Lot 0242 | DA VOLTRI NICOLÒ

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Asta di Antiquariato, Dipinti del sec.XIX e Arte Orientale Asta di Antiquariato, Dipinti del sec.XIX e Arte Orientale
Tuesday 3 December 2019 hours 15:00 (UTC +01:00)

DA VOLTRI NICOLÒ

DA VOLTRI NICOLÒ (-)
(Attivo a Genova 1386-1417)
Vergine col Bambino e angeli
Tempera su tavola cm 123 x 77 (ovale)
Opera sottoposta a notifica da parte della Soprintendenza ai beni archeologici ed artistici
Provenienza: Torino Collezione Gualino; Genova mercato antiquario; Genova Collezione Aldo Zerbone

Esposizioni:
Genova 1952; Genova 1956

Bibliografia:
A. Morassi Capolavori della pittura a Genova Milano-Firenze 1951 p. 10 (come Nicolò da Voltri);
P. Rotondi in La Madonna nell'arte in Liguria. Dipinti e sculture dal sec. XIII al XVIII catalogo della mostra Genova 1952 cat. 9 tav. 11 (come Taddeo di Batolo);
P. Rotondi Bottega di Nicolò da Voltri: Madonna con Bambino in Mostra di Opere restaurate Genova 1956 n. 4 pp. 16-17 (come Taddeo di Bartolo);
F.R. Pesenti Un apporto emiliano e la cultura figurativa locale in La pittura a Genova I Genova 1970 p. 74 (come Nicolò da Voltri); pp. 49-74 (ed. 1987 p. 69);
M. Migliorini Aggiunte a Nicolò da Voltri in 'Studi di storia delle arti' 1 1977 p. 61;
G. Algeri Nuove proposte per Giovanni da Pisa in 'Bollettino d'arte' 47 1988 p. 48 n. 30;
G. Algeri Ai confini del medioevo in G. Algeri A. De Floriani La pittura in Liguria. Il Quattrocento Genova 1991 fig. 50 p. 56 note 68 e 69 p. 97.

Il dipinto reso noto dal Morassi nel 1951 come opera di Nicolò da Voltri fu poi assegnato da Pasquale Rotondi a Taddeo di Bartolo in occasione della rassegna genovese dedicata a La Madonna nell'arte in Liguria del 1952. Mentre lo studioso riproponeva tale attribuzione nel 1956 Franco Renzo Pesenti qualche anno più tardi (1970) ripropose il nome di Nicolò. In favore del voltrese si è infine esplicitamente espressa Maurizia Migliorini (1977) che ha segnalato la presenza sul drappo che compare alle spalle della Vergine del motivo floreale che ricorre in quasi tutte le opere del pittore.
Da ultimo Giuliana Algeri ha nuovamente sottoposto a vaglio critico l'opera confermando il nome di Nicolò da Voltri: 'Certamente concepito come scomparto centrale di un polittico di non piccole dimensioni - è infatti privo delle due porzioni angolari eliminate quando in antico si diede la forma ovale alla tavola e fu ridotto nella parte bassa in quanto la Vergine era probabilmente raffigurata a figura intera - il dipinto raffigura la Vergine assisa su un pancone ligneo simile nell'essenziale struttura a quello su cui siede santa Caterina nel dipinto di Barnaba' da Modena di collezione privata (Algeri 1991 fig. 10) 'mentre al modello dato dallo stesso pittore nella Madonna di Ventimiglia (ibidem fig. 4) si ispirano sia la vigorosa immagine del Bambino sia i due angeli che sorreggono alle spalle della Vergine un prezioso drappo sul quale è espresso lo stesso motivo floreale che orna il manto della Madonna nel dipinto della chiesa di San Rocco (Algeri 1991 p. 56 e nota 69 p. 97). La studiosa ravvisa quindi una palese eredità del pittore modenese nell'impianto compositivo e suggerisce di collocare l'opera come quella di S. Rocco (ibidem. fig. 49) non oltre la metà dell'ultimo decennio del Trecento' (ibidem p. 56).
Con comunicazione scritta del 14 marzo 1968 Roberto Longhi oltre a osservare alcuni curiosi errori nella scritta mistica del cartiglio - ego smu invece che sum lux mondi invece di mundi - sinteticamente illustra lo stile di Nicolò che 'si manifesta un tributario dello stile arcaizzante diffuso in Liguria dal passaggio e
dalle soste dell'emiliano Barnaba da Modena e del senese Taddeo di Bartolo'; altrove noterà che 'Nicolò
converte i modelli senesi ed emiliani in una cifra quasi bizantina adatta alla devozione orientaleggiante della città' (R. Longhi Progetti di lavoro di Roberto Longhi Genova Pittrice in 'Paragone' n. 349 marzo 1979 p. 4).

Anna Orlando 1993/1995