro nell'ambito delle arti decorative durante il secondo Impero. La base di marmo nero di Belgio dell'orologio, ha una piattaforma sagomata sulla quale poggia la figura di Urania ideata da Albert-Ernest Carrier-Belleuse. (12 giugno 1824 - 4 giugno 1887) è stato uno scultore francese, e uno dei membri fondatori della Société Nationale des Beaux-Arts, e nominato ufficiale della Legione d'Onore. La scultura, di eccezionale qualità, è in bronzo, cesellato e dorato. Questo aspetto è molto importante per posizionare l'orologio nella produzione di Farcot. Infatti, la fattura di questo statua, si distingue da orologi simili, apparsi all'incanto sul mercato internazionale, in cui la figura non è realizzata in bronzo, ma bensì in antimonio. Caratteristica Pendolo Conico La sua caratteristica principale è di ruotare circolarmente rispetto all'asse centrale, ed è in costante movimento rispetto al pendolo convenzionale. La prima menzione del pendolo conico appare nel racconto di Bodeker nel 1587 per l’orologio astronomico nel Dom a Osnaburg, successivamente esaminato e analizzato dal famoso matematico, astronomo e fisico olandese, Christiaan Huygens; tuttavia la sua prima applicazione pratica è stata di Passement a Parigi quando egli incorporò questo meccanismo in un orologio per tenere un cannocchiale puntato in modo continuo verso una particolare stella. Fu solo nel 1861 che Farcot impiegò per primo il pendolo conico per la sua commercializzazione, produzione che si distinse per l’elevata qualità. Movimento: scappamento libero con la parte superiore dell'orologio solidale con il pendolo. Suoneria a ore e mezza al passaggio su campanello. L'orologio è perfettamente funzionante. Misure cm 90x50x30
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Lotto 154 Orologio in bronzo dorato con figura ispirata a Bruto dei Musei Capitolini di Roma Francia 1815 circa Questo modello intesse abilmente gli elementi compositivi in un insieme di grande semplicità e naturalezza. L'orologio vero e proprio è ricavato nel grande sedile “alla romana" su cui si appoggia la figura tratta del volto del celebre busto bronzeo del cosiddetto Bruto conservato presso i Musei Capitolini di Roma. Quest'opera la cui parte antica si limita alla sola testa, applicata su un busto moderno, era considerata nel XVIII secolo il ritratto del celebre Marco Giunio Bruto, colui che assieme a Cassio doveva dare vita alla congiura contro Giulio Cesare e alle idi di marzo del 44 a. C. La figura del tirannicida, amatissima dall'ala giacobina dei rivoluzionari francesi, che consacrarono a Bruto busti, scritti e memorie pubbliche, rese così ambito il busto del Campidoglio da farlo inserire con una speciale menzione nel trattato di Tolentino (1797) fra le opere da portare a Parigi. L'esempio di ’virtus’ romana dato da Bruto, che scelse il suicidio pur di non cadere vivo tra le mani di Ottaviano ed Antonio dopo la battaglia di Filippi, è sicuramente alla base della scelta iconografica per questo orologio. Bruto ha accanto una colonna dorica (il più austero degli ordini architettonici) spezzata, simbolo della vita interrotta dal suicidio, mentre il fregio di armi e corone intrecciate sul basamento marmoreo allude alle vicende militari, di gloria e di morte, della sua esistenza. Orologio con suoneria delle ore e mezze al passaggio. Dimensioni, cm 48x19x74
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Lotto 155 Orologio impero a tempietto in bronzo dorato,quattro colonne con capitelli corinzi sorreggono il quadrante con numeri romani. Misure: 57x30x17 Usure
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Lotto 156 Da Claude Michel Clodion (Nancy 1738-Paris 1814). Gruppo scultoreo in bronzo brunito raffigurante Baccanale con sileno bambino su base in bronzo dorato, XIX secolo altezza cm 51
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Lotto 157 Cofanetto rettangolare in legno ebanizzato, con coperchio incernierato abbellito da un fregio in bronzo dorato; parte inferiore doghettata, maniglie laterali in bronzo, piedi a sfera. L'interno è rivestito in cuoio rosso ed ospita tre scomparti cilindrici. XIX secolo, cm 20x37x16
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Lotto 158 Orologio da tavolo d'epoca Carlo X, con cassa a forma di lira in legno di palissandro con intarsi in legno chiaro a motivi vegetali e antropomorfi. Sulla sommità una figura di pavone con dettagli pirografati. Quadrante circolare brunito con due fori di carica e fascia oraria a numeri romani, racchiuso da cornice in bronzo dorato cesellata a palmette. Cm 57 x 22 x 16. Prima metà del XIX secolo.
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Lotto 159 Quattro appliques a due fiamme in bronzo dorato, Francia fine XIX secolo. Misure: cm 38x27
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Lotto 160 Divano in legno laccato rosso pompeiano con decorazione a palmette delineate a china lungo le cornici. Spalliera lineare con estremità avvolgenti, schienale e sedile imbottiti, braccioli con sostegni sagomati, gambe rastremate, cm 91 x 188 x 44 Lucca seconda metà del XVIII secolo.
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Lotto 161 Stipo Queen Anne a due corpi in radica di ulivo con intarsi in legno di frutto, due sportelli e sei cassetti sul fronte. Inghilterra XVIII secolo cm 152x100x44
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Lotto 162 Psiche in noce con rilievi decorativi dorati; specchiera rettangolare sorretta da colonne squadrate decorate frontalmente da lesena scanalata, sostegni a piede ferino. Inghilterra XIX secolo, cm 184 x 97 x 25
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Lotto 163 Caminiera in legno laccato avorio con rilievi ornamentali in legno dorato, affiancata da colonne affusolate poste a sostegno della trabeazione. Prime metà del XIX secolo, cm 165 x 160 x 20
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Lotto 164 Divano in legno laccato in due tonalità di verde pastello, con cornici lineari abbellite da tralci fioriti; schienale e sedile imbottiti, braccioli lineari, gambe rastremate scanalate. Fine del XVIII secolo, cm 88x130x45
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Lotto 165 Cassettone Luigi XVI a due cassetti in noce, intarsiato con fascia a motivo di greca, piano rettangolare non coevo, gambe troncopiramidali con collarino. Misure: cm 93x124x54. Difetti e restauri
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Lotto 166 Cassettone impiallacciato in radica di noce; corpo sagomato con pannelli racchiusi da filettature, due cassetti allineati e due sottostanti con bocchette e maniglie in bronzo, grembiule mistilineo, piedi sagomati. Italia XVIII secolo, cm 85x130x55, Restauri e sostituzioni.
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Lotto 167 Specchiera in legno dorato, con cornice ad arco modanata, racchiusa da foglie disposte in sequenza e circondata da ampie volute vegetali. XIX secolo, cm 145 x 130
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Lotto 168 Divano in noce, con cornici sagomate e modanate ad andamento curvilineo; schienale e sedile imbottito, braccioli sinuosi, gambe mosse. Genova, metà del XVIII secolo, cm 110 x 186 x 70