Asta N. 71 - Dipinti Antichi, XIX e XX Secolo, Oggetti di Antiquariato

Blindarte - Via Caio Duilio d/10 4, 80125 Napoli

Asta N. 71 - Dipinti Antichi, XIX e XX Secolo, Oggetti di Antiquariato

Tuesday 26 May 2015 hours 18:00 (UTC +01:00)
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  • Giuseppe Marullo (Orta di Atella, 1610 ca.- Napoli, 1685) La Carità romana...
    Lot 217

    Giuseppe Marullo (Orta di Atella, 1610 ca.- Napoli, 1685) La Carità romana olio su tela, cm 121x145 siglato GM in basso a destra in basso a destra reca stemma e numero di inventario della collezione dei conti Ruffo di Bagnara Bibliografia: Vincenzo Pacelli in Pittura del 600 nelle collezioni foto napoletane, 2001, p. 50 M.A. Pavone- L.A. Gianone in Percorsi d'arte, Dal collezionismo dei Ruffo all'evoluzione pittorica di Mino Delle Site, Catalogo della Mostra, Salerno 2004, pag 98

  • Luca Giordano (Napoli, 1634 - 1705) Susanna al bagno olio su tela, cm 143x143...
    Lot 218

    Luca Giordano (Napoli, 1634 - 1705) Susanna al bagno olio su tela, cm 143x143 ll dipinto raffigura la casta Susanna sorpresa dai vecchioni mentre sta per fare il bagno nel proprio giardino (Daniele, 13, 19-21). Si tratta di una delle scene più illustrate del Vecchio Testamento, fin dai tempi della Controriforma, in quanto permetteva di rappresentare nudità femminili in perfetta aderenza al soggetto e al contenuto religioso. Il dipinto è databile tra il settimo e l’ottavo decennio del Seicento in base foto alle stesure pittoriche sciolte e per la prevalenza della componente neoveneta tipica della prima produzione di Luca Giordano. Per confronti con opere di questa fase del pittore napoletano cf. ‘Venere e Adone’ già a Londra, mercato (cf. O. Ferrari – G. Scavizzi, Luca Giordano. Nuove ricerche e inediti, Napoli, 2003, p. 226, fig. 36), e anche opere di poco anteriori o successive agli anni Settanta come il ‘Ritrovamento di Mosè’ a Rohrau, Schloss Harrach, che è en pendant con ‘Mosè deposto nelle acque del Nilo’ nella stessa collezione (cf. O. Ferrari – G. Scavizzi, Luca Giordano. L’opera completa, Napoli, 1992, pp. 290-291, A241, p. 589, figg. 318-319). Una datazione orientativa è dunque da porsi in ogni caso prima della partenza di Luca Giordano per la Spagna (1692).

  • Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 1662 – Napoli, 1728) Aci e Galatea olio su...
    Lot 219

    Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 1662 – Napoli, 1728) Aci e Galatea olio su tela, cm 111x138

  • Onofrio Palumbo, o Palomba (Napoli, 1606? – 1654 circa) Sant' Orsola olio su...
    Lot 220

    Onofrio Palumbo, o Palomba (Napoli, 1606? – 1654 circa) Sant' Orsola olio su tela, cm 119x96 entro cornice antica dorata Il presente dipinto raffigura Sant’Orsola, figlia di un re bretone vissuta nel IV secolo d.C. e martirizzata a Colonia con undici compagne, vergini come lei (a causa di una deformazione della vicenda, nel tempo le compagne di Orsola sarebbero diventate undicimila). È inusuale, nel foto dipinto, la scelta di raffigurare la martire eroicamente nuda fino alla vita e trafitta dalle frecce - quasi una versione femminile di San Sebastiano - in un contesto paesistico boschivo che è anch’esso in contrasto con la tradizione che vuole Sant’Orsola vestita con gli abiti aristocratici propri della sua condizione principesca. La figura e l’opera di Onofrio Palumbo (o Palomba, come è denominato in vari documenti: cf. G. Porzio, Un rame di Onofrio Palomba a Dresda, in Percorsi di conoscenza e tutela. Studi in onore di Michele D’Elia, Napoli, 2008, pp. 246-247, nota 3), sono oggetto di un crescente interesse da parte della critica recente (cf. almeno F. Bologna in Battistello Caracciolo e il primo naturalismo a Napoli, catalogo della mostra, Napoli, 1991, pp. 162-164 e passim; S. Causa, Risarcimento di Onofrio Palumbo, in ‘Paragone’, nn. 515-517, 1993, pp. 21-40; R. Lattuada – E. Nappi, New Documents and Some Remarks on Artemisia’s Production in Naples and elsewhere, in Artemisia Gentileschi. Taking stock, Brepols, 2005, pp. 79- 96; G. Porzio, Appunti sul catalogo di Onofrio Palumbo, in Ottant’anni di un maestro. Omaggio a Ferdinando Bologna, Napoli, 2006, pp. 425-433; M.A. Pavone, Onofrio Palumbo e Francesco Guarini: due percorsi paralleli. In Francesco Guarini, Nuovi Contributi 1, Napoli, 2012, pp.107- 120). Se è ormai documentata la collaborazione di Palumbo con Artemisia Gentileschi, la sua produzione autonoma - all’incrocio tra la linea rappresentata da Massimo Stanzione e la sua scuola, quella della tarda maniera napoletana e una costante interazione proprio con Artemisia – è ubicata in importanti monumenti napoletani come la Chiesa di Santa Maria della Salute e la Chiesa della Confraternita della Trinità dei Pellegrini. Nel presente dipinto il panneggio di blu lapis è eseguito su una base chiara come in più di un’opera di Artemisia, mentre l’impianto della figura e l’apertura di paesaggio risentono di esempi di Massimo Stanzione e di Andrea Vaccaro. Una datazione orientativa è verso l’inizio o la metà del quinto decennio del Seicento, come la ‘Resurrezione’ della Galleria di Dresda o la ‘Liberazione di San Pietro dal carcere’ già a Londra, Whitfield Fine Art (cf. G. Porzio, Un rame di Onofrio Palomba a Dresda, cit.).

  • Gaspare Traversi (Napoli ,1722 ca - Roma, 1770) Il cavadenti olio su tela, cm...
    Lot 221

    Gaspare Traversi (Napoli ,1722 ca - Roma, 1770) Il cavadenti olio su tela, cm 52x70,5 firmato e datato "Gaspa Traversi Nap P.1767" sul retro della tela, firma ricoperta dalla tela di rifodero entro cornice antica "Salvator Rosa" liscia, con alternanza di legno tinto nero e doratura in argento e mistura foto Bibliografia: N. Spinosa, Gaspare Traversi, napoletani del '700 tra miseria e nobilità, catalogo della mostra, Napoli 2003-2004, p. 250 R n.149

  • Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 1662 – Napoli, 1728) Battesimo di Cristo...
    Lot 222

    Paolo De Matteis (Piano Vetrale, 1662 – Napoli, 1728) Battesimo di Cristo olio su tela, cm 206,5x154,5 firmato Paulus De Matheis F 1728 in basso a sinistra entro cornice coeva a due ordini di intaglio in oro a foglia, alternata a lacca nera Il dipinto, inedito e proveniente dalla collezione di un’antica casata partenopea, rappresenta il Battesimo di Cristo con uno stile proprio della produzione finale di Paolo de Matteis, che lo ha firmato e datato “Paulus foto de Matheis 1728”, in basso a sinistra, nell’anno della sua morte. Sotto il profilo cronologico l’opera è perciò una delle ultime testimonianze pittoriche dell’artista collocabile accanto ai cicli di tele eseguiti per le abbazie benedettine di San Martino alle Scale a Palermo e di San Paolo d’Argon a Bergamo o per la Chiesa di Santa Maria della Concezione al Chiatamone a Napoli, dove il pittore volle essere seppellito. Pur essendo ispirato alla pala d’altare di soggetto analogo dipinta da Carlo Maratta per la Cappella del Battista nella Certosa di San Martino a Napoli, sulle cui pareti laterali furono sistemati due quadri di De Matteis raffiguranti l’Ecce Agnus Dei e la Predica del Battista (1708), lo schema compositivo appare maggiormente articolato dalle torsioni e scorci più arditi. Le superfici anatomiche ampie, polite e luminose dei poderosi nudi accademici sono modellate con delicatissimi passaggi da un tenero sfumato che non solo rende la materia corporea morbida, ma accentua l’effetto di tenerezza sentimentale del volto di Cristo risalente ai prototipi tardi Maratta tesi a recuperare, in ultima analisi, soluzioni correggesche e raffaellesche. Sottraendosi alle precedenti influenze giordanesche, Paolo De Matteis appare ormai allineato alle coeve tendenze romane classiciste attuate presso l’Accademia di San Luca, che ebbero in Agostino Masucci un esponente autorevole dagli anni Venti del Settecento. Considerata la datazione del Battesimo di Cristo, appare di non poco conto che essa cade a ridosso del secondo soggiorno capitolino di Paolo De Matteis (1723-25), durante il quale rinnovò i suoi legami culturali con l’ambiente artistico romano conosciuto fin dal tempo del suo apprendistato (1679-1683 circa). Rispetto alla pala d’altare di Maratta, quella di De Matteis si distingue anche per una interpretazione più asciutta dell’episodio neotestamentario, depauperandolo di qualunque enfasi barocca o di qualsivoglia elemento ritenuto superfluo rispetto al contenuto evangelico. L’eliminazione degli angeli servitori contribuisce così a focalizzare l’attenzione dello spettatore su Cristo e San Giovanni isolati in riva al fiume Giordano che solca un paesaggio rischiarato da una luce alabastrina funzionale sia ad esaltarne il purismo delle forme, sia a simboleggiare la presenza dello Spirito Santo evocato dalla colomba. Le scelte estetiche e religiose attuate nel dipinto in esame per molti aspetti collimano con quelle attuate dal pittore nei quadri commissionati dal secondo decennio del Settecento dall’arcivescovo di Benevento Vincenzo Maria Orsini (poi divenuto papa con il nome di Benedetti XIII) e dagli ottimati aderenti alle sue posizioni religiose neotridentine per numerose chiese delle loro diocesi dislocate soprattutto tra la Campania, la Puglia e la Calabria cfr. G. Napoletano, I percorsi artistici di Paolo De Matteis nelle opere del territorio sannita e della diocesi del cardinale Vincenzo Maria Orsini, in Sannio e Barocco, catalogo della Mostra, Benevento 2011, pp. 97-105).

  • Scuola fiamminga, XVII secolo Famiglia contadina in un interno olio su tela,...
    Lot 223

    Scuola fiamminga, XVII secolo
    Famiglia contadina in un interno
    olio su tela, cm 40x30
    firma non decifrata in basso a destra

  • Giacomo Farelli (Roma, 1629 – Napoli, 1706) Sansone e Dalila olio su tela, cm...
    Lot 224

    Giacomo Farelli (Roma, 1629 – Napoli, 1706) Sansone e Dalila olio su tela, cm 102x152 A seguito di un’ispezione diretta il dipinto è stato attribuito a Giacomo Farelli dal Prof. Riccardo Lattuada, che intende inserirlo nel suo catalogo ragionato sul pittore di imminente pubblicazione, in collaborazione con Laura Raucci. Il dipinto è databile tra ottavo e nono decennio del Seicento, come dimostrano i molti confronti possibile con opere di Farelli tra Napoli, gli Abruzzi e Pisa (cf. R. Lattuada, Farelli tra Abruzzo e foto Napoli. Nuove opere e note sullo sviluppo stilistico, e L. Raucci, Giacomo Farelli in Abruzzo, in Abruzzo. Il Barocco negato. Aspetti dell’arte del Seicento e Settecento, atti del convegno, a cura di R. Torlontano, Roma, 2010, rispettivamente pp. 187-196 e 166-171). Di Farelli è stata venduta a Napoli, Blindarte, 23-V-2002, lotto 303, un’altra versione di ‘Sansone e Dalila’, in cui la figura di Dalila è impostata sullo stesso disegno della corrispondente figura nel presente dipinto.

  • Andrea de Lione (Napoli, 1610-1685) Battaglia tra cavalieri turchi e...
    Lot 225

    Andrea de Lione (Napoli, 1610-1685) Battaglia tra cavalieri turchi e cristiani, con un condottiero cristiano ferito e disarcionato (Goffredo di Buglione?) olio su tela, cm 150x206 firmato AD Lione in basso a destra firmato: ‘AD / LIONE’ in basso a destra È possibile che il dipinto raffiguri uno degli episodi chiave della Gerusalemme liberata, in cui Goffredo di Buglione è ferito in battaglia (XI, 30 e sgg.). Oltre al noto ciclo di Paolo Finoglia per il Castello di Conversano, non rare sono le raffigurazioni di momenti cruciali del poema foto del Tasso, spesso genericamente catalogati come battaglie tra Turchi e Cristiani. Nel presente dipinto la scena è incentrata sulla caduta del comandante cristiano in primo piano, disarcionato e soccorso dai suoi compagni, e questo schema compositivo mostra il legame di Andrea de Lione con il suo maestro Aniello Falcone, che in ‘Erminia scopre Tancredi ferito’ già a Londra, BNB Art Consulting, adotta lo stesso meccanismo narrativo. Per confronti con altre opere di Andrea de Lione cf. almeno G. Sestieri, I Pittori di Battaglie. Maestri italiani e stranieri del XVII e XVIII secolo, Roma, De Luca, 1999, pp. 82-86; 308-323; e Andrea de Lione. La pittura come racconto, catalogo della mostra, Napoli, Galleria Napoli Nobilissima, 2008.

  • Domenico Brandi, detto Ciccio (Napoli, 1684- 1736) Scena pastorale olio su...
    Lot 226

    Domenico Brandi, detto Ciccio (Napoli, 1684- 1736) Scena pastorale olio su tela, cm 155x230 firmato Dom.co Brandi in basso a sinistra

  • Luca Giordano (Napoli, 1634 - 1705) Fuga in Egitto olio su tela, cm...
    Lot 227

    Luca Giordano (Napoli, 1634 - 1705) Fuga in Egitto olio su tela, cm 75,5x103,5 entro cornice di manifattura napoletane della prima metà del XIX secolo Provenienza: Roma, importante collezione privata Bibliografia: F. Bologna, in "Luca Giordano", catalogo della mostra a Roma del 1966 presso la foto galleria “Il Carpine”,1966, tav.15 Fototeca della Fondazione Federico Zeri, scheda n 51332, busta 0520 Esposizioni: Roma, galleria “Il Carpine”, mostra Luca Giordano, 1966 Siamo grati al Prof.re Giuseppe Scavizzi che ha confermato l'attribuzione sulla base di riproduzione fotografica

  • attribuito a Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1480/1485- Venezia, 1576)...
    Lot 228

    attribuito a Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore, 1480/1485- Venezia, 1576) Cristo alla colonna olio su tela, cm 74,3x55 entro importante cornice-tabernacolo, probabilmente attribuita a Mombelli, adattata nelle misure e rimaneggiata Bibliografia: Lionello Puppi e Vincenzo Pacelli in "Per un inedito Cristo alla colonna" in Studi di Storia dell'Arte, n.24, 2013, pp 5-31 foto Il dipinto viene offerto con due comunicazioni scritte ai proprietari dei proff. Vincenzo Pacelli e Lionello Puppi, datate agosto 2012 e aprile 2013. Entrambi gli studiosi confermano l'attribuzione del dipinto al grande maestro veneto, esperimendo la convinzione che si tratti di un capolavoro databile agli anni Sessanta del Cinquescento, ossia alla sua stagione estrema. Nella pubblicazione citata, in seguito ad approfondite indagini diagnostiche e ricerche bibliografiche, si ipotizza che il dipinto possa essere identificato con il "Christo battuto" commissionato a Tiziano da Torquato Bembo (figlio del grande umanista Pietro) con il documento del 18 febbraio 1574, rinvenuto e pubblicato dal professor Puppi.

  • Anonimo Senza titolo (donna) olio su tela, cm 104,5x78
    Lot 229

    Anonimo Senza titolo (donna) olio su tela, cm 104,5x78

  • Joan Miró (1893-1983) Senza titolo riproduzione a colori degli acquerelli...
    Lot 230

    Joan Miró (1893-1983) Senza titolo riproduzione a colori degli acquerelli originali, cm 37,5x28 Firmato Miró in basso a destra Dedica in basso al centro

  • Walter Da Col (1942) Metropolitana Libro d'artista contenete una poesia di...
    Lot 231

    Walter Da Col (1942) Metropolitana Libro d'artista contenete una poesia di Alda Merini e due opere originalicon tecnica acrilicoa ed intervento collage su carta, cm Firmato Da Col in basso a sinistra sul primo foglio 26x18 cad. Collezione Manzoni, Milano Esposizioni: La carta è stanca lasciala bianca, presso L'Atelier d'arte di Cesare Crespi, 2007, Milano

  • Walter Da Col (1942) Stazione Nord Libro d'artista contenete una poesia di...
    Lot 232

    Walter Da Col (1942) Stazione Nord Libro d'artista contenete una poesia di Alda Merini e due opere originalicon tecnica acrilicoa ed intervento collage su carta Firmato Da Col in basso a destra sul primo foglio cm 26x18 cad. Collezione Manzoni, Milano Esposizioni: La carta è stanca lasciala bianca, presso L'Atelier d'arte di Cesare Crespi, 2007, Milano

  • Anonimo (?) Nudo femminile litografia,cm 27x22 (foglio) Firma (non...
    Lot 233

    Anonimo (?) Nudo femminile litografia,cm 27x22 (foglio) Firma (non identificata) e datata '67 in basso a destra

  • Max Hamlet Sauvage 1950 L'attesa della Lady magma acrilico e serigrafia su...
    Lot 234

    Max Hamlet Sauvage 1950 L'attesa della Lady magma acrilico e serigrafia su tela, cm 70x56 Firma e titolo sul retro Timbro ed etichetta di autenticità sul retro Eseguita nel 1987

  • Gianni Celano Giannici 1941 I viaggi della memoria olio su tela, cm 200x93...
    Lot 235

    Gianni Celano Giannici 1941 I viaggi della memoria olio su tela, cm 200x93 Titolo, firma e data sul retro Eseguito nel 1980

  • Gianni Celano Giannici 1941 I viaggi della memoria olio su tela, cm 200x93...
    Lot 236

    Gianni Celano Giannici 1941 I viaggi della memoria olio su tela, cm 200x93 Titolo, firma e data sul retro Eseguito nel 1980

  • Joan Miró (1893-1983) Senza titolo riproduzione a colori degli acquerelli...
    Lot 237

    Joan Miró (1893-1983) Senza titolo riproduzione a colori degli acquerelli originali, cm 37,5x28 Firmato Miró in basso a destra Dedica in basso al centro

  • Walter Da Col (1942) Moda Libro d'artista contenete una poesia di Alda Merini...
    Lot 238

    Walter Da Col (1942) Moda Libro d'artista contenete una poesia di Alda Merini e due opere originalicon tecnica acrilicoa ed intervento collage su carta Firmato Da Col in basso a destra sul primo foglio cm 26x18 Collezione Manzoni, Milano Esposizioni: La carta è stanca lasciala bianca, presso L'Atelier d'arte di Cesare Crespi, 2007, Milano

  • Aldo Gentilini (1911-1982) Senza titolo smalto su tavola, cm 49x34 Firmato...
    Lot 239

    Aldo Gentilini (1911-1982) Senza titolo smalto su tavola, cm 49x34 Firmato Aldo G. in basso a destra

  • Emilio Scanavino (1922-1986) In preparazione di… n. 20 serigrafie a colori...
    Lot 240

    Emilio Scanavino (1922-1986) In preparazione di… n. 20 serigrafie a colori rilegate Firmate Scanavino in basso a destra di ciascuna serigrafia cm 23,5x36 (foglio) Esemplare n. 111 da un edizione di 120 esemplari Edizione realizzata da Renato Volpini a Milano nel 1968 Edizioni del Naviglio, Milano

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Esposizione dal 16 maggio 2015, tutti i giorni 11.00 - 19.00, anche festivi

Sessions

  • 26 May 2015 hours 18:00 Sessione Unica - dal lotto 1 al lotto 289 (1 - 289)