Lot 354 | Guglielmo Ciardi (1842 - 1917) Laguna, 1880

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Meraviglie Atto II. La Gioia a colori. II Sessione unica
Wednesday 15 May 2024 hours 15:30 (UTC +01:00)

Guglielmo Ciardi (1842 - 1917) Laguna, 1880

Guglielmo Ciardi (1842 - 1917)
Laguna, 1880
Olio su tela
35 x 64 cm
Firma: in basso a destra, "Ciardi"
Data: "1880", sulla vela avorio di una imbarcazione a sinistra
Elementi distintivi: etichetta con numero di inventario "CE 09/22"; "CIARDI" a pennarello al verso della cornice
Provenienza: Leslie Hindman, Chicago (1993); collezione privata, Venezia
Bibliografia: Maurizio Agnellini, “Ottocento italiano. Pittori e scultori. Opere e Mercato”, Milano, 1994, tav. XX; Volker e Erwin Silbernagl, a cura di, “Pittori a confronto”, catalogo della mostra, Daverio, 1995, p. 35; Nico Stringa, “Guglielmo Ciardi. Catalogo generale dei dipinti”, Crocetta del Montello, 2007, p. 221, n. 128
Esposizioni: “Pittori a confronto”, Milano, Galleria Sibernagl, 1995
Stato di conservazione. Supporto: 90% (rintelo)
Stato di conservazione. Superficie: 70% (cadute di colore e ridipinture)

A partire dal 1873 Guglielmo Ciardi si afferma come cantore della laguna veneta, erede predestinato di Canaletto, Guardi e Bellotto (Stefano Bosi, “Il cantore della laguna veneta: I cicli delle ‘basse maree’ e dei ‘pescatori in laguna’”, in Enzo Savoia, Francesco Luigi Maspes, a cura di, "Guglielmo Ciardi protagonista del vedutismo veneto dell'Ottocento", Crocetta del Montello, 2013, pp. 92-95). Allievo della scuola di paesaggio istituita da Domenico Bresolin presso l’Accademia di belle arti di Venezia, l’artista aveva saputo creare un felice connubio tra la tradizione veneta, di cui riprende atmosfere e tavolozza, con le ricerche più innovative del suo tempo tra “macchia” e “vero”. Il peculiare punto di vista della terra vista dal mare o da uno degli isolotti della laguna gli aveva permesso di operare tale sintesi e di lavorare sul motivo cogliendo le infinite variazioni degli effetti di luce sulla superficie dell’acqua. Il mare è sempre calmo e le rare figure umane sono operose, in un’armoniosa compenetrazione tra uomo e natura, che si trasfigura una dimensione serena e atemporale. Si tratta di veri e propri cicli, in cui viene nel corso degli anni preso nota di ogni dettaglio atmosferico e di ogni attività umana attraverso dipinti tutti diversi l’uno dall’altro. Dopo un soggiorno a Parigi per visitare l’Esposizione universale del 1878 la pittura di Ciardi si fa matura e internazionale, come attestato dall’opera in esame proveniente dal mercato americano e datata 1880 sulla vela color avorio della sesta imbarcazione da sinistra. La pennellata diviene più liscia e il contrasto cromatico tra le zolle di terreno e l’acqua più evidente. Una donna con due bambini osserva da un piccolo molo, che chiude la composizione, le vele delle barche da pesca che si dispiegano sulla laguna. Il cielo appena corrusco di nubi si riflette placido sulla superficie del mare, che segna tutto il contorno del dipinto. L’artista orchestra con sapienza le variazioni cromatiche, passando in basso dal marrone all’azzurro, lungo la linea dell’orizzonte dall’azzurro all’avorio degli edifici, tratteggiati con fare miniaturistico, e a destra dall’azzurro al cobalto dei colli in lontananza.

Teresa Sacchi Lodispoto