ASTA 3 - ARREDI, DIPINTI E OGGETTI D'ARTE XVII - XVIII - XIX - XX SECOLO
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Lot 73 Dipinto olio su tela, Ritratto di Donna con cappello e in abito elelgante, XX secolo. Scuola Europea.
Dimensioni: 65x89.
(Difetti) -
Lot 74 Dipinto olio su tela raffigurante Venezia, periodo XX secolo.
Dimensioni: 39,5x43.
(Difetti) -
Lot 75 Dipinto olio su tela applicato su cartoncino, Scuola continentale raffigurante Bambini alla finestra, XX secolo. Copia d'autore
Dimensioni:41,5x52.
Compreso cornice difetti e mancanze. -
Lot 76 Dipinto olio su tela, raffigurante Veduta di Napoli, scuola Italiana XX secolo. Dimensioni: 80x55 cm
(Difetti)
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Lot 77 Dipinto olio su pannello periodo XX secolo scuola Italiana raffigurante Giovane artista di strada.
Dimensioni: 69,5x49,5 cm -
Lot 78 Dipinto olio su pannello periodo XX secolo scuola Italiana raffigurante Giovane artista di strada.
Dimensioni: 69,5x48,5 cm -
Lot 79 Dipinto olio su tela, raffigurante Clown, scuola Italiana XX secolo. Artista non identificato.
Dimensioni: 48x58
(difetti) -
Lot 80 Dipinto olio su tela Scuola italiana da artista anonimo del XX secolo, ritratto di fanciulla, copia da Vincenzo Irolli
Dimensioni: 31x50.
(Difetti) -
Lot 81 Dipinto olio su tela, Scuola Europea, raffigurante donna al bar.
Firma non identificata.
Dimensioni: 41x60.
(Difetti) -
Lot 82 Dipinto olio su tela, periodo XX secolo raffigurante ritratto di donna, Scuola italiana.
Segni di vissuto.
Dimensioni: 57x78 -
Lot 83 Torciera in legno con finiture in foglie argento sorretta da tre piedini di forma a zampa di leone, periodo XIX secolo.
Dimensioni: h79x24 cm -
Lot 84 Scultura in marmo bianco, scolpito a rilievo, raffigurante Drago. Periodo XIX secolo.
Dimensioni: 34,5x16,5 -
Lot 85 Dipinto olio su tela, scuola napoletana XX secolo.
Raffigurante Napoli da Santa Lucia con eruzione del Vesuvio. Artista anonimo. Dimensioni 94x74 con cornice 50x70 interno cornice. Tela con segni di vissuto. Cornice difetti e mancanze. -
Lot 86 Importante lampadario in bronzo dorato finemente cisellato, composta da 18 braccia porta candele, sorretto da catena dorata, ornato da palme, con tre piccole sculture raffiguranti leoni.
La parte alta è composta da un ceppo in bronzo e catene reggenti.
(Patina originale da pulire)
Peso:40/50 kilogrammi.
Dimensioni: Altezza 100 x Diametro 100 x Braccia 18 cm -
Lot 87 Dipinto olio su tela raffigurante scorcio di Marina Napoletana. Scuola italiana XX secolo. Artista anonimo.
Dimensioni: 71x45.
(difetti) -
Lot 88 Dipinto olio su Cartoncino raffigurante I Berberi
Dimensioni: 65,5x47,5
OPERE DI AMPLETO PANNOCCHIA
(Lari, 1911 - Roma, 1987)
La casa d’aste De Francesco offre una suite di opere dell’artista Amleto Pannocchia che rispecchiano soprattutto la sua ultima produzione.
Le opere ad olio su cartoncino e tele cartonate, mostrano l’utilizzo maturo del medio pittorico e la maestria nel discernere gli innumerevoli passaggi di tono dello stesso colore.
Sono presenti numerosi lotti sia figurativi appartenenti al “polittico” del paladini,a ma anche figure femminili e nature morte.
Alcuni lotti astratti terminano la capsule di Amleto Pannocchia, artista poetico e innovativo dal linguaggio puro e possente.
La vita di Amleto Pannocchia è essa stessa un’opera d’arte,; un’altalena tra la necessità di esprimersi attraverso il gesto grafico e la volontà di autodeterminarsi una volta raggiiunta la maturità.
Nasce a Lari figlio di un calzolaio anarchico e una giovanissima ragazza appartenente all’alta borghesia, bella ed elegante. Dal loro amore indissolubile verranno parecchi figli, ma Amleto è il primogenito, venuto alla luce in piena pandemia del colera.
Successivamente il padre parte per la guerra e ne torna con una convinzione anarchica ancora più radicata. Amleto fa ingresso a bottega, piccolissimo, dove assiste a numerose conversazioni del padre e trascorre la giovinezza tra le botteghe, il porto e le estati a casa dei nonni dove ascolta conversazioni più “auliche” infarcite di citazioni di grandi classici della letteratura. Ascolta, conosce e legge di orlando Furioso, di Armida, di Donchisciotte e ad ognuno di questi prova a dare connotati presi dai personaggi della sua realtà..si intravedono butteri, portuali e banchi di frutta, dai colori cangianti e le forme nette e pulite, più simmili a sculture nelle rocce che a fluidi ritratti fatti a pennello.
Il suo insegnante d’arte, un prete del collegio in cui era entrato con riserva ( a causa della posizione politica del padre) e dal quale fu cacciato dopo poco, vide in lui la forza espressiva netta e pura che scaldava i salotti artistici del neofauvismo e dell’espressionismo tedesco. Il suo insegnante predisse un futuro radioso nel mondo dell’arte, previsione a cui il giovane Amleto stentava a credere. Ma la spinta creativa era indubbiamente forte in lui e gli provocò una vera e propria emergenza pittorica che in quegli anni (in piena adolescenza) lo condusse a rappresentare la realtà che lo circondava anche con i gessi sui marciapiedi della città di Lari.
Un giorno, sporco e sudicio ma completamente assorbito dalle sue opere, incrociò lo sguardo di una ragazzina bionda e leggiadra, elegante che si soffermò sui suoi lavori apprezzandone le caratteristiche. Quell’incontro che non si concluse con una vera conoscenza per lungo tempo, determinò in lui una nuova volontà di emergere. Andò a bottega come litografo presso Belforte e sotto la guida di Zanacchini, che era un famoso incisore. Ma non è soddisfatto e inizia il suo periodo di vagabondaggio morale, passando da un matrimonio senza convinzione agli incarichi di Cinecittà sia come scenografo che come attore. Proprio mentre era a Roma, rincontra il suo amore dell’adolescenza, ma stavolta ha un nome, Mirella. Non si lasciano più. Inizia la fase artistica più matura, il confronto con i galleristi e con il mercato d’arte della Roma bene dei primi anni ’70 che stimolano il suo passato infarcito di anarchia. La sua produzione si arricchisce di veri e propri polittici, realizzati seguendo un tema. Si conoscono “i crociati”, i “paladini” e infine dal 1973, quello della “battaglia rossa”. La sua produzione pittorica spazia su tre colori fondamentali: rosso verde e blu che a volte s mischiano a seconda del soggetto da ritrarre. Nei suoi polittici non ci sono solo cavalieri e figure della mitologia antica e moderna, ma gli abitanti e i frequentatori di taverne, porti e mercati. Ragazze semplici, studentesse, ballerine.
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Lot 89 Dipinto olio su Cartoncino raffigurante Cavalieri.
Dimensioni:55x43
OPERE DI AMPLETO PANNOCCHIA
(Lari, 1911 - Roma, 1987)
La casa d’aste De Francesco offre una suite di opere dell’artista Amleto Pannocchia che rispecchiano soprattutto la sua ultima produzione.
Le opere ad olio su cartoncino e tele cartonate, mostrano l’utilizzo maturo del medio pittorico e la maestria nel discernere gli innumerevoli passaggi di tono dello stesso colore.
Sono presenti numerosi lotti sia figurativi appartenenti al “polittico” del paladini,a ma anche figure femminili e nature morte.
Alcuni lotti astratti terminano la capsule di Amleto Pannocchia, artista poetico e innovativo dal linguaggio puro e possente.
La vita di Amleto Pannocchia è essa stessa un’opera d’arte,; un’altalena tra la necessità di esprimersi attraverso il gesto grafico e la volontà di autodeterminarsi una volta raggiiunta la maturità.
Nasce a Lari figlio di un calzolaio anarchico e una giovanissima ragazza appartenente all’alta borghesia, bella ed elegante. Dal loro amore indissolubile verranno parecchi figli, ma Amleto è il primogenito, venuto alla luce in piena pandemia del colera.
Successivamente il padre parte per la guerra e ne torna con una convinzione anarchica ancora più radicata. Amleto fa ingresso a bottega, piccolissimo, dove assiste a numerose conversazioni del padre e trascorre la giovinezza tra le botteghe, il porto e le estati a casa dei nonni dove ascolta conversazioni più “auliche” infarcite di citazioni di grandi classici della letteratura. Ascolta, conosce e legge di orlando Furioso, di Armida, di Donchisciotte e ad ognuno di questi prova a dare connotati presi dai personaggi della sua realtà..si intravedono butteri, portuali e banchi di frutta, dai colori cangianti e le forme nette e pulite, più simmili a sculture nelle rocce che a fluidi ritratti fatti a pennello.
Il suo insegnante d’arte, un prete del collegio in cui era entrato con riserva ( a causa della posizione politica del padre) e dal quale fu cacciato dopo poco, vide in lui la forza espressiva netta e pura che scaldava i salotti artistici del neofauvismo e dell’espressionismo tedesco. Il suo insegnante predisse un futuro radioso nel mondo dell’arte, previsione a cui il giovane Amleto stentava a credere. Ma la spinta creativa era indubbiamente forte in lui e gli provocò una vera e propria emergenza pittorica che in quegli anni (in piena adolescenza) lo condusse a rappresentare la realtà che lo circondava anche con i gessi sui marciapiedi della città di Lari.
Un giorno, sporco e sudicio ma completamente assorbito dalle sue opere, incrociò lo sguardo di una ragazzina bionda e leggiadra, elegante che si soffermò sui suoi lavori apprezzandone le caratteristiche. Quell’incontro che non si concluse con una vera conoscenza per lungo tempo, determinò in lui una nuova volontà di emergere. Andò a bottega come litografo presso Belforte e sotto la guida di Zanacchini, che era un famoso incisore. Ma non è soddisfatto e inizia il suo periodo di vagabondaggio morale, passando da un matrimonio senza convinzione agli incarichi di Cinecittà sia come scenografo che come attore. Proprio mentre era a Roma, rincontra il suo amore dell’adolescenza, ma stavolta ha un nome, Mirella. Non si lasciano più. Inizia la fase artistica più matura, il confronto con i galleristi e con il mercato d’arte della Roma bene dei primi anni ’70 che stimolano il suo passato infarcito di anarchia. La sua produzione si arricchisce di veri e propri polittici, realizzati seguendo un tema. Si conoscono “i crociati”, i “paladini” e infine dal 1973, quello della “battaglia rossa”. La sua produzione pittorica spazia su tre colori fondamentali: rosso verde e blu che a volte s mischiano a seconda del soggetto da ritrarre. Nei suoi polittici non ci sono solo cavalieri e figure della mitologia antica e moderna, ma gli abitanti e i frequentatori di taverne, porti e mercati. Ragazze semplici, studentesse, ballerine. -
Lot 90 Dipinto olio su Cartoncino raffigurante Ritratto di bevitore
Dimensioni: 60,5x44,5
OPERE DI AMPLETO PANNOCCHIA
(Lari, 1911 - Roma, 1987)
La casa d’aste De Francesco offre una suite di opere dell’artista Amleto Pannocchia che rispecchiano soprattutto la sua ultima produzione.
Le opere ad olio su cartoncino e tele cartonate, mostrano l’utilizzo maturo del medio pittorico e la maestria nel discernere gli innumerevoli passaggi di tono dello stesso colore.
Sono presenti numerosi lotti sia figurativi appartenenti al “polittico” del paladini,a ma anche figure femminili e nature morte.
Alcuni lotti astratti terminano la capsule di Amleto Pannocchia, artista poetico e innovativo dal linguaggio puro e possente.
La vita di Amleto Pannocchia è essa stessa un’opera d’arte,; un’altalena tra la necessità di esprimersi attraverso il gesto grafico e la volontà di autodeterminarsi una volta raggiiunta la maturità.
Nasce a Lari figlio di un calzolaio anarchico e una giovanissima ragazza appartenente all’alta borghesia, bella ed elegante. Dal loro amore indissolubile verranno parecchi figli, ma Amleto è il primogenito, venuto alla luce in piena pandemia del colera.
Successivamente il padre parte per la guerra e ne torna con una convinzione anarchica ancora più radicata. Amleto fa ingresso a bottega, piccolissimo, dove assiste a numerose conversazioni del padre e trascorre la giovinezza tra le botteghe, il porto e le estati a casa dei nonni dove ascolta conversazioni più “auliche” infarcite di citazioni di grandi classici della letteratura. Ascolta, conosce e legge di orlando Furioso, di Armida, di Donchisciotte e ad ognuno di questi prova a dare connotati presi dai personaggi della sua realtà..si intravedono butteri, portuali e banchi di frutta, dai colori cangianti e le forme nette e pulite, più simmili a sculture nelle rocce che a fluidi ritratti fatti a pennello.
Il suo insegnante d’arte, un prete del collegio in cui era entrato con riserva ( a causa della posizione politica del padre) e dal quale fu cacciato dopo poco, vide in lui la forza espressiva netta e pura che scaldava i salotti artistici del neofauvismo e dell’espressionismo tedesco. Il suo insegnante predisse un futuro radioso nel mondo dell’arte, previsione a cui il giovane Amleto stentava a credere. Ma la spinta creativa era indubbiamente forte in lui e gli provocò una vera e propria emergenza pittorica che in quegli anni (in piena adolescenza) lo condusse a rappresentare la realtà che lo circondava anche con i gessi sui marciapiedi della città di Lari.
Un giorno, sporco e sudicio ma completamente assorbito dalle sue opere, incrociò lo sguardo di una ragazzina bionda e leggiadra, elegante che si soffermò sui suoi lavori apprezzandone le caratteristiche. Quell’incontro che non si concluse con una vera conoscenza per lungo tempo, determinò in lui una nuova volontà di emergere. Andò a bottega come litografo presso Belforte e sotto la guida di Zanacchini, che era un famoso incisore. Ma non è soddisfatto e inizia il suo periodo di vagabondaggio morale, passando da un matrimonio senza convinzione agli incarichi di Cinecittà sia come scenografo che come attore. Proprio mentre era a Roma, rincontra il suo amore dell’adolescenza, ma stavolta ha un nome, Mirella. Non si lasciano più. Inizia la fase artistica più matura, il confronto con i galleristi e con il mercato d’arte della Roma bene dei primi anni ’70 che stimolano il suo passato infarcito di anarchia. La sua produzione si arricchisce di veri e propri polittici, realizzati seguendo un tema. Si conoscono “i crociati”, i “paladini” e infine dal 1973, quello della “battaglia rossa”. La sua produzione pittorica spazia su tre colori fondamentali: rosso verde e blu che a volte s mischiano a seconda del soggetto da ritrarre. Nei suoi polittici non ci sono solo cavalieri e figure della mitologia antica e moderna, ma gli abitanti e i frequentatori di taverne, porti e mercati. Ragazze semplici, studentesse, ballerine. -
Lot 91 Dipinto olio su Cartoncino, raffigurante un Cavaliere
Dimensioni:70,5x50
OPERE DI AMPLETO PANNOCCHIA
(Lari, 1911 - Roma, 1987)
La casa d’aste De Francesco offre una suite di opere dell’artista Amleto Pannocchia che rispecchiano soprattutto la sua ultima produzione.
Le opere ad olio su cartoncino e tele cartonate, mostrano l’utilizzo maturo del medio pittorico e la maestria nel discernere gli innumerevoli passaggi di tono dello stesso colore.
Sono presenti numerosi lotti sia figurativi appartenenti al “polittico” del paladini,a ma anche figure femminili e nature morte.
Alcuni lotti astratti terminano la capsule di Amleto Pannocchia, artista poetico e innovativo dal linguaggio puro e possente.
La vita di Amleto Pannocchia è essa stessa un’opera d’arte,; un’altalena tra la necessità di esprimersi attraverso il gesto grafico e la volontà di autodeterminarsi una volta raggiiunta la maturità.
Nasce a Lari figlio di un calzolaio anarchico e una giovanissima ragazza appartenente all’alta borghesia, bella ed elegante. Dal loro amore indissolubile verranno parecchi figli, ma Amleto è il primogenito, venuto alla luce in piena pandemia del colera.
Successivamente il padre parte per la guerra e ne torna con una convinzione anarchica ancora più radicata. Amleto fa ingresso a bottega, piccolissimo, dove assiste a numerose conversazioni del padre e trascorre la giovinezza tra le botteghe, il porto e le estati a casa dei nonni dove ascolta conversazioni più “auliche” infarcite di citazioni di grandi classici della letteratura. Ascolta, conosce e legge di orlando Furioso, di Armida, di Donchisciotte e ad ognuno di questi prova a dare connotati presi dai personaggi della sua realtà..si intravedono butteri, portuali e banchi di frutta, dai colori cangianti e le forme nette e pulite, più simmili a sculture nelle rocce che a fluidi ritratti fatti a pennello.
Il suo insegnante d’arte, un prete del collegio in cui era entrato con riserva ( a causa della posizione politica del padre) e dal quale fu cacciato dopo poco, vide in lui la forza espressiva netta e pura che scaldava i salotti artistici del neofauvismo e dell’espressionismo tedesco. Il suo insegnante predisse un futuro radioso nel mondo dell’arte, previsione a cui il giovane Amleto stentava a credere. Ma la spinta creativa era indubbiamente forte in lui e gli provocò una vera e propria emergenza pittorica che in quegli anni (in piena adolescenza) lo condusse a rappresentare la realtà che lo circondava anche con i gessi sui marciapiedi della città di Lari.
Un giorno, sporco e sudicio ma completamente assorbito dalle sue opere, incrociò lo sguardo di una ragazzina bionda e leggiadra, elegante che si soffermò sui suoi lavori apprezzandone le caratteristiche. Quell’incontro che non si concluse con una vera conoscenza per lungo tempo, determinò in lui una nuova volontà di emergere. Andò a bottega come litografo presso Belforte e sotto la guida di Zanacchini, che era un famoso incisore. Ma non è soddisfatto e inizia il suo periodo di vagabondaggio morale, passando da un matrimonio senza convinzione agli incarichi di Cinecittà sia come scenografo che come attore. Proprio mentre era a Roma, rincontra il suo amore dell’adolescenza, ma stavolta ha un nome, Mirella. Non si lasciano più. Inizia la fase artistica più matura, il confronto con i galleristi e con il mercato d’arte della Roma bene dei primi anni ’70 che stimolano il suo passato infarcito di anarchia. La sua produzione si arricchisce di veri e propri polittici, realizzati seguendo un tema. Si conoscono “i crociati”, i “paladini” e infine dal 1973, quello della “battaglia rossa”. La sua produzione pittorica spazia su tre colori fondamentali: rosso verde e blu che a volte s mischiano a seconda del soggetto da ritrarre. Nei suoi polittici non ci sono solo cavalieri e figure della mitologia antica e moderna, ma gli abitanti e i frequentatori di taverne, porti e mercati. Ragazze semplici, studentesse, ballerine. -
Lot 92 Dipinto olio su Cartoncino raffigurante Il bosco.
Dimensioni: 67,5x46.
OPERE DI AMPLETO PANNOCCHIA
(Lari, 1911 - Roma, 1987)
La casa d’aste De Francesco offre una suite di opere dell’artista Amleto Pannocchia che rispecchiano soprattutto la sua ultima produzione.
Le opere ad olio su cartoncino e tele cartonate, mostrano l’utilizzo maturo del medio pittorico e la maestria nel discernere gli innumerevoli passaggi di tono dello stesso colore.
Sono presenti numerosi lotti sia figurativi appartenenti al “polittico” del paladini,a ma anche figure femminili e nature morte.
Alcuni lotti astratti terminano la capsule di Amleto Pannocchia, artista poetico e innovativo dal linguaggio puro e possente.
La vita di Amleto Pannocchia è essa stessa un’opera d’arte,; un’altalena tra la necessità di esprimersi attraverso il gesto grafico e la volontà di autodeterminarsi una volta raggiiunta la maturità.
Nasce a Lari figlio di un calzolaio anarchico e una giovanissima ragazza appartenente all’alta borghesia, bella ed elegante. Dal loro amore indissolubile verranno parecchi figli, ma Amleto è il primogenito, venuto alla luce in piena pandemia del colera.
Successivamente il padre parte per la guerra e ne torna con una convinzione anarchica ancora più radicata. Amleto fa ingresso a bottega, piccolissimo, dove assiste a numerose conversazioni del padre e trascorre la giovinezza tra le botteghe, il porto e le estati a casa dei nonni dove ascolta conversazioni più “auliche” infarcite di citazioni di grandi classici della letteratura. Ascolta, conosce e legge di orlando Furioso, di Armida, di Donchisciotte e ad ognuno di questi prova a dare connotati presi dai personaggi della sua realtà..si intravedono butteri, portuali e banchi di frutta, dai colori cangianti e le forme nette e pulite, più simmili a sculture nelle rocce che a fluidi ritratti fatti a pennello.
Il suo insegnante d’arte, un prete del collegio in cui era entrato con riserva ( a causa della posizione politica del padre) e dal quale fu cacciato dopo poco, vide in lui la forza espressiva netta e pura che scaldava i salotti artistici del neofauvismo e dell’espressionismo tedesco. Il suo insegnante predisse un futuro radioso nel mondo dell’arte, previsione a cui il giovane Amleto stentava a credere. Ma la spinta creativa era indubbiamente forte in lui e gli provocò una vera e propria emergenza pittorica che in quegli anni (in piena adolescenza) lo condusse a rappresentare la realtà che lo circondava anche con i gessi sui marciapiedi della città di Lari.
Un giorno, sporco e sudicio ma completamente assorbito dalle sue opere, incrociò lo sguardo di una ragazzina bionda e leggiadra, elegante che si soffermò sui suoi lavori apprezzandone le caratteristiche. Quell’incontro che non si concluse con una vera conoscenza per lungo tempo, determinò in lui una nuova volontà di emergere. Andò a bottega come litografo presso Belforte e sotto la guida di Zanacchini, che era un famoso incisore. Ma non è soddisfatto e inizia il suo periodo di vagabondaggio morale, passando da un matrimonio senza convinzione agli incarichi di Cinecittà sia come scenografo che come attore. Proprio mentre era a Roma, rincontra il suo amore dell’adolescenza, ma stavolta ha un nome, Mirella. Non si lasciano più. Inizia la fase artistica più matura, il confronto con i galleristi e con il mercato d’arte della Roma bene dei primi anni ’70 che stimolano il suo passato infarcito di anarchia. La sua produzione si arricchisce di veri e propri polittici, realizzati seguendo un tema. Si conoscono “i crociati”, i “paladini” e infine dal 1973, quello della “battaglia rossa”. La sua produzione pittorica spazia su tre colori fondamentali: rosso verde e blu che a volte s mischiano a seconda del soggetto da ritrarre. Nei suoi polittici non ci sono solo cavalieri e figure della mitologia antica e moderna, ma gli abitanti e i frequentatori di taverne, porti e mercati. Ragazze semplici, studentesse, ballerine.
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Lot 93 Dipinto olio su pannello, periodo XX secolo scuola Italiana raffigurante Uomo con barba.
Dimensioni: 24x17 -
Lot 94 Dipinto olio su pannello, XX secolo scuola Italiana, raffigurante Ritratto di donna con velo.
Dimensioni: 30x21,5. -
Lot 95 Dipinto olio su tela, raffigurante Veliero, periodo XX secolo.
Dimensioni: 33x55
(difetti) -
Lot 96 Dipinto olio su tela, raffigurante allegoria di donna con fiori tra i capelli, XX secolo.
Dimensioni: 33,5x41.
Segni di vissuto.
(Difetti)