Asta 42 I - Arte Antica, Moderna e Contemporanea
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Lot 73 John Hamilton Mortimer, Richard II. 1775. Acquaforte. mm 399x324. Foglio: mm 490x395. Da Twelve Characters of Shakespeare. Mortimer ammirava Salvator Rosa e ne assorbiva aspetti del suo stile drammatico cercando equivalenti britannici per i suoi soggetti poetici. Questa acquaforte proviene da una serie dedicata ai principali personaggi shakespeariani, basata su disegni esposti alla Society of Artists nel 1775. (1)
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Lot 74 Charles-Joseph Panckoucke, Hermaphrodites. chez Panckoucke Libraire, 1777. Bulino in coloritura. mm 355x225. Foglio: mm 425x260. Al margine in basso "Histoire Naturelle, Hermaphrodites" e in alto a destra "Suppl. Pl.1". Prima tavola delle tre dedicate all'ermafrodito da Suite du recueil de planches, sur les sciences, les arts libéraux et mechaniques, avec leur explication: deux cens quarente-quatre planches, Paris 1777... Bibliografia: James McGuire, La représentation du corps hermaphrodite dans les planches de l'Encyclopédie, in: Recherches sur Diderot et sur l'Encyclopédie, 11 (1991), pp. 109-129. / Fabienne Imlinger, Cet obscur objet du savoir. L'hermaphrodite dans l'Encyclopédie, in Jen seits der Zeichen, 2012, pp. 271-288. (1)
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Lot 75 Giovanni Battista Piranesi, Vestigij del Tempio di Giove Statore. 1748 ca. Acquaforte. mm 133x269. Foglio: mm 265x400. Hind, 10. Firmata nel margine inferiore a sinistra e numerata "Tav. 10" a destra. Decima tavola da Antichità romane de' tempi della Repubblica, e de' primi imperatori...(Alcune vedute di Archi Trionfali, ed altri monumenti), serie in 30 tavole edita per la prima volta attorno al 1748. Bellissima impressione su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lot 76 Giovanni Battista Piranesi, Veduta della Piazza di Monte Cavallo. 1773. Acquaforte. mm 480x713. Foglio: mm 565x740. Hind, 103. Bella impressione nel III stato di 4 con il numero "25" sulla lastra in basso a destra e nuovamente al margine inferiore in basso a destra. SI AGGIUNGE: Id., Veduta del Romano Campidoglio con Scalinata che va alla Chiesa d'Aracoeli. 1775 [1757?]. Acquaforte. mm 395x533. Hind, 38. Buona prova nell'edizione Firmin-Didot con il numero "759" sulla lastra in alto a destra. (2)
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Lot 77 Camillo Procaccini [attribuito a], La lamentazione. 1600 ca. Acquaforte. mm 211x158. Ottima impressione su carta vergellata sottile priva di filigrana. P. Bellini, Camillo Procaccini, in I quaderni del conoscitore di stampe, 24, Milano novembre-dicembre 1974, p. 13, n. 8. / L. Malaspina di Sannazaro, Catalogo di una raccolta di stampe antiche..., 1824, II, p. 206. (1)
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Lot 78 Marcantonio Raimondi, La strage degli innocenti con il pino. 1513-1515 [tiratura XVIII secolo]. Acquaforte. mm 277x427. Bartsch, XIV, 18. Sul lato sinistro al centro "Raph / Urbi / Inve / MA". Prova ancora leggibile in tiratura tarda su carta vergellata pesante con filigrana "lettere FN sormontate da trifoglio". SI AGGIUNGONO: Odoardo Fialetti [da]. Tavola da Il vero modo et ordine per dissegnar tutte le parti et membra del corpo humano, 1608. Acquaforte. mm 108x155. Bartsch, XVII, 224. / Jacques Courtois, il Borgognone (1621-1676) e Giacinto Giminiani (1606-1681), Quattro tavole dall'apparato iconografico dell'opera in tre volumi di Famiano Strada "De Bello Belgico". 1632-1681. (7)
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Lot 79 Guido Reni [da], San Luca con pennello e tavolozza. Acquaforte. mm 112x83. Foglio: mm 118x88. Gaeta Bertelà (Incisori bolognesi ed emiliani del sec. XVI), 869. Rara incisione opera di anonimo del XVII secolo tratta da un prototipo reniano. Ottima impressione su carta vergellata sottile priva di filigrana. Al verso a penna e inchiostro bruno la notazione "SB14" e a seguire la data "1677". Si segnalano altri esemplari presso Gabinetto dei Disegni e delle Stampe - Pinacoteca nazionale di Bologna (inv. Pn 4146) e Metropolitan Museum (inv. 62.602.78). (1)
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Lot 80 Jusepe (de) Ribera, Martirio di San Bartolomeo. 1624. Acquaforte e bulino. mm 314x238. Bartsch, XX, 6. Brown, 12. Al margine inferiore la dedica e la data "Dedico mis obras y esta estampa al Serenis[i]mo Principe Philiberto mi Señor / en Napoles año 1624." e più in basso la firma. Buona prova nello stato definitivo su carta vergellata con filigrana "piccolo fiore di giglio su tre monti entro cerchio singolo". (1)
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Lot 81 Jusepe (de) Ribera, San Gerolamo in lettura. 1624. Acquaforte, bulino e puntasecca. mm 196x257. Foglio: mm 208x274. Bartsch, 3. Brown, 13. Con il falso monogramma in controparte e a lettere intrecciate in alto a sinistra. Bellissima impressione nell'unico stato stampata con tonalità su carta vergellata con filigrana "stella a sei punte in cerchio singolo". In basso al verso marchio di collezione non identificato "lettere F.P in cerchio" (Lugt, 3984). (1)
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Lot 82 Jusepe (de) Ribera, San Gerolamo in ascolto della tromba del giudizio finale. 1621. Acquaforte, bulino e puntasecca. mm 320x240. Bartsch, XX, 5. Brown, 4. In basso a sinistra sulla lastra la data e i monogrammi a lettere interlacciate "1621 HSP RA". Bellissima impressione ottimamente inchiostrata su carta vergellata sottile con filigrana "fiore di giglio in cerchio singolo sormontato da corona bassa" simile a Woodward, 106 (Napoli/Roma, 1592). (1)
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Lot 83 Valerio Spada, Comparsa della giostra fatta in Firen.e in Via Larga l'anno M.DCLXVIII. 1668. Acquaforte. mm 247x387 Foglio: mm 254x400. Incisione apparentemente non repertoriata. Con la firma in alto a destra al termine della dedica. A seguire descrizione e legenda con i nomi e le posizioni dei notabili fiorentini partecipanti alla giostra. (1)
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Lot 84 Pietro Testa, Pescatori sul Tevere. 1630-1631. Acquaforte. mm 122x80. Foglio: mm 133x88. Bellini (Testa), 6. Ottima prova di questa rara incisione, nell'unico stato noto, su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lot 85 Giandomenico Tiepolo, S. Vicenzo Ferrerio. 1750 ca. Acquaforte. mm 215x140. Foglio: mm 230x150. De Vesme, 71. Rizzi (1971), 59. Succi, 23. Al margine inferiore al centro il titolo e in basso a sinistra la firma "Io.s Dominicus Tiepolo pinxit et fecit.". Bellissima impressione brillante e nitida su carta vergellata veneta priva di filigrana. (1)
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Lot 86 Giovanni Battista Tiepolo, L'astrologo e il giovane soldato. 1743-1749 ca. Acquaforte. mm 132x172. Foglio: mm 240x292. DeVesme, 11. Rizzi (1971), 37. Con la firma "Tiepolo" sulla pietra in basso verso destra. Nona tavola dai Capricci, serie in dieci acqueforti incisa da Giovanni Battista tra il 1739 e il 1743 e pubblicata per la prima volta da Anton Maria Zanetti nel secondo volume della terza edizione della sua Raccolta di varie stampe a chiaroscuro...in Venezia MDCCXLIX. I Capricci vennero pubblicati nuovamente in edizione autonoma e dedicata a Girolamo Manfrin nel 1785. Bellissima impressione nell'unico stato su carta vergellata con filigrana "lettere CZ". Al verso nota manoscritta a matita di grafite di Carlo Alberto Petrucci (Roma, 1881 – 1963) dal 1933 direttore della Calcografia Nazionale, e marchio in rosso della collezione Cesare Gastaldi. (1)
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Lot 87 Giovanni Antonio Urbani, Disegno che dimostra le reliquie e struttura del Teatro antico deì Veronesi. 1750 ca. Acquaforte. mm 368x303. Foglio: mm 565x400. In basso a sinistra "A. Cristofali del." e a destra "Urbani Sculp.". Bella veduta dell'anfiteatro e pianta, oltre vedute di altri monumenti, con legenda esplicativa in 17 richiami in basso. SI AGGIUNGE: Facciata del Nuovo Ospitale Grande di Verona, che si fabbrica nella Piazza d'Armi detta la Bra. Bulino. mm 173x293. Con nota manoscritta a penna e inchiostro bruno e la data "1788". (2)
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Lot 88 Alessandro Vaiani, Cristo al sepolcro con gli strumenti della passione. 1630 ca. Acquaforte e bulino. mm 188x240. Bartsch, XX,1. Unica incisione nota dell'artista che si firma in basso verso destra. Bellissima e rara prova avanti l'indirizzo di Carlo Losi, su carta vergellata lievemente spessa e priva di filigrana. (1)
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Lot 89 Antoon van Dyck, Adamus van Noort. 1630-1640. Acquaforte. mm 240x151. Mauquoy-Hendrickx, 8. Al centro del margine inferiore "Adamvs van Noort / Antverpiæ Pictor Iconvm." e in basso a sinistra "Ant. van Dyck fecit aqua forti." Dalla serie Icones Principum Virorum. Ottima impressione dai nitidi contrasti nel VI stato di 7, carta vergellata sottile con filigrana "giullare". (1)
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Lot 90 Lucas Van Leyden, La creazione di Eva. 1529. Bulino. mm 163x117. New Hollstein, 1. Con il monogramma in controparte e la data "1529" in alto al centro. Tavola dalla serie di 6 La creazione di Adamo ed Eva. Ottima impressione nello stato definitivo su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lot 91 Lucas Van Leyden, La discesa dalla croce. 1521. Bulino. mm 115x75. Bartsch, VII, 53. New Hollstein, 53. Dalla Passione serie in quattordici tavole. Con la data "1521" e il monogramma sul foglio in basso al centro. Ottima impressione su carta vergellata sottile priva di filigrana. Al verso marchio di collezione non identificato con lettere "MN" (?). SI AGGIUNGE: Jan Harmensz von Müller (Amsterdam, 1571 – 1628). La discesa dalla croce, da Lucas van Leyden. 1615-1620. Bulino. mm 115x73. Bartsch, III, 52. New Hollstein, 52. (2)
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Lot 92 Lucas Van Leyden, San Giacomo Maggiore / San Filippo. 1510 ca. Bulino. mm 111/117x68/70. New Hollstein, 91 e 95. Sesta e decima tavola dalla serie di quattordici Cristo, Paolo e i dodici Apostoli. Buone prove impresse ancora con discreta evidenza di segno su carta vergellata sottile. Al verso di entrambi i fogli marchio di collezione a inchiostro blu (2)
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Lot 93 Lucas Van Leyden, Cristo, Paolo e i dodici apostoli. 1510 ca. [tiratura 1580-1606]. Bulino. mm 115/121x74. Foglio: mm 197/205x160/164. New Hollstein, 86-98. Tredici tavole, tutte con il monogramma "L" sulla lastra, dalla serie di quattordici Cristo, Paolo e i dodici apostoli incisa attorno al 1510 (mancante l'ultima tavola raffigurante San Mattia, New Hollstein, 99). Ottime impressioni stampate con lieve tonalità su carta vergellata sottile, con filigrana ("lettera R in cerchio singolo", "scudo tripartito con leone rampante e fiore", "testa coronata di profilo entro scudo") visibile su cinque fogli. (13)
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Lot 94 Agostino Veneziano [da], Soldato in piedi che si riveste. 1517. Bulino. mm 158x118. Bartsch, XIV, 463/B. Con il monogramma "AV" e la data 1517 sul pilastro. Soggetto eseguito da incisore del secondo/terzo decennio del XVI secolo da originale di Agostino dalla Battaglia di Cascina, databile pertanto dopo l'arrivo di questi a Roma nel 1516. Bellissima impressione avanti l'excudit di Salamanca stampata con bella evidenza di segno e inchiostrazione piena su carta vergellata sottile priva di filigrana. (1)
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Lot 95 Joseph Wagner, Due scene bacchiche. 1763. Acquaforte e bulino. mm 335x470. Con il montaggio: mm 425x550. Le Blanc, 71. Al margine inferiore a sinistra "Apud Nob.os Viros Lini Gregorius Lazarini Pinxit ", a destra "I.Wagner Sculp. et vend. Ven.is C.P.E.S.", al centro 4 versi su due colonne e all'angolo inferiore a sinistra "25-1" e "25-2". Due tavole da una serie di quattro Baccanali tratti da dipinti di Gregorio Lazzarini (Venezia, 1655-Villabona veronese, 1730). Belle prove su carta vergellata pesante. (2)
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Lot 96 Anonimo del XV secolo, Trittico con Madonna col Bambino e un piccolo gatto, fra San Giorgio e San Maurizio (?). Tempera su tavola. cm 65,5x123. In basso al verso etichetta cartacea "Esposizione d'arte sacra / Cremona 1900". Nel catalogo dell'esposizione il dipinto sembra identificabile con il trittico al numero 6 in sala D, privo di attribuzione e di descrizione dettagliata. Il tema della Madonna col Bambino con la presenza del gatto ricorre nella pittura lombarda a iniziare da alcuni studi di Leonardo databili agli anni 1478-1481 circa (si vedano i disegni al British Museum inv. 1856,0621.1, inv. 1860,0616.98, e inv. 1857,0110.1) per una Madonna del gatto pare mai realizzata. Altri esempi di soggetto affine sono presenti in autori di scuola lombarda: a Vigevano, nella chiesa della Madonna della Neve, si conserva un affresco con la Madonna fra san Sebastiano e san Rocco in cui si vede il Bambino in braccio alla Madonna mentre sta giocando con un gattino; in una Madonna col Bambino attribuita a Giovanni Martino Spanzotti, conservata al Philadelphia Museum of Art (inv. 242), databile al 1475 un gatto è raffigurato mentre mira il cardellino che Gesù Bambino tiene con una cordicella sottile; nella Madonna col Bambino e un gatto attribuita al Maestro della Pala Sforzesca (The Walters Art Museum, Baltimora, inv. 37.455) o alla sua cerchia, invece il gatto viene tenuto al guinzaglio dal Bambino. La presenza del gatto sarebbe da riferire a una scrittura apocrifa secondo cui una gatta partorì nella mangiatoia in cui venne deposto Gesù contribuendo poi a scaldare i suoi piedini adagiandosi su di lui. Infine una tavola, alla Pinacoteca di Brera variamente assegnata alla cerchia di Leonardo, raffigura una Madonna col Bambino e l'agnellino (inv. 1162), dove all'esame radiografico è emerso che in precedenza al posto dell'agnello era raffigurato un gatto, l'animale è di fatto in una posa tipica da felino con la grossa coda in evidenza. (1)