Arte Figurativa tra XIX e XX Secolo
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Lot 1 Pasquale Celommi (Montepagano 1851-Roseto degli Abruzzi 1928) - Ritorno dalla pesca
cm 63 x 112,8
olio su tela
firmato in basso a sinistra: PCelommi
Sul retro, sulla cornice, vecchio cartellino dattiloscritto con riferimenti all'artista.
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
Realismo e folclore. Note sull’arte abruzzese tra Ottocento e Novecento
A lungo l’arte italiana tra Ottocento e Novecento è stata bollata di attardato provincialismo, per via dell’insistenza sui temi del realismo rurale e sui soggetti popolareschi, spesso affrontati con piglio aneddotico. Una prospettiva, questa, che ha inevitabilmente relegato al cono d’ombra dell’oblio gran parte di quelle figure di pittori e scultori che, seppure non diedero apporti innovativi alla scena artistica nazionale, interpretarono un repertorio allora percepito come di notevole interesse. Si assiste oggi a una fase di studio e riscoperta di tali personalità, soprattutto in considerazione del valore documentario della loro ricerca e dell’attrattiva che essa ebbe sul mercato internazionale del tempo.
Tra le scuole regionali italiane, quella abruzzese fu tra le più vivaci e produttive. [1] Storicamente, essa è considerata, in un certo senso, una diramazione della scuola napoletana, con la quale condivise un’adesione al vero dalla vena sentimentale e una speciale attenzione alla resa della luce nel paesaggio. Fin dalla sua istituzione nel 1752, il Reale Istituto di Belle Arti di Napoli aveva formato artisti provenienti da un’area geografica molto vasta: quella, cioè, del Regno delle Due Sicilie, che al 1861 comprendeva anche l’area attualmente corrispondente alla regione dell’Abruzzo.
Si può affermare che la scuola abruzzese sia nata con i fratelli pittori Palizzi, tutti formatisi presso l’istituto napoletano: Giuseppe, Filippo, Nicola e Francesco Paolo. Fu Giuseppe, il più anziano, ad aprire la strada della pittura ai fratelli, che lo seguirono prima a Napoli per l’apprendistato, poi in Francia, dove si trasferì già nel 1844 per rimanerci tutta la vita. Lì l’artista espresse appieno la vocazione di paesaggista condividendo le ricerche dei protagonisti della Scuola di Barbizon, con cui fu sempre a stretto contatto. Filippo, invece, abbandonò l’istituto per frequentare la Scuola Libera di Giuseppe Bonolis, artista – anche lui abruzzese – che aveva aperto una scuola privata in opposizione agli insegnamenti dell’Accademia. Rimanendo costantemente in contatto con il fratello maggiore Giuseppe, ormai attivo in Francia, si avvicinò alla pittura francese e ai suoi protagonisti, in particolare alla scuola di Barbizon. Nel 1861 fondò con Morelli e Smargiassi la Società Promotrice di Belle Arti di Napoli, dove prese a esporre soprattutto dipinti a tema animale, filone iconografico di cui diventò uno dei più apprezzati interpreti, anche fuori dai confini nazionali. L’influenza dei Barbizonniers e di Courbet si rivela nella sua pittura attraverso la resa dei contorni delle forme, che tendono a farsi sempre più sfumati per lasciare al colore il compito di definire l’immagine. Tornò poi in ambito accademico nel 1868, quando gli fu affidata la docenza: sebbene la sua attività didattica durò appena una dozzina di anni – nel 1880 si dimette per assumere la direzione del Museo Artistico Industriale, che lui stesso aveva fondato due anni prima con Gaetano Filangeri e Domenico Morelli – furono numerosi gli allievi che assorbirono il suo realismo di ricordo francese. Tra questi anche Francesco Paolo Michetti, di stanza a Napoli dal 1867: il giovane, tuttavia, superò ben presto il verismo palizziano, assimilando la tecnica dei pittori moderni che ebbe modo di studiare dal vivo a Parigi, dove soggiornò in gioventù ottenendo un vivo successo di mercato. Il clamore suscitato nella critica – e più in generale nel mondo della cultura, se si pensa allo speciale rapporto con Gabriele d’Annunzio – con i capolavori presentati alle esposizioni nazionali e internazionali lo portò ad affermarsi, ancora giovanissimo, come uno dei pittori italiani più influenti. Tra i diversi artisti su cui esercitò il suo ascendente, vale qui la pena ricordare il pescarese Alfonso Muzii. Il pittore era poco più giovane di Michetti: eppure, fin dal momento in cui cominciò a destare l’attenzione del pubblico alle rassegne espositive nazionali, la critica mise ben in evidenza il debito della sua pittura nei riguardi di quella michettiana. «Alfonso Muzii è un giovane artista abruzzese» - si leggeva sull’“Illustrazione Popolare” del 15 aprile del 1888 a commento della riproduzione di un suo quadro - «il cui stile largo e la potenza d’improntare caratteri di stirpe nelle teste, manifestano subito un buon seguace di Francesco Paolo Michetti». [2]
Il fascino esercitato dalla cultura popolare abruzzese e dai suoi miti, si concretizzò, nel primo decennio del Novecento, in un interesse a tutto tondo che coinvolse tanto la letteratura quanto l’antropologia: da qui il successo del padiglione dedicato all’etnografia italiana all’Esposizione Internazionale del 1911 a Valle Giulia, evento che contribuì a infondere nuova linfa all’interesse per le arti applicate e in particolare per le ceramiche della tradizione rurale.
Anche per ciò che concerne la pittura, nonostante i linguaggi d’oltralpe fossero ormai penetrati nella scena artistica italiana e il gusto stesse inesorabilmente mutando, la figurazione michettiana continuò a suggestionare profondamente le nuove generazioni di artisti. Si pensi, ad esempio, al romano Camillo Innocenti: prima di approdare all’immaginario mondano che gli diede la fama internazionale, l’artista si cimentò a lungo con i soggetti abruzzesi, ottenendo, tra l’altro, importanti riconoscimenti. Nel 1905 vinse la medaglia d’oro alla Biennale di Venezia, su proposta del pittore irlandese naturalizzato inglese John Lavery, per il grande dipinto Sui monti (Budapest, Szépművészeti Múzeum); e ancora nel 1913, in occasione della retrospettiva alla prestigiosa galleria Bernheim-Jeune di Parigi, il museo d’Orsay gli acquistò il quadro Cortège nuptial dans les Abruzzes, eseguito nel 1906.
La pittura di Michetti costituì il punto di partenza per la ricerca di un’altra interessante figura della storia dell’arte romana del Novecento: Emilia De Divitiis, nota per essere stata l’unica allieva dell’abruzzese. L’artista ereditò dal maestro l’approccio realistico alla figurazione derivato dallo studio del mezzo fotografico, talvolta emulandolo, in certe soluzioni tecniche e compositive, in maniera tanto fedele da confondere il collezionismo contemporaneo. La sua è, in ordine di tempo, solo l’ultima personalità di una folta schiera di artisti da riscoprire, con uno studio di ampio respiro che faccia il punto sul ruolo giocato tra Otto e Novecento dall’arte abruzzese – per provenienza o ispirazione – senza pregiudizi di sorta.
Manuel Carrera
Dicembre 2023
[1] Per un approfondimento sul tema, si veda P. Del Cimmuto, P. Di Felice, I. Valente (a cura di), Il vero e il sentimento: Abruzzo e abruzzesi nella pittura dell’Ottocento, Ascoli Piceno 2016.
[2] In campagna ai primi d’aprile, in “L’Illustrazione Popolare”, 15 aprile 1888, p. 251. -
Lot 2 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - “Il mietitore”, 1902
cm 13,5 x 28,5
carboncino e pastello su cartoncino
siglato e datato in basso verso sinistra: Basilio / 1902
Sul retro, cartellino della Galleria Margutta di Pescara con riferimenti all'artista e all'opera.
PROVENIENZA
Galleria Margutta, Pescara;
collezione privata, Pescara.
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Lot 3 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - La gioia di una madre
cm 46,3 x 48,8
pastello su carta bruna
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 4 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Volto di donna
cm 47 x 25,5
carboncino e sanguigna su carta azzurrina
siglato in basso a destra: B. C.
Sul retro: autentica manoscritta: Disegno di mio / nonno Basilio / Giovanna Cascella; sulla cornice, cartoncino della Galleria Margutta di Pescara con riferimenti all'autore e all'opera.
PROVENIENZA
Galleria Margutta, Pescara;
collezione privata, Pescara.
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Lot 5 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Grande piatto con Baccanale
diametro cm 59
maiolica, entro cornice coeva
firmato in basso verso destra: B. Cascella
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
ESPOSIZIONI
Museo delle Genti d'Abruzzo, Pescara 2017.
BIBLIOGRAFIA
L'Abruzzo nelle ceramiche dei Cascella e di Alessandro Pandolfi, catalogo della mostra tenutasi presso il Museo delle Genti d'Abruzzo, Pescara 2017, p. 17 (ill.). -
Lot 6 Tommaso Cascella (Ortona 1890-Pescara 1968) - Vaso con danza dei pastori
altezza cm 22,diametro cm 15
maiolica
firmato in basso: T. Cascella
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 7 Gioacchino Cascella (Pescara 1903-Rapino 1982) - Piatto sagomato con cardi
diametro cm 20,3
maiolica
Sul retro, firma di mano dell'artista: G. CASCELLA
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 8 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Brocca a due manici con baccanti
altezza cm 19,5, diametro cm 11
maiolica
firmata in basso sotto un manico: B. CASCELLA
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 9 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Primi frutti
cm 60 x 49,6
cromolitografia
data, dedica e firma a carboncino in basso a destra: 2 ott 1903 / Ricordo Visita alla GranSig.ra / Anna Foppa-Pedretti / BCascella
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 10 Costantino Barbella (Chieti 1852-Roma 1925) - "Armonia", 1877
cm 30,5 x 16 x 17 (esclusa la base)
scultura in terracotta su base in legno
firmata e locata a sinistra sulla base: C. Barbella Roma e inscritta sul retro sulla base: Proprietà Riservata
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
ESPOSIZIONI
Esposizioni principali dell’esemplare in bronzo: Roma 1883; Roma 1903.
BIBLIOGRAFIA
Bibliografia essenziale sul soggetto: A. Lancellotti, Costantino Barbella (1852-1925), Roma 1934, p. 145; F. Bellonzi, Costantino Barbella: 1852-1925, Chieti 1983, p. 54; P. Del Cimmuto, I. Valente (a cura di), Costantino Barbella: fogli di pensieri: 1852-1925, Napoli 2014, p. 201. -
Lot 11 Costantino Barbella (Chieti 1852-Roma 1925) - Donna di Scanno, 1894
cm 22 x 20 x 18 (esclusa la base)
scultura in bronzo su base in bronzo
firmata e data in basso sul davanti: C. Barbella 94
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 12 Costantino Barbella (Chieti 1852-Roma 1925) - Bum...!
cm 26,8 x 12,5 x 11 (esclusa la base)
scultura in bronzo su base in marmo nero
firmata e locata a sinistra sulla base in bronzo: C. Barbella Roma e intitolata sul davanti della base in marmo: BUM!..
Sul retro, sulla base in bronzo, inscritta: Proprietà Artistica.
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 13 Costantino Barbella (Chieti 1852-Roma 1925) - Il ritorno del soldato, 1892
cm 35,5 x 21,5 x 19,5 (esclusa la base)
scultura in bronzo con base in marmo verde
firmata e datata davanti a destra sulla base in bronzo: C. Barbella 92 e inscritta a sinistra sulla base in bronzo: Proprietà Artistica
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 14 Alfonso Muzii (Pescara 1856-1946) - Tentazione
cm 90 x 60,5
olio su tela
firmato, locato e datato in basso a destra: A. Muzii / Milano 1893
Sul retro, sulla cornice: frammento di cartellino a stampa della Esposizione Permanente di Milano del 1893; cartellino manoscritto con riferimenti al pittore e al prezzo dell'opera (quadro di Alfonso Muzii / Milano / Viale Venezia / Prezzo £ 1800); timbro della Dogana di Milano in data 4 gennaio 93.
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
ESPOSIZIONI
Esposizione Permanente, Milano 1893. -
Lot 15 Valerio Laccetti (Vasto 1836-Roma 1909) - Pecore al pascolo presso l'antica porta
cm 25,5x37,5
carboncino e acquarello su cartoncino riportato su cartoncino
firmato in basso a sinistra: Laccetti e dedicato in basso a sinistra sul cartoncino di supporto: All'amico Carissmo Michele Spatocco affettuosamente / Valerio Laccetti
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 16 Raffaello Celommi (Firenze 1881-Roseto degli Abruzzi 1957) - Idillio
cm 40 x 65
olio su tela
firmato in basso a sinistra: Raffaello Celommi
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 17 Raffaello Celommi (Firenze 1881-Roseto degli Abruzzi 1957) - La mietitura del grano
cm 39,3 x 64,3
olio su tela
firmato in basso a destra: Raffaello Celommi
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 18 Michele Cascella - Basilio Cascella (1892-1989, Pescara 1860-Roma 1950) - Coppia di Fiasche del pellegrino
entrambi maiolica
a)Basilio Cascella
Volti di donna
cm 25,5 x 21 x 7,5
firmato sul fronte in basso a sinistra: B. Cascella
b)Michele Cascella
Paesaggi
cm 26 x 20,7 x 8
firmato sul fronte in basso: M. Cascella
Sul fondo, numero di riferimento: C492
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
BIBLIOGRAFIA
a) L'Abruzzo nelle ceramiche dei Cascella e di Alessandro Pandolfi, catalogo della mostra tenutasi presso il Museo delle Genti d'Abruzzo, Pescara 2017, p. 20 (ill.).
b) L'Abruzzo nelle ceramiche dei Cascella e di Alessandro Pandolfi, catalogo della mostra tenutasi presso il Museo delle Genti d'Abruzzo, Pescara 2017, p. 23 (ill.).
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 19 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Piatto con nudo femminile e uva
diametro cm 29,5
maiolica
firmato in basso a sinistra: B. Cascella
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 20 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Piatto con Ritratto di bimba con fiocco rosso
diametro cm 33,3
maiolica
firmato in basso al centro: B. Cascella
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 21 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Piatto con ninfa e satiro abbracciati
diametro cm 29,5
maiolica
firma incisa a destra: B. Cascella
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 22 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Diploma per l'Esposizione Didattica Abruzzese, Chieti 1-31 ottobre 1926, 1926
cm 46,5 x 61
cromolitografia
firmato in lastra in basso a sinistra: B. Cascella 1926
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 23 Basilio Cascella (Pescara 1860-Roma 1950) - Il suono di un angelo
cm 62,5 x 44
litografia riportata su cartoncino
firmata in lastra: B. CASCELLA . EDIT / PESCARA - MILANO
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara. -
Lot 24 Raffaello Celommi (Firenze 1881-Roseto degli Abruzzi 1957) - La riparazione delle reti da pesca
cm 64,3 x 114
olio su tela
firmato in basso a destra: Raffaello Celommi
PROVENIENZA
Collezione privata, Pescara.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito