Lot 589 | Paesaggio, Metà XX Secolo

Bertolami Fine Art - Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma
WEB AUCTION 91 - OPERE SU CARTA. DISEGNI, GRAFICA E MULTIPLI D'AUTORE CON UNA SEZIONE DI FOTOGRAFIE SESSIONE UNICA
Thursday 1 October 2020 hours 14:00 (UTC +01:00)

Paesaggio, Metà XX Secolo

Renzo Biasion

Paesaggio, Metà XX Secolo
Incisione in bianco e nero su carta, 29,2 x 22,3 cm
Landscape è una bellissima incisione in bianco e nero su carta, realizzata a metà del XX secolo dall'artista italiano Renzo Biasion (Treviso, 1914 - Firenze, 1996).


Firmato a mano a matita sul margine inferiore destro.


Questa prova d'artista rappresenta un paesaggio naturale con alcune case in lontananza e una ferrovia che corre lungo un sentiero con un segno forte e sicuro e un eccellente inchiostrazione.


Renzo Biasion (Treviso, 1914 - Firenze, 1996)

Nato a Treviso nel 1914, si trasferisce a Venezia dove si diploma alla scuola d'arte locale e insegna disegno nelle scuole secondarie. Nel 1940, quando l'Italia entrò nella seconda guerra mondiale, combatté sul fronte greco-albanese come sottotenente della fanteria e iniziò a scrivere un diario di guerra che sarebbe poi andato perso. Dopo la campagna greca, fu trasferito, con le truppe tedesche, a Creta. Con l'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre 1943 e lo scioglimento dell'esercito italiano, fu fatto prigioniero dai tedeschi e mandato nei campi di concentramento prima nei Paesi Bassi, poi in Polonia e Germania. Durante la sua prigionia, fece disegni di birra chiara e ritratti dalla vita di soldati italiani e tedeschi, e iniziò anche a scrivere un diario della prigione. Nel 1944, riuscì a fuggire e tornò in Italia.


Dopo la guerra, Biasion riprese a insegnare ed espose alcune opere in una galleria d'arte veneziana, suscitando l'apprezzamento del poeta e saggista Sergio Solmi. Le tragiche esperienze di guerra e prigionia sono trasfuse in scritti, disegni, dipinti e incisioni. Cominciò anche a comporre una serie di storie, ugualmente ispirate ai ricordi della guerra, che avrebbero dato vita a Sagapò, un romanzo che Elio Vittorini aveva stampato nella collezione I Gettoni di Einaudi nel 1953. Ed è a Sagapò (in greco ti amo ), la sua opera letteraria più famosa, a cui il film mediterraneo ha ispirato, diretto nel 1991 da Gabriele Salvatores, vincitore dell'Oscar per il miglior film in lingua straniera nel 1992.


Numerose collaborazioni come critico artistico e letterario in periodici come Il Verri, Le Vie d'Italia, giornali: Gazzetta del popolo, Il Resto del Carlino, Corriere d'Informazione. Sul settimanale Oggi, ha curato una colonna d'arte per trentacinque anni ".
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