#75: Antiquariato e Arte e Ceramica Siciliana #75: Antiquariato e Arte e Ceramica Siciliana
Friday 27 October 2023 hours 16:30 (UTC +01:00)
Gaspare Da Pesaro (attribuito a) (Operante a Palermo 1413-1461) - Madonna in trono col Bambino tra i SS.Giovanni e Girolamo
Gaspare Da Pesaro (attribuito a) (Operante a Palermo 1413-1461) - Madonna in trono col Bambino tra i SS.Giovanni e GirolamoCm 42,5x32,5Tempera su tavolaPresente expertise del Prof. Claudio Strinati :
"La tavola raffigurante la Madonna in trono col Bambino tra i Ss. Giovanni Battista e Girolamo ( tempera su tavola, cm 42,5 x 32,5) è un’opera inedita databile, per motivi stilistici e con relativa approssimazione, al primo quarto del secolo quindicesimo e attribuibile, sia pur per via indiziaria in mancanza di confronti certi, a Gaspare da Pesaro, un pittore attivo lungamente nel meridione d’ Italia, attestato da numerose carte d’archivio e testimonianze manoscritte e poi a stampa delle fonti che ci informano della sua attività, ma di cui non rimane neppure un’ opera certa, per firme o documenti. E tuttavia gli indizi che si riscontrano nel dipinto possono far pensare che ci troviamo di fronte ad un’opera di qualità finissima nonché di eccellente conservazione e di rilevante interesse storico-artistico, probabilmente di mano di questo mitico pittore. Le fonti ci permettono, infatti, di inquadrare prima di tutto i termini cronologici sicuri del suo lavoro. Nato nell’ ultimo decennio del secolo quattordicesimo, il pittore e miniatore Gaspare da Pesaro morì nel 1461 dopo una carriera fervida e onorata anche da grandissimi committenti come il re di Napoli Alfonso il magnanimo che lo invitò alla corte di Gaeta per affidargli un incarico inerente alle sue competenze di miniatore che, per quel tempo, significava la fornitura sia di opere su carta sia di dipinti su tavola di piccolo o piccolissimo formato, idonei ad essere collocati su una scrivania o in uno studiolo. Specialista della pittura sacra, soprattutto dei Gonfaloni e degli Stendardi, ma specializzato anche in opere di minore formato e di elegante iconografia, Gaspare da Pesaro fu certamente un esponente di spicco di quella scuola marchigiana del Quattrocento che annovera una serie di figure rimarchevoli, tra cui Giovanni Antonio da Pesaro nella prima metà fino a Nicola di Maestro Antonio da Ancona nella seconda metà. Lo stile del nostro quadro, qui in esame, è prettamente marchigiano, con un misto di naturalismo (il bellissimo e tornitissimo bambino e il volto quasi sferico della Madonna) e tendenza goticheggiante astraente (la figura del Battista così emaciata o l’ arguto san Girolamo intento nella lettura). Queste figure appartengono ad una tipologia di immagini che caratterizzano tutta la cultura dell’area adriatica influenzata solo parzialmente dalla scuola veneziana ma partecipe anche di quella cultura dalmata che fu così determinante per un altro veneto-marchigiano eccelso, Carlo Crivelli col quale il nostro dipinto ha qualche punto di contatto. La tradizione attribuisce, sovente con scarso fondamento, a Gaspare da Pesaro opere molto diverse tra loro, tra cui addirittura il Trionfo della Morte di Palermo. Nondimeno l’appartenenza della nostra tavola alla cultura marchigiana adriatica sembrerebbe lampante, mentre l’impossibilità di condurre confronti convincenti con altre opere di autori acclarati, induce a pensare di trovarsi di fronte ad un artista insigne si, ma largamente dimenticato dalla storiografia. Tutte queste deduzioni mi portano, allora, a pensare che l’identikit probabile di Gaspara da Pesaro possa coincidere con quello che si vede nel nostro quadro. Il nitido baldacchino fa pensare, peraltro, alla pittura processionale di cui Gaspare da Pesaro fu noto maestro e l’idea, da autentico miniatore, di non dipingere il nimbo della Vergine ma di ricavarlo dal fondo oro su cui l’intera tavola è dipinta, sembrerebbe un escamotage raffinato ed elegante, degno di una mente pittorica colta. Quel misto di ironico e insieme di solenne, è caratteristica peculiare di questa arte adriatica e un certo rapporto con l’altro famoso pesarese del tempo, Giovani Antonio, rende ancor più plausibile l’identificazione del nostro quadro con questo sconosciuto ma notevole pittore. E ancor più interessante è apprendere dalle fonti che Gaspare, nel primo periodo della sua attività fu in stretti rapporti di collaborazione con un pittore, di cui pure ignoriamo tutto, chiamato Niccolò di Magio, senese. E un certo influsso dell’ambiente senese del primo Quattrocento è pure presente nella nostra opera qui in esame. Le prime notizie che abbiamo di Gaspare sono inerenti al suo primo matrimonio contratto nel 1415. Sembra probabile che il nostro dipinto sia databile proprio in quel torno di tempo."