ASTA 355 ARTE ORIENTALE DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA E ALTRE COMMITTENZE

ASTA 355 ARTE ORIENTALE DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA E ALTRE COMMITTENZE

Tuesday 8 March 2022 hours 10:30 (UTC +01:00)
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  •  Arte Cinese - Intaglio in giada
Cina, dinastia Qing, XIX secolo.
    Lot 125

    Arte Cinese Intaglio in giada
    Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 6,50 x 19,00. Intaglio in giada grigio/verde marezzata in bruno raffigurante un gruppo di funghi lingzhi stilizzati.
    Il soggetto rappresentato, a carattere bene augurante, costituisce uno dei temi preferiti dell'iconografia cinese. Il lingzhi, conosciuto in occidente con il nome di “ganoderma”, è associato alla salute e alla lunga vita ed occupa un posto di primo piano nella medicina tradizionale orientale.

  •  Arte Cinese - Armilla in giada
Cina, dinastia Han (206 a.C. - 220 a. D.).
    Lot 126

    Arte Cinese Armilla in giada
    Cina, dinastia Han (206 a.C. - 220 a. D.). . Cm 8,50. Bracciale in giada marezzata con decoro a rilievo di qilong, di forma circolare e notevole spessore. La giada, investita di potenti valenze simboliche, già dal periodo Neolitico fu impiegata per la realizzazione di preziosi manufatti concepiti come gioielli da indossare a scopo protettivo ed apotropaico, tra questi, in special modo, i bei bracciali lisci o sobriamente decorati con motivi geometrici o figurati, realizzati a rilievo.

  •  Arte Cinese - Due intagli in giada
Cina, dinastia Qing, XIX secolo.
    Lot 127

    Arte Cinese Due intagli in giada
    Cina, dinastia Qing, XIX secolo. . Cm 8,00. Lotto composto da due intagli in giada verde pallido a motivo vegetale, uno con boccioli di loto e funghi linghzhi, l'altro col limone “mano di Buddha”, soggetti entrambi cari alla tradizione orientale.

  •  Arte Cinese - Bixie in giada verde
Cina, XX  secolo.
    Lot 128

    Arte Cinese Bixie in giada verde
    Cina, XX secolo. . Cm 8,00 x 10,50. Intaglio in giada verde pallido raffigurante il Bixie, bestia mitica del Pantheon taoista, rappresentata come un dragone alato dai tratti leonini. Il tema dalla chimera alata, considerato fin dalla antichità di buon auspicio perché annunciatore di future favolose ricchezze, fu replicato nei secoli spesso prendendo ispirazione, come in in questo caso, dai modelli eleganti ed aggressivi realizzati in epoca Han (206 a.C. - 220 a.D.).

  •  Arte Cinese - Intaglio in saponaria
Cina, XX secolo.
    Lot 129

    Arte Cinese Intaglio in saponaria
    Cina, XX secolo. . Cm 31,00 x 23,50. Grande blocco di pietra saponaria marezzata lavorato a bassorilievo con immagine di carovana che percorre un paesaggio montano. Questo tipo di manufatti, molto apprezzati in Cina, tendono a salvaguardare la forma naturale del blocco di pietra enfatizzandone, con il leggero intagli a rilievo, le naturali sfumature di colore e di forma.

  •  Arte Himalayana - Rara coppia di manguste devozionali 
Nepal, XVIII secolo.
    Lot 130

    Arte Himalayana Rara coppia di manguste devozionali
    Nepal, XVIII secolo. . Cm 31,00 x 15,00 x 9,00. Coppia di fusioni in bronzo a patina naturale, raffiguranti due grossi ratti accucciati, ognuno con la zampetta destra alzata nell'atto di fare un offerta votiva. Questa inconsueta rappresentazione, si lega ai modelli in bronzo visibili in molti templi nepalesi, come per esempio quella di grandi dimensioni esposta presso il tempio di Ashok Binayak Ganesh a Kathmandu. Il ratto, in quanto veicolo di Ganesh, è spesso oggetto di venerazione per se stesso. Nel contesto buddista però, la mangusta (nakula) è anche l'attributo principale di Jambhala, divinità dell'abbondanza, tipicamente raffigurato con ratto che vomita pietre preziose. In questo caso è possibile che questi due animali affiancassero un altare dedicato a Jambhala.

  •  Arte Cinese - Buddha coronato 
Cina, dinastia Qing, XVIII (?) secolo.
    Lot 131

    Arte Cinese Buddha coronato
    Cina, dinastia Qing, XVIII (?) secolo. . Cm 17,00 x 24,50 x 12,00. Grande figura in bronzo dorato raffigurante il Buddha incoronato, seduto a gambe incrociate e adornato di ricche vesti. La fusione pesante, caratterizzata dalle linee morbide e slanciate, ripropone l'immagine del Buddha nella sua gloriosa manifestazione di Cacravartin, il monarca universale.
    L'interesse mostrato dagli imperatori Qing per il buddismo tibetano favorì la rapida espansione di templi buddisti nei territori da loro dominati, in particolar modo durante il regno dell'imperatore Qianlong (r.1735-95). La necessità di fornire sculture devozionali a questi nuovi templi è il motivo principale della fioritura dei famosi centri manifatturieri della Mongolia centrale.

  •  Arte Himalayana - Figura in ferro raffigurante divinità  con mani in bronzo
Area Himalayana o Mongolia, XVIII secolo .
    Lot 132

    Arte Himalayana Figura in ferro raffigurante divinità con mani in bronzo
    Area Himalayana o Mongolia, XVIII secolo . . Cm 12,00 x 18,50. Pesante fusione in ferro raffigurante una divinità seduta in padmasana, le due braccia sollevate, la mano sinistra nel gesto della ruota della dottrina dharmacakramudra. Da notare che le due mani sono in bronzo innestato sul ferro.
    Raro e curioso esemplare dall'identificazione alquanto incerta, in quanto manca qualsiasi attributo. La posizione delle braccia è simile a quella assunta da Manjusri, ma mancano spada, abiti e corona a cinque punte a conferma di tale ipotesi. La corona apicata è in ogni caso simbolo di alto lignaggio religioso.

  •  Arte Cinese - Tara Bianca in argento (Sitatara)
China, dinastia Qing .
    Lot 133

    Arte Cinese Tara Bianca in argento (Sitatara)
    China, dinastia Qing . . Cm 9,00 x 24,50. Scultura in argento raffigurante Tara in piedi sopra un elaborato piedistallo a doppia corolla di loto, con nella mano sinistra il Padma, il tralcio fiorito di loto, simbolo di compassione nonchè suo specifico attributo.

  •  Arte Himalayana - Tara verde 
Tibet, XIX (?) secolo.
    Lot 134

    Arte Himalayana Tara verde
    Tibet, XIX (?) secolo. . Cm 21,00 x 26,00. scultura in bronzo dorato raffigurante la dività riccamente adornata seduta in postura regale lalitasana circondata dagli utpala, i tralci fioriti di loto blu sorretti in entrambe le mani, simbolo di compassione. La figura di Tara Verde, conosciuta anche col nome sanscrito di Shyamantara o con quello tibetano di Sgrolljiang, è venerata come una delle figure più rappresentative del buddismo tibetano. Consorte celeste del Dhyani Buddha, protettrice del Tibet, incarna in sé i valori della attività illuminata e della operosa compassione. La scultura qui presentata, poggiante su base ovale in forma di corolla di loto, si ispira a modelli tibetani del XV secolo realizzati in bronzo o rame dorato e destinati ai grandi templi himalayani.

  •  Arte Himalayana - Figura in bronzo raffigurante Amitayus 
Nepal, tardo XIX secolo .
    Lot 135

    Arte Himalayana Figura in bronzo raffigurante Amitayus
    Nepal, tardo XIX secolo . . Cm 13,00 x 44,50. Fusione in bronzo a patina scura raffigurante una insolita versione del bodhisattva Amitayus in piedi. Il viso è adornato con un'alta corona su più livelli e le mani, giunte in grembo, reggono la ciotola dell'ambrosia.

  •  Arte Himalayana - Lampada tibetana in argento 
Tibet, XIX secolo.
    Lot 136

    Arte Himalayana Lampada tibetana in argento
    Tibet, XIX secolo. . Cm 11,50 x 19,00. Lampada in forma di calice realizzata in argento repoussé con inserti in turchese e fondo rifinito a cesello. Questo tipo di lampade alimentate con burro di Yak erano destinate principalmente ad essere posizionate sugli altari buddisti. L'esemplare qui presentato si impone per l'alto livello qualitativo e per l'eleganza delle proporzioni.

  •  Arte Indiana - Krishna Venugopala 
India, Orissa, XVIII secolo.
    Lot 137

    Arte Indiana Krishna Venugopala
    India, Orissa, XVIII secolo. . Cm 12,00 x 26,50. Scultura in bronzo lucidato raffigurante il giovane Krishna in piedi sopra un elaborato piedistallo intento a suonare il flauto, ora mancante. Questo soggetto, frequente e diffuso in tutto il Sub Continente Indiano si lega al culto devozionale ispirato alla figura di Krishna, incarnazione del dio Vishnu. Promosso dal grande mistico indiano Chaitanya Mahaprabhu (1486-1534), questo culto, sviluppatosi nella regione del Bengala intorno al XVI-XVII secolo, stabiliva una forte connessione emotiva con la figura del giovane pastore Krishna che suona il flauto per la sua consorte Radha. L'amore tra Krishna e la sua consorte eterna stabilisce infatti l'origine del legame esoterico che, secondo la religione induista, sta alla base della dualità maschio-femmina insita nella Shakti, la forza primordiale che muove l'universo. Stilisticamente questa scultura, si colloca nella produzione della regione di Orissa e può essere datata intorno alla metà del XVIII secolo.

  •  Arte Indiana - Buddha stante in stile tardo Gupta 
India, tardo XIX secolo o antecedente.
    Lot 138

    Arte Indiana Buddha stante in stile tardo Gupta
    India, tardo XIX secolo o antecedente. . Cm 35,50. Grande scultura di Buddha in bronzo a patina naturale. L'elegante figura mostrata in piedi con la mano destra alzata e la sinistra abbassata con il palmo rivolto all'esterno in abhaya mudra (“gesto del coraggio”). La bella fusione pesante in lega di rame si caratterizza per l'estrema levigatezza della superficie che esalta le morbide volumetrie delle membra. Lo straordinario e rivoluzionario canone estetico che contraddistingue questa tipologia di rappresentazioni si colloca nel cosiddetto stile Sarnath, fiorito nella regione dell' Uttar Pradesh intorno al VI_VII secolo, e legato ad una serie di sculture in pietra caratterizzate dalla superficie liscia e levigata con una generale attenuazone di ogni effetto di drappeggio delle vesti. La più esemplare scultura in bronzo in stile Sarnath è senz'altro la fusione colossale del “Buddha di Sultaganj”, oggi conservata al Birmingham museum (UK) e realizzata tra il VI e VIII secolo nella regione attualmente occupata dallo stato del Bihar, al confine con il Nepal e che sembra essere il modello di riferimento per numerose sculture di minori dimensioni rinvenute nella regione.

  •  Arte Himalayana - Avalokitesvara dalle mille braccia
Tibet, inizi XX secolo.
    Lot 139

    Arte Himalayana Avalokitesvara dalle mille braccia
    Tibet, inizi XX secolo. . Cm 32,50 x 60,00. Immagine di Avalokitesvara nella sua manifestazione denominata Sahasrabhuya ovvero “dalle mille braccia”. Il termine sanscrito Avalokitesvara, che letteralmente significa “colui che ascolta il suono”, quindi la preghiera, appare già in alcuni frammenti scritti del V secolo ed indica una delle manifestazioni del Buddha più legate alla devozione popolare orientale e conosciuto anche con il nome di “Buddha della misericordia”, in cinese “Guanyn” o “Kannon” in giapponese. Questa figura impiega una ben precisa iconografia diffusa specialmente in area himalayana e legata al cosiddetto “buddhismo esoterico”, che prevede l'immagine della divinità in piedi con otto braccia ognuna che impugna un simbolo di fede buddhista e un numero imprecisato di altre braccia che fanno da ali laterali, mentre la testa è sostituita da una piramide di undici volti sovrapposti. L'origine di questa particolare raffigurazione affonda le proprie radici in un'antica leggenda che vede il Buddha Amitabha trasformare gli undici frammenti in cui la testa di Avalokitesvara si era divisa a causa del dolore per la vista della sofferenza delle anime dannate in altrettante teste in grado di dare comprensione e compassione all'umanità sofferente.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Buddha stante 
Birmania, sec XIX o precedente.
    Lot 140

    Arte Sud-Est Asiatico Buddha stante
    Birmania, sec XIX o precedente. . Cm 53,00. Grande scultura in bronzo raffigurante il Buddha in piedi in varadamudra, con il braccio sinistro alzato all'altezza della spalla e la mano in karanmudra che stringe i lacci del sanghati, il tipico mantello buddhista. La levigatezza della bella fusione a patina naturale evidenzia il movimento morbido e flessuoso delle membra e del corpo su cui si innesta il volto rotondo sormontato dalla vistosa Ushnisha, impreziosita da una insolita struttura di tipo architettonico che la rende simile ad uno stupa, l'edificio sacro in cui sono contenute le reliquie del Buddha. Stilisticamente questa immagine è riconducibile alla statuaria in bronzo di epoca Pagan (849-1297), del XIII secolo sviluppatasi presso l'omonima citta dell'odierno Myanmar.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Buddha errante
Tailandia, XIX secolo.
    Lot 141

    Arte Sud-Est Asiatico Buddha errante
    Tailandia, XIX secolo. . Cm 42,00. Fusione in bronzo dorato raffigurante il Buddha in piedi nell'atto di procedere verso l'osservatore con il braccio destro disteso lungo i fianchi e la mano sinistra in abhaya mudra. Questa iconografia, conosciuta in occidente con la dizione anglosassone di “walking Buddha”, fece la sua prima comparsa in Tailandia nel XIV secolo e fu indicata con il termine “cankrama” (colui che torna indietro e va avanti) con riferimento al percorso lungo e continuo del Buddha nella terza settimana dopo l'illuminazione quando si trasformò in un mendicante errante.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Due bronzetti votivi
Tailandia, periodo Ayutthaya,  XIV secolo.
    Lot 142

    Arte Sud-Est Asiatico Due bronzetti votivi
    Tailandia, periodo Ayutthaya, XIV secolo. . Cm 7,50. Due piccole fusioni in bronzo a patina di scavo color verde brillante con incrostazioni brune raffiguranti un offerente inginocchiato ed il Buddha in Buhumisparsha Mudra. Le piccole dimensioni fanno presupporre che si tratti di due oggetti destinati ad uso votivo per altari privati di piccole dimensioni.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Grande fiamma da Ushnisha in bronzo dorato
Tailandia, Ayutthaya (1351-1767), XV secolo .
    Lot 143

    Arte Sud-Est Asiatico Grande fiamma da Ushnisha in bronzo dorato
    Tailandia, Ayutthaya (1351-1767), XV secolo . . Cm 20,00. Fiamma in bronzo dorato di grandi dimensioni facente parte di una scultura colossale di Buddha dove era posta alla sommità dell' Ushnisha secondo la tradizionale iconografia buddista. L'Ushnisha, tipica protuberanza cranica posta alla sommità del capo del Buddha storico, coperta dalla particolare acconciatura dei capelli, costituisce il trentaduesimo dei maggiori attributi del Buddha. Nella specifica iconografia tailandese, sviluppata già intorno al XII secolo, l'Ushnisha viene sempre rappresentata sormontata da un fiamma allungata a simboleggiare il potere spirituale del Buddha e la sua “illuminazione”.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Fregio in pietra arenaria 
Cambogia, periodo Khmer (IX -XV secolo).
    Lot 144

    Arte Sud-Est Asiatico Fregio in pietra arenaria
    Cambogia, periodo Khmer (IX -XV secolo). . Cm 23,00 x 46,00. Imponente acroterio in pietra arenaria a forma di palmetta. L'alta qualità della lavorazione ed il rigoroso equilibrio formale, suggeriscono che si tratti di un frammento architettonico appartenente ad un edificio di primaria importanza. Frammenti stilisticamente assimilabili a questo sono tutt'ora visibili presso i resti del Preah Ko, il tempio del “Sacro toro”, nella citta scomparsa di Hariharalaya, oppuure ad Angkor sulle pareti del Banteay Srei, il tempio dedicato a Shiva. Entrambi i templi, edificati tra l'ottavo ed il nono secolo, costituiscono un esempio del virtuosismo tecnico ed estetico raggiunto dall'architettura di epoca Khmer contraddistinta da volumetrie perfette impreziosite dalle suggestive quanto audaci decorazioni a rilievo realizzate in arenaria

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Frammento in pietra
Cambogia, Khmer, pre Angkor VII/VIII secolo .
    Lot 145

    Arte Sud-Est Asiatico Frammento in pietra
    Cambogia, Khmer, pre Angkor VII/VIII secolo . . Cm 12,00 x 16,00. frammento a mezzo busto realizzato ad altorilievo in pietra arenaria probabilmente riconducibile alla figura di un bodhisattva, come si può desumere dalla complessa acconciatura dei capelli e dai preziosi monili che ornano il volto.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Mascherone in stucco
Tailandia, Sukhothai (1238-1351).
    Lot 146

    Arte Sud-Est Asiatico Mascherone in stucco
    Tailandia, Sukhothai (1238-1351). . Cm 9,50 x 12,00. Frammento consumato di decorazione parietale realizzata in stucco e raffigurante volto di demone.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Scultura itifallica “lolok”
Bali, XX secolo.
    Lot 147

    Arte Sud-Est Asiatico Scultura itifallica “lolok”
    Bali, XX secolo. . Cm 30,00. Simbolo beneaugurante di fertilità e fortuna realizzato in legno duro a patina scura interamente coperto da caratteri balinesi incisi in oro. Il motivo del fallo di proporzioni esagerate spesso viene abbinato ad una accentuata antroporfizzazione, qui visibile per esempio nelle due piccole gambe poste all'estremità, che rende questi manufatti particolarmente stravaganti e divertenti.

  •  Arte Sud-Est Asiatico - Frammento in arenaria
Tailandia, periodo Ayutthaya (1351-1767), secolo XV.
    Lot 148

    Arte Sud-Est Asiatico Frammento in arenaria
    Tailandia, periodo Ayutthaya (1351-1767), secolo XV. . Cm 23,00. Frammento di volto in pietra arenaria grigia. Questo suggestivo frammento lapideo, riconducibile senz'altro ad una immagine di Buddha, può stilisticamente essere ricondotto alla splendida statuaria di stile Sukhotai che si impose in Tailandia agli inizi del XIV secolo, caratterizzata dalle forme allungate e levigate delle membra e dalla espressione serena e meditativa dei volti.

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ASTA 355 ARTE ORIENTALE DA UN'IMPORTANTE COLLEZIONE PRIVATA E ALTRE COMMITTENZE

1) MARTEDÌ 8 MARZO 2022 dal lotto 1 a 115 (incluso). Dalle ore 10:30

2) MARTEDÌ 8 MARZO 2022 dal lotto 116 a 230 (incluso). Dalle ore 15:00


ESPOSIZIONE:

DA VENERDÌ 4 MARZO 2022 A LUNEDÌ 7 MARZO 2022

10-13; 15.30-18.30 (SABATO E DOMENICA INCLUSI).

Sessions

  • 8 March 2022 hours 10:30 Prima tornata lotti 1-115 (1 - 115)
  • 8 March 2022 hours 15:00 Seconda tornata lotti 116-230 (116 - 230)

Exhibition

DA VENERDÌ 4 MARZO 2022 A LUNEDÌ 7 MARZO 2022

10-13; 15.30-18.30 (SABATO E DOMENICA INCLUSI).

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