Asta N. 14 - Arte Antica, Moderna e Contemporanea Prima Sessione - dal lotto 1 al lotto 139
Wednesday 17 December 2014 hours 15:30 (UTC +01:00)
ALESSANDRO TURCHI, detto l’Orbetto Verona 1578 - Roma 1649 Cristo e...
ALESSANDRO TURCHI, detto l’Orbetto Verona 1578 - Roma 1649 Cristo e l’Adultera Olio su tela, cm 111,5 x 82 Come noto Alessandro Turchi, detto l’Orbetto, fa parte del gruppo dei pittori veronesi che a Roma si avvicinano al naturalismo caravaggesco passando attraverso il filtro del Borgianni e del Saraceni. Quest’alchimia determina la nascita di un linguaggio che si potrebbe definire una sorta di caravaggismo classicista, depurato dai toni drammatici del Merisi e più orientato a un cromatismo luminoso e netto, ad espressioni pacate. I tre veronesi cominciano a lavorare proprio con il Saraceni nel 1616 presso la Sala Regia del Qurinale, esperienza fondamentale per la maturazione di questa nuova e precoce forma di caravaggismo. Dal 1616 in poi il Turchi soggiornò stabilmemnte nella città papale stabilendosi, come ricorda Marini, nel rione della parrocchia di Santa Maria del Popolo. L’Orbetto diventa subito un maestro molto inserito nel contesto romano, come provano l’elezione a principe dell’Accademia di San Luca nel 1637 e la successiva nomina in qualità di membro dell’Accademia dei Virtuosi al Pantheon. La tela in esame può essere datata secondo Marini tra il 1625 e il 1628, nel periodo quindi maturo dell’Orbetto a Roma e nella fase determinante del rapporto con Ciriaco Mattei; qui il suo stile assume caratteri ben consolidati nei termini di un caravaggismo ossequioso e stemperato. I confronti tra il Cristo e l’Adultera in esame e le opere certe dell’Orbetto sono molteplici: si può citare la stringente assonanza tra l’Adultera del nostro e l’Allegoria della Carità conservata alla National Gallery of Victoria in Australia, o con la bellissima Santa Maria Maddalena penitente alla Pinacoteca di Brera di Milano. La tipologia dolce e solida del volto femminile dell’Adultera si ritrova anche nella straordinaria tela con Ercole ed Onfale conservata presso la Alte Pinakothek di Monaco di Baviera. Il dipinto è in ottimo stato di conservazione.