Lot 54 | Toni Benetton (1910 - 1996) Croce greca, 1968

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BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA SESSIONE UNICA
Thursday 20 March 2025 hours 18:00 (UTC +01:00)

Toni Benetton (1910 - 1996) Croce greca, 1968

Toni Benetton (1910 - 1996)
Croce greca, 1968
Ferro tagliato a caldo, forgiato e sagomato
210 x 210 x 5 cm

Bibliografia: Catalogo generale “ XVIII Biennale d’Arte Triveneta”, 1969; C. Munari in G. Mandel, L. Rossi Bortolatto, C. Munari ed altri, testi di, "Toni Benetton", Treviso, 1970; G. Marchiori, F. Solmi, G. Mazzotti e L. Rossi Bortolatto, testi di, "Toni Benetton oggi", Treviso, 1975; "Toni Benetton. 50 anni 'A tu per tu' con il ferro 1936-1986, Castelfranco, 1986; F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 119, 132, 134, 264, 265, 337, 341, 365, scheda 192; F. Licht, L. Rossi Bortolatto ed altri, testi di, “Toni Benetton”, Treviso, 1992; G. Campolieti, "Fouoweme", anno IV n. 37, nov. 1992, p. 50
Esposizione: XVIII Biennale d’arte Triveneta,”sala ragione”, Padova, 1969; Rotonda della Besana, Milano, 1970; Giardino del Giorgine, Castelfranco Veneto, 1986; Aerostazione internazionale, Marco Polo, Venezia, 1992; Castello di Pergine, Trento, 1995; Centro storico, Stia, 1993; Union Lido, Venezia, 1999; Opere nella città di Treviso, 2002-2003; Spinearte, Venezia, 2003
Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton

Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 90%

Dopo essersi sperimentato nelle grandi sagome ispirate a figure umane e animali, Benetton si rese conto che nella dimensione monumentale le sue opere diventavano enormi masse scure. Decise così di utilizzare diversamente il rapporto tra vuoto e pieno, rendendo protagonista la luce all'interno della struttura metallica. In questa opera - una grande lastra tagliata in forgia a colpi di scalpello e ricomposta in modo non diverso, per esempio, dalle coeve "Persiane" di Tano Festa - Benetton prima incornicia la luce, creando un vero e proprio quadro in cui la scultura è assenza e presenza nello stesso tempo (ecco allora il parallelo con le sculture invisibili cui Gino De Dominicis lavora proprio dal 1968), e poi ne accentua la leggerezza lasciando aperto l’angolo superiore a sinistra. Il titolo - "Croce greca" - non risale a Benetton, ed in effetti è una pura suggestione derivante dalla visione dell'opera, e delle sue quattro braccia uguali con la luce al centro. L'opera non ha significato religioso ma è una riflessione sulla forma.
Sul rapporto tra titoli (peraltro variabili) e opere, l'artista era stato molto chiaro: "Lascio agli altri il compito di mettere il titolo alle mie cose e mi diverto in questa caccia alla definizione; alla fine ognuno vede quello che vuole o, forse, quello che vuole sognare" (Toni Benetton, "Segni e sogni: pensieri e disegni di Toni Benetton", Mogliano Veneto, 1995, p. 6)

Nota bene: l'opera è collocata presso la parte privata di Villa Marignana a Mogliano Veneto.

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