ASTA 345 - ARTE ANTICA I tornata, lotto 1-103
Tuesday 14 December 2021 hours 11:00 (UTC +01:00)
ARTISTA TOSCANO DEL XVI SECOLO - Madonna con il bambino, San Giuseppe e gli angeli. .
ARTISTA TOSCANO DEL XVI SECOLO Madonna con il bambino, San Giuseppe e gli angeli. . Olio su tavola. Cm 88,50 x 114,50 x 3,00. L’opera è riconducibile alla cerchia di Santi di Tito (1536-1603), pittore ed architetto che divenne una personalità di spicco nella Firenze e la Toscana della seconda metà del Cinquecento.
Santi di Tito propose all’interno della prolifica produzione perlopiù di opere devozionali una formula stilistica dai toni contenuti rispetto le stravaganze manieriste dell’epoca, in pieno rispetto delle richieste avanzate dalla chiesa dopo il Concilio Tridentino, presentando una pittura funzionale “Biblia pauperum”, riflettendo sul classicismo in virtù della frequentazione dei pittori raffaelleschi durante il suo soggiorno romano dal 1558 al 1564, unito alla sobrietà compositiva dell’arte fiorentina del primo Cinquecento.
Tali elementi assicurarono un vasto consenso presso la committenza pubblica e privata, avviando di fatto una riforma stilistica, fusione dell’eccellenza del disegno con coloriti vividi dalle cromie lievemente cangianti e dalla resa anatomica rigorosa, ispirando l’invenzione artistica degli artisti formatosi presso la numerosa bottega.
Il dipinto si accosta per le similitudini stilistiche con l’opera dell’allievo Cosimo Gamberucci (notizie dal 1580-1621), rinomato per l’eccellenza della linea disegnativa, le figure dal gusto arcaizzante, pervase da un senso di grazia ed eleganza nelle attiitudini e nelle fisionomie ed una certa concretezza artificiosa nei panneggi, interpretabile come desiderio di semplificazione devozionale richiesta dalla committenza in linea con lo spirito post tridentino.
Il dipinto a soggetto di una Natività, ritrae una Madonna detta dell’Umiltà, seduta in terra con in grembo il Bambino dormiente, al lato un cuscino-giaciglio bianco, simbolo di purezza, l’inedito dettaglio costituito dal tener in mano il rotolo delle Sacre Scritture (solitamente tenuto da Gesù secondo la “traditio legis”); al suo fianco San Giuseppe e due angeli di cui uno orante, come vittorie alate.