ASTA 365 ARTE AFRICANA

AUTORE NON IDENTIFICATO Fetiche Ogandele, primi anni del '900.
Stampa alla gelatina sali d'argento. . Cm 18,00 x 13,00. Intitolata a matita al retro.

Foto Rimoldi Foto Rimoldi, Bengasi (attr.)
Lotta, primi anni '900.
stampa alla gelatina sali d'argento. . Cm 22,00 x 15,00.

AUTORE NON IDENTIFICATO Battuta di caccia,1954.
Stampa alla gelatina sali d'argento. 1954. . Cm 21,50 x 16,50. Al retro timbri a tampone Look Magazine e Tempo Bellezza.

AUTORE NON IDENTIFICATO Il Fabbricatore di zagaglie presso la casa reale Zulu.
Stampe alla gelatina sali d'argento.
Anni '59. . Cm 15,00 x 20,50. Lotto composto da due fotografie del medesimo servizio fotografico. Al retro doppia velina esplicativa editoriale in inglese ed italiano. Timbri a a tampone delle Agenzie Keystone, Publifoto e Casa EditriceTempo.

Tuareg - Sahara Staffa da cammello portaborse.
Legno duro a patina scura.
Difetti e segni d'uso. . Cm 9,50 x 65,00 x 8,50. Interamente incisa a motivi geometrici nella parte frontale, questa staffa veniva fissata con corde e cinghie di cuoio al dorso del cammello così da portervi assicurare grossi carichi di borse e fagotti durante le lunghe traversate del Sahara.
Piccole mancanze e difetti ma con una magnifica patina spessa e numerosi segni d'uso.

Tuareg - Sahara Borsa portadocumenti.
Cuoio. . Cm 29,00 x 21,50 x 2,00. Tradizionali geometrie in rilievo tipiche dell'arte Tuareg, decorano la parte superiore di questa borsa portadocumenti e ci regalano una vivida testimonianza dell'abilità raggiunta dagli artigiani di questo affascinante popolo nomade nell'arte di lavorare il cuoio.

Tuareg - Sahara Frammento di sella.
Ferro, legno, argento e tessuto.
Segni d'uso. . Cm 7,50 x 18,00 x 3,50. Purtroppo ci è pervenuto solo questo frammento di sella che doveva essere molto elaborata ed appartenere a un personaggio nobile ed importante, ma che ci consegna una vivida testimonianza della raffinatezza e cura estetica che i Tuareg riservavano a ogni manufatto ed oggetto d'uso che li rappresentasse.
Questa elaborata piccola scultura realizzata a tutto tondo su un supporto di legno rivestito in tessuto ed argento cesellato ed inciso, traeva ispirazione con ogni probabilità dalla croce di Agadez, figura comune a tutte le ventuno tribù che compongono il popolo dei Tuareg e che rappresentava per gli uomini blu i quattro angoli del mondo. Possederla significava spiritualmente possedere tutto il mondo e poter andare in tutte le direzioni "giacché non sappiamo dove moriremo" nel più puro stile nomade.

Mende - Sierra Leone Maschera a casco.
Legno duro a patina nera, chiodi.
Mancanze, difetti, restauri e magnifici segni d'uso.
Ex collezione Renè Druart. . Cm 23,00 x 32,00 x 22,00. Anticamente le donne anziane dei Mende utilizzavano maschere come questa, durante i riti di passaggio all'età adulta chiamati Bundu, per spiegare alle bambine il comportamento da tenere circa le varie faccende domestiche che da lì a poco avrebbero interessato le loro vite e famiglie. Spiegavano loro come amministrare il denaro, tenere una casa, rispettare il marito ecc..
Insegnavano alle piccole donne le regole sociali non solo verbalmente, ma anche visivamente tramite quattro tratti estetici comuni a tutte le maschere usate nei riti Bundu: primo, i capelli devono essere sempre ben acconciati, solo le pazze vanno in giro spettinate. Secondo, la fronte ampia denota intelligenza ed apertura mentale. Terzo i rotolini di grasso sul collo rappresentano bellezza, prosperità, benessere e ricchezza.. Quarto ed ultimo: tenere sempre la bocca chiusa.
Questi quattro insegnamenti si ritrovano sempre espressi visivamente in ogni singola maschera dei Mende e dei loro vicini e questa qui riprodotta, esprime questi concetti concretamente in una squisita armonia di elaborate forme e canoni estetici realizzati magistralmente.
Utilizzata in molti riti, data la spessa coloritura applicata e rinfrescata ad ogni singola cerimonia, questa splendida maschera era originariamente caratterizzata da un acconciatura ancora più complessa ed elaborata (da notare su fronte e retro i due gris gisi islamici), ma menomata dal tempo e dall'usura, è stata riparata " in situ" con un piattello inciso nella parte sommitale, a sua volta danneggiato.
Molte parole possono essere spese per descrivere l'autenticità ed antichità di questa maschera, ma nessuna può riuscire a convincere quanto un dato fisico oggettivo. Questa maschera in legno duro e con quattro chiodi utilizzati per il restauro, pesa oggi solo 610 grammi.

In allegato presentiamo una fotografia realizzata da Tiziano Ortolani a Reims, Francia e commissionata da Rene Druart per essere utilizzata nel progetto di catalogazione della propria collezione di arte africana.

Bassa - Liberia Maschera in miniatura.
Legno duro a patina scura.
Segni d'uso
su supporto in plexiglass. . Cm 4,50 x 8,00 x 2,00. La maschera in miniatura Bassa viene tenuta, come scriveva nel 1997 Aldo Tagliaferri sul saggio pubblicato per Lorenzelli Arte in occasione della mostra sulle Maschere in miniatura dall'Africa Occidentale, "come se fosse un piccolo altare portatile personale, sul quale si compiono sacrifici per propiziarsi i suoi poteri ed alimentare l'energia magica, potente ma anche volatile."
Tanta magia estetica oltre che animistica racchiusa in un piccolo oggetto d'arte africana.

Bassa - Liberia Maschera in miniatura.
Legno duro a patina scura.
Segni d'uso.
con base in plexiglass. . Cm 4,00 x 8,00 x 2,00. Piccola maschera Bassa estremamente sintetica, ma stilisticamente impeccabile.
La base in plexiglass è stata realizzata con ogni probabilità tra gli anni '70 ed '80 del secolo scorso.

Dan - Costa d'Avorio/Liberia Maschera Dan.
Legno duro a patina lucida, pigmento nero e metallo.
Segni d'uso.
. . Cm 15,50 x 24,00 x 7,00. Bella ed onesta maschera Dan della tipologia Deangle, caratterizzata da occhi a fessura incorniciati in alluminio.
Il metallo utilizzato aiuta a collocare questa maschera in uno spazio temporale non particolarmente antico, ma questa maschera dai volumi pieni ed equilibrati, non risulta esser stata invecchiata artificialmente in nessuna sua parte, La patina della vernice nera con cui è stata più volte dipinta contiene piccole tracce di colore rosso, retaggio di chissà quale storia ed al retro risulta sapientemente scolpita dall uomo e magnificamente lucidata dall'usura e dal tempo.
I tanti fori non omogenei che contornano il volto, alcuni ancora dimora per insetti, ci suggeriscono che un tempo è stata vestita per danzare ed anche le sue mancanze, come il ferro rituale sulla fronte, concorrono a testimoniare la sua onestà.

Guerè/ We - Liberia Maschera Von Gla.
Legno duro a patina scura, metallo pigmenti e caolino.
Segni d'uso.
Ex collezione Raffaele Carrieri. . Cm 17,00 x 25,00 x 14,00. Maschera di grande espressività caratterizzata da occhi a nacchera e corna, naso, gote e bocca prominenti come nello stile tipico dei Guere/We della Costa d'Avorio. La bocca è corredata da denti in metallo e la presenza di chiodi sotto occhi, gote e tutto intorno al perimetro del viso, ci suggeriscono che questa maschera è stata "vestira" con tessuti, fibre, peli ed ogni altro materiale che contribuisse ad accrescere il suo potere espressivo e contemporaneamente ad intimorire l'osservatore.
Una delle due strette fessure che permettevano al danzatore di vedere è stata volontariamente allargata " in situ" e rinforzata al retro per permettere una piu ampia visione. A giudicare dai pochi strati di vernice applicata c'è da supporre che questa maschera sia stata poco utilizzata durante i riti, forse proprio per il problema di "visibilità" ed è pertanto da considerarsi giovane, ma la qualità dell'intaglio e la disposizione dei volumi del volto è notevole ( resta grezza solo nel bordo dove da "vestita" era ricoperta dai tessuti). La patina nera è stata arricchita e contrastata dal caolino ( ne rimangono tracce) e da poco prezioso pigmento blu.
Belle anche al retro, le due etichette quasi oramai illegibili della collezione Raffaele Carrieri che aggiungono storia e fascino a questa ennesima testimonianza della genialità creativa dell'arte africana.

Agni/Ebrie/Atie - Costa d'Avorio, Regione dei Laghi Figura femminile o Nkpasopi.
Legno duro a patina scura, pigmenti e perline.
Difetti e segni d'uso. . Cm 10,00 x 30,50 x 9,50. Scultura femminile Baulè di discreta qualità di intaglio e proporzionate volumetrie, caratterizzata dallo stile modesto della acconciatura a boccoli sferici, dalle mani composte in atteggiamento materno protettivo sul ventre, e da un corpo con volumi definiti e massicci, dettagli particolareggiati, che richiamano alla mente stilemi espressivi di altre etnie come gli Agni o Attie. Queste influenze ci inducono a collocare la provenzienza geografica di questa scultura all'interno della regione dei Laghi della Costa d'Avorio, che sebbene non particolarmente estesa, contiene una miriade di popolazioni e gruppi etnici caratterizzati da contaminazioni culturali ed influenze stilistiche.
Per quanto riguarda il suo utilizzo potrebbe essere appartenuta ad un divinatore per veicolare messaggi al mondo degli spiriti, oppure semplicemente essere la rappresentazione di una antenata.
Non particolarmente antica è comunque da ritenersi una scultura di buona qualità.

Baule - Costa d'Avorio Scultura antropomorfa.
Legno duro a patina nera, perline e pigmenti.
Segni d'uso.
. . Cm 7,50 x 30,00 x 6,50. Scultura antropomorfa Baulè con occhi rossi, probabilmente di epoca coloniale visto lo stile poco elaborato dell'acconciatura e l' inesistenza delle scarificazioni sul corpo, di buona qualità d'intaglio ed equilibrate proporzioni. Bella anche la patina nera che lascia trasparire le usurate venature del legno ed i numerosi segni d'uso.
Commuovente infine osservare l'unico "gioiello" utilizzato per "impreziosire" questa figura: una corda con due piccole perline.

Baule - Costa d'Avorio Figura maschile di antenato.
Legno duro a patina scura.
Segni d'uso.
Un restauro alla base, segni d'uso. . Cm 6,00 x 32,00 x 6,50. Bella ed elegante scultura di antenato ritratto in posizione eretta con evidenti scarificazioni sull addome e caratterizzata da una ricca e complessa acconciatura che insieme alla barba indicava l'alto rango del personaggio.
Le sculture di antenati come questa vnivano preziosamnete custodite dai Baulè nelle case ed erano regolarmente oggetto di libazioni di olio di palma o burro vegetale che conferiva al legno, nel tempo, una caratteristica patina lucida.
Da segnalare un restauro moderno alla base della figura, altezza piedi, non particolarmente visibile.

Baule - Costa d'Avorio Maschera Kplè Kplè.
Legno duro, pigmenti industriali.
Restauri e segni d'uso.
Con base. . Cm 20,00 x 40,00 x 10,00. Le maschere Kpliè Kpliè erano utilizzate durante i riti N'guli, durante le feste per la semina ed il raccolto e per i funerali di personaggi importanti, in rappresentanza dello spirito degli avi defunti.
Quanto di più astratto e sintetico l'arte africana sia riuscita a produrre, queste maschere composte da un disco piatto con bocca rettangolare, due occhi a goccia solitamente perforati per permettere la visione al danzatore e sormontate da due corna che richiamano il bufalo, venivano prodotte in diverse grandezze ed alcune potevano raggiungere ragguardevoli dimensioni.
Nel nostro caso questa bella maschera Kpeliè Kpeliè è di dimensioni medio piccole, usata spesso e ridipinta più volte, ultima delle quali con vernici industriali, prima di partecipare ai riti nguli, è stata probabilmente restaurata " in situ" nella parte sommitale del corno destro, ove è presente anche un chiodo e sicuramente restaurata in occidente in maniera "casalinga" dato l'abbondante utilizzo di colle viniliche nella cornice sottostante al volto.
Da notare la presenza del ramo posizionato trasversalmente tra due fori al retro con cui il danzatore teneva la maschera mordendola.
La base moderna in plexiglass ed ottone è stata realizzata con ogni probabilità negli anni a cavallo tra gli '80 e '90 del secolo scorso.

Guro - Costa d'Avorio Puleggia da telaio.
Legno duro con patina scura.
Segni d'uso. . Cm 5,50 x 23,00 x 4,50. Puleggia da telaio per tessuti ornata da testa antropomorfa con caratteristiche dello stile Guro.
Parte della patina che ricopriva il volto è purtroppo andata perduta.

Guro - Costa d'Avorio Puleggia da telaio.
Legno duro a patina scura.
Segni d'uso. . Cm 6,50 x 17,50 x 5,00. Puleggia da telaio per tessuti caratterizzata da una testina antropomorfa con un viso stilizzato e corrucciato.

Ligbi, Baule - Costa d'Avorio Puleggia da telaio.
Legno duro a patina scura.
Segni d'uso. . Cm 5,00 x 16,50 x 2,50. Puleggia da telaio per tessitura ornata da testa antropomorfa con tratti dolci e aggraziati.
Piccola etichetta di collezione.

Senufo - Costa d'Avorio, Mali Puleggia da telaio.
Legno duro a patina chiara.
Segni d'uso.
Con base e vecchia etichetta di collezione. . Cm 8,00 x 19,00 x 5,50. Bella puleggia da telaio per tessuti ornata da una testa stilizzata di uccello Calao, animale mitologico presso i Senufo.
La vecchia etichetta scritta a macchina da scrivere aggiunge valore storico ed un pizzico di fascino all'oggetto.

Senufo - Costa d'Avorio, Mali Puleggia da telaio.
Legno duro a patina scura, metallo.
Segni d'uso. . Cm 10,50 x 14,50 x 6,00. Bella puleggia da telaio ornata da figura zoomorfa wanyugo o maschera sputafuoco.
La testa dell'animale tipico della scultura Senufo si presenta rotante e fissato con un chiodo. Difficile dire se sia nato cosi o"sposato" successivamente.
Bella patina scura e segni d'uso.

Guro - Costa d'Avorio Maschera Gugu.
Legno duro a patina scura.
Difetti, mancanze e notevoli segni d'uso. . Cm 16,50 x 24,00 x 12,00. Maschera antropomorfa maschile Guro rara e di grande forza espressiva.
Magnificamente intagliata per rapporti volumetrici e cura di particolari, con una notevole patina ed eccezionali segni d'uso, questa maschera Gugu nasceva con ogni probabilità con una scultura umana o di volatile che sovrastava la parte sommitale della testa, come ci rivelano le numerose mancanze riscontrabili nell'elaborata acconciatura.
Nonostante le mancanze ed i difetti resta comunque un'eccezionale testimonianza dell'altissima qualità espressiva raggiunta da questo anonimo scultore Guro dell'Africa sub sahariana ed al contempo, un divertente richiamo visivo alla fortunata serie di cartoons "I Simpson".

Bambara - Mali Serratura per porta di granaio.
Legno duro a patina scura e lucida, metallo.
Segni d'uso. . Cm 40,00 x 47,00 x 6,50. Grande serratura per porta di granaio Bambara completa e caratterizzata da una figura zoomorfa mirabilmente stilizzata .
Bella patina scura e lucida, con evidenti segni d'uso.

Bambara - Mali Serratura per porta di granaio.
Legno duro a patina naturale.
Segni d'uso.
Con base. . Cm 36,00 x 33,00 x 4,50. Serratura completa per porta di granaio con figura antropomorfa stilizzata.