Fotografia: Under 1K
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Lot 241 Ugo Mulas (1928-1973) - Ugo Guarino, 1970s
cm 29,7 x 40,4
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo al verso
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Lot 242 Renzo Muratori (1927-1992) - Luigi e Luisa, 1970s
cm 29,5 x 40
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo, timbri espositivi ed etichetta espositiva al verso
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Lot 243 Renzo Muratori (1927-1992) - Bimbi di Burano, 1970s
cm 36 x 27,5
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo e timbro espositivo al verso
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Lot 244 Eleonora Olivetti (1939) - Urhekistan, 1996
cm 58,5 x 46,5 (cm 49,4 x 46,5 immagine)
Collage di stampe cibachrome
Opera unica
Firmata, titolata e datata a matita al verso
Opera in cornice
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Lot 245 Arrigo Orsi (1897-1968) - Tavolozza di fiori, 1950s
cm 18,5 x 19,3
Stampa Kodak dye transfer vintage
Timbro didascalico del fotografo con note a penna blu e timbro archivio opera Arrigo Orsi al verso
Pur non essendo un fotografo professionista – era un medico specializzato in tisiologia – Arrigo Orsi si è dedicato alla fotografia con la passione che caratterizzava i fotoamatori colti dagli anni Quaranta in poi. È nell’ambiente del Circolo Fotografico Milanese che trova gli interlocutori giusti con cui dibattere sui temi dell’ampliamento della cultura fotografia nell’Italia del dopoguerra. Questo lo spinge nel 1950 ad uscire dal circolo per seguire Pietro Donzelli nella nuova avventura dell’Unione Fotografica (Associazione Internazionale Manifestazioni Fotografiche), di cui sarà per anni il direttore seguendone l’attività di organizzazione di importanti mostre di livello internazionale. Nonostante tutto, Arrigo Orsi resta una figura difficilmente ascrivibile a un unico stile: nel suo archivio si trovano immagini classiche in stile reportagistico di taglio sociale, come anche audaci sperimentazioni vicine all’arte cinetica e alla lezione del Bauhaus suggeritegli dalla vicinanza con Luigi Veronesi. Fra le fotografie qui proposte ne appare anche una a colori: il gusto per la ricerca aveva spinto il fotografo a sperimentare fino dagli anni Quaranta la raffinatissima tecnica Dye Transfer della Kodak che permetteva una perfetta e fedele resa cromatica.
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Lot 246 Arrigo Orsi (1897-1968) - Vortice di Luce, 1950s/1960s
cm 24 x 17,9 (cm 18 x 17,9 immagine)
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo, titolata a penna blu e timbri archivio opera Arrigo Orsi al verso
BIBLIOGRAFIA
Angela Madesani (a cura di), Arrigo Orsi Fotografie, Baldini Castoldi Dalai editore, Milano 2008
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Lot 247 Arrigo Orsi (1897-1968) - Refugium peccatorum, 1950s
cm 28,7 x 22,5
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Timbro didascalico del fotografo con note a penna blu e timbro archivio opera Arrigo Orsi al verso
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Lot 248 Arrigo Orsi (1897-1968) - Vertigo, 1954
cm 29 x 22,7
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Timbro didascalico del fotografo con note a penna blu e timbro archivio opera Arrigo Orsi al verso
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Lot 249 Federico Patellani (1911-1977) - Roma, Fiume Tevere, 1940s/1950s
cm 22,7 x 25,8
Stampa successiva alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo al verso
PROVENIENZA
Archivio F.C. Crispolti, Roma
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Lot 250 Federico Patellani (1911-1977) - Roma, Via Veneto, 1946
cm 20,8 x 29,8
Stampa successiva alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo al verso
PROVENIENZA
Archivio F.C. Crispolti, Roma
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Lot 251 Federico Patellani (1911-1977) - Fiat, 1950s
cm 24 x 17,8
Stampa successiva alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo al verso
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Lot 252 Federico Patellani (1911-1977) - Senza titolo, 1960s
cm 30 x 22,5 (cm 23,7 x 22,5 immagine)
Stampa alla gelatina ai sali d'argento
Timbro del fotografo al verso
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Lot 253 Giangiacomo Pepe (1984) - Senza titolo, 2000s
cm 71,5 x 50
Stampa a getto d'inchiostro
Firmata a pennarello nero al verso
Opera in cornice
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Lot 254 Domenico Riccardo Peretti Griva (1882-1962) - Oriente, 1930s
cm 34,5 x 48,5 (cm 24 x 30 immagine)
Stampa vintage al bromolio
Titolata e firmata a penna nera al margine bianco inferiore recto e timbro del fotografo con etichette espositive al verso
ESPOSIZIONI
Photographic Salon, Princeton Camera Club, Princeton, 1934
Nineteenth Annual International Photographic of the Camera Pictorialists, Los Angeles Museum, 1936
Emporium Galleries, San Francisco, 1936
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Lot 255 Stefano Robino (1922-2017) - Luca, 1960s
cm 17,8 x 23,2
Stampa vintage alla gelatina ai sali d’argento
Timbro del fotografo al verso
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Lot 256 Stefano Robino (1922-2017) - Matrimonio a Firenze, 1960s
cm 39,8 x 28,8
Stampa vintage alla gelatina ai sali d’argento
Timbro del fotografo al verso
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Lot 257 Fulvio Roiter (1926-2016) - Le Zattere, 1968
cm 50,5 x 60,7 (cm 35,5 x 51,2 immagine)
Stampa successiva alla gelatina ai sali d'argento
Edizione 1 di 5
Firmata, datata e numerata a penna nera al verso
Opera in cornice
BIBLIOGRAFIA
F. Roiter, Fotografare Venezia, Trevisostampa, Treviso, 2008, p. 37
Quella di Fulvio Roiter è una figura emblematica di quel genere di fotografia che si è sviluppata nell’Italia del dopoguerra quando la formazione tecnica e culturale si svolgeva sul campo perché le uniche scuole erano quelle dei circoli. Il giovanissimo appassionato ebbe la fortuna di averla nella sua Venezia alla Gondola, il mitico fotoclub nato nel 1948 sull’onda degli stimoli forniti l’anno prima dal circolo milanese La Bussola, diretto da quel Paolo Monti, che di Fulvio Roiter fu insieme guida sicura e figura amicale quasi paterna. Svelto nell’imparare, il fotografo che poi si sarebbe affermato soprattutto in campo editoriale pubblicando libri tratti da lunghi viaggi in tutto il mondo, era anche molto audace. Quando l’editore di Le Guilde Du Livre, che gli avrebbe poi pubblicato il suo primo volume “Venise a fleur d’eau”, gli chiese se aveva riprese di Venezia, lui che aveva fotografato Roma e la Sicilia ma non la sua città, rispose sicuro che ne aveva moltissime e si mise di lena in tutta quell’estate che precedeva l’incontro decisivo con l’editore a realizzarle davvero. Una caratteristica si ritrova sempre nei lavori di questo fotografo: un’attenzione alla ripresa, uno sguardo insolito, una ricerca della realtà, che evita sempre ogni scontata retorica.
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Lot 258 Fulvio Roiter (1926-2016) - Caffè Florian, 1962
cm 60,8 x 50,4 (cm 50,4 x 43,3 immagine)
Stampa successiva alla gelatina ai sali d'argento
Edizione 1 di 5
Firmata, datata e numerata a penna nera al verso
Opera in cornice
BIBLIOGRAFIA
F. Roiter, Fotografare Venezia, Trevisostampa, Treviso, 2008, p. 39
Quella di Fulvio Roiter è una figura emblematica di quel genere di fotografia che si è sviluppata nell’Italia del dopoguerra quando la formazione tecnica e culturale si svolgeva sul campo perché le uniche scuole erano quelle dei circoli. Il giovanissimo appassionato ebbe la fortuna di averla nella sua Venezia alla Gondola, il mitico fotoclub nato nel 1948 sull’onda degli stimoli forniti l’anno prima dal circolo milanese La Bussola, diretto da quel Paolo Monti, che di Fulvio Roiter fu insieme guida sicura e figura amicale quasi paterna. Svelto nell’imparare, il fotografo che poi si sarebbe affermato soprattutto in campo editoriale pubblicando libri tratti da lunghi viaggi in tutto il mondo, era anche molto audace. Quando l’editore di Le Guilde Du Livre, che gli avrebbe poi pubblicato il suo primo volume “Venise a fleur d’eau”, gli chiese se aveva riprese di Venezia, lui che aveva fotografato Roma e la Sicilia ma non la sua città, rispose sicuro che ne aveva moltissime e si mise di lena in tutta quell’estate che precedeva l’incontro decisivo con l’editore a realizzarle davvero. Una caratteristica si ritrova sempre nei lavori di questo fotografo: un’attenzione alla ripresa, uno sguardo insolito, una ricerca della realtà, che evita sempre ogni scontata retorica.
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Lot 259 Fulvio Roiter (1926-2016) - Val Camonica, 1962
cm 50,4 x 40 (cm 46,2 x 36 immagine)
Stampa lambda successiva
Edizione 2 di 5
Numerata e firmata a penna nera al margine bianco inferiore recto
Quella di Fulvio Roiter è una figura emblematica di quel genere di fotografia che si è sviluppata nell’Italia del dopoguerra quando la formazione tecnica e culturale si svolgeva sul campo perché le uniche scuole erano quelle dei circoli. Il giovanissimo appassionato ebbe la fortuna di averla nella sua Venezia alla Gondola, il mitico fotoclub nato nel 1948 sull’onda degli stimoli forniti l’anno prima dal circolo milanese La Bussola, diretto da quel Paolo Monti, che di Fulvio Roiter fu insieme guida sicura e figura amicale quasi paterna. Svelto nell’imparare, il fotografo che poi si sarebbe affermato soprattutto in campo editoriale pubblicando libri tratti da lunghi viaggi in tutto il mondo, era anche molto audace. Quando l’editore di Le Guilde Du Livre, che gli avrebbe poi pubblicato il suo primo volume “Venise a fleur d’eau”, gli chiese se aveva riprese di Venezia, lui che aveva fotografato Roma e la Sicilia ma non la sua città, rispose sicuro che ne aveva moltissime e si mise di lena in tutta quell’estate che precedeva l’incontro decisivo con l’editore a realizzarle davvero. Una caratteristica si ritrova sempre nei lavori di questo fotografo: un’attenzione alla ripresa, uno sguardo insolito, una ricerca della realtà, che evita sempre ogni scontata retorica.
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Lot 260 Fulvio Roiter (1926-2016) - Senza titolo, 1960s
cm 40 x 30 (cm 33,8 x 26,2 immagine)
Stampa lambda successiva
Edizione 1 di 20
Numerata e firmata a penna nera al margine bianco inferiore recto
Quella di Fulvio Roiter è una figura emblematica di quel genere di fotografia che si è sviluppata nell’Italia del dopoguerra quando la formazione tecnica e culturale si svolgeva sul campo perché le uniche scuole erano quelle dei circoli. Il giovanissimo appassionato ebbe la fortuna di averla nella sua Venezia alla Gondola, il mitico fotoclub nato nel 1948 sull’onda degli stimoli forniti l’anno prima dal circolo milanese La Bussola, diretto da quel Paolo Monti, che di Fulvio Roiter fu insieme guida sicura e figura amicale quasi paterna. Svelto nell’imparare, il fotografo che poi si sarebbe affermato soprattutto in campo editoriale pubblicando libri tratti da lunghi viaggi in tutto il mondo, era anche molto audace. Quando l’editore di Le Guilde Du Livre, che gli avrebbe poi pubblicato il suo primo volume “Venise a fleur d’eau”, gli chiese se aveva riprese di Venezia, lui che aveva fotografato Roma e la Sicilia ma non la sua città, rispose sicuro che ne aveva moltissime e si mise di lena in tutta quell’estate che precedeva l’incontro decisivo con l’editore a realizzarle davvero. Una caratteristica si ritrova sempre nei lavori di questo fotografo: un’attenzione alla ripresa, uno sguardo insolito, una ricerca della realtà, che evita sempre ogni scontata retorica.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 261 Ivo Saglietti (1948) - Kosovo, 2002
cm 40,5 x 30,3 (cm 37,5 x 25,3 immagine)
Stampa vintage alla gelatina ai sali d'argento
Titolata e datata a matita con timbro del fotografo al verso
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 262 Ivo Saglietti (1948) - Chile, 1980s
cm 40,5 x 30,8 (cm 35,8 x 24,2 immagine)
Stampa successiva alla gelatina ai sali d'argento
Titolata e datata a matita con timbro del fotografo al verso
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 263 Ferdinando Scianna (1943) - Senza titolo, 1980s
cm 45 x 30,4 (cm 38 x 25,7 immagine)
Stampa successiva a getto d'inchiostro su carta Hahnemuhle in cartella originale con poesia di Sebastiano Grasso
Edizione 22 di 50
Numerata e firmata a matita al margine bianco inferiore recto
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito -
Lot 264 Tazio Secchiaroli (1925-1998) - Federico Fellini , 1970s
cm 17,7 x 23,6 each
Due stampe vintage alla gelatina ai sali d'argento
PROVENIENZA
Archivio F.C. Crispolti, Roma
Nell’immaginario collettivo degli appassionati del grande cinema italiano la fotografia rappresenta un importantissimo punto di riferimento perché per tutti loro Sophia Loren resta il simbolo della prorompente bellezza italiana e Federico Fellini lo scatenato genio capace di muoversi, dominandolo, nel caos dei suoi set. Tazio Secchiaroli, che aveva abbandonato il reportage per dedicarsi alla fotografia del cinema di quegli anni, è così diventato uno dei grandi interpreti delle atmosfere, delle situazioni, delle opportunità che hanno caratterizzato un’intera epoca.
Questo lotto è soggetto a diritto di seguito