Asta Giudiziaria del 18/12/2013 - I. Dipinti e Disegni, Incisioni et alia, Sculture Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 137
Wednesday 18 December 2013 hours 18:00 (UTC +01:00)
MATTIA PRETI (16131699) L’anima di fronte ai vizi o Allegoria della...
MATTIA PRETI (16131699)
L’anima di fronte ai vizi o Allegoria della educazione di un giovane cavaliere, 1635-1640
Olio su tela, 171,2x138,5 cm.
Motto autografo: “SUADENT ILLAE EGO GENIUS TRAHO”
Provenienza: Semenzato, Venezia, 7.12.1997, l. 75 (€ 90.707); Collezione privata, Bari; Collezione Crespi, Italia; Chaucer Fine Arts & Galleri Gasparrini, Londra
Bibliografia: M. Marini in, Strinati, Marini, Ippoliti, Mattia Preti Disegno e colore, Catanzaro, 1999, p. 38
J. T. Spike, Mattia Preti. Catalogo Ragionato dei Dipinti, Firenze, 1999, p. 378
Elementi distintivi
Una targa metallica recita “Mattia Preti”
Stato di conservazione
Segno: 60% (consunzione della piccola pittorica a seguito di pulitura; integrazioni, per esempio sul petto della figura femminile a destra e sulla parte alta del vestito della figura femminile a sinistra; sporchi; presenza di vernice che maschera parzialmente i restauri)
Supporto: 60% (telaio sostituito, rintelo maldestro e conseguente schiacciamento della
pellicola pittorica)
La tela è stata pubblicata da Maurizio Marini nel 1999 e dunque inserita da John Thomas Spike nel Catalogo Ragionato dell’artista.
L’autografia è stata confermata su base fotografica da Claudio Strinati, con datazione alla fase giovanile “fortemente caravaggesca e debitrice anche all’influsso del caravaggismo francese e della pittura bolognese di ambito carraccesco”. Strinati la considera un “Autentico capolavoro, concettoso (la chiave di lettura è nel motto iscritto nel cartiglio SUADENT ILLAE EGO GENIUS TRAHO)” raffrontandola con “alcune delle opere cruciali della giovinezza di Mattia tra le più note e sicure come il grandioso Concerto nella collezione Doria Pamphilj a Roma”.
L’invenzione pretiana della composizione è accettata da Stefano Causa, mentre la autografia dell’opera è stata confermata da Keith Sciberras, a seguito di recente esame dal vero.
Sciberras posticipa leggermente la datazione dell’opera, rispetto a Strinati, “al periodo 1635-1640, precisamente quando il pittore iniziava ad allontanarsi dalla sua prima maniera caravaggesca e a cercare altre fonti”.
Ringraziamo gli specialisti menzionati per il prezioso supporto nella schedatura dell’opera.
L’opera è accompagnata da expertise di Keith Sciberras e parere di Claudio Strinati.