Dipinti Antichi Prima Sessione: Lotto 1-182
Tuesday 15 October 2013 hours 15:00 (UTC +01:00)
Luca Giordano e bottega(Napoli 1634-1705)DIANA E ENDIMIONEolio su tela, cm...
Luca Giordano e bottega
(Napoli 1634-1705)
DIANA E ENDIMIONE
olio su tela, cm 82x152,5
Inedito e di provenienza antica non accertata, il dipinto che qui si presenta costituisce una nuova e originale versione di un tema tratto dalla mitologia classica, altre volte affrontato da Luca Giordano a partire dalla metà degli anni Settanta ma con diversa modalità.
La nostra tela differisce infatti dalla più nota redazione del Museo di Castelvecchio a Verona e da due sue varianti in collezioni private non solo per il formato oblungo e le dimensioni più contenute, quanto per la raccolta intimità dei suoi personaggi, inquadrati a distanza ravvicinata e quasi privi di ambientazione paesistica. Si riferisce a questa composizione il foglio già a Londra presso Katherine Bellinger nel 1988 (Italian Drawings, n. 26; matita, penna e inchiostro nero, mm. 176x244) in cui la scena, incorniciata a matita, risulta identica alla nostra anche nel taglio inconsueto dei cani da caccia, le cui teste sporgono appena oltre il margine dell’inquadratura.
Nel pubblicare il disegno londinese Giuseppe Scavizzi (New drawings by Luca Giordano, in “Master Drawings” XXXVII, 1999, 2, pp. 116-17 e fig. 24) lo riteneva una prima idea, poi ulteriormente rielaborata, per il dipinto di Castelvecchio e ne agganciava quindi la datazione a quest’ultimo, tra il 1675 e il 1680, un’opinione ripetuta negli ultimi aggiornamenti al catalogo dell’artista (Oreste Ferrari – Giuseppe Scavizzi, Luca Giordano. Nuove ricerche e inediti, Napoli 2003, p. 111, D 087, illustrato a p. 228). Il ritrovamento del dipinto qui offerto in una raccolta privata corregge in parte questa ipotesi, consentendo di stabilire un nesso ben più immediato con il foglio in questione. Una datazione del nostro dipinto e del suo studio preparatorio nella prima metà degli anni Settanta (e dunque più vicino a quanto proposto per il disegno da Walter Vitzthum in una comunicazione privata alla galleria londinese) sembra comunque suggerita dal confronto con le due storie di Mosè a Pommersfelden, che al pari della nostra presentano un taglio ravvicinato dei suoi protagonisti, dilatati fino ad occupare per intero l’inquadratura. Il biondo Endimione addormentato è poi ripreso, oltre che nelle già citate versioni dello stesso tema, nella figura di Costantino abbandonato nel sonno nel dipinto di tale soggetto in collezione privata veneziana, del 1675-80 (O. Ferrari-G. Scavizzi, Luca Giordano, Milano 1992, A 297, fig. 401).