BENETTON, IL FERRO E L'ANIMA SESSIONE UNICA
Thursday 20 March 2025 hours 18:00 (UTC +01:00)
Toni Benetton (1910 - 1996) Cigno. Sintesi animale, 1972
Toni Benetton (1910 - 1996)
Cigno. Sintesi animale, 1972
Ferro modellato a caldo
53 x 40 x 35 cm
Bibliografia: F. Batacchi, "Benetton 1. Il Ferro", Venezia, 1990, pp. 368, 369 scheda 231; "Toni Benetton, Plastiky a Kresby", M. Kleckarovà, a cura di, "Toni Benetton Plastiky a Kresby", Olomouc, 2003, p. 28
Esposizione: Palagio Fiorentino, Stia, 2000; Muzeum Komenského, Prerov (Cecoslovacchia), 2003; Lidicka Gallerie, Lidice (Cecoslovacchia), 2003; Severočeské Muzeum, Liberci (Cecoslovacchia), 2003
Certificati: Certificato di Ada Allegro Benetton, curatrice dell'archivio Benetton
Stato di conservazione. Supporto: 95%
Stato di conservazione. Superficie: 95%
L'opera appartiene ad una serie dedicata per lo più a volatili - cigni, papere ed altri - con corpo massiccio rispetto alle altre "Sintesi di animale" in ragione della lastra utilizzata. Qui, il cigno si presenta immerso nell'acqua con solo una parte della schiena e il lungo collo che sporgono. Come in "Verso lo spazio", la scultura del 1959 in cui la lastra è tagliata nelle sagome che si proiettano fuori dal piano, anche qui si parte da una superfice rispetto alla quale il collo del cigno, che è anche memoria di un giglio, afferma con eleganza quasi art nouveau la verticalità. L'espediente era già stato utilizzato, per esempio da Duilio Cambellotti nella "Conca dei bufali" (1910), ma con un tono naturalistico. In Benetton, invece, l'uso delle forme animali si mostra come espediente per aiutare l'osservatore, attraverso la memoria di una immagine familiare, a comprendere le forme pure.