Selezione di importanti opere provenienti dalle collezioni dell'Hotel Punta Molino di Ischia, un noto Hotel di Via Veneto e altre committenze private
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Lot 193 In argento 800.
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Lot 194
A fondo oro. Entro cornice in legno dorato del XVII secolo. Difetti e mancanze.
Provenienza :
Eugenio Di Castro, Roma.
Collezione privata, Roma.
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Lot 195 Difetti e mancanze alla carta. Reca timbro collezionistico in basso a destra.
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Lot 196 Recante firma in basso a sinistra. In cornice.
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Lot 197 Entro cornice in legno. Firmato in basso a sinistra.
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Lot 198 Entro cornice in legno. Firmato in basso a destra.
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Lot 199 In cornice.
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Lot 200 Contenente 34 fogli: bozzetti ad acquarello su carta e studi a matita su carta quadrettata.
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Lot 201
L'opera è una ripresa della composizione di Pietro Perugino conservata nella Galleria dell'Accademia a Firenze.
Difetti.
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Lot 202 In cornice.
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Lot 203 Il dipinto mostra evidenti caratteri bresciani e la composizione trova immediate analogie con le opere di Alessandro Bonvicino detto il Moretto (Brescia, 1498 circa - 1554). In cornice.
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Lot 204 L'opera trova interessanti analogie con opere di Giovanni Maria Butteri (1540 - 1606), pittore manierista che si formò sugli esempi di Agnolo Brozino. Entro cornice dorata del XIX secolo.
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Lot 205 In cornice unica.
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Lot 206
L'opera reca un'attribuzione collezionistica a Lorenzo Sabatini, pittore che studio e collaborò con Prospero Fontana.
Guardando la sua produzione si scorge una morbida e raffinata eleganza, cosi come nel nostro dipinto, peculiare al manierismo di Primaticcio ed un classicismo che lo poneva tra le figure più rilevanti del Manierismo Tosco-Emiliano.
In cornice.
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Lot 207 Il pittore potrebbe far parte della cerchia dei pittori bassanesi, con particolari influenze da parte di Leandro Bassano. In cornice.
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Lot 208 Con stemma araldico Famiglia Barberini - Magalotti. In cornice a bacchetta. Difetti, sollevamenti e fenditure.
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Lot 209 In cornice.
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Lot 210 In cornice.
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Lot 211
Il dipinto è da riferirsi all'ultimo, fecondo momento dell'attività del Ferrari, dopo il suo definitivo ritorno a Padova, fra il 1650 (data degli affreschi di Villa Selvatico) ed il 1654, anno della morte.
Quest'ultimo periodo è fra l'altro caratterizzato dal grande successo di certe sue "invenzioni", talune replicate dallo stesso Ferrari, magari con l'aiuto dei collaboratori, per far fronte alle richieste ed esigenze collezionistiche delle più importanti famiglie venete del tempo.
E' il caso di questo fortunato soggetto devozionale: con la tela qui esaminata arriviamo infatti a cinque versioni sul tema.
Nella monografia dedicata all'artista dal prof. Pirondini si individua un prototipo, attualmente presso la Fondazione Manodori di Reggio Emilia (allora Cassa di Risparmio; Pirondini, 1999, pp. 200 - 201; cm 78 x 63).
Altrettanto convincente si palesava poi la replica, di maggiori dimensioni (cm 90 x 67) vista sul mercato antiquario dopo l'edizione della monografia (e perciò non catalogata), mentre nella medesima il professore schedava fra le opere dubbie tre versioni:
una venduta presso Christie's nel 1991 (cm 93 x 67), l'altra conservata presso la Galleria Fontanesi di Reggio (cm 75 x 63,5) e la terza versione, qui presentata, un tempo nella collezione Palazzi, che allora figurava dispersa ma già conosciuta dal professore sulla base di una fotografia di archivio in bianco e nero dai valori chiaroscurali alterati. Quest'ultima, recentemente ricomparsa, è stata correttamente restituita al Corpus del Maestro dal professore.
Questo San Giovanni Battista è altresi impotante per la storia del collezionismo, essendo appartenuto, in passato, alla prestigiosa raccolta dei conti Palazzi Trivelli di Reggio Emilia.
Ce lo testimonia il Catalogo della Esposizione d'Arte antica di Reggio nell'Emilia, mostra in cui i maggiorenti locali esibivano le loro opere d'arte: qui la contessa Leocadia Palazzi, oltre ad un grande Ritratto di Francesco IV Gonzaga ascritto a Pourbus ed il Bacco, Venere e Cerere di Luca Ferrari esponeva pure il nostro dipinto, con l'errata attribuzione a Luca Giordano.
Il prof. Pirondini si riserva perciò la possibilità di pubblicare, con la sua giusta paternità, il San Giovanni Battista in oggetto in un prossimo volume dal titolo Palazzo Palazzi Trivelli a Reggio Emilia.
Expertise a cura del Prof. Massimo Pirondini datata novembre 2024.
Provenienza :
contessa Leocadia Palazzi Trivelli (1846 - 1917)
Roma, collezione privata
Esposizioni :
Esposizione d'Arte antica di Reggio nell'Emilia, 1899, p.33.
Bibliografia :
M. Pirondini, Luca Ferrari, Reggio Emilia, 1999, tavola ? p. ?
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Lot 212 In cornice della fine del XIX secolo.
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Lot 213 Scuola bambocciate. In cornice.
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Lot 214 In cornice non coeva.
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Lot 215
Il dipinto, con ogni probabilità, è opera di un artista attivo nel centro Italia nella seconda metà del XVII secolo, specialista nella raffigurazione di scene di genere e, in particolare, nella rappresentazione di affollate scene di vita urbana e campestre di gusto bambocciante. In cornice coeva.
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Lot 216 In cornice.