LA GIOIA A COLORI. VENETO BANCA ATTO II - I CAPOLAVORI Sessione unica
Thursday 29 February 2024 hours 18:00 (UTC +01:00)
Federico Barocci (1535 - 1612) , ambito di Sacra Famiglia
Federico Barocci (1535 - 1612) , ambito di
Sacra Famiglia
Inchiostro, matita, biacca e gessi su carta, applicata su foglio di rifodero in adesione a cartoncino
32,7 x 26,5
Altre iscrizioni: al verso della cornice, iscrizione a inchiostro nero "Morichi" (?)
Elementi distintivi: a lato della cornice una targhetta di collezione con recante il riferimento di inventario "241"
Provenienza: Conti Morichi, Macerata (possibile); Toraldo d'Aragnona, baroni di Badolato e principi di Massa Lubrense, per discendenza
Stato di conservazione. Supporto: 65% (rifodero, perdita di porzioni della carta, danni da tarli, umidità, roditori e sovraesposizione luminosa)
Stato di conservazione. Superficie: 75% (abrasioni, ondulature, danni da umidità, ritocchi e integrazioni)
La Madonna, coronata, sfoglia il Sacro Libro, tenendo Gesù al petto: Giuseppe ed un profeta (o un evangelista) osservano, con distanza emotiva - che suggerisce contemplazione e interrogazione - assai maggiore dello spazio fisico che li divide dall'evento. La scena è inquadrata da una tenda, secondo un espediente di derivazione veneta, mentre lo sfondo accenna alla scalinata di un tempio in via di costruzione. La venuta di Cristo, il legame della Madre e del Bambino e la fondazione della Chiesa sono proposti dal pittore come un fatto solo. Il tratto è efficace, la suggestione del movimento è ovunque, a partire da Maria che appare quasi sollevarsi, anche grazie alle abili lumeggiature a gessetto.
L'invenzione è certamente originale, come suggeriscono i numerosi pentimenti (tra tutti, la testa del Bambino e il piede del Santo), e la quadrettatura indica la destinazione in grande formato, verosimilmente per una pala d'altare.
Il foglio, anche nelle fisionomie, ricorda i modi di Federico Barocci - ecco l'impostazione della "Madonna col Bambino tra i Santi Geronzio e Maria Maddalena e una famiglia di devoti (Pio Sodalizio dei Piceni, Roma) -, ma se ne distanzia sul piano esecutivo, per la minore vaporosità e velocità, suggerendo una collocazione prossima alla prima attività del maestro, se non nella generazione precedente di artisti, fioriti tra Romagna e Marche.
Rilevante la annotazione "Morichi", al verso della cornice, che può rimandare alla famiglia comitale Morichi di San Ginesio, presso Macerata, fiorita intorno al 1520, quando la città divenne il principale centro politico e amministrativo delle Marche. Si ricordano almeno due soggiorni di Barocci a Macerata, il primo verso il 1585 ed il secondo, intorno al 1605, cui risale, secondo Bellori, una grande tela per l'altare maggiore della chiesa dei cappuccini, con la "Concezione, con gloria di angeli, San Francesco, San Giovanni Battista, San Bonaventura e San'Antonio da Padova (Giovanni Spadoni, "Federico Barocci a Macerata e il bozzetto di un quadro incendiato dai Francesi nel 1799", pp. 86-92, in "Studi e notizie di Federico Barocci", a cura della Brigata urbinate degli amici dei monumenti, Firenze, 1913).