500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE SECONDA Sessione unica
Friday 22 March 2024 hours 18:00 (UTC +01:00)
Vincenzo Monti (Alfonsine 1754 - Milano 1828), Teresa Pichler
Vincenzo Monti (Alfonsine 1754 - Milano 1828)
Teresa Pichler
Lettera autografa firmata
Una pagina in-8
Firma/data: Milano 16 aprile 1816
Stato di conservazione: buono (lievi macchie di umidità; lacuna al margine sinistro non lede il testo; piccoli fori)
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata 'Milano 16 aprile 1816' dell'insigne poeta, scrittore e drammaturgo, massimo esponente del neoclassicismo italiano, autore della celebre traduzione in endecasillabi sciolti dell'Iliade (1810), diretta ad un "Carissimo Nipote ed Amico". Nella prima parte della missiva lo prega di procurargli alcuni semi di un arbusto che intende piantare: "Fuori della porta di Lugo che va a Faenza, a man destra lungo la strada i campi adiacenti sono difesi da una siepe di certa fatta di spini particolari che formano un riparo forte ed impenetrabile. Non so né mi ricordo come si chiamino, ma forse alla descrizione m'intenderete. Il fusto è diritto, le branche laterali pure diritte, lo spino lungo, e acutissimo, e nerissimo tutto l'arbusto. L'involucro del seme è tondo e schiacciato...". In seguito esprime preoccupazione per le condizioni di salute della moglie (l'attrice teatrale Teresa Pichler, 1769-1834): "da tre mesi è maltrattata da un'ostinata tosse convulsiva, che comincia a mettermi in apprensione. Vorrei portarla in campagna nella Brianza, ma la stagione è tuttora sì perfida che non se ne può sperare alcun beneficio...". Chiude informando il nipote relativamente alla nascita della 'Biblioteca Italiana'. "Sotto gli auspicii superiori qui si stampa un Giornale letterario intitolato Biblioteca Italiana, nel quale il Governo ha voluto ch'io metta il mio nome. In ogni fascicolo v'è qualche articolo d'Agricoltura. Se vi piace d'associarvi, scrivetemelo...". Una pagina in-8. Il giornale letterario 'Biblioteca Italiana' fu fondato in quello stesso anno a Milano su iniziativa del generale e uomo politico austriaco Heinrich Johann Bellegarde (1756-1845). Monti vi collaborò in qualità di 'nominale coadiutore'. L'importante pubblicazione, diretta dall'archeologo, naturalista e musicista Giuseppe Acerbi (1773-1846), finanziata dal governo austriaco del Regno Lombardo-Veneto, fu edita dal 1816 al 1859, ed ebbe tra i suoi collaboratori alcuni fra i più illustri intellettuali del tempo, tra i quali, oltre al Monti, Pietro Giordani, Antonio Cesari e Silvio Pellico.