ASTA 84 - DIPINTI, DISEGNI, SCULTURE E OGGETTI DI ANTIQUARIATO DAL XV AL XIX SECOLO
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Lot 145 SCUOLA NAPOLETANA, META' DEL XVII SECOLO
Adorazione dei Magi
Olio su tela, cm. 126x157. Con cornice
ll dipinto è accompagnato da una scheda critica di Ferdinando Bologna che attribuisce l'opera alla mano di Micco Spadaro.
PROVENIENZA: Collezione privata, Roma. -
Lot 146 AGOSTINO BELTRANO (Napoli, 1607 - 1665), ATTRIBUITO
San Sebastiano curato dalle pie donne
Olio su tela, cm. 125x155. Con cornice -
Lot 147 KAREL DUJARDIN (Amsterdam, 1622 - Venezia, 1678), ATTRIBUITO
Grande paesaggio con cavalieri in primo piano e borgo sullo sfondo
Olio su tela, cm. 80x98. Con cornice
PROVENIENZA: Collezione privata, Roma. -
Lot 148 FRANCESCO CALDEI, DETTO IL MANTOVANO (Attivo a Venezia tra il 1630 - 1663), ATTRIBUITO
Bouquet di fiori in un vaso metallico istoriato
Olio su tela, cm. 67,5x57,5. Con cornice -
Lot 149 SCUOLA FIORENTINA, META' XVII SECOLO
Sant'Agnese martire
Olio su tela, 74x59,5. Con cornice
Per la sua lirica e teatrale intensità espressiva il dipinto presenta interessanti affinità con dipinti a figura singola, di analoga destinazione devozionale, eseguiti da Simone Pignoni e Baldassarre Franceschini detto il Volterrano.
PROVENIENZA: Collezione privata, Emilia Romagna. -
Lot 150 PIER DANDINI (Firenze, 1646 - 1712)
Coppia di scene dall'antico testamento
Olio su tela, cm. 63x88,5. Con cornice
I dipinti sono accompagnati da una scheda critica di Giancarlo Sestieri. -
Lot 151 PIER DANDINI (Firenze, 1646 - 1712)
Mosè fa scaturire l'acqua dalle rocce - Scena veterotestamentaria. Coppia di dipinti
Olio su tela, cm. 63x88,5. Con cornice
I dipinti sono accompagnati da una scheda critica di Giancarlo Sestieri. -
Lot 152 SEGUACE FIAMMINGO DI PETER PAUL RUBENS, XVII SECOLO
Giovani nobildonne che assistono a un concerto angelico
Olio su tela, cm. 101,5x152,5. Con cornice -
Lot 153 GEROLAMO MUZIANO (Acquafredda, 1528 - Roma, 1592 ), ATTRIBUITO
Visione mistica di Sant'Antonio abate
Olio su tela, cm. 114x89,5
PROVENIENZA: Collezione privata, Milano. -
Lot 154 LORENZO COSTA IL GIOVANE (Mantova, 1537 - 1583)
Ritratto di Rolando Dalla Valle di Pomaro all'età di 66 anni.
Olio su tela, cm. 120,5x84,5. Con cornice
Firmato e datato 1568.
In alto al centro iscrizione a pennello in lettere maiuscole con data e identificazione del ritrattato: "PRES.MO ROLANDO DALLA VALLE / 1568"; sul bracciolo della poltrona reca firma: "LAUREN.US COSTA"; il cartiglio sul tavolo presenta la seguente iscrizione: "ALL'ILL. SIG PRESIDENTE DEL (…) MONFERRATO"; nell'angolo in basso a sinistra iscrizione a pennello con l'età dell'effigiato: "ÆTATIS AN. LXVI".
Rolando Dalla Valle, membro eminente della famiglia Dalla Valle Signori di Pomaro, fu insigne giurista e personalità di grande spicco della vita civile, politica ed economica del Monferrato. Dal 1537 fu Giudice e Commissario generale degli Ebrei nonché Governatore di Casale Monferrato. Il 2 maggio 1567 fu nominato Presidente del Senato della Città dal Duca Guglielmo I Gonzaga.
Il notevole dipinto che qui si presenta costituisce un prezioso documento sia della rara attività ritrattistica di Lorenzo Costa il Giovane, artista di fiducia dei Gonzaga impiegato a più riprese nelle decorazioni pittoriche di Palazzo Ducale a Mantova, sia delle strette relazioni che intercorsero tra i Gonzaga e i Dalla Valle di Pomaro.
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Lot 155 ARTISTA FIAMMINGO ATTIVO IN ITALIA, XVI SECOLO
Ritratto di cardinale con angeli che tengono la mitria e il pastorale
Olio su tavola, cm. 152x110 -
Lot 156 DAVID DE HAEN (Amsterdam, 1585 - Roma, 1622), ATTRIBUITO
Apollo e Marsia
Olio su tela, cm. 38x51. Con cornice -
Lot 157 JUSTUS SUSTERMANS (Anversa, 1597 - Firenze, 1681)
Ritratto di Carlo di Lorena quarto Duca di Guisa
Olio su tela, cm. 66x51. Con cornice.
Il presente ritratto mostra evidenti affinità con un'altra effige nota di Carlo di Lorena (1571 - 1640) eseguita da Justus Sustermans, oggi conservata presso la Galleria Palatina di Firenze. Come quest'ultima, la nostra versione dovette essere realizzata dal pittore fra il 1632, data del riparo in Toscana del Duca di Guisa (parente della granduchessa Cristina di Lorena) a seguito dell'esilio dalla Francia, e il 1637, quando il dipinto di Palazzo Pitti risulta già nelle collezioni medicee. Prima della moderna rifoderatura la tela recava al retro un'iscrizione antica a pennello: " CARLO DI LORENA / DUCA DI GHISA". Dell'iscrizione abbiamo testimonianza fotografica applicata su un pannello fissato sul telaio -
Lot 158 GIUSEPPE CESARI, DETTO IL CAVALIER D'ARPINO (Arpino, 1568 - Roma, 1640), ATTRIBUITO
Flagellazione di Cristo
Olio su tela, cm. 117x97. Con cornice
Il dipinto è accompagnato da una scheda critica della Dott.ssa Guendalina Serafinelli che riferisce l'opera alla mano di Giuseppe Cesari detto Il Cavalier d'Arpino fissandone l'esecuzione al 1593.
La tela qui in oggetto presenta una chiara connessione con una celebre incisione di Jan Sadeler, in tutto simile dal punto di vista compositivo. Il lungo cartiglio posto alla base dell'incisione presenta al centro lo stemma del cardinale Giulio Antonio Santori accompagnato da un'iscrizione che recita: "ARPINAS PICTOR QUOD DICAT ARTIS OPUS / 1593". Il contenuto dell'iscrizione viene confermato da Giovanni Baglione nelle sue "Vite de' Pittori, Scultori et Architetti", quando nella biografia dedicata al Sadeler segnala fra le opere di quest'ultimo "il Christo flagellato alla colonna del Cavalier D'Arpino". Al Dipartimento di Arti Grafiche del Louvre è inoltre conservato un disegno che costituisce chiaramente uno studio preparatorio per lo scherano posto alla sinistra di Cristo nella nostra tela. Analogie nell'impianto compositivo sono rilevabili anche con un disegno del Cavalier d'Arpino, sempre raffigurante il Cristo alla colonna, oggi presso il Courtauld Institute di Londra.Come rileva opportunamente Guendalina Serafinelli nello studio critico che accompagna il dipinto, l'Arpino rimedita qui due testi chiavi della pittura romana del Cinquecento, la Flagellazione di Cristo eseguita da Sebastiano del Piombo su disegno di Michelangelo nella cappella Borgherini a San Pietro in Montorio e quella dipinta da Federico Zuccari per l'Oratorio del Gonfalone nel 1573. Nell'ultimo decennio del XVI secolo, epoca in cui il dipinto fu eseguito, Giuseppe Cesari e suo fratello Bernardino vivevano presso l'abitazione del Cardinale Santori, il quale commissionò loro due affreschi nella chiesa dio Sant'Atanasio dei Greci: ciò che spiega la dedica al cardinale dell'incisione del Sadeler e del dipinto da cui essa è tratta. -
Lot 159 DANIEL VAN HEIL (Bruxelles, 1604 - 1662) o DIRCK VERHAERT (Haarlem, circa 1610 - Leiden, dopo il 1675)
Paesaggio estensivo con figure, armenti, torre e caseggiati.
Olio su tavola, cm. 63,5x85,5. Con cornice
Siglato sulla cresta del roccione in primo piano a sinistra: "D.V.H."
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Lot 160 ATELIER DI PETER PAUL RUBENS (Siegen, 1577 - Anversa, 1640)
Cristo crocifisso
Olio su tavola, cm. 105,5x73,5. Con cornice
Al retro la tavola reca il marchio della corporazione dei carpentieri di Anversa col castello e le due mani.
PROVENIENZA: Collezione privata, Roma.
BIBLIOGRAFIA SPECIFICA: Il dipingere di Fiandra. Cento dipinti fiamminghi dal '400 al '700, catalogo della mostra a cura di D. Bodart, Roma 1999, n.88, pp 188 - 189. -
Lot 161 GUIDO RENI E ATELIER (Bologna, 1575 - 1642)
Suicidio di Cleopatra
Olio su tela, cm. 115,5x87,3. Con cornice
Il dipinto è accompagnato dall'Expertise di Stephen Pepper che considera il dipinto opera autografa di Guido Reni.
Quest'opera costituisce una replica di qualità notevolissima della celebre Cleopatra della Galleria Palatina in Palazzo Pitti a Firenze, ove è attestata già nel 1840. L'opera fiorentina fu realizzata da Reni nella seconda metà del quarto decennio del '600 e donata dal marchese bolognese Ferdinando Cospi al cardinale Leopoldo de Medici. La nostra versione costituisce una testimonianza di grande interesse dell'eveluzione ultima del linguaggio pittorico del grande artista bolognese, caratterizzata, com'è noto, da una peculiare luminosità e da una tavolozza che insiste su gamme particolarmente tenui e delicate, con raffinati accordi cromatici sottilmente calibrati. L'opera è espressione dell'algido classicismo tipico di questa estrema maturità di Reni, che scientemente depotenzia la carnale sensualità del nudo femminile in favore di una plasticità classicamente fuori dal tempo. Reni conferisce un particolare rilievo alla cesta di fichi in primo piano dove era nascosta l'aspide di cui Cleopatra si servirà per suicidarsi. -
Lot 162 DAVID TENIERS IL GIOVANE (Anversa, 1610 - Bruxelles, 1690), ATTRIBUITO
Interno di cucina ocn donna che sbuccia cipolle e uomo che appende una lepre
Olio su tela, cm. 56x81,5
BIBLIOGRAFIA SPECIFICA: Il dipingere di Fiandra. Cento dipinti fiamminghi dal '400 al '700, catalogo della mostra a cura di D. Bodart, Roma 1999, n.99, pp 210 - 211. -
Lot 163 MARIO NUZZI, DETTO MARIO DE' FIORI (Roma, 1603 - 1673), E ATELIER
Coppia di bouquets di fiori dentro ampolle di cristallo su ripiani di pietra
Olio su tela, cm.99x73. Con cornici -
Lot 164 ORAZIO DE FERRARI (Genova Voltri, 1606 - Genova, 1657)
Santo martire
Olio su tela, cm. 109x95. Con cornice
Il dipinto, inedito, è accompagnato da una scheda critica della Prof.ssa Anna Orlando che vi ha riconosciuto un'opera sicuramente autografa di Orazio De Ferrari.
La scheda sottolinea la brillante resa anatomica e l'aderenza al luminismo di Caravaggio. L'opera costituisce un esempio significativo delle tendenze naturalistiche diffuse nella pittura genovese tra il terzo e il quinto decennio del Seicento, di cui De Ferrari è forse l'esponente più importante. Tra i molteplici possibili termini di confronto si possono qui ricordare l' Ecce Homo della Pinacoteca di Brera a Milano e ancor più il San Sebastiano di collezione privata senese (vedi P.Donati, Orazio De Ferrari, Genova 1997, cat. 12, p. 128) che per identità di formato e specularità nella posa delle due figure di santi martiri costituiva probabilmente il pendant del nostro dipinto. D'accordo con l'opinione della Prof.ssa Orlando la presente tela va considerata una significativa prova giovanile di Orazio De Ferrari, databile al principio degli anni '30 del Seicento. -
Lot 165 CARLO FRANCESCO NUVOLONE (Milano, 1609 - 1662)
Figura femminile (Maddalena in estasi?)
Olio su tela, cm. 81,5x65,5. Con cornice
Il dipinto è stato riconosciuto come autografo di Carlo Francesco Nuvolone dal Prof. Filippo Maria Ferro (comunicazione scritta via email al proprietario). -
Lot 166 SCUOLA ROMANA, XVII SECOLO
Carità romana
Olio su tela, cm. 102,5x76. Con cornice -
Lot 167 ANTONIO BELLUCCI (Pieve di Soligo, 1654 - 1726) ATTRIBUITO
La notte protegge la Lussuria
Olio su tela, cm. 104x131
Il dipinto è accompagnato da una scheda critica di Giancarlo Sestieri che riferisce l'opera alla mano di Antonio Bellucci.
PROVENIENZA: Collezione privata, Emilia Romagna. -
Lot 168 ARTISTA NORDICO ATTIVO IN VENETO, FINE XVII / INIZIO XVIII SECOLO
Suonatore di zampogna
Olio su tela, cm. 180x128. Con cornice.