ASTA 22 - DESIGN E ANTIQUARIATO
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Lot 151 Rosenthal Home Design, N.2 Centrotavola in vetro curvato con decorazione a scacchiera. Grande Cm 35x35, piccolo Cm 25x25
Grande Cm 35x35, piccolo Cm 25x25 -
Lot 152 Produzione Lenci Torino, disegno Elena Scavini. Statua in pasta bianca. Anni ’30,modellata a colaggio raffigurante Madonna del vento, decorato in policromia con finitura matte. Minime mancanze.
H cm 35, lunghezza cm 42. -
Lot 153 Produzione Barovier e Toso, Murano. Vaso in vetro trasparente. Anni ’40,con superficie iridata, corpo globulare con lavorazione a costolature e applicazioni in pasta vitrea lungo i bordi. Piede lenticolare.
Cm 30x22 -
Lot 154 Scultura in porcellana policroma raffigurante fagiano. Sulla base marchio Herend Hvngary Hand painted.
H cm 16,5 x 32,5 -
Lot 155 Veart, disegno Tony Zuccaro, scultura raffigurante papera. Anni '80,in vetro di Murano tinto in corpo colore verde scuro. Dettagli ad infusione di bronzo. Esemplare 42/99.
H cm 19, lunghezza massima 56 -
Lot 156 Vaso in vetro di Murano con costolature sui laterali. H cm 17.
H cm 17 -
Lot 157 Produzione Venini, disegno Pierre Cardin. Lotto composto da un posacenere ed un vaso in vetro. Anni ’70,solifiore nei toni del blu chiaro e inclusioni di pasta vitrea nei toni del giallo firmati sulla base a punta di diamante.
Vaso H cm 17, base cm 5x5. Posacenere h 6, base cm 5x5 -
Lot 158 Produzione italiana, lampada a sospensione a cinque luci. Anni ’50,con struttura in ottone zapponato e alluminio laccato nero. Diffusori in vetro triplex opal. Da rielettrificare.
Diametro cm 72 -
Lot 159 Produzione italiana, manifattura albissolese. Brocca di gusto informale. Anni ’50,in pasta bianca maiolicata nei toni del giallo e del glicine. Etichetta alla base riportante logo Arbiter Catania.
Cm 24x26 -
Lot 160 Produzione La Permanente Cantù, console in legno. Anni ’50,in forma di demilune con intarsio in legno chiaro, piano a marmo dettagli in ottone. Segni di uso.
H cm 84x90x33 -
Lot 161 Statuina in porcellana L.H.S. Germany raff."MEFISTOFELE" piccola mancanza mano sx.
h.30 cm. -
Lot 162 Gavina, coppie poltrone disegno Marcel Breuer, modello Vassili. Anni '80,Poltrona con struttura in metallo tubolare cromato, seduta e spalliera a fasce di cuoio di forte spessore nei torni del nero. Salti di cromature H cm 75, cm 76 x 70 Salti nella cromatura
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Lot 163 Gavina, coppie poltrone disegno Marcel Breuer, modello Vassili. Anni '80,Poltrona con struttura in metallo tubolare cromato, seduta e spalliera a fasce di cuoio di forte spessore nei toni del nero. Salti di cromature H cm 75, cm 76 x 70 Salti nella cromatura
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Lot 164 Gavina, lotto composto da quattro sedie, disegno Marcel Breuer. Anni '80,con struttura in tubolare metallico cromato. Seduta e spalliera in fasce di cuoio
Cm 84x48x60 -
Lot 165 Gavina, poltrona disegno Marcel Breuer, modello Vassili. Anni '80,Poltrona con struttura in metallo tubolare cromato, seduta e spalliera a fasce di cuoio di forte spessore nei toni del nero. Salti di cromature H cm 75, cm 76 x 70 Salti nella cromatura
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Lot 166 Saporiti, tavolo disegno Giovanni Offredi, modello Paracarro. Anni '80,Piano in legno di forma circolare rivestito in radica di olmo acrilicata nei toni del marrone, piede in cemento
H cm 74. Diametro cm 140 -
Lot 167 Valenti, lampada da tavolo, disegno Giotto Stoppino. Anni '80,Struttura in alluminio spazzolato, diffusore in perspex opalino bianco
H cm 55, diametro massimo cm 35 -
Lot 168 Cassina, tavolo basso disegno Afra e Tobia Scarpa, modello 356. Anni '90,Struttura in legno di noce con incastri a motivo geometrico. Piano in legno di noce
H cm 39, cm 75x75 -
Lot 169 8 sedie Thonet, modello214, etichetta della manifattura. In faggio curvato a vapore e seduta in paglia di Vienna, colore blu scuro.
H cm 84x36x41 -
Lot 170 Sironi Mario (Sassari 1985- 1961 Milano) matita su carta in cornice raffigurante Mezzobusto di donna. Firmato in basso a destra
Cm 25x16 -
Lot 171 Alicò Giovanni (Catania 1906-1971) Dipinto ad olio su masonite raffigurante natura morta La libreria. Firmato in basso a sinistra Alicò e datato '57
Cm 50x60, in cornice cm 71 x 81
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906.
Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce
prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello
stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948
e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a
collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in
Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a
Catania, Milano, Roma e Como.
E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una
fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubismo tipici del primo dopoguerra, si abbandona
ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da
una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato
nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara.
Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel
panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi.
Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi
utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,
vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure
femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di
Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che
procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale.
Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi e effetti luminosi e cromatici
mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si
librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti
dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide
approdando a esiti di natura informale e materica.
Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva
al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni
private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte -
Lot 172 Alicò Giovanni (Catania 1906-1971)Dipinto ad olio su tavola raffigurante strada di paese con case. (Aci Sant'Antonio)ed Etna in prospettiva. Firmato in basso a destra Alicò e datato 1958
Cm 50x60, in cornice cm 71 x 81
Giovanni Alicò nasce a Catania nel 1906.
Pittore autodidatta, il suo approccio all'arte è libero da vincoli o binari precostruiti. Nel 1935 si stabilisce
prima a Napoli poi a Milano. Nel 1942 è presente con un'opera alla XXIII Biennale di Venezia,e nello
stesso anno, tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Tornabuoni di Firenze. Seguono, tra il 1948
e il 1953, sei anni di attività in Argentina,con tre personali a Buenos Aires e molte partecipazioni a
collettive in diversi saloni nazionali nelle città di La Rioja, Santa Fè, Mendoza e Rosario. Rientrato in
Italia, dalla metà degli anni Cinquanta e per tutto il decennio successivo diverse furono le sue personali a
Catania, Milano, Roma e Como.
E' stato Premio Suzzara nel 1955 con l'opera Contadino che riposa, dove il pittore, svincolato da una
fredda descrizione realistica e lontano dagli schemi neocubisti tipici del primo dopoguerra, si abbandona
ad una pittura di suggestione luministica, dalle larghe campiture di verdi, di grigi, di terre, sostenuta da
una densa materia pittorica definita da una spessa linea di contorno. Il dipinto è attualmente conservato
nella Galleria Civica d'Arte Contemporanea di Suzzara.
Nel 1957 ha esposto alla Galleria il Pincio a Piazza del Popolo a Roma, una delle realtà più attive nel
panorama delle mostre d'arte, dove vi esponevano anche Renato Guttuso e Carla Accardi.
Ha iniziato il suo percorso artistico raffigurando nella sua pittura i carretti con le colorite storie dei pupi
utilizzando tinte preferibilmente piatte, successivamente introduce nella sua tavolozza cromie delicate,
vibranti,e si concentra su temi pervasi da una marcata spiritualità. I soggetti favoriti sono figure
femminili, nature morte e paesaggi. Negli Anni Cinquanta Giovanni Alicò avvicina il suo stile a quello di
Guttuso, nell'ambito del realismo sociale. La sua attenzione è verso una pittura figurativa sintetica,che
procede per suggestioni nella generale aderenza ai temi del realismo sociale.
Dopo il 1960 entra nella sua opera un’importante poetica fatta di arabeschi effetti luminosi e cromatici
mobilie sfumati. Dal 1967 compaiono su tali sfondi personaggi antropomorfi, sorta di fantasmi,che si
librano nello spazio della composizione. La produzione ultima dell'artista è invece caratterizzata da dipinti
dove segni, forme geometriche ripetute e ampie macchie di colore sono resi con cromie intense e vivide
approdando a esiti di natura informale e materica.
Giovanni Alicò muore a Catania nel 1971. Dopo la sua morte, viene allestita una importante retrospettiva
al Palazzo della Borsa di Catania nel 1973. Molte delle sue opere sono presenti in importanti collezioni
private in Europa e in America e in diverse fondazioni d'arte -
Lot 173 Dipinto ad olio su cartone intelato raffigurante cagnolino "Milano davanti al supermercato". Firmato in basso a destra Ragusa
Cm 50x50
Lucia Ragusa, pittrice, scultrice e mosaicista, è nata a Catania, dove attualmente vive e ha un attivo studio artistico. Ha studiato pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Catania e di Ravenna. In seguito si è specializzata in restauro a Firenze presso Palazzo Spinelli. È stata docente di scultura e decorazione presso l’ABADIR - Accademia di Belle Arti e Restauro di Catania. Da oltre venticinque anni si trova in permanenza in alcune tra le più prestigiose Gallerie d’Arte. Ha collezionato esposizioni personali e collettive, nazionali e internazionali. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. L’ispirazione di Lucia Ragusa è una disegno diposizione affettiva che è indagine personale su una dimensione fisica. Energia e delicatezza in spazi sconfinati invasi da colori soffusi, dove le regole di una descrizione ordinaria si misurano con una composizione inusuale, costruita sul principio del sottinteso e del particolare. Di lei hanno scritto diversi storici e critici d’arte tra cui Arnaldo Romani Brizzi, Franco Sarnari, Rosanna Ricci, Paolo Giansiracusa, Luca Lombardo, Giuseppina Radice, Elisa Mandarà…
Testo di Rosanna Ricci: Redattore Critico Musei San Domenico - Forlì - Curatore della sezione “Arte” del resto del Carlino.
Ciò che definisce l'opera di Lucia Ragusa è l’esperienza. Il suo curriculum ne è la testimonianza:
Diploma in disegno e pittura, qualifiche in restauro archeologico, in mosaico, in ceramica, in scultura.
Attualmente è docente di Decorazione e Scultura, inoltre al suo attivo ha un percorso espositivo venticinquennale. Lucia Ragusa non è però solo un’esperta esecutrice di forme ben fatte, ma è soprattutto un’artista che sa donare, a chi osserva le sue opere, la stessa vitalità e la forte carica di emozioni che lei prova davanti ad un paesaggio, ad un fiore o ad un oggetto.
Tutto questo mette in moto una creatività libera e feconda, ma sempre rigorosa nella proposta estetica……
….la dedizione all'arte offre a Lucia Ragusa la suggestiva possibilità di confrontarsi con la natura e, nello stesso tempo, di riflettere sull'importanza dell'arte come medium per comunicare emozioni e interpretazioni personali su ciò che la realtà offre. Ne consegue che l’abilità tecnica e una evidente sensibilità nell'uso del colore e della luce offrono risvolti pieni di poesia……
….Queste opere sono, in altre parole l’autobiografia di Lucia Ragusa, del suo rigore nel fare arte, ma anche dei silenziosi moti del suo animo sensibile.
Rosanna Ricci -
Lot 174 Dipinto ad olio su tavola raffigurante "Calla e felce". Firmato sul retro Lucia Ragusa
Cm 70x60
Lucia Ragusa, pittrice, scultrice e mosaicista, è nata a Catania, dove attualmente vive e ha un attivo studio artistico. Ha studiato pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Catania e di Ravenna. In seguito si è specializzata in restauro a Firenze presso Palazzo Spinelli. È stata docente di scultura e decorazione presso l’ABADIR - Accademia di Belle Arti e Restauro di Catania. Da oltre venticinque anni si trova in permanenza in alcune tra le più prestigiose Gallerie d’Arte. Ha collezionato esposizioni personali e collettive, nazionali e internazionali. Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. L’ispirazione di Lucia Ragusa è una disegno diposizione affettiva che è indagine personale su una dimensione fisica. Energia e delicatezza in spazi sconfinati invasi da colori soffusi, dove le regole di una descrizione ordinaria si misurano con una composizione inusuale, costruita sul principio del sottinteso e del particolare. Di lei hanno scritto diversi storici e critici d’arte tra cui Arnaldo Romani Brizzi, Franco Sarnari, Rosanna Ricci, Paolo Giansiracusa, Luca Lombardo, Giuseppina Radice, Elisa Mandarà…
Testo di Rosanna Ricci: Redattore Critico Musei San Domenico - Forlì - Curatore della sezione “Arte” del resto del Carlino.
Ciò che definisce l'opera di Lucia Ragusa è l’esperienza. Il suo curriculum ne è la testimonianza:
Diploma in disegno e pittura, qualifiche in restauro archeologico, in mosaico, in ceramica, in scultura.
Attualmente è docente di Decorazione e Scultura, inoltre al suo attivo ha un percorso espositivo venticinquennale. Lucia Ragusa non è però solo un’esperta esecutrice di forme ben fatte, ma è soprattutto un’artista che sa donare, a chi osserva le sue opere, la stessa vitalità e la forte carica di emozioni che lei prova davanti ad un paesaggio, ad un fiore o ad un oggetto.
Tutto questo mette in moto una creatività libera e feconda, ma sempre rigorosa nella proposta estetica……
….la dedizione all'arte offre a Lucia Ragusa la suggestiva possibilità di confrontarsi con la natura e, nello stesso tempo, di riflettere sull'importanza dell'arte come medium per comunicare emozioni e interpretazioni personali su ciò che la realtà offre. Ne consegue che l’abilità tecnica e una evidente sensibilità nell'uso del colore e della luce offrono risvolti pieni di poesia……
….Queste opere sono, in altre parole l’autobiografia di Lucia Ragusa, del suo rigore nel fare arte, ma anche dei silenziosi moti del suo animo sensibile.
Rosanna Ricci