Palazzo Loschi Zileri dal Verme
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Lot 1 Allegoria dei quattro continenti. Stucco modellato. Arte del XIX secolo, Roma Recano iscrizioni: Roma 1850, 1857, 1858, 1859., L'importante gruppo allegorico raffigura quattro giovani donne, metafora ognuna di un continente; l'Africa è raffigurata come una fanciulla con una corta veste a fianco un cippo con iscrizioni egizie su cui è adagiata una pelle di leone mentre tiene un piede sul dorso di un coccodrillo, L'Asia vestita da un abito alla turca con pantaloni a sbuffo regge in una mano uno scrigno semi aperto da cui escono foglie di spezie, l'America dal copricapo piumato ornata di collana e bracciale stringe una cornucopia ed ai suoi piedi sacchi e imballi simboli di prosperità e commercio; infine l'Europa dalla testa cinta da una corona nell'atto di reggere uno scettro appoggiata ad una colonna rostrata che reca sulla sommità un globo terrestre simboli della supremazia sui mari e nelle scoperte di nuove terre, altezze cm 153, cm 155, cm 150 e cm 151, Parigi, mercato antiquario
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Lot 2 Alexis Joseph Perignon (1806-1882), Ritratto di nobiluomo a figura intera nel suo studio in cornice dorata, Firmato e datato "Perignon 1846" in basso a destra, , olio su tela, cm 224x152, Antichità Grossi Vincenzo, Napoli
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Lot 3 Coppia di consolles in legno intagliato, dorato e laccato. XIX secolo Sostegni di forma mossa riccamente intagliati a riccioli e motivi fogliati, laccati in nero e profilati in oro. Grembiale scolpito a volto femminile tra festoni fioriti. Piano sagomato in scagliola., W. 112 - D. 50 - H. 80 cm
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Lot 4 Coppia di girandoles a cinque fiamme. Legno intagliato, laccato e cristalli molati Il fusto in forma di vaso biansato da cui si dipartono cinque bracci mossi decorati a perlinature, pendagli e gocce in cristallo., H. 88 cm
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Lot 5 Raccolta di costumi della moda dell'epoca Scuola del XVIII secolo stampe acquerellate su carta, W. 100 - H. 130 mm
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Lot 6 Sei sedie. Venezia metà XVIII secolo In legno intagliato e laccato, schienale sagomato, braccioli e gambe mossi., W. 60 - D. 45 - H. 98 cm, Galleria Mossini, Mantova
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Lot 7 Paolo De Matteis (1662 Napoli-1728 Napoli), Amore con arco e frecce e Amore deriso coppia di dipinti, in cornici intagliate e dorate, olio su tela, W. 83 - H. 66 cm, Galleria Pasti Bencini, Firenze
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Lot 8 Pio Fedi (1816 Viterbo-1892 Firenze), Allegoria dell’Innocenza. Marmo bianco. iscrizione alla base “Pio Fedi scolpiva in Firenze 1869”., Il raffinato lavoro, in cui la purezza delle forme già si palesa nelle lucenti trasparenze del candore immacolato del marmo di Carrara, raffigurante un’armoniosa immagine di bambina dalle piccole ali di farfalla e dai setosi boccoli trattenuti da un nastro che incorniciano il volto innocente mentre siede su un cuscino di gigli, così palesando la metafora allegorica, è magistralmente scolpita nei modi di un romanticismo struggente ancora permeato da sentimenti neoclassici. , Il suggestivo componimento è opera autografa dello scultore Pio Fedi (Viterbo 1816 - Firenze 1892) uno tra i massimi artisti del secondo ottocento italiano formatosi tra Roma e Firenze accanto ad importanti maestri come Pietro Tenerani (Carrara 1780 - Roma 1889) e Lorenzo Bartolini (Vernio 1777 - Firenze 1850) che elesse Firenze come sua città di adozione e dove aprì il suo atelier in Via dei Serragli nella ex chiesa del monastero di Santa Chiara attorno al 1842., Nel suo fortunato percorso artistico ebbe importanti committenze pubbliche e private sia in patria che all’estero come ad esempio le statue di Niccolò Pisano (1849) e di Andrea Cisalpino (1859), esposte nel portico degli Uffizi, affidategli dal Granduca Leopoldo II o il monumento funebre per una figlia dei Principi Leov nel cimitero di San Pietroburgo raffigurante un Angelo Custode del 1852. Ma senza ombra di dubbio il suo capolavoro è il Ratto di Polissena, monumentale gruppo eseguito tra il 1860 ed il 1865 e collocato nella loggia dei Lanzi in piazza della Signoria accanto ad opere come il Ratto delle Sabine del Giambologna e il Perseo del Cellini come sorta di conservazione del Fedi nell’empireo artistico toscano; ed è proprio pochi anni dopo il raggiungimento del suo apice scultoreo che l’artista esegue, firmandole e datandola, la raffinata ed intima allegoria dell’innocenza, W. 36 - D. 48 - H. 65 cm, Massimo Vezzosi, Firenze
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Lot 9 Ritratto di gentiluomo con bambina in grembo Scuola del XIX secolo in cornice dorata, olio su tela, W. 82 - H. 102 cm
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Lot 10 Due modelli architettonici del tempio di Giove Tonante a Roma. Marmo rosso antico e altri materiali, basi in marmo. Roma XIX secolo, ambito di Benedetto Boschetti (Roma 1820 - 1880 circa) Modelli creati per l'aristocrazia europea impegnata nel Grand Tour; all’epoca era costume utilizzare per la realizzazione di queste opere i "marmi di scavo", che erano dunque ricercatissimi e costosi. I materiali più usati sono il giallo antico di Numidia, il rosso antico e il pavonazzetto, preferibilmente di tonalità verde cupo, marmi di pasta tenera e compatta, perfetta per realizzare opere caratterizzate da grandissima perizia tecnica, estro creativo ed eleganza, cm 24,5x9,5x39 e cm 17x17x39,5
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Lot 11 Due busti di fanciullo in legno scolpito e bronzo fuso. Arte italiana del XIX secolo altezza cm 31, solo bronzo altezza cm 20
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Lot 12 Busto di Mercurio. Basalto nero di Wegdwood. XIX secolo Sorretto da una base in marmo bianco statuario scolpita, W. 27 - D. 24 - H. 51,5 cm
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Lot 13 Due centrotavola. Marmo bianco e rosso antico. XIX secolo Scolpiti in forma di frutti e decorati con fascia a perlinatura., W. 13 - D. 10 - H. 11 cm
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Lot 14 Quattro semi colonne scanalate in legno laccato color avorio. XIX secolo altezza cm 109, base cm 44x44
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Lot 15 Tavolo da parete in legno intagliato, laccato con lumeggiature in oro. Piemonte XVIII secolo Fascia sottopiano intagliata a volute e motivi concatenati incorniciati da perlinatura in legno dorato. Gambe a balaustro parzialmente laccate in azzurro, decorate a nastri e foglie d'acanto. Piano lastronato in alabastro fiorito., W. 104,5 - D. 54,5 - H. 91 cm, Il Ponte Casa d’Aste, Renzo Mongiardino, Milano 14-15 aprile 1999, lotto 175
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Lot 16 Coppia di vasi in alabastro. XX secolo Bordo modanato, fascia superiore a greche, fascia inferiore costolata. Montati a lampada, H. 60 Cm
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Lot 17 Coppia di vasi ad urna in alabastro. Arte neoclassica, XIX secolo altezza cm 31
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Lot 18 Giuseppe Giampedi, Vedute di Roma sei dipinti, Firmati "Giampedi" in basso a sinistra, Recano al retro etichetta dell'antiquario E. Imbert (via S. Spirito, Milano), tempera su carta applicata su tela, W. 55 - H. 42 cm, Galleria Silva, Milano
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Lot 19 Lampadario a venti luci con pendagli in cristallo molato. XX secolo Struttura in metallo dorato con venti bracci a ricciolo ornati da motivi fogliati. Perlinature, pendagli e bobeches in cristallo, altezza cm 125, diametro cm 125
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Lot 20 Coppia di appliques a cinque fiamme. Ambito di Giocondo Arbertolli (1742-1839), Milano fine XVIII secolo In piombo e metallo dorato. Fusto a cornucopia, cinque bracci mossi ornati da racemi intrecciati., W. 57 - H. 55 cm, Scalone di palazzo Saporiti, Corso Venezia, 40, Milano;, Manuel Longo, Milano
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Lot 21 Importante e rara coppia di candelabri in legno scolpito, patinato e dorato. Regno Borbonico fine XVIII secolo Quattro fiamme in bronzo dorato a guisa di mostri marini sorretti da vestali poggianti su tritoni in legno dorato e tre sfingi. Base trilobata in legno laccato a finto marmo decorata da riserve con putti danzanti in bronzo sbalzato e dorato. Supporti non coevi in legno ebanizzato con dettagli dorati e piedi ferini, H. 202 cm, Manuel Longo, Milano, Le caratteristiche stilistico-decorative e costruttive degli arredi del Sud Italia alla fine del XVIII secolo risentirono fortemente della tradizione barocca e il rinnovamento del Rococò tardò ad essere recepito. Le forme presero spunto dagli arredi francesi ma le sagomature risultarono appesantite, la leggiadria del Rococò venne spesso tramutata in opulenza e ricchezza. In Sicilia gli arredi in legno intagliato vennero spesso dorati, la decorazione a lacca fu ampiamente diffusa, l’ornato fu perlopiù affidato al repertorio faunistico e floreale accostato a dorature.
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Lot 22 Importante coppia di specchiere barocche in legno scolpito, ebanizzato e dorato a mecca. Roma inizi XVII secolo Cornice ebanizzata a doppio ordine con profili dorati, cimasa centrata da cherubino tra volute ed elementi fogliacei riccamente intagliati, fregi scolpiti a figure femminili alate., , Nel 1600, a Roma, le decorazioni abbandonarono progressivamente quell’aspetto di severa monumentalità che aveva caratterizzato le arti decorative del secolo precedente a favore delle ben più articolate soluzioni ornamentali proposte dal nuovo stile barocco: durante quegli anni si iniziarono infatti a progettare e costruire edifici le cui strutture e decorazioni furono concepite secondo un nuovo gusto scenografico, tendente a cancellare il confine tra lo spazio reale e quello illusorio. , Cornici e specchiere assumero grande importanza; nel Rinascimento la cornice aveva una funzione di contorno del quadro, mentre in epoca barocca hanno importanza intrinseca come lavoro d'insieme scenografico. La finezza dell'intaglio delle figure andava di pari passo con quella degli ornati (ghirlande, elementi floreali e fogliacei), W. 160 - H. 185 cm, Sotheby’s, Da una Dimora di Piazza Farnese, Roma 18 maggio 2004
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Lot 23 Bartolomeo Litterini (1669 Venezia-1731 Venezia), Venere e Mercurio coppia di dipinti, olio su tela, W. 57 - H. 155 cm, "Erede del padre e maestro Agostino, Bartolomeo fu uno dei più affermati e richiesti pittori delle diverse committenze ecclesiastiche veneziane. E' questo un aspetto fondamentale da tenere presente nell'analisi dei dipinti che qui si presentano, certamente tra i più interessanti di quelli a soggetto profano., Bartolomeo, mai completamente libero nelle scelte e fortemente legato agli insegnamenti e alla tradizione paterna, focalizzò la propria attività quasi esclusivamente su soggetti a tema religioso-devozionale., La Venere e il Mercurio in oggetto sono le più significative aggiunte al catalogo delle opere del pittore, straordinariamente importanti perchè spostano finalmente l'attenzione critica dal più tradizionale campo della committenza ecclesiastica a quello della libertà interpretativa del nostro artista, evidentemente affascinato da soggetti a tema profano, più vivaci, forse anche più vicini alla sua sensibilità.",
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Lot 24 Humphrey Hopper (1767-1841), Due baccanti. Scagliola patinata. Inghilterra inizi XIX secolo. Scritta incisa alla base: “1806 H Hopper London”, Humphrey Hopper fu uno scultore inglese specializzato in soggetti ispirati alla classicità antica ed eseguì numerosi lavori per committenze pubbliche e private riscuotendo notevole successo., H. 90 cm