Asta N. 20 - Arte Antica, Moderna e Contemporanea
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Lot 73 Domenico Maria Canuti (Bologna, 1625 – 1684) Uomo con turbante e vesti orientali Olio su tela, cm. 98 x 75 L’opera è stata assegnata alla mano del Canuti da Giuseppe Maria Pilo, Giancarlo Sestieri, Pietro Zampetti e Andrea Emiliani attraverso perizie scritte. Il ritratto, senz’altro di genere, è replica di un dipinto in collezione privata reso noto da Simonetta Stagni (S.Stagni, Domenico Maria Canuti, Rimini 1988, pp. 77-79 e pp. 173-174, n.35). Si tratta di un autografo certo, considerate anche le poche ma sostanziali differenze con l’opera analoga sopra citata, che mostra la figura di un moretto a sinistra e una gamma cromatica molto differente del manto. Opera notificata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali
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Lot 74 Antonio Maria Panico (attr.) (Attivo tra il nono decennio del XVI secolo e il primo ventennio del XVII secolo) Ragazzo che gioca con la scimmia (da Annibale Carracci) Olio su tela, cm. 59 x 67 L’opera è una versione secentesca del Ragazzo che gioca con la scimmia di Annibale Carracci, nota opera allegorica conservata al corridoio vasariano degli Uffizi di recente esaminata dal Benati (Annibale Carracci, catalogo della mostra a cura di D.Benati e Eugenio Riccomini, Bologna, Museo Civico Archeologico, Milano 2006, IV, p.226 ss.). Le indagini diagnostiche effettuate sulla pellicola pittorica dimostrano la mancanza di pentimenti e di un disegno preparatorio sottostante, segni inequivocabili che connotano il dipinto come copia. La materia è però di elevata qualità e senza dubbio antica, collocabile entro il primo ventennio del seicento; la preparazione bruno-rossiccia (evidente anche da zone svelate dove il pigmento è impoverito, come la testa della scimmia o alcuni particolari del volto del giovane), diversi particolari a risparmio, una crettatura sottile, sono tutti indizi tipici della pittura primo barocca e post manierista. Claudio Strinati, in una nota scritta, ritiene che questa versione del Ragazzo che gioca con la scimmia possa essere riferita alla bottega di Annibale Carracci, in particolare a un collaboratore minore ma assai interessante del maestro, Antonio Maria Panico, vissuto a cavallo tra il XVI e il XVII secolo che il Mancini ricorda come “allievo et amato molto” da Annibale Carracci. Panico giunse a Roma nell’anno del Giubileo del 1600, fu allievo e sodale del Carracci nel suo studio romano e, come reso noto da alcuni brevi ma mirati contributi, ne comprese a fondo il lessico ma con un fine margine di autonomia stilistica (si veda, tra gli altri: A.Brogi. Aggiunte ad A.M. Panico, in Paragone, XXXIX, N.S., 9, 10, 11 (459, 461, 463), 1988, pp. 39-49. Con bibliografia precedente citata nel testo). Efficaci risultano i confronti tra il nostro Ragazzo che gioca con la scimmia – dalla stesura senz’altro più semplificata rispetto al prototipo fiorentino ma pur sempre sicura e rapida – e due pale come il Miracolo dell’Eucarestia nella chiesa di San Salvatore a Farnese e il Crocifisso tra S.Francesco e S.Antonio da Padova alla National Gallery of Ireland di Dublino. Allo catalogo del Panico – che attende nuovi contributi specifici – il Brogi aggiunse nel 1988 due opere (Ivi, 1988, figg. 85 e 86), una Santa Margherita in collezione privata e un San Giovanni Battista presso i depositi della National Gallery di Londra, sempre simili al nostro nella stesura pittorica. Degni di nota anche i confronti con gli affreschi nella chiesa della Madonna del Piano a Barbarano Romano resi recentemente noti dal Ricci (F.Ricci, Postille ad Antonio Maria Panico, due opere ritrovate, in Informazioni. Periodico del Centro di catalogazione BB.CC. della provincia di Viterbo, VII, 1998, pp. 63-71). Riteniamo l’opera eseguita a Roma, entro il 1610.
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Lot 75 Giovan Battista Bolognini (attr.) (Bologna, 1611-12/1688) Il suicidio di Lucrezia Olio su rame, cm. 31,5 x 21 L’opera, di grande qualità, è una copia dal ben noto prototipo conservato in due versioni presso il Neus palais di Potsdam e la Galleria Spada di Roma. La tela originaria ha dimensioni importanti (235 x 150 cm nella versione della Galleria Spada e 215 x 151 cm in quella di Potsdam) ma viene riproposta nel nostro piccolo rame con acuta minuzia e rispettando fedelmente l’ipostazione del maestro, solo con qualche piccola variante nella stesura del panneggio e nel drappo setoso che apre la scena a mò di sipario nell’angolo in alto a sinistra del quadro. In questa sede proponiamo un attribuzione al rame a Giovan Battista Bolognini, noto allievo e copista del Reni e caratterizzato, nelle opere note, da una profonda conoscenza dello stile del maestro, interpretato con una pennellata spesso più vibrata e sfrangiata. Citiamo come possibili confronti il S.Ubaldo vescovo nella chiesa di S.Pietro al Monte di Bologna o l’Immacolata Concezione e Santi nel collegio di S.Luigi a Bologna, etrambi caratterizzati da una straordinaria imitazione della tecnica reniana seppure resa con acuta personalità. (si veda. Nicosetta Roio, Giovanni Battista Bolognini, in La Scuola di Guido Reni, a cura di E.Negro e M.Pirondini, Modena 1992, pp. 33-44, tavv. 14, 20; nel testo, peraltro, la Roio cita l’esistenza di una copia del Suicidio di Lucrezia in collezione privata a Roma, non pubblicandone però foto, tecnica d’esecuzione e misure).
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Lot 76 Scuola romana prima metà del Seicento Visione di San Giovanni Battista olio su rame, cm 38,7 x 29,4
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Lot 77 Anonimo francese neoclassico Sacra Famiglia olio su tela, cm 89 x 71
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Lot 78 cerchia di Vincenzo Camuccini Testa classica Sanguigna su carta, cm 20,3 x 14
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Lot 79 Anonimo emiliano Ovale con paesaggio Olio su tavola, cm 28 x 40
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Lot 80 Giovanni Lanfranco (Terenzo, 1582 – Roma, 1647) (bottega di) Madonna col Bambino Olio su tela, cm. 98 x 79 L’opera è da ritenere copia coeva di una medesima Madonna col Bambino resa nota da Erich Schleier in due versioni (cfr. E. Schleier, Precisazioni su tre opere poco note o inedite del Lanfranco, in Studi di Storia dell’Arte, 18, 2007, tavv. 16-18). L’opera è corredata di una perizia scritta di Ferdinando Bologna che assegna l’opera alla mano del Lanfranco, opinione che riportiamo ma che in questa sede non riteniamo di confermare. L’opera è di buona qualità e può essere assegnata alla bottega del Lanfranco. La superficie pittorica necessita di un intervento di pulitura.
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Lot 81 SCIPIONE TADOLINI Roma 1822 - 1892 La schiava greca Scultura in marmo bianco, cm. 110,5 x 42 x 29,2 Firma in basso sulla base Base cilindrica in marmo bianco coeva Scipione Tadolini raffigura una Schiava greca fatta prigioniera nella guerra, dai Turchi, durante la guerra d’indipendenza greca 1821 - 1832, simbolo evidente le catene poste al piede della donna. La guerra ebbe ampi reportage e clamore in Europa e in America sia per le implicazioni politiche e per l’impatto e scontro simbolico tra il cristianesimo e Islam. Come sappiamo dall’archivio storico, Tadolini esegue questa scultura nella seconda metà dell’Ottocento, esegue un modello di scultura simile al nostro che rappresenta la schiava che porta un dito al mento, benchè replicata molte volte di questo modello se ne conoscono solo quattro esemplari mentre della scultura qui presentata si conosce solo quest’esemplare che raffigura la schiava nel tentativo di coprirsi il seno con il braccio.
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Lot 82 BASILIO CASCELLA Pescara 1860 - Roma 1950 Donna abruzzese Cromolitografia su cartone cm 46 x 45 circa Firma ia matita n basso a destra: Cascella
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Lot 83 TOMMASO CASCELLA Ortona 1890 - Pescara 1968 Barche sull’Adriatico Olio su tavola cm 31 x 24,5 Al retro dichiarazione di autenticità della proprietaria
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Lot 84 TITO PELLICCIOTTI Barisciano 1872 - L'Aquila 1943 La stalla Olio su tavola cm 21 x 24 circa
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Lot 85 ADOLF HIREMY-HIRSCHL 1860 - 1933 Canti alla luna Olio su tela cm 70 x 35
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Lot 86 G. WOLFF Villa Borghese, 1922 Acquarello su carta cm 55 x 77 circa Firma e data in basso a sinistra: G. Wolff 1922 Al retro etichetta dell’Atelier: Pola, Villa Lupo - Monte Cane
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Lot 87 G. WOLFF Lago di nemi, 1922 Acquarello su carta cm 55 x 77 circa Firma e data in basso a sinistra: G. Wolff 1922 Al retro etichetta dell’Atelier: Pola, Villa Lupo - Monte Cane
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Lot 88 FILIPPO ANIVITTI Roma 1876 - 1955 Campagna romana, 1924 Olio su tela cm 35,5 x 37 Firma in basso a sinistra: Anivitti 1924 Etichetta al retro: Esposizione Palazzo Chigi Albano Expertise di Cinzia Virno, Roma 8 maggio 2006
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Lot 89 ONORATO CARLANDI Roma 1848 - 1939 Campagna con papaveri Olio su tela cm 23 x 39 Firma in basso a destra: Carlandi
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Lot 90 POMPEO MARIANI Monza 1857 - Bordighera 1927 Mare in burrasca Olio su cartone cm 32 x 42 Firma in basso a destra: P Mariani Al retro scritta non decifrabile
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Lot 91 POMPEO MARIANI Monza 1857 - Bordighera 1927 Marina con figure Tecnica mista su cartone cm 36 x 52 Firma in basso a destra: P Mariani Maggio 96 (?)
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Lot 92 E. GIGNOUS Milano, 1850 – Stresa, 1906 Paesaggio montano Olio su tela cm 36 x 53 Firma in basso destra: E. Gignous
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Lot 93 PIETRO BORTOLUZZI (PIERETTO BIANCO) Trieste 1875 - Bologna 1937 Venezia, 1926 Olio su cartoncino cm 27 x 20 Firma, titolo e data in basso a sinistra: PIERETTO BIANCO VENEZIA - 1926
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Lot 94 MARIO DISERTORI Trento 1895 - Padova 1980 Le giostre (piazza del Santo, Padova), 1948 Olio su tavola cm 75 x 60 Firma e data in basso a destra: A. Disertori 48 Al retro etichette varie
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Lot 95 CARLO D’ALOISIO DA VASTO Vasto (Chieti) 1896 - Roma 1971 Paesaggio Olio su tavola cm 38 x 49 Firma in basso a destra: D’ALOISIO DA VASTO
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Lot 96 ORAZIO AMATO Anticoli Corrado 1884 - Roma 1952 Piazza di paese, 1912 Olio su tela cm 37 x 50 Firma e data in basso a sinistra: Amato 912