ASTA 98 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XIV AL XIX SECOLO

ASTA 98 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XIV AL XIX SECOLO

Friday 26 November 2021 hours 14:30 (UTC +01:00)
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  • ARTISTA FIAMMINGO ATTIVO IN ITALIA, FINE XVI / INIZIO XVII SECOLO
    Lot 241

    ARTISTA FIAMMINGO ATTIVO IN ITALIA, FINE XVI / INIZIO XVII SECOLO

    San Francesco in meditazione

    Olio su tela, cm. 90x71. Con cornice

  • ARTISTA FIAMMINGO (ATTIVO IN EMILIA ROMAGNA?), SECONDA METÀ XVI SECOLO
    Lot 242

    ARTISTA FIAMMINGO (ATTIVO IN EMILIA ROMAGNA?), SECONDA METÀ XVI SECOLO

    Ecce Homo

    Olio su tavola, cm. 41x34. Con cornice

    Ecce Homo
    Olio su tavola, cm. 41x34. Con cornice
    In quest'intensa immagine, carica di un pathos dolente, si ritiene di rinvenire la mano di un artista di formazione nordica, ben aggiornato, però, sui modelli della pittura italiana, in primis leonardesca e correggesca. Il nostro notevole dipinto richiama, più speficamente, esiti legati alla produzione bolognese della bottega dei Carracci: dalla celebre acquaforte di Agostino del 1587, alle varie rappresentazioni del tema, nel formato devozionale a figura singola a mezzo busto, da riferire alla responsabilità di Ludovico e Annibale. Meritano di essere segnalate soprattutto l'alta qualità della mano che regge la canna, l'effetto delle labbra livide e la liquidità delle pupille e dell'iride.

  • GIOVANNI ANTONIO GALLI DETTO LO SPADARINO (Roma, 1580 - post 1650), ATTRIBUITO
    Lot 243

    GIOVANNI ANTONIO GALLI DETTO LO SPADARINO (Roma, 1580 - post 1650), ATTRIBUITO

    Tre Cherubini

    Olio su tela, cm. 52x68. Con Cornice

    Gruppi angelici o anche singoli angeli sono stati più volte eseguiti da Spadarino e dai suoi aiuti, sia come porzioni di dipinti più ampi con iconografie piu complesse, sia come composizioni autosufficenti. Possiamo riconoscere il prototipo nella tela oggi conservata nel palazzo di Propaganda Fidae, a Roma, ma sono note numerose repliche, assai variabili per qualità, impaginazione e numero di figure. La presente versione spicca per finezza esecutiva, materia pittorica ed efficacia nella resa delle espressioni, che ne rendono evidente la natura anche di possibile studio di volti di fanciulli.

  • PITTORE CARAVAGGESCO OLANDESE, ATTIVO A ROMA SECONDO DECENNIO DEL XVII SECOLO (DIRK VAN BABUREN?)
    Lot 244

    PITTORE CARAVAGGESCO OLANDESE, ATTIVO A ROMA SECONDO DECENNIO DEL XVII SECOLO (DIRK VAN BABUREN?)

    San Giacomo Maggiore

    Olio su tela, cm. 77x63,5. Con cornice

    Il dipinto è stato riferito dal Prof. Paul Huys Janssen direttamente alla mano di Dirk van Baburen, nel corso del suo soggiorno italiano, tra il 1616 e il 1620. Insieme a Hendrick ter Brugghen (1588-1629) e Gerard van Honthorst (1592-1656), Baburen fa parte della’importante cerchia dei primi pittori caravaggeschi olandesi. Ispirato da Caravaggio e dai suoi primi seguaci, lo stile pittorico di Baburen è molto espressivo e caratterizzato da ampie pennellate e forti lumeggiature, particolarmente evidenti anche nella in questa superba rappresentazione della testa del di San Giacomo Maggiore. Il presente In questo dipinto raffigurante San Giacomo Maggiore mostra i tratti classici Rinveniamo qui, in effetti, molti dei tratti peculiari dello stile di Baburen, a partire dall'energico plasticismo e dall'effetto di vividezza ottenuto per forza di accensioni cromatiche e studiati contrasti di luce.
    BIBLIOGRAFIA:
    W. Franits, The Paintings of Dirck van Baburen, Amsterdam 2012, p. 249 no. U1 (sezione "Unidentified", dipinti su cui lo studioso sospende il giudizio: ‘no Definitive Judgement’)
    PROVENIENZA:
    vendita, Finarte Milano, 20 November 1955, lotto 537 (come Dirck van Baburen);
    collezione privata, Italia; attuale proprietà, Italia.

  • SCUOLA NAPOLETANA, QUARTO / QUINTO DECENNIO DEL XVII SECOLO
    Lot 245

    SCUOLA NAPOLETANA, QUARTO / QUINTO DECENNIO DEL XVII SECOLO

    San Pietro

    Olio su tela, Cm. 54,5x42,5

    La tela reca al retro antica iscrizione a pennello: "BC" incrociate.
    Questa intensa effige a mezzo busto di San Pietro, inequivocabilmente identificato dall'attributo della chiave, si pone esemplarmente all'intersezione di varie declinazioni del naturalismo napoletano post-caravaggesco, tra Ribera, Francesco Fracanzano, il Maestro dell'Annuncio ai pastori, e soprattutto
    Antonio de Bellis e Bernardo Cavallino. Particolarmente evidente risulta la commessione con la maniera di quest'ultimo, come dimostra il confronto con il San Pietro già in in collezione Garzilli, Napoli, o il San Paolo, già nella collezione del conte de Maguiro, Madrid. Al pari di questi ultimi, è altamente presumibile che il nostro San Pietro facesse parte di un Apostolato completo, frutto di un'importante commissione privata. BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO: N. Spinosa, Grazia e tenerezza in posa. Bernardo Cavallino e il suo tempo 1616 - 1656, Roma, 2013, pp. 277 e 322-323.

  • ARTISTA ATTIVO A ROMA, SECONDO QUARTO DEL XVII SECOLO
    Lot 246

    ARTISTA ATTIVO A ROMA, SECONDO QUARTO DEL XVII SECOLO

    Coppia di santi eremiti, l'incontro Sant'Antonio Abate e San Paolo Eremita

    Olio su tela, cm. 74,5x100. Con cornice

    PROVENIENZA:
    collezione privata, Roma

  • CORNELIS DE WAEL (Anversa, 15925 - Roma, 1667)
    Lot 247

    CORNELIS DE WAEL (Anversa, 15925 - Roma, 1667)

    Esaù vende a Giacobbe la primogenitura per un piatto di lenticchie

    Olio su tela, cm. 80,5x108,5. Con cornice


    Cornelis De Wael fu tra gli esponenti più significativi della colonia di pittori fiamminghi che, sulla scorta di Van Dyck, animò la scena artistica genovese di pieno Seicento. Forte anche della sua esperienza romana, che lo vide a contatto con il gruppo dei bamboccianti, De Wael si divise fra pittura di storia, scene di genere e battaglie.
    Il nostro bel dipinto può essergli riferito per le sue forti attinenze stilistiche e compositive con le quattro tele raffiguranti altrettanti episodi delle storie del figliol prodigo, oggi tutte in collezione privata genovese. Queste ultime sono le uniche oggi note di una serie completa di otto episodi, testimoniata dal ciclo inciso da Martinus van den Enden su disegni dello stesso De Wael. In particolare la tela raffigurante la Guardia ai porci presenta chiare affinità con la nostra e, come quest'ultima, dimostra la grande qualità di De Wael come pittore di animali.

    BIBLIOGRAFIA DI CONFRONTO:
    Van Dyck a Genova, cat. della mostra, a cura di S. Barnes, P. Boccardo, C. Di Fabio, L. Tagliaferro, Genova 1997, nn. 78 a, b, c, d, pp. 346-349.

    PROVENIENZA:
    Collezione privata, Roma

  • JAN VAN DE VELDE II (Rotterdam, 1593 - Enkhuizen, 1641)
    Lot 248

    JAN VAN DE VELDE II (Rotterdam, 1593 - Enkhuizen, 1641)

    Martirio di San Bartolomeo

    Olio su tela, cm. 103,5x138

    La tela reca al margine inferiore sinistro iscrizione a pennello con firma e data: " J. VAN DE VELDE 1630".
    Questa potente immagine di martirio, caratterizzata dalla monumentalità delle figure e da un esasperato realismo, oltre alla sua notevole qulità riveste uno speciale interesse storico-artistico. La tela, infatti, risulta essere l'unico dipinto firmato di Jan van de Velde, che fu specialista di paesaggi e di ritratti e fece fortuna soprattutto come incisore, costituendo una rara testimonianza della sua attività di pittore di storia.
    PROVENIENZA:
    collezione privata, Roma

  • BOTTEGA DI JACOPO DAL PONTE DETTO BASSANO (Bassano del Grappa, 1510 - 1592)
    Lot 249

    BOTTEGA DI JACOPO DAL PONTE DETTO BASSANO (Bassano del Grappa, 1510 - 1592)

    Cristo deposto dalla Croce

    Olio su tela, cm. 60x74,5. Con cornice

    Questa tela, di notevole qualità, presenta molteplici elementi di interesse legati alla produzione tarda di Jacopo Bassano e all'attività della sua bottega. Il tema della deposizione di Cristo dalla croce torna, infatti, sovente nell'ultima operosa decina d'anni di carriera del grande pittore, caratterizzati com'è noto da un uso quasi esclusivo dell'ambientazione notturna, rischiarata da fonti di luce artificiali. Il prototipo del nostro dipinto dovrebbe essere individuato nella tela in tutto analoga e pienamente autografa, oggi conservata al Museu Nacional de Arte Antiga di Lisbona. Questa composizione, particolarmente riuscita nella sua intensa e coinvolgente drammaticità, fu più volte replicata da Jacopo, quasi sempre affidandone l'esecuzione ai suoi aiuti, tra cui i figli Francesco e Leandro. La versione qui in oggetto presenta una esecuzione perticolarmente sciolta e caratterizzata da una pittura di tocco, soprattutto le figure di Cristo, Nicodemo e Giovanni d'Arimatea, particolarmente vicina alla peculiare declinazione del linguaggio pittorico dell'ultimo Tiziano, che caratterizza l'estrema fase creativa dello stesso Jacopo.
    PROVENIENZA:
    collezione privata, Roma

  • GIACINTO BRANDI (Roma, 1621 - 1691), ATTRIBUITO
    Lot 250

    GIACINTO BRANDI (Roma, 1621 - 1691), ATTRIBUITO

    Le lacrime di San Pietro

    Olio su tela, cm. 99x74. Con cornice

    Quest'immagine di così intenso patetismo deriva idealmente da un modello di Guercino e da lui riproposto in varie versioni (tra le altre, National Gallery of Scotland, Edimburgo, e Museo Nazionale di Palazzo Venezia, Roma). L'immagine rappresenta nei termini più espliciti il pentimento di San Pietro apostolo subito dopo il tradimento di Gesù. Il nostro dipinto enfatizza il connotato dolente del dramma interiore vissuto da Pietro, accentuandone l'espressione sofferta, con la fronte rugosa corrucciata, gli occhi rivolti verso l'alto e le lacrime in piena evidenza lungo le guance. Riscrontiamo qui i caratteri tipici della pittura di Giacinto Brandi con la sua materia densa e pastosa, la pennellata vigorosa e la sua esasperata espressività. La nostra tela può essere così strettamente connessa con la versione dello stesso soggetto, oggi a Clitheroe, Lancashire, Stonyhurst College, e col San Paolo suo pendante, nella stessa sede inglese, o con il San Gerolamo penitente nella collezione Alessandro Boncompagni Ludovisi di Roma.
    BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: G. Serafinelli, Giacinto Brandi 1621-1691. Catalogo ragionato delle opere, Torino 2015.

  • BOTTEGA DI FRANCISCO DE ZURBARAN (Fuente de Cantos, 1598 - Madrid, 1664)
    Lot 251

    BOTTEGA DI FRANCISCO DE ZURBARAN (Fuente de Cantos, 1598 - Madrid, 1664)

    Santa Casilda

    Olio su tela, cm. 147x103,5. Con importante cornice fiorentina del Seicento

    In alto a sinistra la tela presenta un'iscrizione dorata a pennello con l'indicazione del personaggio effigiato: "S. CASILDA".
    La nostra tela, corredata da una superba cornice fiorentina, costituisce una replica di buona qualità, con numerose varianti (in particolare nel taglio della composizione e nel vestito), del celebre capolavoro di Zurbaran oggi conservato presso il Museo Thyssen di Madrid. La nostra versione, coeva all'originale, potrebbe essere stata eseguita direttamente nell'atelier del grande maestro spagnolo.

  • BERNARDO STROZZI (Campo Ligure, 1581 – Venezia, 1644) E AIUTI
    Lot 252

    BERNARDO STROZZI (Campo Ligure, 1581 – Venezia, 1644) E AIUTI

    San Francesco abbracciato al crocifisso

    Olio su tela, cm. 102,5x90,5

    Il tema di San Francesco in estasi, in preghiera o abbracciato al crocifisso, è tra quelli più ricorrenti e felicemente risolti nel corpus delle opere sacre di destinazione devozionale di Bernardo Strozzi. Tale soggetto si rivelò, in effetti, particolarmente congeniale sia all’essenzialità e concisione del suo estro compositivo, sia all’intensità emotiva che Strozzi era incline ad assegnare alle pose e alle espressioni delle sue figure. La mirabile tela che qui si presenta rielabora, con significative aggiunte e varianti, l’impianto del San Francesco abbracciato alla croce oggi conservato al Museo di Palazzo Rosso a Genova, che dovrebbe corrispondere al prototipo della serie iconografica, più volte replicato da Strozzi e dai suoi aiuti. In aggiunta troviamo qui l’importante inserzione del superbo inserto naturamortistico, che include, accanto al teschio, gli altri principali emblemi della vanitas, clessidra e volumi chiusi, e che richiama le analoghe soluzioni figurative nelle due versioni del San Francesco in preghiera davanti al crocifisso della Pinacoteca Nazionale di Siena e del Wellesley College Museum. Con queste ultime, e con altre effigi a figura singola di Francesco, la nostra tela condivide anche la scultura lignea del Cristo in croce, coi motivi del disco piatto dell’aureola e della corona con le spine aguzze marcatamente sporgenti, evidentemente ripresa da uno stesso esemplare a disposizione nell’atelier dell’artista. Nella versione qui in oggetto il cricifisso è raffigurato più di tre quarti, una scelta che risulta perfettamente coerente con l’impegno che l’artista profuse in questa tela per produrre il massimo coinvolgimento patetico dello spettatore. Essi si combina, infatti, con l’intensità particolarmente sofferta del volto del santo, grazie alla sottolineatura naturalistica delle rughe profonde della fronte, delle guance scavate e degli occhi socchiusi e immersi nell’ombra, che conferiscono a quest’immagine un timbro dolente superiore a tutte le altre versioni note del soggetto.
    BIBLIOGRAFIA DI RIFERIMENTO: C. Manzitti, Bernardo Strozzi, Torino 2012.

  • GIOVANNI MARTINELLI (Montevarchi, 1600 – Firenze, 1659)
    Lot 253

    GIOVANNI MARTINELLI (Montevarchi, 1600 – Firenze, 1659)

    La Carità Romana (Cimone e Pero)

    Olio su tela, cm. 129,5x146. Con cornice

    Il dipinto è accompagnato dalle expertise della Prof.ssa Mina Gregori e del Prof. Sandro Bellesi che indipendentemente lo hanno riconosciuto come autografo di Giovanni Martinelli.
    Quest’opera, inizialmente attribuita ad Artemisia Gentileschi (un'attribuzione che, seppur erronea, comunque ben la collocava all’interno della stessa temperie culturale fiorentina verso la metà del XVII secolo), va definitivamente collocata nel catalogo di Martinelli. L’episodio illustrato è tratto dalla classicità (Valerio Massimo, Factorum e dictorum memorabilium, vol. V). Nota come la Carità Romana, la storia di Cimone e Pero ha chiari intenti moralizzanti e conobbe una considerevole fortuna nella pittura italiana del Seicento. Dal punto di vista stilistico il nostro dipinto può essere messo a confronto due tele di Martinelli realizzate nel 1647: la Madonna del Rosario di Pozzolatico e lo stesso soggetto nella tela d'altare oggi ricoverata nel Castello di Poppi, situando l’opera alla fase matura del pittore.
    BIBLIOGRAFIA: S. Bellesi, Studi sulla pittura e sulla scultura del ’600 - ’700 a Firenze, Firenze 2013, p. 49, fig. 30.

  • AMBITO FRANCISCO RIBALTA  (Solsona, 1565 – Valencia,  1628)
    Lot 254

    AMBITO FRANCISCO RIBALTA (Solsona, 1565 – Valencia, 1628)

    Cristo flagellato

    Olio su tela, cm. 181x138,5. Con cornice

    Formatosi a Madrid sotto la guida dei pittori incaricati da Filippo II della decorazione del El Escorial, il Ribalta venne a contatto con Navarrete el Mudo e Bartolomé Carducho ma anche con i capolavori dei maestri veneziani Sebastiano Del Piombo e Tiziano. Successivamente, fu tra i primi seguaci in Spagna del nuovo stile caravaggesco, introducendo nella sua pittura uno spiccato naturalismo soprattutto nelle anatomie dei corpi. A Valencia guidò una bottega che includeva suo figlio, Juan Ribalta (1597-1628) e il figliastro, Vicente Castelló (c. 1586-c. 1636). Il nostro quadro può essere datato posteriormente al 1620, anche in riferimento ad un’altra versione dello stesso soggetto esitato nel 1997 da Christie’s Londra come autografo del pittore, di dimensioni molto simili e con minime varianti compositive. Nel nostro dipinto la drammaticità della scena è enfatizzata di un sapiente uso della luce e dalla tensione del corpo del Cristo in primo piano quasi a grandezza naturale. Un riferimento stilistico e compositivo per la nostra tela può essere certamente considerata La Flagellazione di Cristo del Caravaggio oggi conservata al Museo Nazionale di Capodimonte di Napoli.

    PROVENIENZA:
    collezione privata, Roma

  • BENEDETTO GENNARI (Cento, 1563 – 1610)
    Lot 255

    BENEDETTO GENNARI (Cento, 1563 – 1610)

    Ritratto di Sir Thomas Isham

    Olio su tela, cm. 140x120. Con cornice

    Il dipinto reca in alto a destra iscrizione a pennello: "SIR THOMAS ISHAM".
    Sir Thomas Isham, morì appena ventiquattrenne a Londra il 26 luglio 1681, tale data rappresenta evidentemente il termines ante quem per la datazione del dipinto. La sua probabile esecuzione verso la fine dell'ottavo decennio colloca questo ritratto di smagliante qualità esecutiva nei primi anni del soggiorno di Benedetto Gennari come pittore della corte reale inglese, dove si era trasferito nel 1675 e dove rimase fino al ritorno a Bologna nel 1692. Allievo e seguace di Guercino, Benedetto Gennari, combina qui l'esempio del suo maestro con l'influsso della coeva ritrattistica di corte inglese, dipendente da Anton Van Dyck, e in particolare della pittuta di Sir Peter Lely.

  • SEGUACE DI GUIDO RENI, XVII SECOLO
    Lot 256

    SEGUACE DI GUIDO RENI, XVII SECOLO

    Crocifissione di Cristo con Maddalena abbracciata alla croce

    Olio su tela, cm. 112x75. Con cornice


    Al retro della tela di rifodero è stata lasciata una finestra in basso a destra per mantenere visibile l'iscrizione a pennello presente sulla tela originale: "F. CAUMETTE / 1699".
    Questa intensa rappresentazione della crocifissione di Cristo, originalmente accompagnato dall'esclusiva presenza della Maddalena abbracciata al legno di croce, s'ispira al Crocifisso con la Vergine, Maddalena e l'Evangelista, capolavoro di Guido Reni, eseguito intorno al 1617 per la chiesa dei Cappuccini a Bologna e oggi conservato presso la locale pinacoteca Nazionale. La scelta di sottrarre le due figure laterali della Madonna e Giovanni, dovette trarre origine da una specifica motivazione di carattere devozionale legata, con ogni probabilità, a una richiesta della committenza. La soluzione iconografica adottata consentì al pittore di sviluppare il paesaggio sullo sfondo ampliando il brano della città che ne occupa la porzione destra.

  • PITTORE LOMBARDO (BERGAMASCO?) ATTIVO NELL'ULTIMO QUARTO DEL XVII SECOLO
    Lot 257

    PITTORE LOMBARDO (BERGAMASCO?) ATTIVO NELL'ULTIMO QUARTO DEL XVII SECOLO

    Ritratto dell'abate "Benedetto Adolphus …"

    Olio su tela, cm. 115x97,5. Con cornice

    La tela reca in basso a destra iscrizione a pennello con nome dell'effigiato e data di esecuzione: "BENED. ALDOPHU[S] / (…) 1683".

  • PAOLO DE MATTEIS (Piano Vetrale, 1662 - Napoli, 1728)
    Lot 258

    PAOLO DE MATTEIS (Piano Vetrale, 1662 - Napoli, 1728)

    Sacra Famiglia

    Olio su tela, cm. 72,5x102,5. Con cornice

    Questa tela smagliante, in eccellente stato di conservazione, documenta al più alto livello l'attenzione riservata da Paolo De Matteis alla pittura di Luca Giordano. Nella levigatezza degli incarnati, nella plasticità delle figure, nella luminosità delle gamme cromatiche e nella peculiare combinazione di classicismo e naturalismo la nostra tela si avvicina agli esiti più felici della produzione devozionale del pittore, quali l'Annunciazione dell'Art Museum di Saint Louis, l'Assunzione della Vergine del Museum of Fine Art di Boston o il Matrimonio Mistico di Santa Caterina del Kunsthistorische Museum di Vienna.

  • SALVATOR ROSA (Arenella, 1615 - Roma, 1673), ATTRIBUITO
    Lot 259

    SALVATOR ROSA (Arenella, 1615 - Roma, 1673), ATTRIBUITO

    Ritratto di matematico (Autoritratto in vesti di matematico?)

    Olio su tela, cm. 117x92,5. Con cornice

    Questa impressionante effige di matematico si colloca all'intersezione di varie tipologie centrali nella produzione di Salvator Rosa: le immagini, per così dire astratte, di antichi filosofi, studiosi e uomini di scienza, nella tradizione di Ribera; la pittura concettosa, filosofica, in voga alla metà del Seicento grazie anche alla diffusione dello stoicismo; e forse l'autoritratto (se questa suggestione potesse trovare piena conferma per la nostra tela), da lui assiduamente praticato nelle più varie modalità: qui, eventualmente, anche nella fattispecie dell'autoritratto nelle vesti di figure di particolare valenza esemplare. Il migliore supporto, seppure non definitivo, all'intrigante ipotesi che Rosa abbia qui voluto rappresentarsi (e trasfigurarsi) è l'Autoritratto oggi al Musée des Beaux-Arts di Strasburgo, dove lo dovremmo ritrovare sui quarant'anni, qualcuno meno di quanti ne suggerisce il nostro dipinto. In quest'opera sofisticata, immagine ideale e insieme vivido e concreto ritratto "in azione", trovano espressione in una miscela singolare il distaccato disinteresse delle cose mondane, l'assoluta concentrazione sull'oggetto delle proprie meditazioni, ma anche l'energia vitale del pensiero nel suo svilupparsi. In ciò, seppure in una veste ormai pienamente matura, si potrebbe ritrovare il Rosa inquieto degli autoritratti giovanili.
    Interessanti termini di comparazione per il nostro dipinto - stilistici, iconografici, ma anche ideali - si possono considerare l'Eraclito e Democrito del Kunsthistorisches Museum di Vienna, il Filofoso che contempla un teschio del Christ Church College di Oxford e il Belisario della Renishaw Hall di Stafford (Derbyshire).

    PROVENIENZA: collezione privata, Roma

  • JACOB DE HEUSCH (Utrecht, 1657 – Amsterdam, 1701)
    Lot 260

    JACOB DE HEUSCH (Utrecht, 1657 – Amsterdam, 1701)

    Paesaggio costiero con arco di roccia, barche e figure

    Olio su tela, cm. 102x178. Con Cornice

  • ATELIER DI MARIA VON OOSTERWYCK (Nootdorp, 1630 – Uitdam, 1693)
    Lot 261

    ATELIER DI MARIA VON OOSTERWYCK (Nootdorp, 1630 – Uitdam, 1693)

    Bouquet di fiori in un vaso di cristallo

    Olio su tela, cm. 61x51

    PROVENIENZA:
    collezione privata, Roma

  • ARTISTA LOMBARDO, SECONDA METÀ XVII SECOLO (ANGELO MARIA ROSSI?)
    Lot 262

    ARTISTA LOMBARDO, SECONDA METÀ XVII SECOLO (ANGELO MARIA ROSSI?)

    Coppia di nature morte di frutta con pappagalli

    Olio su tela, cm. 64x60. Con cornice

    Questa notevole coppia di nature morte di frutta, entrambe ingentilite dalla presenza di un pappagallo, è stata ricondotta, con buoni argomenti, sebbene forse non definitivi, alla mano di Angelo Maria Rossi da Nicosetta Roio. A questo eminente specialista di nature morte attivo in Lombardia nella seconda metà del Seicento, è stato infine possibile assegnare con una certa sicurezza un nucleo omogeneo di dipinti in precedenza riferito dapprima allo pseudo Fardella e poi al Pittore di Carlo Torre.
    BIBLIOGRAFIA: N. Roio, in 712 A.D. - 2012: Berceto 1300 anni di storia, catalogo della mostra Berceto 2012, nn. 18-19.

  • JOHANNES NICOLAUS TREU (Bamberg, 1734 - Würzburg, 1786)
    Lot 263

    JOHANNES NICOLAUS TREU (Bamberg, 1734 - Würzburg, 1786)

    Autoritratto

    Olio su tela, cm. 85x67. Con cornice

    Il dipinto è accompagnato da un'expertise del Prof. Eduard Safarik.
    Questa bella tela, raffigurante un pittore intento a terminare un ritratto femminile, ed è stato riferito da Eduard Safarik alla mano di Johannes Nicohlaus Treu. Figlio di una famiglia di pittori di Bamberg, si specializzò nella ritrattistica e sotto Adam Friedrich von Seinsheim si trasferì a Würzburg, dove fu nominato pittore di corte. Questo tipo di autoritratto, con la raffigurazione del dipinto nel dipinto rientra in una tipologia molto comune nella cerchia del pittore ceco Ján Kupecký di cui Treu faceva attivamente parte. Molte delle sue opere oggi si trovano al Historisches Museum e nella Neue Residenz a Bamberg e nel Mainfränkisches Museum di Würzburg.

  • GIOVAN FRANCESCO DE ROSA DETTO PACECCO (Napoli, 1607 – 1656)
    Lot 264

    GIOVAN FRANCESCO DE ROSA DETTO PACECCO (Napoli, 1607 – 1656)

    Santo Stefano martire

    Olio su tela, cm. 180x127. Con cornice

    il dipinto è accompagnato da un'expertise del Prof. Nicola Spinosa.
    Questa tela monumentale è stata, con certezza, assegnata dal professor Nicola Spinosa a Pacecco De Rosa, il quale segnala il suo stretto collegamento con un dipinto pressocchè identico, salvo la disposizione delle braccia del Santo, in collezione privata. Per la resa preziosa della tunica la nostra tela risulta prossima alle due versioni del San Nicola di Bari presso la chiesa della Certosa di San Martino a Napoli e nella chiesa di San Niccolò a Milano. Come questi ultimi la tela che qui si illustra può essere collocata alla metà del settimo decennio del Seicento, presentando un'alnaloga combinazione di forte naturalismo mutuato da Filippo Vitale, patrigno di Pacecco, e di soluzioni di più temperato classicismo affini a quelle che negli stessi anni venivano adottate da Massimo Stanzione, Artemisia Gentileschi, Simon Vouet e Francesco Guarini.

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ASTA 98 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XIV AL XIX SECOLO


I lotti verranno aggiudicati definitivamente in sala durante l’asta che si svolgerà il 26 novembre 2021 dalle ore 14:30 CET per i lotti   presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma. 

Tutti i lotti saranno visibili dal 22 novembre al 25 novembre 2021 dalle 10:30 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:30 presso  Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma. 

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  • 26 November 2021 hours 14:30 ASTA 98 - DIPINTI, DISEGNI E SCULTURE DAL XIV AL XIX SECOLO (1 - 432)

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Informazioni sull’asta 98

- I lotti verranno aggiudicati definitivamente in sala durante l’asta che si svolgerà il 26 novembre 2021 dalle ore 14:30 CET per i lotti   presso Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma. 

- Tutti i lotti saranno visibili dal 22 novembre al 25 novembre 2021 dalle 10:30 alle 14:00 e dalle 15:00 alle 18:30 presso  Bertolami Fine Arts in Piazza Lovatelli 1, 00186 Roma. 

- Le offerte potranno essere effettuate attraverso il nostro sito (www.bertolamifineart.com), via fax, via email, telefonicamente o direttamente presso le sedi di Bertolami Fine Arts. Le offerte potranno essere effettuate attraverso il nostro sito sino alle ore 12:30 CET del 26 novembre 2021.

- A parità di offerta sul medesimo lotto e in assenza di nuove offerte in sala, quest’ultimo verrà assegnato all’offerta con data anteriore.

- In caso di una sola offerta su un lotto, l’importo di aggiudicazione sarà quello dell’importo di base. Esempio: importo base 

€ 1.000. Importo unica offerta € 1.500. Il lotto viene aggiudicato al cliente che ha effettuato l’unica offerta per € 1.000.

- In caso di offerte multiple sul medesimo lotto, l’offerta vincente sino a quel momento verrà calcolata mediante un incremento prestabilito (vedi tabella di seguito) da aggiungere all’offerta immediatamente inferiore rispetto a quella più alta ricevuta. Esempio: prezzo base € 1.000. Cliente (A) offerta € 1.270. Cliente (B) € 1.800. In tal caso l’offerta vincente sarà quella del cliente (B) per l’importo di € 1.370 (ossia con l’incremento prestabilito come da tabella per lo scaglione corrispondente pari ad € 100 oltre l’offerta immediatamente inferiore di € 1.270).

- L’elenco delle aggiudicazioni sarà pubblicato da Bertolami Fine Arts sul proprio sito, www.bertolamifineart.com, ai soli fini informativi entro dieci giorni dalla chiusura dell’asta.

- Il pagamento dei lotti aggiudicati potrà avvenire come segue:

• assegno bancario o circolare non trasferibile intestato a Bertolami Fine Arts s.r.l., con aggiunta all’importo della fattura di € 10 per gli assegni esteri.

• Carte di credito Visa, MasterCard e American Express.

• Paypal

• bonifico bancario a favore di Bertolami Fine Arts s.r.l., con aggiunta all’importo della fattura di € 10 (bonifici extra-Europei) da effettuarsi su: 

- BPER Banca - Agenzia 28 - IBAN: IT18R0538705006000035185964 - SWIFT/BIC BPMOIT22XX

- BANCO DESIO - IBAN: IT58J0344003209000000192600 - SWIFT/BIC BPSPIT31XXX

Alle fatture pagate con bonifico bancario, assegno o contanti non saranno aggiunte le tasse amministrative del 3,5%.

- L’aggiudicatario corrisponderà a Bertolami Fine Arts una commissione d’asta, per ciascun lotto, pari al 26% sul prezzo di aggiudicazione.

I lotti aggiudicati con i Live-Bidding del nostro sito web (www.bertolamifineart.com) e Bidspirit (www.bidspirit.com) avranno un incremento dell’1,5% sul prezzo di aggiudicazione.

I lotti aggiudicati con i portali Liveauctioneers (www.liveauctioneers.com) e Invaluable (www.invaluable.com) avranno un incremento del 5% sul prezzo di aggiudicazione.

I lotti aggiudicati con il portale Arsvalue (www.arsvalue.com), Druout (www.drouot.com), The saleroom (www.the-saleroom.com) e Epailive (www.epailive.com) avranno un incremento del 3% sul prezzo di aggiudicazione.

- Eventuali costi doganali, di Attestato di Libera Circolazione o di Autocertificazione e quelli di spedizione sono a carico del compratore. Nel caso in cui, per contestazioni ingiustificate, i beni dovessero essere restituiti a Bertolami Fine Arts, le spese doganali e di spedizione sono a carico del cliente. I tempi di attesa di un permesso di libera circolazione sono di circa 60/90 giorni dal giorno delle richieste all’Ufficio Esportazione competente. La richiesta di Attestato di Libera Circolazione e di Autocertificazione è inoltrata all’Ufficio Esportazione solo previo pagamento del lotto e su esplicita autorizzazione dell’aggiudicatario.

- Si invitano tutti i partecipanti a leggere le condizioni di vendita della casa d’aste accettate automaticamente al momento della partecipazione all’asta.

- Le informazioni relative all’asta e le condizioni di vendita presenti sul sito di Bertolami Fine Arts prevalgono sulle versioni presenti su i cataloghi stampati.

Bidding increments

  • from0to100increment of5
  • from100to200increment of10
  • from200to500increment of20
  • from500to1000increment of50
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  • from5000to10000increment of500
  • from10000to20000increment of1000
  • from20000to50000increment of2000
  • from50000to infiniteincrement of5000