Asta 47 I: Arte Antica

Asta 47 I: Arte Antica

Tuesday 28 November 2023 hours 10:00 (UTC +01:00)
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  • Pietro  Testa, Venere consegna le armi a Enea. 1638-1640 ca.
    Lot 121

    Pietro Testa, Venere consegna le armi a Enea. 1638-1640 ca. Acquaforte. mm 358x400. Bartsch,XX, 24. Bellini (Testa), 17. Cropper, 59. Ottima impressione priva delle responsabilità indicate al margine inferiore mancante, verosimilmente nel II stato di 2 (indicazione in antica grafia a penna e inchiostro bruno riportata sul supporto al verso) su carta vergellata lievemente spessa. In basso a destra al verso del supporto marchio di collezione non identificato a inchiostro nero con lettere "FT" interlacciate (Lugt, 1045b). SI AGGIUNGE: Id., Id. Acquaforte. mm 394x412. Foglio: mm 415x530. Altro esemplare nello stato definitivo in tiratura tarda su carta calcografica pesante. (2)

  • Pietro  Testa, Il sacrificio di Ifigenia. 1640-1642 ca.
    Lot 122

    Pietro Testa, Il sacrificio di Ifigenia. 1640-1642 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 370x456. Bartsch,XX, 23. Bellini (Testa), 18. Cropper, 61. Sul gradino in basso a sinistra "PTL Pinx. et Sculp." con iniziali interlacciate. Bellissima impressione nel raro I stato di 3, priva del margine inferiore con la dedica a Mario Alberizzi ma ancora con la parte alta dello stemma che nel II stato verrà cancellata. Carta vergellata sottile con filigrana compatibile con "tre monti entro ovale" (Roma, fine XVI secolo). (1)

  • Pietro  Testa, Sinorice trasportato dal tempio di Artemide. 1640 ca.
    Lot 123

    Pietro Testa, Sinorice trasportato dal tempio di Artemide. 1640 ca. Acquaforte. mm 287x410. Foglio: mm 355x445. Bartsch, XX, 19. Bellini (Testa), 19. Cropper, 53. Con il monogramma dell'artista sulla lastra in basso a destra. Bellissima e rara prova nel I stato di 2, avanti l'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi al margine inferiore a sinistra, stampata con tonalità su carta vergellata sottile con filigrana. "figura inginocchiata con croce entro scudo stretto", (Woodward, 25. Macerata, 1618). Al verso in alto al centro il numero "29" a penna e inchiostro bruno in antica grafia. L'episodio è tratto dal De mulierum virtutibus di Plutarco e narra dell'avvelenamento del tetrarca Sinorice da parte di Camma, moglie del tetrarca Sinato fatto uccidere da Sinorice. SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte. mm 287x412. Foglio: mm 438x580. Bella prov nel II e definitivo stato con l'indirizzo di De Rossi su carta calcografica non vergellata, edizione Calcografia camerale con marchi a secco al margine inferiore. (2)

  • Pietro  Testa, Intelligenza et uso / Il Liceo della Pittura. 1638 ca.
    Lot 124

    Pietro Testa, Intelligenza et uso / Il Liceo della Pittura. 1638 ca. Acquaforte. mm 471x729. Foglio: mm 475x739. Bartsch, XX, 34. Bellini (Testa), 20. Cropper, 41. In alto al centro il titolo e il motto sormontato dalla stella a otto punto dei Buonvisi. In basso a destra dedica a Gerolamo Buonvisi firmata dall'artista, e più in basso sulla pietra il monogramma "PTL" a lettere interlacciate. Belllissima prova nel I stato di 3, avanti l'indirizzo di De Rossi e i segni aggiuntivi sulla scritta nel cartiglio a destra,stampata con segno pieno e brillante su carta vergellata con filigrana "agnello di Dio in doppio cerchio" (Fabriano, fine XVI secolo). Il tema allude alla formazione del vero artista che per divenire tale deve commisurare teoria e pratica. Nel cartiglio a sinistra si legge "La Teoria è per se stessa di legami avvinta, e la Pratica nella sua libertà è per se stessa cieca". Alle estremità della composizione sul primo piano si trovano le rispettive personificazioni, la Teoria ha un compasso sulla testa, a indicare che trae le sue conclusioni da principi universali, ma le sue mani sono legate e i suoi libri giacciono a terra. La pratica è cieca e inciampa tra rocce e rovi, accompagnata da una scimmia con la ciotola per l'elemosina che rappresenta quegli artisti imitativi versati solo nella pratica che devono elemosinare tutto ciò di cui hanno bisogno dagli altri. (1)

  • Pietro  Testa, Il figliuol prodigo. 1645 ca.
    Lot 125

    Pietro Testa, Il figliuol prodigo. 1645 ca. Acquaforte. mm 190/207x290/300. Foglio: mm 290/311. Bartsch, XX, 5-8. Bellini (Testa), 21-24. Cropper, 95-98. Serie completa in quattro tavole eseguita attorno al 1645. La partenza da casa. mm 190x292. In basso a sinistra sul basamento "L 'HISTORIA/ Del Figliolo prodigo/ P. Testa in. et fecit Romae". Ottima prova nel I stato di 2 avanti ogni indirizzo su carta vergellata spessa con filigrana "corona a cinque punte sormontata da stella a sei punte" (Woodward, 264. Roma, 1580). Esemplare rifilato all'interno della battuta del rame. Uno strappo riparato dal centro del margine superiore entro la composizione e altro di minore entità a destra verso il basso. Al verso alcune lievi macchie. / Il figliuol prodigo dissipa i suoi beni. mm 207x298. Foglio: mm 217x311. In basso a sinistra "PTesta in. et fec. Romae". Bellissima impressione nel I stato di 2 prima dell'indirizzo di H. Mauperche in basso a sinistra verso il centro, stampata con tonalità su carta vergellata sottile priva di filigrana. Buoni margini di 5/7 mm oltre la battuta del rame. Traccia di lievissime pieghe in alto a destra. Ottima conservazione. / Il figliuol prodigo tra i porci. mm 203x300. Foglio: mm 208x305. Sulla lastra in basso a sinistra "PTesta in fec. Roma" con la P e la T sovrapposte. Bellissima prova nel I stato di 2, avanti l'indirizzo di Mauperche e del privilegio reale, stampata con inchiostrazione piena e brillante su carta vergellata sottile priva di filigrana. Al verso marchio di collezione di George Biörklund (Lugt, 1138c) e altro di Hans Freiherr von und zu Aufsess (Lugt, 2749). Sottili margini oltre l'impronta del rame. Al verso traccia di due pieghe verticali, minimi residui di colla all'estremità dei quattro lati e di nastro in alto. / Il figliol prodigo ritorna a casa. mm 207x298. In basso a sinistra sulla lastra "PTesta in: fec. Roma". Ottima prova nel I stato di 2 avanti l'indirizzo di Mauperche, su carta vergellata sottile con filigrana "stemma con corno da caccia". Al verso marchio della collezione del decoratore parigino F. A. Maglin con la data "1896" (Lugt, 1777). Esemplare rifilato alla battuta del rame, visibile a tratti. Brevissimo strappo e minima mancanza in basso al centro. Tracce d'uso. SI AGGIUNGE: Id., Il figliuol prodigo dissipa i suoi beni. mm 207x298. Foglio: mm 220x310. In basso a sinistra "PTesta in. et fec. Romae" e a seguire l'indirizzo di Mauperche e il privilegio reale. Bellissima impressione nel II stato di 2, stampata su carta vergellata sottile con parte di filigrana "grappolo d'uva su piccolo cartiglio con lettere e cuore". Margini di 5 mm oltre la battuta del rame. Traccia di piega verticale al centro rilevante al verso. (5)

  • Pietro  Testa, Allegoria in onore di Innocenzo X. 1644.
    Lot 126

    Pietro Testa, Allegoria in onore di Innocenzo X. 1644. Acquaforte. mm 398x495. Foglio: mm 412x506. Bartsch, XX, 31. Bellini (Testa), 25. Cropper, 85. Prova d'artista avanti la tiratura ordinaria repertoriata per la prima volta da Elizabeth Cropper nella monografia dedicata all'artista pubblicata nel 1989. Sotto la figura del dio fluviale compare la scritta a matita nera di mano dell'artista "Tevere per Roma". Al margine inferiore sotto l'impronta del rame altra iscrizione a matita, rifilata ma ancora parzialmente leggibile, "Difensore dei cattivi, la giustizia Punitiva". Verosimilmente di altra mano a matita nera al margine destro della tavola "A/B/ C/D/E/F/ G/H/I/RJS/ 77 U". All'angolo inferiore destro del foglio il numero "45" a penna e inchiostro bruno. Esemplare unico impresso su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da corona" (simile a Woodward, 106. Roma, 1592). Al verso marchio del politico e collezionista belga conte C. W. de Renesse-Breidbach (1776-1833), (Lugt, 1209). Il soggetto raffigura la Pace che, servendosi dei colori dell'Iride, dipinge il ritratto di Innocenzo X, eletto papa nell'estate del 1644 e raffigurato nell'ovale in alto a destra. (1)

  • Pietro  Testa, Il sacrificio di Isacco. 1640-1642 ca.
    Lot 127

    Pietro Testa, Il sacrificio di Isacco. 1640-1642 ca. Acquaforte. mm 290x234. Bartsch, XX, 2. Bellini (Testa), 26. Cropper, 71. Per l'incisione si conoscono due studi preparatori, uno conservato ad Haarlem (Teylers Museum inv. D29, Cropper, 72), e un secondo, in controparte come il precedente, a Brema (Kunsthalle, Kupferstichkabinett, inv. 1959/32; Cropper, 71a). Bellissima prova, stampata con inchiostrazione eccezionalmente piena e brillante, su carta vergellata spessa priva di filigrana. Come fa notare Elisabeth Cropper, l'incontrollata morsura vicino ai bordi della lastra, soprattutto vicino al bordo inferiore, gli spazi bianchi verticali che rompono i tratti incisi in orizzontale vicino l'angelo con il montone, e i graffi inchiostrati accidentalmente, appaiono in tutte le impressioni di questa stampa. Contrariamente allo studio accurato nei riguardi dell'invenzione, Testa non sembra essersi invece preoccupato di pulire e lucidare il rame. La svasatura nelle ombre scure intorno all'inguine di Isacco e nella testa dell'angelo con il montone, suggerisce che il supporto non era abbastanza rigido per sostenere una morsura con molte linee lavorate accostate e vicine. (1)

  • Pietro  Testa, La Sacra Famiglia nutrita dagli angeli. 1642-1644.
    Lot 128

    Pietro Testa, La Sacra Famiglia nutrita dagli angeli. 1642-1644. Acquaforte e puntasecca (?). mm 232x305. Foglio: mm 245x312. Bartsch, XX, 12. Bellini (Testa), 27. Cropper, 94. Firmata sulla lastra in basso a sinistra accanto allo stemma stellato Sottildei Buonvisi. Ottima impressione nel I stato di 2 avanti l'indirizzo di Giovan Giacomo de Rossi in basso a sinistra. Carta vergellata con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da corona a cinque punte" (Woodward, 104. Roma s.d.). Al verso marchio di collezione a inchiostro nero apparentemente non su Lugt. (1)

  • Pietro  Testa, Allegoria dell'Inverno. 1644.
    Lot 129

    Pietro Testa, Allegoria dell'Inverno. 1644. Acquaforte. mm 492x703. Foglio: mm 500x717.Bartsch, XX, 39. Bellini (Testa), 28. Cropper, 81/82. Con la firma in basso a destra sulla lastra e la data "1644". Buona prova nel II stato di 3, dopo la comparsa dell'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi e prima della sostiruzione con quello di Giovan Domenico. Carta vergellata spessa con filigrana "scudo con figura inginocchiata"(?). (1)

  • Pietro  Testa, Il trionfo della Pittura sul Parnaso. 1642 ca.
    Lot 130

    Pietro Testa, Il trionfo della Pittura sul Parnaso. 1642 ca. Acquaforte. mm 474x717. Bartsch, XX, 35. Bellini (Testa), 29. Cropper, 73. In basso nella composizione tre piccoli cartiglii con le iscrizioni "AFFECTUS EXPRIMIT", "ARCUM MERETUR", "PARNASO TRIUMPHAT", nell cartiglio più grande in basso a destra la dedica a Gerolamo Buonvisi. Bellissima e brillante impressione nel II stato di 2 dopo la comparsa dell'indirizzo di Giovan Giacomo De Rossi e della data "1648". Carta vergellata pesante con filigrana "scudo". SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte. mm 480x727. Buona prova nel I stato di 2 avanti l'indirizzo di De Rossi e della data. (2)

  • Pietro  Testa, Allegoria della Primavera. 1642-1644 ca.
    Lot 131

    Pietro Testa, Allegoria della Primavera. 1642-1644 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 497x715. Foglio: mm 530x760. Bartsch, XX, 36. Bellini (Testa), 30. Cropper, 75. Sulla lastra in basso a sinistra "Pietro Testa inve. delin. et Sculp." e al centro indirizzo di Giovan Giacono De Rossi. Bellissima impressione nel II e definitivo stato dopo la rielaborazione della lastra e la comparsa della firma dell'autore e dell'indirizzo di De Rossi. Carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo". (1)

  • Pietro  Testa, Allegoria dell'Estate. 1642-1644 ca.
    Lot 132

    Pietro Testa, Allegoria dell'Estate. 1642-1644 ca. Acquaforte. mm 485x708. Foglio: mm 500x720.Bartsch, XX, 37. Bellini (Testa), 31. Cropper, 76. Buona prova nel II stato di 3 con la dedica a Giovanni della Bornia in basso al centro e prima della frattura della lastra al margine destro. Carta vergellata spessa. Al verso marchio di collezione a inchiostro rosso (non su Lugt) e nota inventariale a penna e inchiostro bruno con il numero "102". (1)

  • Pietro  Testa, Allegoria dell'Autunno. 1642-1644 ca.
    Lot 133

    Pietro Testa, Allegoria dell'Autunno. 1642-1644 ca. Acquaforte. mm 490x703. Bartsch, XX, 38. Bellini (Testa), 32. Cropper, 79. Nessuna firma o iscrizione è presente sulla lastra. Ottima impressione nel II stato di 2 per Bellini, dopo la comparsa del graffio trasversale sul petto di Bacco, o nell'unico stato dubitativamente avanzato dalla Cropper. Carta vergellata spessa con filigrana "scudo con figura inginocchiata"(?). (1)

  • Pietro  Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca.
    Lot 134

    Pietro Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 420x575. Foglio: mm 430x588. Bartsch, XX, 33. Bellini (Testa), 33. Cropper, 102. Con la firma al margine inferiore in conclusione della dedica a Jean Minard. Il tema celebra l'arrivo dell'artista-saggio sul Parnaso e rappresenta la meditazione finale di Testa sul tema del proprio trionfo sull'ignoranza e sul vizio. L'artista eroe è guidato nella sua difficile ascesa dalla Divina Saggezza, che, secondo l'iscrizione presente nel primo stato, lo allontana e lo protegge dai mostri malvagi raffigurati nel registro inferiore. La tavola può considerarsi idealmente pendant di Altro diletto... ed episodio conclusivo del pellegrinaggio allegorico di Testa lungo il difficile percorso verso la Virtù. Ottima prova nel raro I stato su 3 prima della comparsa della dedica indirizzata a Giovanni Tommaso Rondanino, cavaliere di Gerusalemme, impressa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "scudo con tre monti sormontati da stella" (Roma, fine XVI secolo). Al verso in basso sigla di possesso con il numero "17" a penna e inchiostro bruno non identificata (non su Lugt). (1)

  • Pietro  Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca.
    Lot 135

    Pietro Testa, Il trionfo dell'artista virtuoso al Parnaso. 1644-1646 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 418x570. Foglio: mm 485x735. Bartsch, XX, 33. Bellini (Testa), 33. Cropper, 102. Al margine inferiore estesa dedica di Giovan Domenico De Rossi indirizzata a Giovanni Tommaso Rondanino, cavaliere di Gerusalemme, con all'interno la responsabilità dell'esecuzione a Pietro Testa. Il tema celebra l'arrivo dell'artista-saggio sul Parnaso e rappresenta la meditazione finale di Testa sul tema del proprio trionfo sull'ignoranza e sul vizio. L'artista eroe è guidato nella sua difficile ascesa dalla Divina Saggezza, che, secondo l'iscrizione presente nel primo stato, lo allontana e lo protegge dai mostri malvagi raffigurati nel registro inferiore. La tavola può considerarsi idealmente pendant di Altro diletto... ed episodio conclusivo del pellegrinaggio allegorico di Testa lungo il difficile percorso verso la Virtù. Bellissima prova nel II stato su 3 dopo la sostituzione della dedica a Jean Minard, impressa su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da lettera N" (Roma, 1671 ca.). (1)

  • Pietro  Testa, Altro diletto ch'imparar no' trovo (Un giovane fra Virtù e Vizio). 1644 ca.
    Lot 136

    Pietro Testa, Altro diletto ch'imparar no' trovo (Un giovane fra Virtù e Vizio). 1644 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 391x523. Foglio: mm 403x535. Bartsch, XX, 32. Bellini (Testa), 34. Cropper, 101. Sulla lastra in basso a sinistra il monogramma "PTL Pinx. et Sculp.". Il nudo eroico che sostiene lo scudo con il motto personifica l'ideale del pittore-filosofo vitruviano al quale Testa aspirava. La frase è una citazione dal Trionfo dell'amore di Petrarca, che Testa aveva incontrato tra le pagine dell'edizione di Vitruvio di Daniele Barbaro. Ottima prova nel raro I stato su 3 prima dell'indirizzo di ogni editore, impresa su carta vergellata lievemente spessa con filigrana "ancora in cerchio singolo sormontato da stella" (Woodward, 158-159, fine XVI secolo). (1)

  • Pietro  Testa, Ritratto di Pietro Testa Pictore eccel.te. 1645 ca.
    Lot 137

    Pietro Testa, Ritratto di Pietro Testa Pictore eccel.te. 1645 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 224x166. Foglio: mm 232x173. Bartsch, XX, 1. Bellini (Testa), 35. Cropper, 106. Bella impressione nel II stato di 3 secondo Bellini con l'indirizzo di Collignon, su carta vergellata sottile con filigrana "colomba su tre monti in cerchio sin golo sormontato da lettera G" (Italia, 1663-1667). SI AGGIUNGE: Anonimo XVII secolo. Petrus Testa Lucensis Pictor ac Incisor Celeberrimus. !650-1680. Bulino. mm 212x148.F oglio: mm 570x440. Al margine in basso a destra marchio a secco non identificato con iniziali "R.I" entro cerchio (non su Lugt) e timbro a inchiostro nero "SOPRAINTENDENZA CAMERALE 1a Prova" (Lugt, 5783). (2)

  • Pietro  Testa, Nascita e infanzia di Achille (Teti immerge Achille nell'acqua dello Stige). 1648-1650.
    Lot 138

    Pietro Testa, Nascita e infanzia di Achille (Teti immerge Achille nell'acqua dello Stige). 1648-1650. Acquaforte e puntasecca. mm 280x416. Foglio: mm 375x510. Bartsch, XX, 21. Bellini (Testa), 36. Cropper, 118. Sulla lastra in basso a destra "P. Testa fecit". Al margine inferiore a sinistra l'indirizzo di Vincenzo Billy. Bellissima prova nel III stato di 4 dopo la sostituzione dell'indirizzo di Van westerhout. con quello di Billy. Carta vergellata pesante con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo". (1)

  • Pietro  Testa, Achille trascina il corpo di Ettore. 1648-1650 ca.
    Lot 139

    Pietro Testa, Achille trascina il corpo di Ettore. 1648-1650 ca. Acquaforte e puntasecca. mm 265x415. Foglio: mm 289x440. Bartsch, XX, 22. Bellini (Testa), 37. Cropper, 121. Sulla lastra in basso al centro "P. Testa fecit". Bellissima prova nel I stato di 4, avanti ogni indirizzo, stampata con evidenza di segno su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio su tre monti entro cerchio singolo ", (Woodward, 112. Roma, 1580). (1)

  • Pietro  Testa, Il Simposio. 1648.
    Lot 140

    Pietro Testa, Il Simposio. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 257x378. Foglio: mm 355x458. Bartsch, XX, 18. Bellini (Testa), 38. Cropper, 114. Bellissima impressione nel II stato di 5 dopo la comparsa della dedica a Fabrizio Cellesio, con la firma dell'artista e la data "1648", e la tavoletta con il motto sulla parete di sinistra. Carta vergellata lievemente spessa con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo" (Woodward, 97-99. Roma, 1566-1582). Nel 1648 Testa firmò e datò due stampe: Il Simposio e Il suicidio di Catone, temi puramente filosofici derivati ​​dalla lettura di autori antichi che introducono l'ultima fase della breve carriera dell'autore. Qui sono rappresentati gli amici di Socrate, riuniti in casa di Agatone per un banchetto dove i commensali produrranno a turno un elogio sull'amore: Socrate parlerà per ultimo, prima di lui Agatone descrive l'Amore come il più bello degli dei, duttile ed elegante, temperato e valoroso, ispiratore di tutta la creazione, sia delle Muse che di Efesto, di Pallade o di Zeus. Socrate descrive invece l'Amore come il desiderio appassionato del bello, l'Idea, a cui farà seguire la descrizione di Eros, in questo momento entra il bellissimo Alcibiade ubriaco, portando una ghirlanda di viole ed edera da donare ad Agatone, ma con la quale alla fine incoronerà Socrate. (1)

  • Pietro  Testa, La morte di Catone. 1648.
    Lot 141

    Pietro Testa, La morte di Catone. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 278x412. Foglio: mm 430x570. Bartsch, XX, 20. Bellini (Testa), 39. Cropper, 116. Sulla lastra in basso a destra tabella con iscrizione "Sic fortitudinis..." con al termine la firma dell'artista e la data "1648". Splendida prova nel I stato di 4 avanti ogni indirizzo e prima della frattura della lastra all'angolo sinistro in basso (rilevante a destra nel foglio a stampa), impressa in sanguigna su carta vergellata con filigrana "cervo in cerchio singolo sormontato da lettera P" (Fabriano, 1649). SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte e puntasecca. mm 280x414. Ottima prova nel II stato di 4 con l'indirizzo di Van Westerhout, stampata su carta vergellata spessa con filigrana "fiore di giglio in doppio cerchio". (2)

  • Pietro  Testa, La morte di Catone. 1648.
    Lot 142

    Pietro Testa, La morte di Catone. 1648. Acquaforte e puntasecca. mm 278x412. Foglio: mm 380x515. Bartsch, XX, 20. Bellini (Testa), 39. Cropper, 116. Sulla lastra in basso a destra tabella con iscrizione "Sic fortitudinis..." con al termine la firma dell'artista e la data "1648". Ottima prova nel I stato di 4 avanti ogni indirizzo e prima della frattura della lastra all'angolo sinistro in basso (rilevante a destra nel foglio a stampa), su carta vergellata spessa con filigrana in cerchio singolo non decifrabile. SI AGGIUNGE: Id., Id., Acquaforte e puntasecca. mm 280x413. Foglio: mm 445x590. Ottima prova nel IV stato di 4, dopo la cancellazione di ogni indirizzo e la rottura della lastra visibile all'angolo in basso a destra, stampata su carta vergellata spessa apparentemente priva di filigrana. (2)

  • Claude  Vignon, Adorazione dei Magi. 1619 [II stato con il nome di Pietro Testa, tiratura fine XVIII secolo].
    Lot 143

    Claude Vignon, Adorazione dei Magi. 1619 [II stato con il nome di Pietro Testa, tiratura fine XVIII secolo]. Acquaforte. mm 260x211. Foglio: mm 284x241. Robert-Dumesnil, 2. Bellini (Testa), 50. Pacht Bassani, 36. Al margine inferiore verso sinistra "Pietro testa Inv. e fece". L'incisione venne stata realizzata durante il primo soggiorno di Vignon a Roma e nel I stato si presenta firmata al rovescio e datata 1619 sulla lastra. Successivamente venne erroneamente attribuita a Pietro Testa, il nome di Vignon e la data furono cancellati e sostituiti da "Pietro Testa Inv. e fece" come nel presente esemplare che ne rappresenta il II stato. Tiratura tarda su carta bianca non vergellata. (1)

  • Giandomenico  Tiepolo, Vecchio barbuto. 1775-1800.
    Lot 144

    Giandomenico Tiepolo, Vecchio barbuto. 1775-1800. Acquaforte. mm 133x103. Foglio: mm 187x127. De Vesme, 138. Rizzi (1970),178. Rizzi, 182. Da Raccolta di teste, serie di trenta incisioni da soggetti di Giovan Battista Tiepolo. Il progetto di realizzare una serie di teste di "carattere" trae spunto dalle Teste all'orientale del Grechetto; Giandomenico iniziò a lavorare ad un primo nucleo di ventisette incisioni tra il 1757 e il 1762, successivamente, dopo la morte del padre al rientro dalla Spagna (1770), riprese il tema e ampliò la sua raccolta che complessivamente risultò di sessanta acqueforti. La serie, dopo la comparsa del numero in ciascuna lastra, ebbe una prima edizione nel 1769-1774 e una seconda edizione nel 1775. Buona prova in edizione tarda nel II e definitivo stato dopo la comparsa del numero "22" sulla lastra in alto a destra. Carta vergellata spessa priva di filigrana. (1)

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Asta 47 I: Arte Antica

Sessions

  • 28 November 2023 hours 10:00 Prima sessione - Stampe Antiche (1 - 160)
  • 28 November 2023 hours 14:00 Seconda sessione - Disegni, dipinti e sculture antichi; Cartografia e Nautica; Orientalia; Arte Africana (161 - 275)

Exhibition

Mercoledì 22-sabato 25 novembre 9:30-13 14-17:30, lunedì 27 novembre 9:30-13 14-17:30

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