Asta di Antiquariato, Dipinti Antichi e del XIX secolo Sessione Unica - Prima Parte - dal lotto 1 al lotto 271
Monday 18 April 2016 hours 16:00 (UTC +01:00)
Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino Cento 1591-Bologna 1666 San...
Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino Cento 1591-Bologna 1666 San Giovanni Battista visitato in carcere da Salomè La scena raffigura il Santo imprigionato all’interno di un cupo ambiente, schiarito appena dalla luce che filtra attraverso le sbarre di un’inferriata da cui si affaccia Salomè. Come sappiamo dal racconto biblico, la testa del Battista sarebbe stata richiesta nel corso di un banchetto come premio per la danza della principessa che, quasi pentita di essersi resa protagonista di una simile barbarie, si reca nel carcere per conferire con Giovanni e guardarlo un’ultima volta in volto. Egli tuttavia è sdegnoso e la barriera d’indifferenza che oppone alla giovane figlia di Erodiade è resa ancor più evidente dal rossore diffuso sulle falangi delle dita della fanciulla, che preme le pallide mani sulle sbarre, quasi a significare l’energia che infiamma il suo pentimento. E’ stato scoperto che, fino ad oggi, questo soggetto è stato menzionato in vecchi documenti almeno per tre volte. In primo luogo, un quadro descritto come ‘San Giovanni Battista con Erodiada’ è elencato nelle volontà di un tal Stefano Scaruffi da Reggio nell’Emilia nel 28 Luglio del 1621 come “donatomi dal pittore Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guerzino di Cento”. In secondo luogo, una descrizione dello stesso soggetto (“San Giovanni in carcere Mezo quadro bislongo, del Guerzino da Cento”) compare nel testamento del vescovo (Marchese) Paolo Coccapani di Reggio Emilia, il 3 dicembre 1647. Un’ulteriore menzione si ha in una nota risalente al 1670 circa ed inviata al collezionista siciliano don Antonio Ruffo, da Abram Brueghel, suo agente a Roma, come “del Guercino di p.ma maniera di 3 p.mi S.Gio. in Prigione con una Donna Che lo Tenta”. Il dipinto qui proposto fu oggetto di un approfondito studio da parte di Roberto Longhi, riassunto da una lettera al proprietario nel 1960 in cui viene dichiarato: “…In quanto all’autore è certissimo che esso ne è il Guercino (Gio.Francesco Barbieri) che qui ci offre una delle più belle espressioni di quel suo periodo romano…”). Successivamente completò l’argomento con una lettera del 22 Ottobre 1968 dove comunicò al possessore dell’opera quanto segue: ”Nel prossimo numero della mia rivista Paragone pubblicherò (senza indicazione del proprietario) il suo dipinto del Guercino esprimendo il parere che esso è anche superiore a quella della collez. Mahon; ed è la pura verita!…”. Bibliografia. Paragone n° 19, 1968-2, Arte. I Dipinti del Guercino. Luigi Salerno, Ugo Bozzi Editore. Olio su tela. Misure cm 100 x 75