500 ANNI DI AUTOGRAFI - PARTE PRIMA Sessione unica
Thursday 21 March 2024 hours 18:00 (UTC +01:00)
Filippo Francesco d’Este (S. Martino in Rio 1673 - Corteleona 1723), Este - Malattia mentale
Filippo Francesco d’Este (S. Martino in Rio 1673 - Corteleona 1723)
Este - Malattia mentale
Lettera autografa firmata
Due pagine in-8, su bifolio
Firma/data: Nice ce 2 mars 1697
Stato di conservazione: buono (macchia di umidità)
Numero componenti del lotto: 1
Lettera autografa firmata, datata de Nice ce 2 mars 1697 del Marchese di San Giuliano, figlio primogenito di Sigismondo III d'Este e di Maria Teresa Grimaldi, relativa ad un viaggio di rientro in Italia che toccherà alcune città, tra cui Torino. Due pagine in-8, su bifolio. La missiva costituisce uno dei pochissimi documenti relativi a Filippo Francesco d’Este, naturale successore al marchesato di S. Giuliano ma che le fonti definiscono prematuramente 'istupidito'. Per questo motivo egli cedette il proprio posto al fratello minore Carlo Filiberto II d’Este (1678-1752) trascorrendo la propria vita nel feudo di Corteleona.
Clinio Cottafavi nelle sue ricerche storiche su San Martino in Rio, scriverà: "Il primogenito di Sigismondo terzo divenuto scemo ed aggravato da mille molestie, si era reso incapace di poter reggere i feudi: la sua posizione egli se l'aggravava anche sempre più con una vita scorretta e punto morale. Onde il padre suo nel 1727 prese a trattare con lui per la rinuncia del suo diritto di primogenito a Carlo Filiberto, l'unico degli altri suoi figli maschi, che gli fosse rimasto. E vi riusciva: con una convenzione, sotto scritta dalle parti in Corteolona, ove dimorava sempre Francesco Filippo con la sua donna, Luigia Sorbellini (in realtà Luigia Serbelloni), si stabiliva che alla morte di Sigismondo III, i diritti di primogenitura sarebbe spettati al terzogenito Carlo Filiberto. (Archivio Comunale di San Martino)". Claudio Donati nel suo lavoro di ricerca sul ramo degli Este di San Martino, scriverà: "Molte nubi si addensarono in questi primi decenni del settecento sui destini della famiglia: la morte dello zio Carlo Filiberto senza eredi legittimi nel 1714, il rimbecillimento del cugino Francesco Filippo nel 1715 quando era prossimo alle nozze con Luigia Serbelloni (costretta così a farsi monaca)..."