Lot 0021 | DIPINTI

Casa d'Aste Martini - C.so Cavallotti 76, 18038 Sanremo
IMPORTANTI OPERE D'ARTE Sessione unica
Thursday 13 June 2024 hours 15:00 (UTC +01:00)

DIPINTI

Bernardo Strozzi (1581-1664)
Filosofo
olio su tela
cm 90x70

L'opera è corredata da una scheda critica di Camillo Manzitti.

La raffigurazione a mezzo busto di santi filosofi e anacoreti secondo la più usuale iconografia controriformistica veniva richiesta molto spesso a Bernardo Strozzi che vi eccelleva per il vigore espressivo ch'egli sapeva infondere ai volti campioni d'una umanità interpretata con grande realismo aliena da qualunque patetismo convenzionale e di maniera ma dove la severa espressività accentuava negli incarnati solcati da rughe profonde e nelle folte barbe che infondevano ai volti accenti d'importanza e solennità.
Fondamentale soprattutto negli anni maturi cui quest'opera (olio su tela cm 90x70) indubbiamente va riferita è l'utilizzo della luce appreso agli inizi dallo studio di opere appartenenti alla corrente caravaggesca che lo Strozzi ebbe modo d'ammirare nelle ricche quadrerie genovesi. Qui la luce scende obliqua come quella che s'indovina proveniente da una sorta di lucernaio a svelare nell'antro severo un'immagine viva e un atteggiamento di assorta meditazione di un anziano personaggio che l'assenza di aureola suggerisce d'identificare come un probabile filosofo immerso nella lettura del pesante volume.
La straordinaria maestria di Bernardo esprime nelle pennellate veloci e materiche con cui egli esalta con grande efficacia i tratti più espressivi d'ogni particolare dell'opera attraverso una pittura di macchia veloce e priva di rifiniture e correzioni per un uso strutturale del colore che costruisce la forma senza ricorrere all'aiuto del disegno preliminare a crearne i limiti delle campiture.
Grazie alla spavalda sicurezza d'esecuzione è possibile seguire facilmente l'intero percorso delle pennellate che intersecano e sovrappongono l'una all'altra senza amalgamarsi ognuna con infallibile coerenza e costante funzionalità all'innato senso della forma di Bernardo una sommarietà che nulla concede mai alla casualità.
Se l'evoluzione progressiva del pittore è facilmente riconoscibile nello stile che ne caratterizza le opere lungo il percorso della sua prima attività a partire dall'ultima fase del terzo decennio i suoi modi variano ormai di poco. Non è dunque sempre agevole distinguere quanto prodotto negli ultimi anni genovesi dai lavori eseguiti a Venezia dove Bernardo si trasferisce nel 1633 per fuggire dalla persecuzione dei frati Cappuccini che volevano riportarlo alla vita conventuale.
In questo dipinto tuttavia il plinto architettonico sullo sfondo elemento inusuale nelle opere genovesi quando Bernardo raffigurava i personaggi su sfondo scuro totalmente privo di dettagli accessori secondo l'esempio di Caravaggio sembra suggerire un'appartenenza di quest'opera ai più maturi anni veneziani.