Asta 55 - Arte Antica, Orientale, Moderna e Contemporanea

Guilliaume (Willem) De Gheyn Jean Baptiste Humbelot, Le quattro età dell'uomo. À Paris: Philippe Huart, 1650 ca.
Bulino. mm 280/288x340/350. Foglio: mm 315x425. Serie completa in quattro tavole raffiguranti le età dell'uomo. Tutte recano al margine inferiore il titolo, l'excudit di Philippe Huart e due colonne con quattro versi ciascuna. L'enfance presenta sulla lastra in basso a destra la firma di Guilliaume De Gheyn, al quale vengono assegnate anche La ieunesse e La vieillesse, la quarta tavola con L age viril è firmata in lastra da Jean Baptiste Humbelot. Ottime impressioni su carta vergellata sottile con filigrana "grappolo d'uva" visibile su tutti i fogli. (4) Tutte le tavole con ampi margini, alcuni come in origine altri resecati in piccola parte. Traccia di piega verticale al centro, in un foglio aperta e riparata al verso con nastro cartaceo. Presenza di strappi alcuni riparati. Due mancanze di carta agli angoli. Lieve ingiallimento, traccia di lievi fioriture e aloni, due piccole macchie. Evidenti segni d'uso.

Etienne Delaune, Quattro tavole da Grotesques à fond noir, Divinités et Allégories. Ante 1573.
Bulino. mm 81/83x63/65. Foglio: mm 210/215x150/155. Robert-Dumesnil, XI, 371-374. Pollet, 259-262. Quattro tavole (Apollo, Marte, Ercole, Due donne sedute) da Grotesques à fond noir, Divinités et Allégories, serie in sette fogli incisa verosimilmente prima del 1573. Composizioni in ovale su lastra quadrata dove in basso si legge "Cum Pri Regis Stephanus F.". Ottime prove impresse con fondo di lieve tonalità su carta vergellata con parte di filigrana non identificabile e contromarche con lettere su tre dei quattro fogli. (4) Tutti gli esemplari su fogli come in origine con margini intonsi. In alto al centro forellini di legatura. Traccia di lieve macchia al margine inferiore di una tavola, e alone di umidità all'estremità inferiore di altra.

Stefano Della Bella, Ventitre tavole da Diversi animali. Paris: chez Pierre Mariette, rue S Jacques a l'Esperance, Avec privil. du Roy, 1641 ca.
Acquaforte. mm 83/87x105/110 Foglio: mm 155x195. De Vesme/Massar, 690-713. Raccolta formata da frontespizio, con il titolo Diversi animali fatti de Stef.no Della Bella, e ventidue tavole (mancante la n. 10 raffigurante l'elefante), incisa attorno al 1641. Tutte le tavole sono numerate in basso a sinistra, firmate e recano il privilegio (eccetto i nn.10,12 e 13). Ottime prove nel II stato di 3 dopo la comparsa della lettera ma prima dei ritocchi e dell'abrasione dell'indirizzo di Mariette, su carta vergellata sottile priva di filigrana. La tavola n.14 non omogenea ma ugualmente nel II stato di 3 e su carta vergellata. (23) Ventidue esemplari con foglio integro e margini come in origine, la tavola n.14 non omogenea con margini di 7/15 mm. Due fogli con un breve strappo all'estremità inferiore. Lievi pieghe di stampa su due fogli e traccia di piega trasversale su altro.

Stefano Della Bella, La caccia al cinghiale. 1654.
Acquaforte. mm 147x253. De Vesme/Massar, 733. Firmata a puntasecca sulla lastra in basso a destra. Seconda tavola da Cacce a diversi animali, serie in nove tavole databile al 1654. Ottima prova nell'unico stato impressa su carta vergellata sottile con filigrana "tre mezzelune". SI AGGIUNGONO: Id., Bufali con mandriano. mm 105x158. De Vesme/Massar,180. In basso sulla lastra da sinistra a destra "Stef. della Bella florentinus fecit." e a seguire l'indirizzo "Ciartres excud. Cum Privil. Regis". Da Varie figure serie in otto tavole databile al 1645 ca. Buona prova su carta vergellata sottile con filigrana "corno da caccia". Al verso marchio di collezione a penna di Charles Lenormand du Coudray (Lugt, 1704-1706). / Id., Dieci tavole da Diversi animali. Acquaforte. mm 83/87x105/110.Foglio: mm 105/130x138/145. Frontespizio e tavole nn, 3,5,7,8,9,11,12,16,20. Buone impressioni su carta vergellata. (12) OPERA 1: Esemplare rifilato alla battuta del rame, visibile per breve tratto. OPERA 2: Sottili margini oltre la linea d'inquadramento. OPERE 3: Otto tavole con buoni margini oltre la battuta del rame, due rifilate all'impronta con margini sottili.

Sebastiano Di Re [da], Questo Mondo è come una gabbia de / Matti, imperoche ciascuno, chi per una / uia e’chi per un altra dimostra la sua/ Pazzia. Appresso Batista de Parma in Roma 1585.
Bulino. mm 385x515. Foglio: mm 390x523. Tavola di anonimo incisore tratta, nello stesso verso, da un originale inciso attorno al 1550-1560 da Sebastiano Di Re. Sulla lastra in basso a destra l'indirizzo di Giovanni Battista di Lazzaro Panzera da Parma, o Battista Parmensis, incisore ed editore attivo a Roma negli anni 1577-1598. Il tema deriva dal Madrigale 2 di Tommaso Campanella (1568-1639) che recita "Gabbia de' matti è il mondo; e, se mai senza / di follie fosse, ognuno / s'uccideria, anelando a più eccellenza". Questo aforisma del filosofo calabrese richiama un tema della cultura popolare che, a partire dal Cinquecento, alimenta una tradizione iconografica largamente diffusa in tutta Europa, e vide la fioritura di una produzione di stampe popolari di largo e duraturo consenso. Le rappresentazioni satirico-burlesche dei vizi e delle follie degli uomini espresse in figurazioni dai titoli curiosi come Il mondo alla rovescia, L'arboro della pazzia, Descritione del gran paese de Cuccagna, Così va il mondo, incontrarono a lungo il favore popolare. In alto al centro della composizione sono raffigurati i pazzi mentre salgono la scala che porta alla gabbia del mondo, con la didascalia: "O quanti sciocchi ne la gabbia vanno", ai lati disposte su cinque linee parallele compaiono numerose scene, con commento in versi, che raffigurano azioni scellerate compiute dagli uomini. Ottima prova di questo raro soggetto impressa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "pellegrino con bastone da pastore in spalla entro cerchio singolo", Woodward 14 (1585 ca.). Altro esemplare presso Harry Ransom Center, The University of Texas at Austin, Popular Imagery Collection, n. 449. Bibliografia: si vedano Aurelio Rigoli e Annamaria Amitrano Savarese (a cura di), Fuoco acqua cielo terra. Vigevano, 1995 (nn. 851 e 854). Alessia Alberti, Contributi per un catalogo delle incisioni di Sebastiano Di Re, Grafica d'Arte, 63, luglio-settembre 2005, 14. (1) Esemplare con sottile margine oltre la battuta del rame su tre lati, rifilato a sinistra con impronta, interamente visibile. Restauri ben eseguiti agli angoli e ai margini superiore e inferiore con ripristino di brevi strappi e minime mancanze, lievissima traccia di alcune pieghe verticali. Tre forellini nell'inciso.

Zacharias Dolendo [attribuito a], Ignis. Leiden: Jacques de Gheyn II,1595-1597.
Bulino. mm 174x133. New Hollstein (De Gheyn Family), 134. Sulla lastra in basso a sinistra l'excudit e il monogramma di Jacques de Gheyn II, al centro il numero "4", al margine inferiore il titolo. Da una serie dedicata ai quattro elementi, ciascuno rappresentato da un personaggio intento a un'occupazione associata all'elemento raffigurato. L'elemento fuoco è presentato con una sguattera con uno spiedo in mano, sul quale sono infilati una lepre e un uccello. Sullo sfondo una seconda inserviente, intenta a cucinare una pentola accanto al fuoco. Buona prova su carta vergellata priva di filigrana. SI AGGIUNGE: Hendrick Goltzius [da]. Ignis. 1600 ca. Acquaforte. mm 192x124. New Hollstein (Goltzius), 656. Da una serie dedicata ai quattro elementi. Buona impressione ben contrastata su carta vergellata con filigrana "aquila bicipite". Al verso marchio di collezione di Albert Pieter van den Briel (Lugt, 407a). (2) OPERA 1: Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento. Lievi tracce di distacco e vecchia colla al verso, una spellatura non profonda. OPERA 2: Rifilata alla battuta del rame con sottile margine parzialmente visibile. Lievi segni di distacco al verso.

Albrecht Dürer, La Madonna col Bambino presso le mura. 1514.
Bulino. mm 148x100. Meder, 36. Strauss (engravings), 78. Schoch/Mende/Scherbaum, 73. Con il monogramma e la data "1514" al centro della muraglia a destra. Bella prova nel II stato di 2 dopo i ritocchi sulla muraglia, sulla guancia di Gesù e sul gradino di pietra sotto il lembo della veste di Maria. Carta vergellata priva di filigrana.
(1) Esemplare rifilato alla battuta del rame, visibile a tratti. Presenza di vecchio restauro.

Girolamo Fagiuoli [attribuito a], I Ciclopi forgiano le armi d'Amore nella fucina di Vulcano. Roma: Carlo Losi, 1773.
Bulino. mm 315x417. Foglio: mm 321x423. Bartsch, IX, 4. Con il monogramma "FG" sulla lastra all'angolo inferiore destro. In basso al centro l'indirizzo di Carlo Losi e la data "1773". SI AGGIUNGONO: Giorgio Ghisi (Mantova, 1520-1582). La visitazione. Da Francesco Salviati. Bulino. mm 324x508. Bartsch, XV, 1. / Giulio Bonasone (Bologna, 1500/1510 - 1576). La vittoria di Costantino su Massenzio. Bulino. mm 375x445. Bartsch, XV, 84. Buone prove con segno ancora ben leggibile in tirature tarde. (3) Tutti e tre gli esemplari applicati a pieno su montaggio decorato da vecchia collezione e rifilati, solo il foglio del Fagiuoli presenta sottili margini oltre la battuta del rame. Evidenti tracce d'uso.

Giovanni Battista Galestruzzi, Quindici tavole da Tritoni e mostri marini. 1650 ca.
Acquaforte. mm 85x124. Foglio; mm 147/150x196/200. Quindici incisioni da Tritoni e mostri marini serie in diciotto tavole quasi tutte firmate o siglate sulla lastra e numerate in alto a destra. Belle impressioni su carta vergellata lievemente rigida con frammento di filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo" visibile alla prima tavola. (15) Esemplari con ampi margini come in origine. Alcuni punti di fioritura e qualche macchia bruna su alcuni fogli. Segni di legatura al margine sinistro.

Hendrik Goltzius, San Paolo e i dodici apostoli con il Credo. 1589.
In-8° (mm 220x163). Volumetto con 16 carte staccate entro vecchia legatura in cuoio marrone chiaro con ai piatti cornice decorativa a motivi fitomorfi e palmette agli angoli impresse in oro. Sguardie in carta decorata. Tredici incisioni a bulino (mm145/150x100/103. Foglio: mm 145/158x100/108. New Hollstein, 35-48) applicate con due linguette in alto al verso su altrettante pagine, dalla serie di 14 Cristo, i dodici apostoli e San Paolo con il Credo, (mancante la tavola 7 raffigurante il Cristo). Le tavole sono tutte monogrammate in lastra, solo alla prima raffigurante San Pietro si legge anche la data "1589". Al margine inferiore, al centro subito sotto l'immagine si osservano la numerazione progressiva in numeri romani, il passo del Credo e la numerazione araba in basso a sinistra. Bellissime impressioni, nel III stato di 5 dopo la comparsa della doppia numerazione, una (la numero 14 raffigurante San Paolo) con la sola numerazione araba, stampate con bel contrasto su carta vergellata con filigrana "arme di Basilea su lettere NH" visibile su gran parte dei fogli. Su ogni foglio di supporto in basso al centro marchio di collezione a inchiostro nero "COLL: EUG.TINTO" (non su Lugt). (1) Dodici tavole con sottili margini oltre l'impronta del rame, la numero 14 rifilata all'interno. Alla tavola 2 strappo riparato al verso sul lato destro in alto, e alla tavola 8 altro breve strappo in basso a destra riparato al verso. Alla tavola 12 alcune fragilità rinforzate con carta al verso. Traccia di alone alla tavola 14.

Francisco Goya y Lucientes, Los Caprichos. 1799 [V edizione 1881-1886].
In-4° oblungo (mm 234x343). Foglio: mm 330x225. Delteil, 38-117. Harris, 36-115. Serie completa e omogena in 80 tavole all'acquaforte, acquatinta, puntasecca e bulino, ciascuna numerata in alto a destra e titolata in basso entro l'inciso. Esemplare della V edizione (di 12), con la caratteristica legatura in alto, stampata in 210 esemplari fra il 1881 e il 1886 dalla Calcografia per la Real Academia de Nobles Artes di Madrid. Tutte le tavole sono nello stato definitivo impresse con bel contrasto in nero e seppia su carta spessa non vergellata. Elaborata legatura in pelle rossa con ricca doppia cornice a decoro fitomorfo e palmette impressa in oro ai piatti, al dorso cinque nervature titolo e nome dell'autore in oro. Contropiatti con cornice in cuoio rosso impressa in oro a girali floreali e sguardie in carta marmorizzata. Al verso di carta bianca iniziale etichetta "Arias Hijos / Mayor, 76 - Madrid". (1) Fogli integri con una minima macchia di inchiostro su una unica tavola. Il volume è contenuto in cofanetto in tela rossa e carta marmorizzata, con alcune rotture agli angoli e traccia d'uso.

Jacopo Guarana, La Fedeltà. Venezia: appo Marco Pelli, 1750 ca.
Bulino. mm 475x380. Foglio: mm 478x395. De Vesme, 9. Allegoria della Fedeltà in pendant con altra tavola analoga raffigurante giovinetto che tiene tra le mani una colomba (De Vesme, 8). Al margine inferiore subito sotto l'immagine da sinistra a destra "Guarana inv et inc" e "appo Marco Pelli Ven", più in basso due versi su una sola riga, non presente il privilegio resecato con parte del margine. Ottima impressione su carta vergellata spessa apparentemente priva di filigrana. (1) Esemplare con piccoli margini su tre lati, rifilato all'interno della battuta in basso. Brevi strappi riparati con nastro cartaceo al verso. Traccia di fioriture, di alcune pieghe e segni d'uso.

Rembrandt Harmenszoon van Rijn, San Pietro penitente. 1645 [tiratura XVIII secolo].
Acquaforte e puntasecca. mm 131x110. Bartsch, 96. White/Boon, 96. New Hollstein, 225. Firmato e datato in basso a destra "Rembrandt f 1645". Ottima prova seppur con alcuni punti di usura della lastra, di questa rara incisione, nell'unico stato censito su carta vergellata priva di filigrana. Al verso marchio di collezione Émile Lachenaud (Lugt, 3473). (1) Esemplare rifilato alla battuta del rame, visibile a tratti.

Eduwaert Hoes Winckel (o Hosswinckel) [excudit], Le sette Virtù capitali. Anversa, 1582-1586 ca.
Bulino. mm 53/56x95/97. Foglio: mm 58/62x99/102. Serie di sette tavole raffiguranti le Virtù capitali, ovvero le tre Virtù teologali e le quattro Virtù cardinali. Mancante il frontespizio con l'esplicitazione del soggetto, l'excudit e il nome dell'editore. Raccolta di grande rarità impressa con segno nitido e lieve tonalità su carta vergellata. (7) Tutte le tavole presentano margini di 2/3 mm e sono applicate a pieno su tre vecchi cartoncini, tre su un supporto e due su ciascuno dei restanti.

Hendrick Hondius I, I cinque sensi con gli ordini architettonici. den Haag: Hendrick Hondius, 1606/1607 [1620].
Bulino. mm 230/235x347/350 Foglio: mm 283/303x383/385. New Hollstein (Hondius), (576-606). Hollstein, 613-619. Serie di cinque scene allegoriche su disegno di Paul Vredeman de Vries raffiguranti i sensi entro scenari dedicati agli ordini architettonici. Tutte le tavole sono numerate al centro del margine inferiore dove si leggono anche il titolo e le indicazioni di responsabilità. Questa serie di cinque faceva parte di una raccolta più ampia intitolata Architectura contenente trentuno tavole incise da Hendrick Hondius. La serie estesa fu pubblicata per la prima volta da Hondius all'Aia nel 1606. Ottime prove su carta vergellata con filigrana "pastorale di Basilea" visibile su due fogli e "stemma coronato con armi di Burgundia e Austria e toson d'oro" (Churchill, 266) su altre due. (5) Esemplari con margini come in origine. Diffuso ingiallimento, traccia di fioriture e aloni, minime pieghe di stampa, residui di legatura al lato sinistro, alcuni strappi localizzati ai margini riparati al verso. Segni d'uso e altri minori difetti.

Hendrick Hondius I, I mendicanti (il gufo). Hendrik Hondius excudit, 1644.
Acquaforte e bulino. mm 188x142. Hollstein (Hondius), 46. New Hollstein (van leyden), 159, copia e. Da un originale di Lucas van Leyden datato 1520. Ottima impressione su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1) Rifilata alla linea d'inquadramento, mancante del margine superiore con la lettera e di parte di quello inferiore con l'excuditi di Hendrick Hondius e la data. Restauro all'angolo in basso a sinistra.

Henri Le Roy, Imagines Septem Planetarum / Quo Iussa Iovis. Paris: Thomas Leu, 1606-1610.
Bulino. mm 177/185x118/123. Foglio: mm 280x188. Le Blanc, II, 54-60. Robert-Dumesnil, X, 283-290. Rara serie pubblicata a Parigi tra il 1606 ed il 1610, composta da frontespizio con excudit di Thomas Leu, inciso probabilmente dall'editore stesso, e sette tavole allegoriche con i sette pianeti, tutte numerate in basso a destra, alcune firmate a sinistra da Le Roy. Al margine inferiore del frontespizio dedica di Leu a Maximilien de Béthune, Barone de Rosny, duca de Sully. Bellissime prove finemente inchiostrate e impresse su carta vergellata sottile priva di filigrana. (8) Esemplari integri con ampi margini, tutti con due/tre forellini in alto. I fogli dal 4 al 7 presentano ingiallita la parte destra, all'estremità inferiore di altri parziale macchia. Piccola mancanza all'angolo inferiore del margine sinistro delle ultime quattro tavole. Lieve traccia di piega trasversale al frontespizio e alla prima tavola.

Giovanni Maggi, Arco di trionfo eretto in Campidoglio a Papa Paolo V per il possesso a San Giovanni in Laterano. Roma: Giovanni Orlandi, 1605.
Acquaforte. mm 380x280. Foglio: mm 398x295. Tozzi (2002), I.4. Firmata sulla base del monumento a destra. Nell'iscrizione a margine in basso si legge la data dell'evento "6 di novembre 1605" e il nome dell'editore Giovanni Orlandi. Da un disegno di Antonio Tempesta. L'incisione raffigura l'arco allestito in occasione della cavalcata di Camillo Borghese, eletto papa con il nome di Paolo V, per il possesso del Laterano. Bellissima prova, stampata con lieve tonalità, su sottile carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo" (Woodward, 97). (1) Buoni margini oltre la battuta del rame.

Ludovico Mattioli, Undici tavole da Paesi. Dissegni del Cav. Gio. Fran.co Barbieri. 1740-1747.
Acquaforte. Foglio: mm 405x530. Bagni, 1985, p. 146 e sgg, Undici tavole (nn. 1,2,3,5,7,8,10,11,12,14 doppio esemplare del n. 11) dalla serie, numerata in basso a destra da 1 a 14, riproducenti altrettanti disegni di paesaggio del Guercino. In basso a sinistra "Gio. Fran. Barbieri Inv." o "G. F. B. Inv.". Mattioli eseguì questa raccolta di stampe dal Guercino poco prima della sua morte avvenuta nel 1747, riprendendo in controparte una serie analoga di quattordici acqueforti eseguite molti anni prima a Parigi da Jean Pesne (Rouen, 1623 - Parigi, 1700). Alla morte del Guercino nel 1672, il nipote Benedetto Gennari portò i disegni in Francia per farli incidere da Jean Pesne. Questi ne realizzò una prima edizione con il frontespizio disegnato dallo stesso Gennari. A metà del 1700 Mattioli realizzò questa serie non traendola dai disegni originali, che a quelle date si trovavano già in Inghilterra a Chatsworth, ma copiandola in controparte da quella di Jean Pesne. Ottime prove su carta vergellata con filigrana "lettere PM in cerchio singolo sormontato da trifoglio" visibile su dieci fogli, il secondo esemplare della tavola 11 non omogeneo e impresso su carta "JH & Z" e cartiglio. (11) Tutti gli esemplari con ampi margini come in origine. Macchie brune visibili su cinque fogli, sugli altri traccia di fioriture. Forellini di legatura al margine sinistro. Segni d'uso.

Matthaus Merian, December / Ianuarius / Febfuarius (L'Inverno). 1622.
Acquaforte. mm 265x366. Hollstein, 529. Dal dipinto IJsvermaak di Sebastiaan Vrancx conservato al Royal Museum of Fine Arts di Anversa (inv. 613). La tavola fa parte dell'edizione latina de Le quattro stagioni edita nel 1622, dopo la comparsa al margine inferiore dei simboli dei pianeti e dei segni zodiacali accanto al nome dei mesi. Bellissima prova stampata con bel contrasto su carta vergellata sottile. (1) Esemplare rifilato alla linea d'inquadramento. Fragilità del foglio riparate con la controfondatura su carta Giappone.

Giuseppe Maria Mitelli, Antiporta de Il vero maneggio di spada d'Alessandro senesio gentilhuomo bolognese. Bologna: per l'erede di Vittorio Benacci,1660.
Acquaforte. mm 287x195. Foglio: mm 305x210. Buscaroli, 32. Antiporta allegorico per il volume di Alessandro Senesio, Il vero maneggio di spada. D'Alessandro Senese gentil'huomo bolognese. Dedicato al Sereniss. Prencipe Ferdinando Carlo Arciduca d'Austria... Bologna, Per l'herede di Vittorio Benacci, 1660. Carta vergellata sottile priva di filigrana. (1) Esemplare con margini. Lieve ingiallimento del foglio, mancanza al margine destro in basso, minimi forellini di tarlo e fori di legatura al margine sinistro.

Niccolò Nelli [excudit], Il famosissimo triompho di Bacco. 1571.
Bulino su due lastre. mm 298x849. Massari (Giulio Romano), 203. New Hollstein (cornelis Bos), 507 e 507.a. Sulla lastra in basso a sinistra entro una tabella "Nicolai nelli / formis / 1571". Carta vergellata sottile con filigrana "corona a cinque punte" (Woodward, 262 / Venezia,1570 ca.). (1) Esemplare rifilato al soggetto e mancante del margine inferiore con la lettera. Restauri.

Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Basilica di S. Giovanni Laterano. 1749.
Acquaforte. mm 390x545. Foglio: mm 410x558. Hind, 8. Da Le vedute di Roma. Bella impressione nel I stato di 6 avanti l'indirizzo, su carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo". (1) Piccoli margini oltre l'impronta del rame. Piega di legatura in verticale al centro, e traccia di altre due pieghe verticali in parallelo. Segni d'uso.

Giovanni Andrea Podestà, Baccanale di putti davanti alla statua di Venere. Romae: Apud Joseph de Rubeis, 1636.
Acquaforte. mm 310x388. Bartsch, XX, 8. TIB, 45003,008. Sulla lastra in basso a sinistra la dedica a Cassiano dal Pozzo seguita dal monogramma dell'autore, al di sotto "Titianus inv" e l'indirizzo dell'editore con la data "1636". La data "1636" rovesciata si legge anche sulla roccia alle spalle di Venere. Tratta in controparte dalla Festa degli Amorini o Omaggio a Venere di Tiziano (1518-1519) oggi al Prado. Ottima impressione su carta vergellata con filigrana "ancora entro ovale". (1) Esemplare rifilato alla battuta del rame, parzialmente visibile.