ASTA 94 - GRANDI CANTANTI D'OPERA: LA COLLEZIONE LA GUARDIA DI FOTOGRAFIE CON AUTOGRAFO (1890 – ‘2000)
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Lot 85 Antenore Reali (Verona 1897 – Milano 1960)
Dotato di una voce estremamente ampia, di colore particolarmente scuro e molto estesa ha trovato nel repertorio drammatico, da Verdi a tutto il verismo, il proprio terreno di elezione. Tra i ruoli più frequentati Scarpia, Alfio, Tonio, Rigoletto, Amonasro, Gerard, oltre al Figaro rossiniano.
L'attività artistica, iniziata nel 1921 nella città natale in Rigoletto, si è svolta prevalentemente in Italia (tra gli altri La Scala, il Teatro dell'Opera di Roma, il Teatro Regio di Parma, il Teatro Donizetti di Bergamo, La Fenice di Venezia, il San Carlo di Napoli, il Teatro Comunale di Bologna. All'estero si è esibito in Belgio e nei Paesi Bassi (Amsterdam, Rotterdam).
Ha preso parte a svariate prime esecuzioni assolute, tra cui Maria d'Alessandria di Giorgio Federico Ghedini nel 1937 a Bergamo.
Per motivi di salute si è ritirato dalle scene nel 1952.
Foto autografata del famoso baritono. datata 14/02/1938
Ottimo stato; la foto presenta segni di sbiadimento
Fotografia; 23,2x17 cm -
Lot 86 Francesco Fazzini (Venezia ? - ?)
Ha debuttato come baritono. Accadde nel 1900 quando al Teatro Manzoni di Pistoia cantò il ruolo di David ne "L'Amico Fritz" di Mascagni. Nel 1903 Fazzini fece il suo secondo debutto come tenore nel ruolo di Loris in "Fedora" di Giordano. Nel 1906 apparve al Covent Garden di Londra come Don Jose in "Carmen" con Angelo Scandiani e Louise Kirkby Lunn. Nel 1913 si esibisce al Teatro La Fenice di Venezia come Otello nell'Otello di Verdi con Enrico Nani e Sara Fidelia Solari. Circa dal 1920 cominciò ad apparire come comprimario.
Foto autografata del famoso tenore
Ottimo stato
Fotografia; 25,17,9 cm -
Lot 87 Fernando De Lucia (Napoli 1860 – Napoli 1925)
Entrò giovanissimo nel conservatorio di San Pietro a Majella, nella sua città, per studiare il fagotto, il contrabbasso e, successivamente, il canto. Dopo un intenso lavoro con i maestri Beniamino Carelli e Vincenzo Lombardi, debuttò al Teatro San Carlo di Napoli il 5 marzo 1885, nel Faust di Gounod. La notorietà raggiunta gli procurò subito un contratto per il Teatro Comunale di Bologna e per la Pergola di Firenze, dove ottenne grande successo nel 1886, con la Mignon di Thomas e con la Carmen di Bizet.
Nel 1890 andò in tournée in Argentina, dove fu raggiunto dalle notizie sui successi travolgenti della Cavalleria rusticana, la prima opera del giovane compositore Pietro Mascagni, con la quale, al suo ritorno in Italia, si presentò al pubblico del San Carlo con esito trionfale. Il 30 ottobre 1891, al Teatro Costanzi di Roma, creò il ruolo titolo de L'amico Fritz di Mascagni, al quale seguirono I Rantzau alla Pergola di Firenze il 10 novembre 1892, Silvano alla Scala di Milano il 25 maggio 1895 e l'Iris al Teatro Costanzi di Roma il 22 novembre 1898.
L'11 dicembre 1893 De Lucia debuttò al Metropolitan di New York con i Pagliacci di Leoncavallo, al fianco di Nellie Melba e di Mario Ancona, e il 15 marzo 1897 tornò alla Scala per una lunghissima serie di rappresentazioni de La bohème di Puccini, con i soprani Angelica Pandolfini e Camilla Pasini, e sotto la direzione di Leopoldo Mugnone. Tuttavia, la conversione stilistica costò a De Lucia un prematuro decadimento delle qualità vocali; infatti, per tutto l'inizio del XX secolo, dopo numerosi successi, il tenore iniziò drasticamente a diminuire i suoi impegni. Nel 1917, dopo essersi esibito per l'ultima volta nella sua Napoli ne L'amico Fritz di Mascagni, decise di chiudere la sua carriera.
Il 4 agosto 1921, nella Basilica di San Francesco di Paola, ai funerali di Enrico Caruso, De Lucia cantò il Pietà, Signore di Niedermeyer (fu prima interpellata Luisa Tetrazzini, ma la Chiesa vietò l'esibizione di una donna). Nel 1922 apparì per l'ultima volta in pubblico, nel corso di un concerto di beneficenza, dopodiché si diede all'insegnamento, prima al Conservatorio di San Pietro a Majella e poi privatamente, avendo tra i suoi allievi Gianna Pederzini e Georges Thill
Foto autografata del famoso tenore datata 7/01/1912
Ottimo stato
Fotografia; 22,2x16,3 cm -
Lot 88 Ida Bergamasco ( Firenze ? 1880 - ? 1954)
Ricevette la sua educazione nella scuola di canto del maestro Teofilio Toledano a Firenze. Lì fece anche il suo debutto al Teatro Della Pergola come Emilia nell'"Otello" di G. Verdi (1903). Nella stagione 1905-1906 apparve al Teatro Dal Verme di Milano. Al Teatro Costanzi di Roma cantò i ruoli di Maddalena ne ''I maestri cantori di Norimberga'', Erodiade in ''Salome'' di R. Strauss, ed Eufemia nella prima italiana dell'opera ''Don Procopio'' di G. Bizet. Fece apparizioni al Teatro Municipale di Piacenza (1908, come Marguerite in ''La damnation de Faust'' di H. Berlioz, nel 1913 come Adalgisa in ''Norma''), al Teatro Comunale di Reggio Emilia (1916, come Charlotte in ''Werther'' di J. Massenet). Si sentì anche al Teatro Alla Scala di Milano, dove debuttò nel 1918 come Amneris in ''Aida'' e cantò il ruolo principale nella prima dell'opera ''Urania'' di A. Favara. Nel 1919 cantò all'Arena di Verona il ruolo di Nefte ne "Il Figliuol prodigo" di A. Ponchielli. Il suo repertorio comprendeva ruoli come Azucena nel "Trovatore", Eboli nel "Don Carlos" di G. Verdi, Preziosilla in "La forza del destino", Ulrica in "Un ballo in maschera", Leonora in "La forza del destino" di G. Donizetti. La Favorita di Donizetti, Dalila in Samson et Dalila di C. Saint-Saëns, Ortrud in Lohengrin, Fricka in Die Walkure, Laura in La Gioconda di A. Ponchielli e Suzuki in Madame Butterfly. Apparve nelle prime delle opere ''Sperduti nel buio'' di Stefano Donaudy (Palermo, nel 1907 come Livia Blanchard) e ''La Sposa di Corinto'' di Pietro Canonica (1918, Teatro Argentina Roma).
Foto autografata della famosa mezzo-soprano datata 8/12/1912
Ottimo stato
Fotografia; 22x12,3 cm -
Lot 89 Fernando De Lucia (Napoli 1860 – Napoli 1925)
Entrò giovanissimo nel conservatorio di San Pietro a Majella, nella sua città, per studiare il fagotto, il contrabbasso e, successivamente, il canto. Dopo un intenso lavoro con i maestri Beniamino Carelli e Vincenzo Lombardi, debuttò al Teatro San Carlo di Napoli il 5 marzo 1885, nel Faust di Gounod. La notorietà raggiunta gli procurò subito un contratto per il Teatro Comunale di Bologna e per la Pergola di Firenze, dove ottenne grande successo nel 1886, con la Mignon di Thomas e con la Carmen di Bizet.
Nel 1890 andò in tournée in Argentina, dove fu raggiunto dalle notizie sui successi travolgenti della Cavalleria rusticana, la prima opera del giovane compositore Pietro Mascagni, con la quale, al suo ritorno in Italia, si presentò al pubblico del San Carlo con esito trionfale. Il 30 ottobre 1891, al Teatro Costanzi di Roma, creò il ruolo titolo de L'amico Fritz di Mascagni, al quale seguirono I Rantzau alla Pergola di Firenze il 10 novembre 1892, Silvano alla Scala di Milano il 25 maggio 1895 e l'Iris al Teatro Costanzi di Roma il 22 novembre 1898.
L'11 dicembre 1893 De Lucia debuttò al Metropolitan di New York con i Pagliacci di Leoncavallo, al fianco di Nellie Melba e di Mario Ancona, e il 15 marzo 1897 tornò alla Scala per una lunghissima serie di rappresentazioni de La bohème di Puccini, con i soprani Angelica Pandolfini e Camilla Pasini, e sotto la direzione di Leopoldo Mugnone. Tuttavia, la conversione stilistica costò a De Lucia un prematuro decadimento delle qualità vocali; infatti, per tutto l'inizio del XX secolo, dopo numerosi successi, il tenore iniziò drasticamente a diminuire i suoi impegni. Nel 1917, dopo essersi esibito per l'ultima volta nella sua Napoli ne L'amico Fritz di Mascagni, decise di chiudere la sua carriera.
Il 4 agosto 1921, nella Basilica di San Francesco di Paola, ai funerali di Enrico Caruso, De Lucia cantò il Pietà, Signore di Niedermeyer (fu prima interpellata Luisa Tetrazzini, ma la Chiesa vietò l'esibizione di una donna). Nel 1922 apparì per l'ultima volta in pubblico, nel corso di un concerto di beneficenza, dopodiché si diede all'insegnamento, prima al Conservatorio di San Pietro a Majella e poi privatamente, avendo tra i suoi allievi Gianna Pederzini e Georges Thill
Foto autografata del famoso tenore datata 26/4/1902
Ottimo stato
Fotografia; 13,5x10,5 cm -
Lot 90 Sesto Bruscantini (Civitanova Marche 1919 – Civitanova Marche 2003)
Fin dall'infanzia manifestò il proprio talento teatrale "recitando" il Minuetto di Luigi Boccherini a soli otto anni. Nel 1939 cantò nella commedia musicale La Geisha di Sidney Jones al Teatro Beniamino Gigli di Civitanova Marche (oggi Teatro Rossini).
Il giovane Bruscantini era stato “stregato” dall'opera, conquistato in particolare dal Mefistofele di Giulio Neri. Pur conseguendo la laurea in legge, deluse le speranze del padre avvocato e, incoraggiato da successi in piccoli concerti, complice uno zio melomane, proseguì gli studi musicali, debuttando nel 1946 nella città natale come Colline ne La bohème. Nello stesso anno fece una felice audizione in casa di Beniamino Gigli, che ne confermò il registro di basso.
Perfezionatosi in seguito al Conservatorio Santa Cecilia con il maestro Luigi Ricci, nel 1947 vinse il “Torneo per giovani cantanti lirici” indetto dalla neonata RAI, con la quale iniziò un periodo di intensa collaborazione. Il debutto scaligero del marzo 1949 ne Il matrimonio segreto sancì definitivamente l'avvio di una carriera quarantennale.
Iniziò l'attività internazionale al Festival di Glyndebourne nel 1951, imponendosi subito come raffinato interprete mozartiano e rivestendo successivamente i panni di un gran numero di celebri personaggi del repertorio comico sette-ottocentesco: da ricordare in particolare Dandini ne La Cenerentola, Selim ne Il Turco in Italia, Figaro, sia de Le nozze di Figaro che de Il barbiere di Siviglia, oltre a Don Pasquale e Dulcamara. Partecipò a spettacoli di portata storica: uno per tutti, la prima rappresentazione in epoca contemporanea del già citato Turco in Italia, il 22 ottobre 1950 al Teatro Argentina di Roma, direttore Gianandrea Gavazzeni, con Maria Callas e Mariano Stabile.
A partire dagli anni sessanta si distinse anche nel repertorio di marca belcantistica e drammatica: notevolissimi furono l'Alfonso di Castiglia de La Favorita, Zurga de Les pêcheurs de perles e diversi personaggi verdiani, come Rigoletto, Germont, Posa, Falstaff, Melitone.
A soli due anni dal tardivo debutto al Metropolitan, fu ospite d'onore, il 23 ottobre 1983, nella serata di gala per il centenario del massimo teatro newyorkese.
Una voce estremamente duttile e una presenza scenica straordinaria, unite a grande classe e compostezza, hanno sempre caratterizzato Bruscantini, permettendogli di percorrere in pratica l'intero arco storico della musica vocale, da Il combattimento di Tancredi e Clorinda di Claudio Monteverdi del 1624, alla modernità dell'Oedipus rex di Igor' Stravinskij, passando attraverso le Cantate bachiane e la musica da concerto di più varia estrazione, rendendo la sua esperienza artistica pressoché unica nella storia dell'interpretazione lirica.
Fu sposato con il soprano austriaco Sena Jurinac dal 1953 al 1956.Foto autografa del celebre basso.
Ottimo stato
Fotografia; 23,5x17,7 cm -
Lot 91 Angelo Lo Forese (Milano 1920 – Milano 2020)
A 18 anni intraprese gli studi musicali, che dovette interrompere nel 1943 a causa della guerra, durante la quale visse in Svizzera.
Terminato il conflitto rientrò in Italia e proseguì gli studi con il tenore Primo Montanari, debuttando nel 1948 come baritono nel ruolo di Silvio in Pagliacci. Negli anni 50, sotto la guida del baritono Emilio Ghirardini, passò al registro di tenore, nel quale esordì nel 1952 ne Il trovatore a Casablanca. Fu anche allievo di Aureliano Pertile.
Durante la lunga carriera cantò in più di ottanta opere, esibendosi in molti teatri di Europa, America ed Africa, nonché in Giappone. Dopo il ritiro dalle scene svolse l'attività di insegnante. Lo scrittore Domenico Gullo gli dedicò nel 2012 il libro Angelo Loforese - Il tenore con la valigia pronta sotto il letto.
Il 16 marzo 2013 al Rosetum di Milano, a 93 anni, festeggiò 60 anni dal debutto nel ruolo di Manrico esibendosi, tra le altre arie, nella celebre cabaletta "Di quella pira", con l'esecuzione di due do di petto[1].
Angelo Loforese è morto centenario a Milano nel 2020. Dal 2016 viveva nella Casa di Riposo per Musicisti - Fondazione Verdi. È stato sepolto nel cimitero di Bruzzano.
Fotografia autografa del celebre tenore datata 8/05/1956
Ottimo stato
Fotografia; 14,5x10,2 cm -
Lot 92 Giorgio Merighi (Ferrara 1939 – Jesi 2020)
Dopo gli studi presso il Conservatorio Gioachino Rossini di Pesaro, ha debuttato nel 1962 come Riccardo in Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi con Renato Bruson allo Spoleto Festival.
A Bilbao nel 1964 canta in Macbeth (opera) con Bonaldo Giaiotti ed Enzo Dara e ne La Gioconda con Adriana Lazzarini.
Al Teatro alla Scala di Milano nel 1964 è L'Ufficiale nella prima di Cardillac di Paul Hindemith diretto da Nino Sanzogno con Wladimiro Ganzarolli e Giacomo Aragall e Malcolm in Macbeth (opera) diretto da Hermann Scherchen con Giangiacomo Guelfi, Ivo Vinco, Leyla Gencer e Bruno Prevedi, nel 1966 B. F. Pinkerton in Madama Butterfly con Virginia Zeani ed Eumolpo nella prima di Perséphone di Igor Stravinsky con Annie Girardot e nel 1967 Rodolfo ne La bohème con Rolando Panerai ed Il Principe Andrej Chovanskij nella prima di Chovanščina diretto da Gianandrea Gavazzeni con Nicolai Ghiaurov e Clara Petrella.
Nel 1967 è Cavaradossi in Tosca (opera) diretto da Bruno Bartoletti con Marcella Pobbe e Giuseppe Taddei alle Terme di Caracalla per il Teatro dell'Opera di Roma, B.F. Pinkerton in Madama Butterfly con Mario Sereni debuttando al Wiener Staatsoper ed Il duca di Mantova in Rigoletto diretto da Lamberto Gardelli con Matteo Manuguerra, Nicola Zaccaria e Mady Mesplé al Grand Théâtre di Ginevra.
Ancora alla Scala nel 1968 è Giglio nella prima di I Capricci di Callot di Gian Francesco Malipiero con Fedora Barbieri, Dino Dondi e Mirto Picchi. Allo Sferisterio di Macerata nel 1968 è Cavaradossi in Tosca con la Pobbe e Tito Gobbi. Al Teatro Comunale di Firenze nel 1968 è Roberto in Roberto il diavolo con Renata Scotto e Boris Christoff di cui esiste una registrazione.
Nel 1969 è Il Cavaliere Renato Des Grieux in Manon Lescaut al Teatro Verdi (Trieste) e Don Alvaro ne La forza del destino con Rita Orlandi Malaspina e Piero Cappuccilli allo Sferisterio.
Successivamente ha cantato nei principali teatri lirici d'Europa, tra cui il Deutsche Oper Berlin.
Nel 1970 ha fatto il suo debutto americano come Luigi ne Il tabarro di Giacomo Puccini alla Dallas Opera. È anche apparso alla Lyric Opera di Chicago sempre nel 1970 come Alfredo Germont ne La traviata con Maurizio Arena (direttore d'orchestra). Ancora alla Scala nel 1970 è Il duca di Mantova in Rigoletto, a Ginevra è Riccardo in Un ballo in maschera diretto da Nello Santi e L'angelo ne La visita meravigliosa di Nino Rota diretto da Fernando Previtali con Nicola Rossi-Lemeni e Jolanda Gardino al Teatro Massimo Vittorio Emanuele di Palermo.
Fotografia autografa del celebre tenore
Ottimo stato
Fotografia; 14,6x10,2 cm -
Lot 93 Georges Thill (Parigi 1897 - Draguignan 1984)
Studiò al conservatorio di Parigi e a Napoli con F. De Lucia; esordì (1918) all'Opéra-Comique di Parigi, affermandosi rapidamente a livello internazionale soprattutto come interprete del repertorio lirico francese.
Fotografia autografa del celebre tenore datato 1982
Ottimo stato
Fotografia; 18X12 cm -
Lot 94 Ottavio Garaventa (Genova 1934 – Savignone2014)
Cresciuto in una famiglia di origini popolari dedita alla musica (il nonno materno fu un rinomato tenore di canto popolare genovese e la zia Rosetta Noli un soprano di primo piano degli anni cinquanta), nel 1959, a 19 anni, dopo un breve periodo di studio con il maestro Magenta, debuttò come baritono in Lucia di Lammermoor ma, nonostante le qualità vocali, la carriera non riuscì a decollare.
Interrotti gli studi, trovò lavoro come gruista nel porto di Genova. In seguito, dopo il matrimonio e la nascita della figlia, e dopo aver superato un serio problema di salute, riprese lo studio e nel 1963 debuttò come tenore in Cavalleria rusticana a Cincinnati. Nel 1964 vinse nel nuovo registro il concorso "Voci Nuove" e nel 1965 quelli "Voci Verdiane" di Busseto e As.Li.Co., debuttando in Italia, al Teatro Nuovo di Milano, ad oltre dieci anni dal primo esordio e iniziando una luminosa carriera.
Si è esibito nei più grandi teatri del mondo, tra cui il San Carlo di Napoli, la Staatsoper di Vienna, La Scala di Milano, il Bunkakaikan di Tokio, il Teatro dell'Opera di Roma, l'Earl Court di Londra, l'Arena di Verona, il Kennedy Center di Washington, oltre al Festival di Aix en Provence. Con il teatro alla Scala ha collaborato in diverse produzioni di rilievo internazionale: due edizioni di Bohème di Puccini, dirette da Georges Prêtre e da Carlos Kleiber, Maria Stuarda, rappresentata dopo 136 anni, e nella stagione del bicentenario americano Simon Boccanegra, Messa di requiem e Macbeth, diretti da Claudio Abbado. Ha eseguito inoltre Madama Butterfly, Luisa Miller, Tosca, Linda di Chamounix, Nona sinfonia di Beethoven, Arabella, Maria di Rohan.
Ha avuto all'attivo un vastissimo repertorio di 113 titoli di tenore lirico e lirico-spinto, soprattutto del teatro verdiano e donizettiano, non disdegnando i ruoli pucciniani e veristi. Ha preso parte alla prima mondiale de Il Gattopardo di Angelo Musco a Palermo e ha cantato nel Falstaff di Giuseppe Verdi a Firenze, con la regia di Eduardo De Filippo. Ha partecipato ad alcune riprese di opere non eseguite da decenni: I Lituani di Ponchielli alla RAI, Les Martyrs e Il diluvio universale di Donizetti, rispettivamente a Genova e alla Fenice di Venezia.
Nel 1981 a Firenze gli è stato conferito il titolo di Accademico delle Muse.
Per alcuni anni è stato direttore artistico del Festival Internazionale di Musica di Savignone e ha fondato con la figlia Marina un'associazione musicale che si occupa di giovani artisti. Garaventa era anche un buon pittore, con all'attivo diverse mostre in Italia e all'estero.
Pur non essendo di grandi dimensioni, il suo catalogo discografico è significativo, oltre che per l'aspetto esecutivo, per la particolarità di diversi titoli.
Fotografia autografa del celebre tenore al fistival di Gljnderbourne ne la Bohèmé
Ottimo stato
Fotografia; 18X12 cm -
Lot 95 Francesco Albanese (Torre del Grecoo 1912 – Roma 2005)
Dotato di una voce calda ed espansiva, si trasferì giovanissimo negli Stati Uniti d'America e studiò a Boston, riuscendo a vincere un importante concorso nazionale.
Tornato in Italia, incise nel 1937 le canzoni del repertorio napoletano Luna nova e 'A vucchella, per interpretare, l'anno successivo la colonna sonora del film Napoli che non muore di Amleto Palermi. Successivamente fu anche protagonista di Canto, ma sottovoce... di Guido Brignone (1946).
Esordì sulla scena lirica il 10 giugno 1940 al Teatro dell'Opera di Roma come Evandro in Alceste, a cui seguì nel 1942 Don Ramiro ne La Cenerentola alla Fenice di Venezia. Da allora si esibì nei principali teatri lirici italiani ed esteri, particolarmente in Germania, Spagna, Portogallo e Sudamerica. Nel 1952 cantò al Maggio Musicale Fiorentino nella ripresa di Armida con Maria Callas, La traviata e Medea.
Si ritirò dalle scene nel 1961 con Lo schiavo di sua moglie di Francesco Provenzale al San Carlo di Napoli.
Si distinse in titoli come Il barbiere di Siviglia, Don Giovanni, Falstaff, La traviata, La bohème, Faust, Louise, Il franco cacciatore. Tra le migliori interpretazioni nella musica leggera si ricordano Voce 'e notte, Santa Lucia luntana, Marechiare, Piscatore 'e Pusilleco, Silenzio cantatore, 'O surdato 'nnammurato, Santa Lucia, Carcerato, Addio, mia bella Napoli!, Surdate e Na sera 'e maggio.
Sposò in seconde nozze il soprano Onelia Fineschi.
Fotografia autografa del celebre tenore datata 1955
Ottimo stato
Fotografia; 17,6x12,8 cm -
Lot 96 Gianfranco Cecchele (Galliera Veneta 1938 – Galliera Veneta 2018)
Da ragazzo, pur interessato al canto, si proponeva di diventare pugile, ma l'opposizione del padre gli impedì di intraprendere questa carriera. Appassionatosi all'opera lirica, la sua voce venne apprezzata dal maestro Marcello Del Monaco, che nel 1962 lo iniziò seriamente allo studio. Dopo pochi mesi di lezioni, nel 1963, si aggiudicò un concorso indetto dal Teatro Nuovo di Milano.
Il 5 marzo 1964 debuttò al Teatro Bellini di Catania ne La Zolfara di Giuseppe Mulè. Nei mesi successivi apparve al Teatro alla Scala nel Rienzi di Wagner al fianco di Giuseppe di Stefano; quindi a Roma e alla Fenice di Venezia nell'Aida.
Nel 1965 interpretò Norma all'Opéra di Parigi accanto a Maria Callas e Giulietta Simionato, regia di Franco Zeffirelli.
La vocalità prorompente conquistò presto le platee di tutto il mondo e Cecchele accettò di cantare fin da subito le opere più impegnative del repertorio verdiano e verista; memorabile il film della Cavalleria rusticana di Mascagni prodotto dal Teatro alla Scala e diretto da Karajan per la regia di Strehler.
Nel 1969, in seguito a ripetute tonsilliti, fu costretto ad un intervento per asportare le tonsille, con la conseguente interruzione dell'attività professionale per 9 mesi. Nei primi cinque anni di carriera, tra il 1964 e il 1969, aveva effettuato 269 recite.
La ripresa fu lunga e sofferta, la rieducazione degli organi della voce richiedendo tempo e costanza, ma già nel 1970 poté riprendere gli impegni e partecipare con grande successo ad una bellissima edizione cinematografica di Turandot con Birgit Nilsson e Georges Pretre; riprese quindi in pieno la carriera affrontando ruoli sempre molto impegnativi, come Otello a Bonn (1981); ha partecipato a numerosi programmi televisivi, come la serie C'è musica e musica di Luciano Berio e Una voce nel West a Cinecittà, a lui dedicata.
Gianfranco Cecchele abbraccia il figlio Lorenzo dopo un loro concerto
Ha proseguito la carriera fino al 2012 (Pagliacci l'ultima opera in teatro nel 2006 più vari concerti fino al 2012), per un totale di 48 anni di carriera e circa 2000 recite nel mondo.
Ha ricevuto moltissimi premi (Verdi D'oro, Viotti d'oro, Diapason, Melvin Jones), in particolare due premi "Enrico Caruso", a Lastra a Signa (Firenze) e Milano.
Il 2 agosto 2017 ricevette a Verona il premio alla carriera del Festival Internazionale Scaligero Maria Callas.
La famiglia è sempre stata al primo posto nella sua vita, dal 1960 era unito in matrimonio alla moglie Antonia dalla quale ha avuto i 5 figli.
Di lui viene spesso ricordato, oltre al grande livello artistico, il carattere schietto e amante della correttezza e della giustizia, oltre a profondo amor di patria; celebre la battaglia condotta per l'istituzione di un sindacato degli artisti lirici (Analpi) che soprattutto tutelasse il lavoro dei cantanti italiani, e il contenzioso legale col Teatro alla Scala (amministrazione 1980) per inadempienze contrattuali e diffamazione, da lui vinto al 100% dopo 12 anni ma che ha "disturbato" notevolmente la sua carriera.
Era inoltre grande benefattore e fervido credente, nel 2006 partecipò a Totus Tuus, Primo Concerto in memoria di Papa Giovanni Paolo II nel Santuario di Loreto.
È morto dopo lunga malattia nella natia Galliera Veneta il 12 dicembre 2018
Fotografia autografa del celebre tenore nel teatro dell'opera di Roma
Ottimo stato
Fotografia; 17,7x12,8 cm