Dipinti e Disegni Antichi Sessione unica
Wednesday 29 November 2023 hours 15:00 (UTC +01:00)
Attribuito a Giovanni Lanfranco (Parma, 1582 – Roma, 1647) - Venere dormiente con due amorini
Attribuito a Giovanni Lanfranco (Parma, 1582 – Roma, 1647) - Venere dormiente con due amorini
cm 123 x 175
olio su tela
Referenze fotografiche
Fototeca Zeri, scheda n. 51054 (come Giovanni Lanfranco in collezione privata piemontese, 1983)
Il dipinto è catalogato nell'archivio della Fototeca Zeri come opera di Giovanni Lanfranco (scheda n. 51054).
Stilisticamente l'opera trova un confronto stringente con la Morte di Cleopatra, oggi in Palazzo Barberini: la bellezza moderna del corpo di Cleopatra, solidamente scolpito e quasi ridotto a eleganti forme solido-geometriche, è la medesima della Venere, dolcemente distesa ad occupare tutta la diagonale del dipinto. Non passa inosservata anche la somiglianza delle fattezze dei due volti, tale da suggerire possa trattarsi della stessa modella. Certamente la modella della nostra Venere è la medesima utilizzata da Lanfranco per l'Armida raffigurata, sempre distesa, nel dipinto Il saluto di Rinaldo a Armida (scheda 11 in Giovanni Lanfranco. Un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli, catalogo della mostra a cura E. Schleier, Milano 2001, p. 280).
Il medesimo soggetto si ritrova anche nella Venere dormiente con due puttini in un paesaggio, eseguita da Lanfranco nel 1632-34 e conservata al Blanton Museum of Art di Austin (Texas); tale opera è stata identificata con il dipinto descritto più volte negli inventari Barberini, tra cui quello dei beni di Maffeo Barberini, redatto dopo il 1672, in cui si elenca "una Venere p longo che dorme con due Amorini longa p.mi 5 e alta p.mi 3 incirca con Cornice liscia dorata mano del Lanfranchi" (scheda 84 in Giovanni Lanfranco. Un pittore barocco tra Parma, Roma e Napoli, catalogo della mostra a cura E. Schleier, Milano 2001, p. 280). Rispetto a questo dipinto, il nostro ha una composizione diversa: la Venere è distesa da destra verso sinistra e i due putti, intenti a coprire delicatamente la dea addormentata, chiudono la scena da due posizioni opposte, uno in alto a destra e l'altro in basso a sinistra; nel dipinto del museo americano gli amorini sono l'uno affianco all'altro e, da dietro, osservano la dea. Si segnala, infine, che la Venere di Austin presenta un volto stilisticamente atipico per la produzione di Lanfranco che, invece, nel dipinto offerto nel lotto è caratteristico dello stile del maestro.