MERAVIGLIE ATTO II. LA GIOIA A COLORI. I. PARTE PRIMA Sessione unica
Monday 13 May 2024 hours 15:30 (UTC +01:00)
Luigi Serena (1855 - 1911) Ritratto di donna con velo bianco, 1880-1885
Luigi Serena (1855 - 1911)
Ritratto di donna con velo bianco, 1880-1885
Matita e carboncino su carta
60,5 x 45,7 cm (luce)
Firma: “L Serena” al recto
Elementi distintivi: sul verso, etichetta della Banca Popolare di Asolo e Montebelluna con riferimenti di inventario
Provenienza: Banca Popolare di Asolo e Montebelluna; Veneto Banca SpA in LCA
Bibliografia: O. Stefani, "Luigi Serena 1855-1911", Ponzano Veneto, 2006, pp. 169 e 174, ill. 139
Stato di conservazione. Supporto: 80%
Stato di conservazione. Superficie: 80% (foxing)
Luigi Serena, pittore d'elezione della borghesia trevigiana a cavallo tra '800 e '900, non ebbe allievi diretti, ma fu ammirato dagli artisti più giovani per il suo spirito bohémien e antiborghese, anche quale riferimento morale, diventando una pietra miliare nell'orizzonte artistico della Marca. Saranno proprio gli artisti dell'avanguardia, in testa Arturo Martini, a promuovere la mostra postuma di Serena poco dopo la sua morte nel 1911. Pur operando prevalentemente in provincia, l'artista partecipò con successo alle più importanti esposizioni del tempo: a Venezia (1881), Milano (1883), Torino (1884), Firenze (1886), Parigi (1888) e Monaco (1890). Fu tra gli invitati alla Biennale veneziana del 1897 (Eugenio Manzato, "Treviso", in "La Pittura in Italia. L'Ottocento", Milano, 1990, p. 213).
Il foglio è stato identificato da Eugenio Manzato nel 2002. «Dopo aver studiato attentamente il soggetto, Serena mette in luce, senza alcuna esitazione, caratteristiche fondamentali dell'aspetto fisico e caratteriale di un essere umano. (...) Nel ritratto di donna con velo bianco, Serena ritrae magistralmente una figura dai tratti quasi popolareschi, con sensibilità pittorica in quanto le varie gradazioni chiaroscurali richiamano varie intensità cromatiche, le quali conferiscono all'espressione psicologica della donna una nota di assorta e spirituale intensità emotiva» (O. Stefani, "Luigi Serena 1855-1911", Ponzano Veneto, 2006, p. 169).